IL TORINO  

Come è nato

Un gruppo di sportivi, stanchi di stare in una società che si chiamava Juventus,

decisero di unirsi e formare una nuova Società, che venne battezzata

 

FOOT BALL CLUB TORINO

 

Ciò avvenne presso la Birreria Voigt, che si trovava in via Cernaia

angolo via Botero (piazza Solferino) la sera del 3 dicembre 1906.

 

Il più frenetico ed uno dei più convinti, fu un signore svizzero, Alfredo Dick.

Fu così che, tra un sigaro e un calice di birra, nacque quello che un giorno sarà il

Glorioso Torino Calcio che assunse poi la denominazione

 

ASSOCIAZIONE CALCIO TORINO

 

 

Il primo Presidente: Hans Schoenbrod e il Nuovo Statuto

 

 

  GLI SCUDETTI e i loro Presidenti

 

Il primo scudetto fu vinto nel 1927, ma fu revocato… per certe irregolarità, mai accertate, (guarda caso, c'erano di mezzo un giocatore della Juventus, peraltro riconosciuto innocente, e un giornalista romano). Il Presidente di allora era il conte Marone Cinzano (quello che costruì il Filadelfia, tanto per intenderci) e l'allenatore un certo Antonio Cargnelli (austriaco). Chi scrive queste note ha conosciuto, in gioventù, Antonio Cargnelli. Una persona di grande saggezza e competenza, prodiga di consigli e molto umile. Ebbene, questo signore assicurò sempre, a me ed ai miei compagni di squadra (modesta formazione di campionati CSI) che quell'anno non ci fu nessuna "combine" tant'è, diceva, "che l'anno successivo ci impegnammo ancor di più per vincere lo scudetto e dimostrare al mondo sportivo la nostra forza e la nostra onestà: e vincemmo lo scudetto che per la Storia del Calcio italiano era il primo del Torino, ma per il Torino era già il secondo". Non è per far delle polemiche, del resto sterili, ma già allora le cose andavano in un certo modo.

Antonio Cargnelli tornò alla guida del Toro negli Anni 40-42: fu tra l'altro, uno di coloro che caldeggiarono al Presidente Novo l'acquisto di Mazzola e Loik dal Venezia, che avvenne appunto nell'estate del 1942.

 

 

 

Ferruccio Novo assunse la presidenza del Torino nel 1939. Guidò il Toro negli anni difficili della guerra e lo portò alla conquista di ben 5 scudetti. Chissà quanti altri ne avremmo contati (col vivaio di allora…..) senza quello sciagurato 4 maggio 1949.

Orfeo Pianelli, il Presidente che è stato più a lungo in carica (19 anni) è anche l'ultimo scudettato. Anche lui ne ha viste delle belle, per usare un eufemismo. L'impresa gli riuscì nella stagione 1975-76. Gli sarebbe riuscita anche nella stagione successiva: ma 50 punti non bastarono: qualcuno ne fece 51.

 

Il Grande Torino

 

 

 

I suoi records (2 punti a vittoria)

Massimo punteggio in classifica

65 punti (1947-48)

Vantaggio sulla seconda classificata

16 punti (1947-48: 65 contro 49)

Vantaggio sulla media inglese

6 punti (1946-47)

Vittoria casalinga più rilevante

10-0 all’Alessandria (1947-48)

Vittoria in trasferta più rilevante

7-0 alla Roma (finale 1945-46)

Vittorie complessive (a 16 squadre)

20 su 30 (1942-43)

Vittorie complessive (a 20-21 squadre)

28 su 38 (46-47) 29 su 40 (47-48)

Vittorie in trasferta (a 16 squadre)

10 su 15 (1942-43)

Vittorie in trasferta (a 20-21 squadre)

13 su 19 (1946-47)

Partite vinte in campo proprio

19 su 20 (1947-48)

Punti conquistati in casa

39 su 40 (1947-48)

Punti conquistati in trasferta (a 16 squadre)

22 su 30 (1942-43)

Giornate d’imbattibilità (a 20-21 squadre)

21 (1947-48): dalla 20° alla 41° con 38 p.

Minor numero di punti persi in casa

1 su 40 (1947-48) (1948-49)

Minor numero di sconfitte complessive

3 su 38 (1946-47) (1948-49)

Minor numero di sconfitte in trasferta

3 su 19 (1946-47) (1948-49)

Reti segnate in un campionato

125 (1947-48)

Reti segnate in campo proprio

89 (1947-48)

Reti segnate in campo avverso (a 16 squadre)

31 (1942-43)

Reti segnate in campo avverso (a 20-21 squad)

36 (1946-47 e 1947-48)

Miglior quaziente reti (assoluto)

3,787 (1947-48)

Maggior punteggio nel girone di ritorno

34 su 38 (1946-47) e 36 su 40 (1947-48)

 

 

 

 

Un altro straordinario record fu quello delle presenze in Nazionale: 10 giocatori del Torino

(mancava solo il portiere) rappresentavano l'Italia che l'11 maggio del 1947

allo Stadio Comunale di Torino batteva la mitica Ungheria 3-2. Eccoli

Da sin. Il C.T. Vittorio Pozzo, Franzosi (p. Inter), Maroso, Gabetto, Menti, Grezar, Ballarin,

Rigamonti, Castigliano, Loik, Sentimenti IV (p. Juve), Mazzola, Ferraris II

 

 

 

 Dopo la tragedia (nessuna Società ha provato una cosa simile; soltanto gli inglesi del Manchester United ebbero una sorte come quella del Torino, ma loro però non persero proprio tutto, perirono 6 giocatori, ma il resto si salvò), il Torino si riprese faticosamente. Ebbe alti e bassi, conobbe la serie B, ma soprattutto la sfortuna ha continuato ad abbattersi sui colori granata: a farne le spese furono soprattutto due grandi campioni: Meroni e Ferrini.

In tutti questi anni il TORO ha vinto 7 scudetti + 1 revocato, 5 Coppe Italia,

8 scudetti, 7 Coppe Italia e 6 Tornei di Viareggio con la Primavera

 

Una serie infinita di successioni al vertice, ha portato la Società ai minimi termini. Il miglior vivaio d'Europa è stato smembrato; i migliori giocatori sono stati svenduti, e… "dulcis in fundo" è stato pure abbattuto il

MITICO FILADELFIA

 

ma purtroppo non finisce qui. Siamo sempre nelle mani di Cimminelli e Romero: il campionato di serie B 2004-2005 (dopo spareggio vincente col Perugia) ci vede promossi in serie A, ma… non avendo i sunnominati e inqualificabili responsabili mai pagato né tasse, né giocatori, né affitti, né niente, la FIGC non ci ammette a nessun campionato e così siamo destinati a sparire dalla storia del Calcio. C’è la possibilità di salvare la STORIA del TORO aderendo al ”Lodo Petrucci” che cancella l’A.C. Torino ma, ripartendo dalla serie inferiore (B) e cambiando nome, ci consente di ripartire da zero. Si tratta di trovare chi si prende questa responsabilità: il sindaco di Torino Sergio Chiamparino trova chi comincia l’avventura. Il presidente dell’API (Associazione Piccole e Medie Industrie) dott. Rodda e l’avvocato Marengo creano l’Associazione Campo Calcio Torino s.r.l. che farà da traghettatore fra la Torino Calcio in sfacelo e una nuova società che, come detto, fatta salva la Storia e i cimeli del TORINO, ripartirà da zero col nome di Torino Football Club. Viviamo ancora momenti di panico per l’arrivo di personaggi non propriamente adatti: anzi indesiderati dalla tifoseria; ma alla fine la mediazione, sempre dell’instancabile sindaco di Torino Chiamparino, ha trovato il salvatore del Toro che, avendo mezzi, passione e dedizione, compra e riparte con propositi grandiosi. Forse abbiamo trovato un nuovo Pianelli: si chiama Urbano Cairo, è un imprenditore alessandrino, e ci ha affascinati subito: grande comunicatore e granata sino all’osso. È il 2 settembre, il campionato per il Toro inizierà il 10, quindi in otto giorni deve operare sul mercato per reperire giocatori che ci consentano di risalire la china. Ne acquista ben dieci, alcuni di caratura superiore che, aggiunti a quei pochi che erano stati reclutati dalla provvisoria Società Campo Torino, formeranno la nuova squadra. Va aggiunto che il dott. CAIRO, in previsione dell’acquisto del Toro, s’era già preparato un’équipe dirigente di prim’ordine, dall’allenatore al d.t. all’a.d. e…non ultimo aveva individuato dove stabilire la Sede ed aveva preso contatti con gli sponsor per l’abbigliamento e le attrezzature sportive. Forse è finita qui la vita grama e ripartiamo con fiducia

Ecco perché

il Toro è una FEDE

 

Questa animazione è stata presa in prestito dal sito "Torcida Granata"

 

indietro avanti