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 Sostituzione microfono a carbone

 

La realizzazione del circuito che vi descriverò più avanti, risale a tre settimane fa circa; quando improvvisamente la cornetta del mio citofono, ha smesso di funzionare, consentendo l'ascolto sia del posto esterno che degli altri posti interni, ma non la trasmissione della voce verso gli altri.

Evidentemente è apparso subito chiaro che il problema risiedeva nella capsula microfonica, che in questo modello ormai non più tanto recente, è del tipo a carbone e di difficile reperibilità.

Dopo la prima settimana passata a ricercare invano la capsula a carbone, visitando i vari negozi della mia zona ed anche in internet, e non avendo assolutamente voglia di sostituire la cornetta con un nuovo posto interno, ho deciso di utilizzare una capsula microfonica a condensatore come nelle moderne cornette, oltretutto anche facilmente reperibile o recuperabile da vecchi registratori a cassette.

Il circuito elettrico è semplicissimo, ridotto all'osso ma funzionale, ed è il risultato di prove e tentativi, al fine di ottenere una buona riproduzione senza inneschi, soprattutto quando in comunicazione col posto esterno.

E' costituito da un solo transistor in connessione ad emettitore comune, senza partitore di base ne stabilizzazione termica del punto di lavoro; per quello a cui è destinato va più che bene, cioè trasmettere la voce senza grandi pretese di fedeltà di riproduzione.

Come vedete, la linea di alimentazione funge anche da linea di trasmissione del segnale, e per evitare che parte del segnale trasmesso rientri alla base del transitor, ho inserito un primo filtro passa basso costituito da r1 e c1, per poi polarizzare attraverso la r3 la base del transistor; ed un secondo filtro passa basso costituito da r2 e c2, per poi alimentare attraverso la r4 il microfono a condensatore.



Il condensatore c3 di disaccoppiamento, blocca la componente continua, facendo passare invece il segnale microfonico per la successiva amplificazione.

Il transistor in questione si comporta come una resistenza variabile, esattamente come avrebbe fatto il microfono a carbone, provocando di conseguenza sulla stessa linea d'alimentazione, una sufficiente corrente variabile che trasmette l'informazione vocale microfonica.

La resistenza di collettore l'ho trovata sperimentalmente, variandone il valore da 1 kohm circa fino a 10 Ohm, ma non ho riscontrato apprezzabili variazioni, ne qualitative ne quantitative del segnale riprodotto, quindi ho preferito lasciare quel valore, se non altro per limitare la corrente massima di collettore a protezione del transistor.

Visto l'esiguo numero dei componenti, il circuito l'ho realizzato su basettina millefori, ed il collegamento va fatto come si vede nella foto, andando a sostituire il microfono a carbone col nostro circuito, avendo solo cura di rispettare le polarità.

Ovviamente non auguro a nessuno di voi di dover fronteggiare un problema del genere, ma se dovesse accadere spero di avervi dato un'idea di come risolverlo.

Saluti...
 
 

IT9DPX - #135  (Francesco M.)