Introduzione
Ciao e ben ritrovati.
La realizzazione del progetto che vi descrivo in questa occasione, risale ad
almeno quindici anni fa. Si tratta di un manipolatore automatico per emissioni
in CW o più diffusamente note come emissioni in radiotelegrafia. Ovviamente non
tutti saranno interessati ad un simile progetto, vuoi perché non appassionati
di radiocomunicazioni, oppure perché la radiotelegrafia ormai è un sistema di
comunicazione quasi scomparso, ancora in uso soltanto tra pochi appassionati
radioamatori sparsi nel mondo.
Rimane il fatto però, che in un
recentissimo passato è stato uno dei principali motori di sviluppo a livello
mondiale, di cui a mio avviso anche se per sommi capi vale la pena parlare. A me
piace ricordare che fino a pochi anni fa, era il mezzo di comunicazione radio
più sicuro ed affidabile per eccellenza. Un sistema di comunicazione grazie al
quale è stato possibile, il recupero ed il salvataggio di tantissime persone in
difficoltà ed in pericolo di vita, sia in mare sia sulla terra ferma.
Fra migliaia di episodi, voglio
ricordarne due in particolare, il recupero di molti naufraghi in seguito
all’affondamento della nave “Titanic” nel mare Atlantico, ed il recupero dei
superstiti della spedizione scientifica “Nobile”, che viaggiavano a bordo del
dirigibile “Italia”, caduto nei pressi del polo nord. A tal proposito,
sicuramente in tanti ricorderete i due film, “Titanic” appunto e “La tenda
rossa”.
Sono questi i motivi che mi hanno indotto a parlarvi lo stesso di questo
sistema ormai obsoleto, che appartiene al passato, ma che ci ha proiettati a
passi da gigante nel futuro, di cui vale la pena mantenerne vivo il ricordo;
inoltre sono i radioamatori che potrebbero essere interessati od aver voglia
di realizzare questo strumento.
In alternativa, ritengo possa essere interessante lo studio del semplice
listato ASM, soprattutto per chi inizia, che con i suoi codici mnemonici,
impartisce al microcontrollore utilizzato in questo progetto, le istruzioni
necessarie ad eseguire il compito assegnatog
schema
Descrizione
Con il tasto telegrafico che un
po’ tutti conosciamo, è possibile, esercitando una leggera pressione su di esso,
chiudere un circuito elettronico per tempi brevi o per tempi lunghi, e di
conseguenza abilitare un trasmettitore ad inviare nello spazio un’onda radio di
breve durata o di lunga durata. Con questo sistema ed utilizzando un codice
opportuno inventato da Samuel Morse, chiamato appunto “Codice Morse”; è
possibile, con l’alternanza di segnali brevi o lunghi, associati a punti o
linee, inviare in modo codificato ed univoco, lettere, numeri, segni
d’interpunzione e caratteri vari. Ricordo ai più giovani che non esistevano
ancora le emissioni in fonia.
Col tasto di cui vi ho parlato prima, l’operatore radiotelegrafista doveva
lavorare molto di polso, per aprire e chiudere abbastanza velocemente il
circuito, e quindi trasmettere i messaggi, i radiotelegrammi, gli avvisi ai
naviganti etc…etc. Col tasto telegrafico a palette verticali, costituito in
realtà da due contatti indipendenti, da abbinare al nostro circuito, ed essendo
i punti e le linee, ovvero i tempi di chiusura del tasto, generati da un
circuito elettronico, la trasmissione in codice Morse, si esegue molto più
velocemente, con migliore precisione e migliore cadenza.
Con questo sistema, qualunque
tipo di carattere alfanumerico o simbolo, può inoltre essere trasmesso
dall’operatore radiotelegrafista con due soli movimenti del polso. Se si chiude
il contatto delle linee, soltanto delle linee saranno generate automaticamente
una di seguito all’altra, e tutte rigorosamente della stessa durata; se invece
si chiude il contatto dei punti, soltanto dei punti saranno generati
automaticamente uno di seguito all’altro, e tutti rigorosamente della stessa
durata; se si chiudono contemporaneamente i due contatti, da quell’istante in
poi saranno generati punti e linee in rapida successione.
Desidero solo aggiungere che la durata di una linea è pari a tre volte la
durata del punto, che la pausa tra due punti o tra due linee o tra un punto
ed una linea è pari alla durata di un punto. Chi volesse approfondire gli
aspetti legati a questo tipo d’emissione, o semplicemente vedere ad ogni
carattere quale codice è associato, in internet troverà una fonte
inesauribile d’informazioni.
Ma torniamo al nostro circuito. Il cuore di tutto il sistema è costituito
dal notissimo microcontrollore PIC-16F84 prodotto dalla Microchip. Ad esso
sono assegnate tutte le funzioni da svolgere, come generare la base dei
tempi, regolare la velocità d’emissione, generare punti, linee e pause, in
modo molto preciso ed affidabile. Il circuito può essere alimentato con
delle pile a stilo in serie, purchè non si scenda sotto i 3V e non si
superino i 5V; può essere collegato al trasmettitore tramite i contatti del
relè out-A, oppure tramite il transistor out-B; e se ne può regolare la
velocità d’emissione, tramite il potenziometro P1.
A seguire troverete il diagramma di flusso ed il listato ASM, che vi
permetteranno di seguire passo dopo passo, come e perché sono date tutte le
istruzioni elencate. Il listato mi sembra sufficientemente commentato, ma se
ve ne fosse bisogno, sarò lieto di rispondere ad eventuali richieste di
chiarimenti.
Auguro a tutti buon lavoro e buon divertimento
IT9DPX - #135
(Francesco M.)
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