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                                                                    RELE' CON AUTORITENUTA AMPEROMETRICA

INTRODUZIONE

Chi ha lavorato coi contattori per impiantistica industriale, sicuramente troverà familiare il termine autoritenuta. In questi dispositivi, che poi non sono altro che dei grossi relè, vi sono dei contatti chiamati ausiliari, e possono in condizione di riposo essere normalmente chiusi ed altri ancora normalmente aperti.
Nella quasi totalità degli impianti, un contatto normalmente aperto è collegato in parallelo ad un pulsante chiamato di start, che dopo essere stato premuto per un breve istante può immediatamente essere rilasciato, poiché la continuità è assicurata da tale contatto, che per il tipo di funzione svolta, assume appunto il nome di autoritenuta.

Questa premessa mi è sembrata doverosa, poiché il relè utilizzato in questo progetto, si comporta in modo del tutto analogo al contattore descritto prima, con la sola differenza che l’autoritenuta è ottenuta con un sensore di corrente. In altre parole, se nel circuito si preme il pulsante di start, il relè si chiude e rimarrà chiuso fintanto che nel circuito di potenza circolerà corrente, oppure possiamo disattivarlo manualmente premendo il pulsante di stop.

A cosa possa servire un relè di questo tipo, dipende un po’ anche dalla nostra fantasia.

Usato ad esempio in serie allo scaldabagno, ne permetterebbe l’accensione premendo il pulsante di start e lo spegnimento premendo il pulsante di stop. Se invece lo scaldabagno si sarà spento per l’intervento del termostato che si è aperto, il mancato assorbimento di corrente, farà spegnere anche il nostro relè, quindi, quando il termostato si richiuderà lo scaldabagno resterà spento. Questo, nei casi in cui non serva che l’acqua scorra sempre al massimo della temperatura, nell’arco delle ventiquattro ore potrebbe farci risparmiare parecchio sulla bolletta enel.

Si potrebbe usarlo anche per accendere l’autoclave che ripristina i serbatoi in soffitta, ma ad un’ora che non disturbi i nostri coinquilini, evitando che a tutte le ore, quindi anche di notte, intervanga per ripristinare il livello dei serbatoi. Quando l’autoclave si sarà fermato perché il livello massimo nei serbatoi è stato raggiunto, il mancato assorbimento di corrente, farà spegnere anche il nostro relè, che toglierà alimentazione all’autoclave che non potrà più ripartire automaticamente.

Naturalmente per i due casi precedenti presi come esempio, bisogna ricordarsi di ripristinare il relè quando serve, altrimenti si rischia di rimanere senza acqua calda, oppure proprio senza acqua, se non ne arriva per caduta dai serbatoi.

Inoltre, potrebbe anche servire per controllare che una qualche apparecchiatura sia alimentata, in caso di mancato funzionamento il relè aprendosi andrebbe ad attivare un allarme od una segnalazione.

Il relè usato è del tipo a tre scambi, che in questa specifica applicazione sono collegati in parallelo, al solo scopo di consentire una maggiore corrente di commutazione e di funzionamento; mentre la tensione di lavoro dell’avvolgimento è di 12 V=.

Come si vede nelle foto, il sensore di corrente l’ho ottenuto utilizzando un dado da 17 mm, attorno al quale ho avvolto circa 100 spire di filo di rame smaltato da 0,3 mm di diametro. Dentro al dado ho fatto passare un cavo isolato da 2,5 mmq che alimenta l’utilizzatore, che quando percorso da corrente provoca ai capi del sensore una tensione di circa 50 mVpp. Tale tensione dopo opportuna amplificazione, raddrizzamento e livellamento, è utilizzata per comandare un transistor che alimenta l’avvolgimento del relè.

Sullo schema elettrico riportato in figura c’è veramente ben poco da dire. Il segnale proveniente dal sensore è amplificato e squadrato dall’AO1, all’uscita di quest’ultimo il segnale squadrato è reso impulsivo dal condensatore C1, a seguire il diodo D1 lascerà passare solo gli impulsi positivi che saranno livellati da C2; tale tensione continua, proporzionale alla potenza in transito sul sensore, attraverso il buffer costituito dall’AO2 pilota il transistor TR1 che alimenta il relè. Non ho ritenuto necessario stabilizzare la tensione in uscita dal ponte di Graetz, poiché ciò non compromette il corretto funzionamento di tutto il circuito.

Prestare molta attenzione al pulsante P2 che deve essere di potenza adeguata. Il circuito quando è in stop non assorbe nessuna corrente, ma alcune parti sono lo stesso sotto tensione, prestare quindi la massima attenzione ed operare con la massima cautela.

 

Saluti……

IT9DPX #135 (Francesco M.)