FORMULA 6

 

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In alto, da sinistra a destra:

ANTONINO PIAZZESE, batteria e canto

GIULIANO BARTOLI, chitarra solista e canto

GABRIO MALVOLTI, organo Hammond e tastiere

FRANCO BORGIOLI, chitarra ritmica

FLORIO MALVOLTI, voce solista

 

Al centro:

FRANCO PUPESCHI, basso, flauto e voce solista

 

Formula 6 a Montaione (FI) - 1969

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Da sinistra a destra:

Franco Pupeschi, basso, flauto e voce solista

(nella foto, sta suonando un basso GIBSON mod. EB0 (EB zero) -1969- con amplicatore a doppia cassa di costruzione artigianale)

Franco Borgioli, chitarra ritmica

(nella foto, sta suonando una chitarra GIBSON semi-acustica mod. ES-335-TD (1968) con amplificatore VOX)

Florio Malvolti, voce solista

(in questa foto, sta cantando su un impianto MONTARBO (Bologna) con microfono SHURE mod. SM57 Unidyne III)

Antonino Piazzese, batteria e canto

(nella foto, sta suonando una batteria KING'S STONE)

Giuliano Bartoli, chitarra solista e canto

(nella foto, sta suonando una chitarra FENDER mod. Telecaster)

Gabrio Malvolti, organo Hammond e tastiere

(nella foto, sta suonando un organo WELSON mod. President de Luxe -prima di passare all'Hammond-)

 

DUE CURIOSITA':

- gli stivaletti "alla Beatles" indossati da Franco Pupeschi: siamo nel 1969 e, a quel tempo, erano sempre un semplice "paio di stivaletti"! Dopo lo scioglimento dei Beatles, nel 1970, diverranno un CULT, ricercatissimi e costosissimi. Oggi, se qualcuno ne avesse un paio originali, potrebbe chiedere qualsiasi cifra!

- i capelli COTONATI e LACCATI: li hanno un po' tutti, sia nel pubblico che ... nella stessa nostra orchestra !

 

FORMULA 6

Con questo nome, nel 1969, sei ragazzi toscani dettero vita ad un gruppo musicale Hard Rock che avrebbe fatto parlare molto di sé negli anni a venire, fino ai giorni nostri.
Tutto cominciò alla biglietteria del Dancing "LA SIRENETTA" di Castelfranco di Sotto: Franco Pupeschi -più avanti lo faremo parlare in prima persona, per non fare confusioni- stava pagando il suo biglietto per assistere ad un concerto dei "NEW TROLLS", quando (voltandosi) incontra Gabrio. Dopo i vari "convenevoli", Gabrio gli confida di averlo ascoltato in giro con il gruppo "TONY LOVER COMPANY"; lui faceva parte di un gruppo chiamato "GLI AVI" (Gabrio, Biddolo e Limone) e gli avrebbe fatto piacere fare una prova con un cantante-bassista per allargare la formazione. Franco, al momento in rottura con il suo gruppo, accetta e.... cominciano le prime prove della "nascitura" FORMULA 6 !

Quindi, si parte, dapprima in 4 (io, Giuliano, Franco e Gabrio); si comincia nella vecchia casa dei genitori di Gabrio, con un Organo WELSON President de Luxe ed altre attrezzature varie; poi (non mi ricordo bene come) arriva "il batterista": si chiama Rossano Mazzei, ma tutti lo chiamano CANAPINO; "picchia" forte, ma non è troppo preciso; ha la "sindrome del rullante" (il tamburo che il batterista ha davanti a sé, fra le ginocchia...) e non lo lascia mai, custodito gelosamente nella sua custodia e portato sempre con sé, come un oggetto prezioso..., in piazza, al bar, in auto, ecc.

Ci trasferiamo tutti in due piccole stanze prese in affitto da Gabrio a Ponte a Cappiano, situate proprio nel bel mezzo del ponte che dà il nome al paese, il ponte Mediceo di Cappiano, sul canale dell'Usciana. Canapino comincia a portare con sé alle prove, oltre al suo inseparabile rullante, una giovane ragazzina-cantante, in arte Dana Gipsy, attualmente ancora in attività. Dana fa già qualche esibizione e, soprattutto, ha già fatto stampare i suoi personali manifesti a colori, con la sua immagine, cioè in gergo le cosiddette "plance" o "posters", tanto sospirate da tutti gli artisti dello spettacolo. La leggenda narra che anche nei momenti più intimi fra lui e Dana, il rullante (rigorosamente custodito nella sua custodia) pavoneggiava sul letto o comunque sempre vicino a loro...

In ogni caso, iniziano le prime prove e.... i primi dolori (soprattutto per me) ! Rossano Mazzei, come ho già detto, si dimostra molto istintivo, generoso, picchiatore, ma tecnicamente non troppo preciso; bravo ragazzo comunque, ma musicalmente non troppo affidabile..! Gli altri hanno tanta buona volontà, soprattutto Gabrio, di capire, di migliorare, di "imparare l'arte e metterla da parte..."; ma tutto questo non basta a colmare le lacune tecniche, causate dal mancato o insufficiente studio ed approfondimento della pratica musicale. Io stesso, che avevo fatto solamente qualche cosina in più, ero molto in difficoltà nell'insegnare e nel cercare di trasmettere a tutti quello che avrebbero dovuto fare... Vorrei ricordare a tutti (ed i musicisti mi capiranno) che la musica (o meglio la "musicalità", per i cantanti l' "intonazione") è una dote innata, cioè è qualcosa che abbiamo dentro (forse nel DNA) all' 80 / 85% ! Non si può insegnare musica a qualcuno non predisposto, od insegnare canto ad un cantante "stonato"! Possiamo solamente migliorare, per un 10 / 15%, le prestazioni di musicisti o cantanti ! In altre parole, musicisti "si nasce", ma non "si diventa"; si può solamente "migliorare" il proprio livello di musicalità.

Mi basai nel metter su delle canzoni non troppo impegnative, con accordi e melodie facili e scorrevoli, dove tutti sembravano saper suonare alla perfezione (anche se non era vero), compreso il sottoscritto...! Quindi brani lenti e facili, come "Il primo giorno di primavera" dei Dik Dik oppure ritmati ed emozionanti come "Papa's got a brand new bag" di Otis Redding, erano i miei punti di riferimento. E poi vennero i vari Battisti, Led Zeppelin, Jimi Hendrix, Chicago, New Trolls, ecc., ma questo lo vedremo fra un po'...

Nel frattempo, il problema era un altro: mancava un cantante, il "cantante solista". Gabrio mi confessò che conosceva un giovane, a Fucecchio, che portava il suo stesso cognome e che ... "canticchiava": potevamo provarlo, no? Certo, dicemmo tutti. E così arrivò Florio Malvolti, un ragazzo un po' strano, sempre a corsa, magro, esteticamente affascinante (così avrebbero decretato, in seguito, le sue molteplici ragazze..); perfetto cantante solista, carismatico e con una voce altissima e particolarissima, di lì a poco avrebbe cominciato ad imitare, con grande successo, il mitico cantante dei Led Zeppelin, Robert Plant. Le prime prove andarono bene: Florio piaceva a tutti, soprattutto al sottoscritto... Mi ricordo che la sera che decidemmo di "prenderlo" definitivamente, stavamo provando proprio "Papa's got a brand new bag" di Otis Redding, un brano "rhythm and blues" particolarmente efficace ed emozionante: nelle pause fra una strofa e l'altra, restava solamente la chitarra di Giuliano che "pennava" un accordo (credo un MIb7) a ritmo con la musica, e quindi avveniva uno stacco "bestiale" che faceva accapponare la pelle.... Come si accapponava a me, pensavo, si sarebbe accapponata anche agli altri, credo, no? E Florio era perfetto: elegante, si muoveva bene, a tempo con la musica e senza strafare... E la voce, anche se non era proprio "nera", rendeva comunque bene l'idea. L'entusiasmo era alle stelle! Mi ricordo che qualcuno disse che in un paese vicino (Montaione, mi pare) c'era un concorso di cantanti e di gruppi, e noi corremmo fuori, come per volerci andare subito e fare (come si suol dire) "un polverone"!

LE ORIGINI DEL NOME

Con l'arrivo di Florio, la formazione era al completo: mancava solo un nome e poi.... via, sui palchi, a "spezzare ogni cosa" (per modo di dire...)! Prendemmo l'abitudine, dopo le prove, di andare ogni tanto a mangiare la pizza nella vicina pizzeria "Da Fernanda", situata nella piazza di Ponte a Cappiano, a poche decine di metri dal nostro ponte "De' Medici". Una volta ci spingemmo oltre, fino alla pizzeria "Il Cavaliere", su a "Le Vedute" e qui, mi ricordo, fu deciso il nome. Qualcuno, mi sembra Florio, disse di aver sentito a Radio MonteCarlo un nuovo gruppo chiamato Formula 3. La parola "Formula" piacque a tutti e decidemmo per FORMULA 6. Ora tutto era quasi pronto: bisognava solo provare, provare e riprovare, per metter su un repertorio sufficiente a suonare senza problemi per due o tre ore....

LE PRIMISSIME ESIBIZIONI

Delle serate con la prima formazione, quella con Rossano Mazzei (Canapino), non mi ricordo molto. Ricordo comunque perfettamente che suonavamo al "PACINI" di Chiesina Uzzanese (oggi Discoteca CONCORDE), un ambiente vastissimo, composto da 3 sale + 1 giardino all'aperto. Noi suonavamo nella sala grande, un ex-cinema, immensa, con un palco di almeno 20 x 10 metri !! Portavamo con noi tutto quello che avevamo, anche casse acustiche non funzionanti, pur di riempire lo spazio vuoto dietro di noi, tutto per "fare un po' di scena..."! I camerini, dietro il palco, erano grandi quanto un appartamento! Mi ricordo perfettamente che, dopo varie esibizioni, una sera avvenne una lunga e sonora litigata tra Florio e Canapino, causa una delle ennesime imprecisioni tecniche nei passaggi di batteria del nostro eroe... Dopo questa litigata, Rossano Mazzei (Canapino) se ne andò e dovemmo trovare un nuovo batterista.

LA SECONDA FORMAZIONE

Prima di parlare del nuovo batterista, vorrei spendere ancora due parole su Rossano Mazzei, che ci lasciò così in fretta, un "ragazzo" un po' chiuso e riservato, ma che io personalmente trovavo carismatico e pieno di simpatia; soprattutto per quella grande curiosità che riusciva a suscitare in chi gli stava intorno... Andava sempre in giro ben vestito, con eleganti abiti interi, gessati ed aderenti, con pantaloni a zampa di elefante, tipici degli Hippies, in linea con la moda di allora... Aveva una Fiat 850 Spider (verde metallizzato, mi sembra), due posti secchi, di cui uno per lui ed uno per il suo immancabile rullante! E circolava in giro un aneddoto, secondo il quale il nostro eroe sarebbe stato capace di percorrere alcune curve a velocità elevatissime, in particolare la curva di Pieve a Ripoli, andando verso Fucecchio, che veniva percorsa a 150 chilometri orari !!! Forse era vero, ma nessuno l'ha mai potuto verificare! Comunque, di lì a poco arrivò Antonino Piazzese, che tutti avremmo poi chiamato Nino, il nuovo batterista. Dotato di una tecnica fuori discussione, era anche capace di "fare i cori"; non solo, li sapeva anche spiegare ed insegnare, riusciva a capire ogni singola voce (terze, quinte, ecc.) ed a fare in modo che ognuno di noi scegliesse quale voce eventualmente interpretare, nel rispetto delle proprie caratteristiche vocali. Grande, veramente grande! Con Nino si conclusero le nostre ricerche: la formazione era al completo e pronta per i grandi debutti. Eravamo in 6, come evocava il nostro nome, tutti più o meno bravi, tutti fortemente convinti e motivati ad andare avanti per esibirsi sui palcoscenici più importanti della nostra Toscana, per poi magari tentare altre esperienze anche fuori regione...

La nostra sigla, cioè la canzone da eseguire per prima all'inizio di ogni esibizione, fu decisa dal sottoscritto: THE END, l'ultima traccia del famoso album "ABBEY ROAD" dei Beatles (1969): mi piacque perché presentava fin dall'inizio un buon ritmo di batteria, con addirittura dei passaggi "a solo", che Nino eseguiva con eccezionale bravura ...! E soprattutto perché, nelle pochissime parole del testo, c'erano le seguenti: "And in the end, the love you make is equal to the love you take" cioè "E alla fine, l'amore che dai è uguale all'amore che ricevi". Io le ho trovate (e le trovo ancora oggi) bellissime, no?

E con Florio e Nino le serate e le esibizioni non mancarono: mi ricordo che avevamo già almeno due "impresari" (questo era il termine con cui venivano definite, nel gergo orchestrale, le agenzie teatrali...): il "Santini", cioè l'agenzia teatrale di Viareggio che faceva capo al signor Carmelo Santini, e "Abenaim", un'altra agenzia teatrale, questa volta di Pisa, che faceva capo al signor Furio Abenaim. Carmelo Santini ci avrebbe trovato le serate nella provincia di Lucca e Massa-Carrara, mentre Furio Abenaim curava di più le province di Pisa, Livorno, Grosseto e Siena. Con questa seconda formazione, che sarebbe presto finita perché Florio (ahimè) se ne andò..., le serate furono comunque tante. Non me le ricordo tutte, ma posso descrivere le più importanti. Innanzitutto mi ricordo di Montaione, un paesino quasi "montano", in mezzo al quale c'era il solito Circolo Ricreativo Culturale (nel nostro caso si chiamava "la Perla" ed era in piazza Antonio Gramsci...). Per andare a Montaione, mi ricordo che i più anziani, Gabrio e Limone, entrambi piloti del nostro furgone, discussero a lungo se conveniva fare la strada da Castelfiorentino/Gambassi o da San Miniato. Fu deciso per San Miniato, ed ancora oggi ho dei piacevoli ricordi su quel percorso, ricco di natura e di paesaggi suggestivi. La "sala da ballo" del Circolo era in un seminterrato, abbastanza spazioso ma con un soffitto un po' troppo basso... Questo soffitto, unito alla totale mancanza di insonorizzazione delle pareti laterali, contribuiva a creare un'acustica fortemente "rimbombante". Inoltre, l'orchestra era "collocata" in un piccolo palcoscenico scavato nella parete, tipo un grosso caminetto, che a sua volta rimbombava ancora di più...! Provate a pensare cosa veniva fuori usando amplificatori da centinaia e centinaia di watt come avevamo.... Ci guardavamo l'un con l'altro ridendo, perché non riuscivamo a capire assolutamente niente di quello che stavamo suonando...! Comunque quelle, per noi, erano serate importanti e come! Poi una sera arrivarono i Gens, un gruppo rock di ragazzi siciliani che avevano già avuto un certo successo discografico, incidendo canzoni come "Insieme a lei", "In fondo al viale", "Per chi", "Vestita di bianco" ed altre, promosse nientemeno che da Renzo Arbore e Gianni Boncompagni! Eravamo emozionatissimi: fra l'altro il loro "cavallo di battaglia", Insieme A Lei, era anche nel nostro repertorio, per cui quella sera non mancammo di eseguirla più volte, prima di loro, per dimostrare a tutti come eravamo bravi...! Florio, con una voce guarda caso molto simile a quella del cantante dei Gens, la interpretava magnificamente! Comunque, quando montarono sul palco loro (i Gens), ci rendemmo conto che, acustica a parte, la notorietà era un'arma estremamente importante, che faceva veramente la differenza... Nonostante non si capisse quasi niente, la gente li osannava come degli eroi, anche se intendeva solo qualche parola ogni tanto... Questo perché erano conosciuti, avevano fatto dischi e televisione, avevamo alle spalle gente importante che li promuoveva, e così via... Ma tutto questo, anziché mortificarci, ci dette ancora più carica! Tutti eravamo speranzosi, un giorno, di diventare come loro, fare cioè quella che in gergo si suol dire "attrazione" (e non "sala"...!). Questa era la molla che ci muoveva e che ci faceva (e ci avrebbe fatto, anche in seguito) caricare e scaricare quintali di strumenti ed attrezzature su e giù per le scale delle varie "sale", anche solo per poche migliaia di lire...! Ho una vecchia foto, in bianco e nero, di me che suono il basso dentro quella specie di "caminetto", con il viso costellato di brufoli giovanili e con il basso "GIBSON" modello EB zero (che, in seguito, mi verrà rubato...). Sento ancora l'odore di quel basso, della sua vernice, delle sue corde...! Ci furono tante altre "Montaione" dopo, in Versilia (in quasi tutte le sale, si fa prima a dire dove NON siamo stati), in Maremma (Arcidosso, ecc.), in Lucchesia (Ponte San Pietro, Lunata, varie in Garfagnana, ecc.), nel Fiorentino (Castelfiorentino, passo della Consuma, ecc.), nel Livornese (arrivammo PRIMI in un concorso di complessi, proprio a Livorno-città !), nel Pistoiese (tante piccole frazioni montane...), oltre ad innumerevoli altre esibizioni vicino a noi (Fucecchio, Castelfranco di Sotto, Pontedera, Cerreto Guidi, ecc.). Comunque, andiamo per ordine:

VERSILIA

Siamo stati quasi in tutte le sale, forse si farebbe prima a dire dove non siamo stati! Fra i tanti, cito i luoghi che più mi ricordo (o dove ho avuto particolari aneddoti o situazioni da raccontare...). IL PIRATA e LA MECCA, entrambe di uno stesso gestore, Sig. James ZERBINI, estroso e simpaticissimo, con capelli a spazzola ricci e nerissimi. Arrivava sempre la mattina sul viale lungomare, in bicicletta. Qui ci siamo fatti veramente le ossa, spaziando con il repertorio da Lucio Battisti ai Led Zeppelin (appena apparsi sul mercato), incontrando altri gruppi rock più famosi di noi (o che lo sarebbero diventati...), tipo Umberto Tozzi o i Formula 3, e vivendo (o subendo) le situazioni più disparate, dai litigi fra orchestre, litigi fra fidanzati (il nostro cantante Florio con la sua fidanzata, che lo convinse a "smettere di cantare"), fino a "recitare" di essere buoni per non perdere il posto di lavoro.... Quest'ultima situazione si verificò una sera, a LA MECCA: mentre facevamo il nostro solito riposino al bar, un responsabile della sala ci avvertì che di lì a poco sarebbe arrivato un gruppo di persone poco raccomandabili, in altre parole criminali e mafiosi, e che noi avremmo dovuto assecondarli in ogni loro operato, qualsiasi cosa avessero fatto o volessero fare, senza reagire....! Fu dura non reagire: pensate che ci spruzzarono addosso anche dello spray per mosche e zanzare, mentre noi stavamo suonando....! Comunque, andò tutto bene e, grazie al Cielo, non successe niente di grave...! Un aneddoto che mi viene in mente in Versilia riguarda.... i capelli del "Biddolo" (Giuliano Bartoli, il nostro grande, estroso chitarrista): eravamo a suonare a LA MECCA, proprio la sera stessa, e nel pomeriggio più volte Gabrio rimproverò a Giuliano di avere i capelli non proprio presentabili...! Pensate che il Biddolo ha sempre avuto i capelli un po' crespi, ispidi, tipo Jimi Hendrix per intenderci, e soprattutto quando pioveva i suoi capelli si bagnavano ed avveniva l'effetto .... "lana", cioè i capelli si ritiravano, si infeltrivano, diventavano a riccioli più stretti e più corti... Ecco come li aveva quel giorno ...! Giuliano, sconsolato, sapendo che quasi nessuno a Marina di Massa sarebbe stato in grado di "stirargli" i capelli a dovere (eccetto il nostro parrucchiere personale di allora, chiamato Limone, ad Empoli, che era un "mago"...), girovagava per le strade del paese e passò davanti ad un negozio di barbiere/parrucchiere. Guardando dentro, vide che il titolare era un vecchietto tutto ricurvo coi capelli bianchi e ci volle tutta la nostra forza per convincerlo ad entrare e .... provare! Miracolo....! Quando uscì fuori, aveva i capelli perfetti, lunghi fino alle spalle, lucidissimi ed ordinatissimi, un capolavoro...! Vedi che spesso l'apparenza ... inganna? Il nostro eroe, esultante per la sua capigliatura appena restaurata, corse a lungo per le strade di Marina di Massa.

PIPER 2000

Un'altra storia che mi viene in mente, riguardante La Versilia, fu la nostra prima (ed unica) esibizione al Piper 2000 di Viareggio (che allora si chiamava semplicemente Piper - ricordiamoci che siamo nel 1969/1970 ....! - ), un ritrovo molto "trend" ed esclusivo dove si esibivano gruppi provenienti dall'intera Europa (Emerson, Lake & Palmer, Procol Harum, Yes, King Crimson, Genesis, Van der Graaf Generator, Jethro Tull, ecc.), oltre ai migliori gruppi italiani. Cercammo a lungo una scrittura con questo locale, ma il nostro impresario di zona, Sig. Carmelo Santini, continuava a dirci che era inutile: il "PIPER" era patrimonio di artisti ben più blasonati di noi, provenienti da tutta Europa, soprattutto da Inghilterra e Olanda, oltre che dall'Italia (Patty Pravo, New Trolls, ecc.). Comunque, dopo tante nostre insistenze, Carmelo ci disse che, se volevamo, potevamo andare al Piper un sabato-pomeriggio a nostra scelta, nell'intervallo della discoteca, pagati con il semplice rimborso-spese per la benzina del furgone (cioè 20.000 delle vecchie Lire di allora...). Ed un sabato pomeriggio andammo: il barista ci disse che potevamo suonare a qualsiasi volume, ma dopo 5- 10 minuti dal nostro inizio si dovette ricredere....! Fuori dal locale c'erano diversi "capelloni beat-rock" un po' addormentati, ma ci pensammo noi a svegliargli....! Forse non si aspettavano che un semplice gruppo di "periferia" potesse fare qualcosa di simile a quello che avrebbero di lì a poco ascoltato ...! Partimmo con i "Led Zeppelin": "Livin' Lovin' Maid" e subito dopo "Whole Lotta Love" ....! L'intera Versilia tremava..! I capelloni vennero subito dentro, meravigliati ed ansiosi di vedere cosa stava succedendo e chi eravamo ...! Il barista ci disse subito di suonare più piano (perché gli "tremava il banco"...)! Noi continuammo la nostra esibizione con i nostri migliori "cavalli di battaglia", pezzoni epidermici come "You Keep Me Hangin' On" dei Vanilla Fudge o "Since I've Been Loving You" dei Led Zeppelin, e così via, per almeno altri 45 - 50 minuti. Alla fine qualcuno in sala, vedendoci mangiare pasticchine bianche (di zucchero), diffuse la notizia che eravamo "drogati" di cocaina, eroina, ecc. e così terminò la nostra leggendaria esibizione al Piper di Viareggio. Per me (e per tutti noi) fu veramente un pomeriggio indimenticabile, destinato a passare alla nostra storia ....

LUCCA E GARFAGNANA

Dopo aver girato in lungo e in largo la Versilia, siamo approdati a Lucca. Una delle prime sale in cui ci siamo esibiti è stata lo "ZIP CLUB" di Lunata (un rione di Lucca, all'inizio della città provenendo da Pistoia / Pescia). Il 10 settembre 1969 (giorno del mio 18° compleanno), andammo a visionare il locale, che era all'epoca uno dei più moderni ed anticonformisti ritrovi giovanili, con un arredamento ed una impostazione logistica davvero fuori dal comune. Innanzitutto la struttura era un enorme capannone quadrato, una specie di cubo quasi completamente nero, foderato all'interno da moquette e tendaggi scuri. Questo contribuiva a creare un'acustica assolutamente priva di reverberi ed una luce irreale, quasi "spaziale", dove le luci colorate, i lampeggiatori stroboscopici e le lampade al mercurio sembravano sospesi nel vuoto, come stelle nel cielo... Il palco dell'orchestra era formato da tanti cubi giganteschi, messi uno sopra all'altro a formare altrettante piattaforme, su ognuna delle quali si disponeva un orchestrale, con asta, microfono, strumento ed amplificatore. Fra l'altro avevamo da poco rinnovato l'attrezzatura (che ci era stata rubata e di cui parlerò in seguito), e nel cambio avevamo deciso di acquistare amplificatori marca VOX, tutti dello stesso tipo e colore (griglia con fili metallizzati a nido d'ape su fondo nero), con supporti in tubi lucidi e piccole ruote per il trasporto. Questi amplificatori neri, belli ed enormi, su queste grandi piattaforme di legno, creavano un effetto veramente suggestivo. Eravamo ben distanti l'uno dall'altro, ognuno nel suo "quadrato", forse un po' spauriti da questa situazione così nuova e diversa. Dentro la sala c'erano anche dei tralicci di tubi incrociati fra loro, tipo quelli che vengono montati dai muratori e dagli imbianchini per lavorare sulle pareti esterne delle case. Su questi tralicci, ben presto avrebbe fatto la sua apparizione il nostro eroe, il "Biddolo"...! In che modo? E' molto semplice: stavamo suonando uno di quei pezzi improvvisati che duravano 30/40 minuti, composti normalmente da un "giro" di blues. Tutto questo "giro", che durava 12 battute, si ripeteva all'infinito, per decine e decine di minuti; ognuno di noi, a turno, improvvisava il suo assolo sopra a questo ... "tappeto di accordi", e così questa filastrocca andava avanti, talvolta anche per ore ed ore...! Pensate che anch'io, che suonavo il "basso" (classico strumento ritmico e quasi mai solista), facevo il mio assolo !!! Comunque, mentre stavamo suonando uno di questi "giri", è stata la volta del "Biddolo" a dover fare l'assolo; il nostro eroe, dopo una sapiente imitazione della chitarra distorta (tipo Jimi Hendrix), dette tutto volume al suo amplificatore ed alla sua chitarra, creando così le condizioni per una distorsione forte, prolungata e continua delle ultime note suonate, cioè in pratica l'amplificatore suonava da solo e le corde della chitarra erano in vibrazione continua, mosse dalle stesse vibrazioni che provenivano dagli altoparlanti... Si era creato un "moto continuo"! Il "Biddolo", a questo punto, si tolse la chitarra di dosso e la lasciò per terra davanti all'amplificatore, in modo che continuasse a suonare... da sola! E mentre i fan più vicini e gli altri curiosi si disponevano in cerchio intorno al piedistallo, ad ammirare questa "meraviglia" di chitarra "FENDER" che suonava da sola, il nostro eroe se ne andò lasciando tutti sul posto e, arrampicandosi sulle famose "tubature", ammirò la scena dall'alto, per diversi minuti, senza che nessuno se ne accorgesse....! Pazzesco! Se non lo avessi visto con i miei occhi, non starei certo qui a raccontarlo...! A distanza di così tanto tempo e confrontandolo con l'attualità, mi ricorda quello che in seguito avrebbe fatto un nostro caro amico comico toscano: Roberto Benigni! Un'altra cosa curiosa che mi ricordo, quando suonammo allo ZIP CLUB di Lunata, è che fin dalla prima volta fummo circondati, anzi assaliti da bellissime ragazze, subito nostre fan. E' chiaro che noi, da buoni "vitelloni" toscani, ne approfittammo un po'.... Così un'altra cosa che ben ricordo è il richiamo dell'orchestra sul palco da parte del nostro capo-orchestra Gabrio che, fra una pausa e l'altra, urlava al microfono: "I componenti della Formula 6 sono pregati di ritornare sul palco!" Ripeto: "Tutti i componenti della Formula 6 immediatamente sul palco, grazie ...! ". Naturalmente ognuno di noi si guardava bene dall'obbedire al "richiamo", occupato com'era a fare le fusa con la dama di turno, almeno per qualche altro minuto... Per non parlare del furgone, nella parte posteriore del quale, normalmente riservata al carico delle attrezzature, veniva lasciata sempre una coperta di lana a quadri scozzesi (un "plaid", per intenderci) che, praticamente, "stava in piedi da sola"...! Non aggiungo altro...! Comunque oggi, dopo oltre 30 anni, posso dire senza tema di smentita che quelli furono gli anni più belli della nostra vita, e che sarei ben felice di riviverli, nostro Signore permettendo, giorno per giorno, minuto per minuto, secondo per secondo! Passiamo oltre, e continuiamo con le avventure della Formula 6 in sei, cioè con Florio cantante solista.

PIAN DI MOMMIO

Un aneddoto che mi salta in mente si verificò a Pian di Mommio, nel comune di Massarosa, sempre nella zona Lucchesia/Versilia. Serata regolare, saletta piccola, Florio cantava come sempre, in prima fila; in sala c'era (proprio sotto di noi) anche il proprietario/gestore del locale, che stava ballando con una ragazza... Stavamo suonando un "lento", mi sembra "Non Credere" di Mina, e questi (il gestore) cominciò a "dar di fuori" dicendoci di suonare più piano e di fare un po' di "liscio". Florio gli disse molto educatamente in un orecchio che avremmo prima concluso il brano che stavamo eseguendo e lui, per tutta risposta, andò in una stanzina (esattamente dalla parte opposta del palco, in fondo alla sala) e... CI STACCO' LA LUCE!!!! Non l'avesse mai fatto! Florio partì come un razzo ed io dietro, anche solamente per solidarietà e per riuscire a "limitare i danni"! Florio prese letteralmente per il bavero della camicia il povero gestore, lo sollevò da terra, e lo fece volare su di un tavolo dove si trovavano decine e decine di bicchieri vuoti...! Io, che stavo seguendo Florio da vicino, mi trovai coinvolto in questa folle corsa e contribuii a spingere sia Florio che il malcapitato proprietario sulla pila dei bicchieri. Non mi dilungo a dirvi il resto; cademmo tutti: io, Florio, il gestore ed il tavolo con tutti i bicchieri, in un enorme ammasso di legno spezzato e di vetri rotti! Di lì a poco, sarebbero intervenute ambulanze e carabinieri, richiamate da qualcuno della sala, per curare i feriti e mettere un po' d'ordine in quel "casino"... Questa era la Formula 6 di allora, ma ne avremmo combinate ancora delle belle, molte di più... ed ancora più grosse!

ARCIDOSSO

Arcidosso, un piccolo comune con poco più di quattromila abitanti che sorge ai piedi del Monte Amiata, nella maremma toscana in provincia di Grosseto, mi ricorda -prima di tutto- il lungo viaggio.... che abbiamo fatto per andarci! Non finiva più! Florio, esasperato (come noi) da quei continui paesaggi maremmani, belli quanto vuoi, ma che si ripetevano ormai da ore, ad un certo punto esclamò: "Ma dove ci ha mandato Abenaim? Giuro che, al ritorno, gli tolgo il parrucchino e gli occhiali, gli do un bel cazzotto e gli rimetto tutto a posto...!". Comunque, piano piano, arrivammo a destinazione e ci rendemmo conto che il posto.... meritava il viaggio! Era (almeno allora) quello che oggi sarebbe un grande "agriturismo", con strutture ed arredamenti improntati alla vita di campagna, nel mezzo al verde, ai prati ed agli animali. Ci passammo un bel "fine settimana", cantando, suonando e godendo di questo enorme "parco maremmano".

FORNACI DI BARGA

A Fornaci di Barga (in Lucchesia/Garfagnana), e successivamente a Barga, effettuammo vari servizi, se ben ricordo su incarico del nostro impresario per la zona della Garfagnana, Sig. Moreno Sonatori, che più volte si sostituirà ai nostri agenti ufficiali Santini ed Abenaim. Mi ricordo particolarmente il paese di Fornaci di Barga: appena arrivati all'albergo e sistemato le nostre cose, scendemmo trionfalmente in strada, tutti vestiti in modo molto eccentrico; io personalmente ero completamente vestito "a fiori", con pantaloni di "spugna" a zampa di elefante, camicia elastica aderentissima e scarpe da ginnastica "Superga" bianche; fra l'albergo ed il più vicino bar c'erano circa 100 metri, ma penso che quasi tutti gli abitanti di Fornaci non abbiano potuto fare a meno di notare le nostre figure in questi spostamenti..! Un aneddoto che mi viene in mente è che la cantante che dovevamo "accompagnare" (e che si rivelò particolarmente "stronza") aveva la camera vicinissima alla nostra; così, per curiosità, andammo a "curiosare"... Siccome era di etnia africana (e quindi con la pelle nera), Florio sbirciò dal buco della serratura e disse: "Non si vede nulla! Vedo tutto NERO !!! ". Sia alle prove che durante l'esibizione in sala, la signorina "nera" si rivelò veramente "acida" e litigò più volte (indovinate un po' con chi?) con il nostro organista Gabrio Malvolti!

P.S.: Vorrei fare una piccola considerazione (estemporanea) sul Festival di Sanremo 2008, che si sta svolgendo proprio nei giorni in cui sto scrivendo queste pagine: Quando iniziai a suonare con il mio primo gruppo "rock", chiamato "The New Vampires" e diretto dal maestro Bruno Santini (grande fisarmonicista, organista e musicista), le canzoni più importanti che venivano eseguite nella serata del sabato sera al Festival di Sanremo venivano riproposte, da quasi tutti i gruppi di allora, già dal "servizio" della domenica pomeriggio! Ragion per cui il direttore musicale, nella fattispecie il sottoscritto ..., doveva non solo registrare il Festival il sabato sera, ma, dopo aver ascoltato per tutta la notte i vari brani e preparato i vari spartiti e testi, doveva convocare le prove con gli altri componenti per la domenica mattina, assonnato com'era, spiegare a tutti cosa fare, suonare e cantare se necessario, ed esibirsi senza riposo nel pomeriggio, con il pubblico in sala !!!

PONTE SAN PIETRO (LU) - LIVORNO - SANTA CRISTIANA DI NUMANA (AN)

Ci iscrivemmo ad... un CONCORSO DI COMPLESSI !! La cosa nacque per scherzo: ci ritrovammo, per caso, in una piazza a Lucca mentre stavano uscendo da un cinema gli spettatori di una selezione per il concorso "EURO-DAVOLI", un concorso di complessi -rock che prevedeva una selezione provinciale, regionale, italiana ed europea. Eravamo stati informati di essere sempre in tempo per l'iscrizione alla fase PROVINCIALE, e quindi.... (complici le nostre fan di allora in Lucchesia, Lia - Laura ed Anna), ci iscrivemmo per la selezione (nella provincia di Lucca). La serata selettiva si svolse a Ponte San Pietro, in uno "chalet" chiamato Casina Rossa: mi ricordo che abbiamo eseguito "Una Miniera" dei New Trolls, cantata dal sottoscritto e, se non erro, "Anna" di Lucio Battisti, cantata da Florio. Alla fine, con grande fortuna, siamo risultati terzi (a pari merito con i "Quadrifoglio", di cui parleremo in seguito), e quindi abbiamo "passato il turno" .... , qualificandoci per Livorno, dove avremmo disputato la selezione per la regione TOSCANA.

A Livorno arrivammo con grande anticipo, per poter avere il tempo di cenare in santa pace, a base di pesce ed altre leccornie simili. Io quella sera arrivai dopo, a cena ultimata, forse trattenuto in casa da qualche cerimonia in famiglia, e mi è stato riferito che, se non fosse stato per l'arrivo inaspettato dei "Quadrifoglio" che gentilmente ci prestarono i soldi che mancavano a saldare il conto, non saremmo certamente usciti dal ristorante!!! Comunque, cena a parte, partecipammo alla gara; avevamo programmato di eseguire un brano dei "VANILLA FUDGE ", un gruppo-rock americano molto in voga; il brano si intitolava: "You Keep Me Hangin' On" ed era quanto di più elaborato ed incasinato si potesse eseguire allora! Avevo curato nei minimi particolari la messa a punto della canzone, ma era talmente difficile, piena di stacchi, assoli (anche vocali), pause e diavolerie varie che io stesso dubitavo molto, sia dell'esecuzione che del risultato sul pubblico! Fin dalle prove, ci beccammo una valanga di fischi, da un pubblico che sembrava particolarmente ostile, preparato ed esigente: non mi ricordo bene, ma c'erano dei problemi tecnici per iniziare, tipo le bacchette della batteria, il plettro per la chitarra o sciocchezze simili...! Finalmente, in questo clima ostile, partimmo: al primo "stacco", miracolo: la gente cominciò ad applaudire, sempre più forte, sempre più forte, per l'intera canzone....! Eravamo clamorosamente piaciuti a tutti...! Io stesso, critico e cinico come sono, non ci credevo! Comunque, gli applausi ci dettero ragione: già prima della proclamazione ufficiale, diversi giornalisti ci avevano confidato che avevamo vinto noi, e noi eravamo davvero increduli! Invece era vero: avevamo vinto la fase REGIONALE, eravamo CAMPIONI TOSCANI! Ragazzi, vi rendete conto: CAMPIONI TOSCANI, a 20 anni, in un importante concorso ITALO-EUROPEO ? L'euforia era alle stelle: mi ricordo che Lia, la ragazza con cui "stavo" allora, era preoccupata per il nostro successo, che ci avrebbe (secondo lei) allontanati....! Nell'immaginario collettivo eravamo già proiettati nel firmamento delle stelle, nella categoria GRUPPI-ROCK! Per festeggiare, facemmo il giro delle nostre famiglie, mostrando (e brindando dentro) la nostra coppa! Tutto questo a notte fonda, con famiglie (in qualche caso) anche molto "anziane", come nel caso della mia! Comunque, il sogno continuava e dovevamo andare alla finale ITALIANA, a Santa Cristiana di Numana (in provincia di Ancona). E qui gli aneddotti fioccano: dal furgone (attrezzato con sdraie posteriori) che consumava troppa benzina (non si arrivava da distributore a distributore!), all'albergo sul mare dove i nostri eroi si divertivano a "randellarsi" asciugamani bagnati addosso l'un l'altro..., alla scoperta che il "figlio del proprietario dell'albergo" era il leader di un Gruppo-Rock in concorso... (scortato da un intero autobus di fan), ai piedi nudi ed ai pantaloni di spugna a fiori di noi FORMULA 6, che non sono comunque serviti a limitare la sconfitta: siamo arrivati 28 esimi su 30, mi sembra, mentre (guarda caso) il gruppo del "figlio del proprietario dell'albergo" è arrivato PRIMO !

Per un po' non ci siamo iscritti a nessun concorso di complessi .... ! (e nessuno saprà mai se la benzina per il viaggio di ritorno è bastata o no !) - Una volta, comunque, abbiamo distrutto un intero distributore di benzina ! (lo descriverò in seguito ...)

Il distributore in questione si trova (o meglio, si "trovava") a Le Botteghe di Fucecchio (attualmente, al suo posto, c'è un'edicola di giornali). Giornata piovosa, alla guida Franco Borgioli (Limone): proveniendo da Stabbia, decide di andare a mettere la benzina proprio in quel distributore lì ... ; mette la freccia a sinistra, aspetta che tutte le auto siano passate ed attraversa; complice la pioggia, quando entra nel distributore e va a frenare, i freni .... non funzionano, PER NIENTE !!!! Il nostro furgone (FIAT 1100 col. Giallo, con su scritto -in nero- "FORMULA 6") abbatte la prima colonna della benzina, prosegue con la seconda ed infine si ... ferma su un parcheggio dove si trovavano vari motorini e vespe, distruggendo tutto ! Il gestore dell'impianto esce dalla cabina e ... non crede ai suoi occhi ! Il distributore non c'è più ! E' un ammasso di rottami, motorini, vespe e pezzi di ferro sparsi dappertutto ! Io non c'ero, ma comunque lascio a Voi che ci leggete ogni commento sul caso ... ! Sembra un film di VERDONE, eppure è la pura e sacrosanta verità!

IL BIDDOLO -aneddoti vari-

Sono tanti, anche troppi, gli aneddoti sul nostro eroe Giuliano Bartoli, in arte Biddolo, che non ha mai finito di stupirci per la sua poliedricità, carismatica ed intelligente. Uno di questi è avvenuto quando è rimasto, per ore, ad aspettare l'auto di Franco Borgioli (Limone), che lo riportasse a casa! Erano andati entrambi a Lucca, con l'auto Fiat 1100R col. Blu di Limone, ed ognuno dei due era andato a trascorrere il pomeriggio per i fatti suoi. Alla fine della giornata, Limone, dimenticandosi completamente del Biddolo, era ritornato a casa, aveva cenato e ad un tratto si era ricordato che il Biddolo ... era sempre a Lucca, in attesa di essere riaccompagnato a casa! Il Biddolo era da diverse ore nel luogo stabilito nell'appuntamento, a Lucca. Limone, ricordatosi di questo appuntamento, mette in moto, ritorna a Lucca di corsa e ... ritrova il Biddolo che lo aspetta. Il Biddolo monta in macchina, nella più completa indifferenza, salutando Franco come se tutto fosse in orario, ignorando le ore ed ore di attesa trascorse! Questo era (ed è ancora) il Biddolo!

QUALCHE VOLTA ABBIAMO FATTO.... ATTRAZIONE!

Ebbene sì! C'è stata qualche volta, proprio all'apice delle nostre prestazioni, che i nostri impresari, forse spinti anche dalle nostre richieste, hanno pensato di farci esibire non come gruppo di "sala", ma come "attrazione". Ho già spiegato precedentemente la differenza fra i due tipi di prestazioni, che è veramente enorme: chi fa "sala" deve suonare per "far ballare il pubblico", normalmente inizia e termina ad orari ben stabiliti, suona ad un volume "accettabile" brani per lo più ballabili, facendo periodicamente dei piccoli intervalli di riposo; normalmente, i servizi si svolgevano il sabato sera, dalle 21,30 alle 0,30 /1,00, la domenica pomeriggio dalle 15,30 alle 19,00 / 19,30 e la domenica sera dalle 21,30 alle 0,30 / 1,00. La cosiddetta "attrazione" invece era tutt'altra cosa: il gruppo o l'artista veniva ingaggiato al solo scopo di "divertire il pubblico", normalmente iniziava ad esibirsi nell'orario nel quale il proprietario stimava ci fosse la massima affluenza di pubblico, suonava ad un volume "sostenuto" o meglio "molto sostenuto" proprio per catturare l'attenzione di tutti, non faceva nessun intervallo e la sua esibizione durava da un minimo di mezz'ora ad un massimo di un'ora / un'ora ed un quarto, intratteneva una conversazione con la gente fra un brano e l'altro allo scopo di spiegare e di dare maggior risalto ad ogni canzone e, particolare molto importante, guadagnava molto di più !!! Veniva cioè pagato per una prestazione di meno di un'ora molto di più di quello che avrebbe ottenuto per l'intera serata ! Mi ricordo benissimo di almeno due esibizioni come "attrazione", ed ogni volta mi sembra ancora di riviverle, tanto sono state intense ed entusiasmanti. La prima si è svolta nel Dancing "LA SIRENETTA" di Castelfranco di Sotto, proprio il locale dove ci siamo incontrati la prima volta io e Gabrio per "fondare" l'orchestra: mi ricordo che nel pomeriggio, dopo aver montato tutte le attrezzature sul palco, dovemmo attendere che il locale si riempisse, a discrezione dell'allora direttore e proprietario della sala, commendator Gherardo Guidi, attualmente "patron" del prestigioso locale "LA CAPANNINA DI FRANCESCHI" a Forte dei Marmi. Il Sig. Guidi ci disse di aspettare in una stanza adibita a "guardaroba", cioè praticamente in mezzo a giacche, cappotti e soprabiti: e così fu per varie ore ...! Ognuno di noi era pronto, "agghindato" a dovere e con il proprio strumento personale a portata di mano, proprio perché al momento opportuno doveva entrare passando fra il pubblico e, mostrando lo strumento, è un po' come se esibisse il suo lascia-passare per recarsi sul palco. Mi ricordo che eravamo veramente emozionati, vestiti "a matto" e caricati a dovere, specie dopo tutta quell'attesa così snervante! Avevo con me il mio inseparabile basso elettrico Gibson EB zero, con attaccato anche il cavo di collegamento con l'amplificatore, tutto per fare ancora più scena ... Ero vestito come un pazzo: scalzo, pantaloni bianchi aderentissimi, torso nudo e poncho di lana pesante direttamente sulla pelle e infine cappellone nero cosiddetto "alla Chris", un particolare copricapo in voga all'epoca e che proprio un cantante rock di nome Chris indossava regolarmente, ed infine occhialoni da sole !! Una volta saliti sul palco, partimmo con i nostri cavalli di battaglia, pezzoni epidermici ormai super-collaudati e di particolare effetto, al massimo volume che potevamo ottenere dalle nostre attrezzature, "gasati" come eravamo anche per effetto della nostra nuova situazione di gruppo "attrazione" e con un pubblico di "sbarbine" che urlavano come pazze sotto di noi. Io personalmente, per la prima (e credo anche l'ultima) volta ho adoperato un "distorsore" del suono, apparecchio che normalmente viene usato dai chitarristi e non dai bassisti! Il suono del basso con il distorsore è qualcosa di molto simile al barrìto di un elefante, una cosa veramente raccapricciante! Mi ricordo che la gente davanti al mio amplificatore si "spostava" impaurita, ogni volta che premevo il pulsante che attivava il distorsore! Florio, al centro della scena, sembrava il cantante dei "Led Zeppelin"! Gabrio suonava le tastiere con tutto, non solo con le mani ma anche con braccia e gomiti! Nino picchiava sui tamburi come se fosse stato morso da un serpente! Limone, dall'alto dei suoi quasi due metri, dondolava forsennatamente il suo corpo, la sua chitarra ed i suoi lunghissimi capelli! Il Biddolo non lo vedevo, ma conoscendolo m'immagino cosa stesse facendo: come minimo, stava suonando la chitarra coi denti, come Jimi Hendrix! Dopo quaranta/quarantacinque minuti di questo "casino" terminammo la nostra esibizione, scendendo dal palco frettolosamente, ognuno brandendo con cattiveria il proprio strumento, a "cattivi", come dei veri rockettari incalliti. Mi ricordo che una ragazza mi fermò, dicendomi: "...E sei BELLINO...!". Mi fermai, posai il basso su una sedia, con il cavo attaccato tutto ciondoloni, mi tolsi il cappello "alla Chris", gli occhialoni da sole, la guardai per un attimo e le risposi: "...E sei BELLINA te...!". Mi rimisi il cappello, gli occhialoni, ripresi il basso con il cavo ciondoloni e me ne andai via, scalzo come ero venuto, a "matto" !!!

La seconda volta è stata a Castelfiorentino, nel Dancing "333" situato proprio nel bel mezzo del paese, nella piazza principale all'inizio del centro storico. Più o meno è stata un'esibizione molto simile a quella della "Sirenetta", preceduta però (così mi è stato riferito...) da una grande "sbornia" di vino e liquori da parte dei nostri eroi Biddolo e Limone che, per "farsi forza" per l'esibizione, avevano girovagato tutti i bar di Castelfiorentino, in ognuno dei quali avevano decantato vino e liquori in abbondanza ... ! E così sono arrivati all'inizio della nostra esibizione pomeridiana ... completamente "brilli" ! Siamo partiti, come sempre, con la nostra sigla "The End" dei Beatles, con grandi "assoli" di batteria e chitarra che i nostri eroi Nino e "Biddolo" (nonostante le fermate nei bar) hanno eseguito con grande maestria. Siamo passati, come in precedenza, ai classici "pezzoni" da esibizione (Led Zeppelin, Vanilla Fudge, ecc.), dimostrando ancora una volta grande classe e padronanza della scena, grazie soprattutto a Florio, il nostro grandissimo cantante solista! Alla fine, dopo quaranta, cinquanta minuti di "casino puro", abbiamo terminato l'esibizione, ritirandoci nei camerini (che non erano altro che dei semplici "bagni", situati vicino al palco). E qui, è successo veramente un "macello"! Le "sbarbine", cioè le nostre ammiratrici che per tutto il tempo dell'esibizione erano state sotto il palco urlando a squarciagola, hanno tentato di entrare dentro al nostro camerino, sempre più forte, sempre più forte, fino al punto che la porta era sul punto di ... esser buttata giù! Noi, a quel punto, ci siamo guardati un po' in viso e poi, d'istinto, siamo scappati dalla finestra (se ben mi ricordo era un "finestrino" stretto stretto), dove per fortuna non molto lontano era parcheggiato il nostro furgone, con il quale abbiamo potuto prendere il volo! Mi ricordo che ci siamo guardati in viso, tutti insieme, impauriti ma contenti che tutto fosse finito ... nel migliore dei modi !

CI HANNO RUBATO IL FURGONE !

Nella notte fra il 2 ed il 3 gennaio 1970, il nostro furgone (mi sembra un Fiat 238 Grigio) ci fu rubato, con all'interno tutta l'attrezzatura strumentale che ci era servita per la serata dell'ultimo dell'anno 1969, effettuata (se non erro) a Cerreto Guidi. Si trovava parcheggiato, fin dalla mattina del 1° gennaio, nel cortile interno dell'abitazione del nostro chitarrista Franco Borgioli, a Lazzeretto di Cerreto Guidi. I carabinieri lo ritrovarono alle 7 di mattina del 4 gennaio, nella frazione "Bottegone" di Pistoia. La maggior parte della strumentazione aveva "preso il volo": avevano lasciato soltanto alcune custodie di poco valore, oltre ad aver provocato danni alla carrozzeria posteriore. Non ci perdemmo d'animo: andammo subito dal nostro fornitore di strumenti musicali (Sig. Angiolo Santarnecchi di Montecalvoli Alto PI) e ricomprammo tutto, firmando una ... "catasta di cambialine" !!! Colgo l'occasione per ringraziare il Sig. Angiolo, anche se in forma "postuma" (è deceduto già da molti anni ...), per la fiducia e la collaborazione che ci offrì nell'affrontare e risolvere immediatamente il nostro "problema" ! Mi ricordo che la sera stessa dovevamo suonare al "MilleLuci di Pistoia" e lo facemmo utilizzando subito la nostra nuova attrezzatura, in tempi "record" !!!

FRANCO SI DIPLOMA .... SI PARTE !!!

Nel mese di Luglio 1971, finalmente ... sono riuscito a "prendere il diploma" di Ragioniere e Perito Commerciale presso l'Istituto Tecnico Commerciale CARLO CATTANEO di San Miniato, il più autorevole e prestigioso della mia zona, dando grande soddisfazione anche alla mia cara mamma Pierina, che si è sacrificata tanto per farmi studiare, con un risultato di 42 / 60 (corrispondente alla media del 7): sono 6 professori, che danno un voto da 1 a 10; quindi si può essere promossi da un minimo di 36 ad un massimo di 60 voti. Mi ricordo che mi accompagnò agli esami, negli ultimi giorni, il mio collega-musicista Franco Borgioli, con la "vecchia" FIAT 1100R Blu del padre Augusto. Avevamo già cominciato la "nostra professione" nei Night Clubs ed io ... non avevo ancora né auto, né patente di guida !!! Questo diploma mi servirà, come vedremo, ad inserirmi nel "vero" mondo del lavoro, dopo questo piacevolissimo "intervallo musicale" che durerà, però, solamente fino al 31 dicembre 1972. Franco mi ha accompagnato pazientemente per tutta la durata degli esami ed io ... ho dato il massimo di quello che potevo, conciliando "musica" e "scuola". E pensare che solamente quindici giorni prima dall'inizio degli esami, alcuni professori non ... volevano addirittura ammettermi agli "esami di maturità", visti i miei precedenti scarsi risultati. Ed invece, con grande grinta e carattere e, come si dice in gergo militare, con grande "spirito di abnegazione", sono riuscito a ribaltare il risultato, conseguendo un bel 42/60 !!!

SI COMINCIA LA PROFESSIONE ( ... NEI NIGHT-CLUBS ) !!!

Per fare un preciso programma sulla nostra "attività professionale" futura, ci recammo alla sede di Viareggio del nostro impresario Carmelo Santini. Carmelo ci parlò ... chiaramente: "Per ottenere un reddito mensile netto paragonabile a quello di un normale "operaio" di azienda, bisognava suonare ... nei Night-Clubs (locali notturni), mensilmente. Studiammo con calma, insieme a Carmelo, le diverse opportunità, valutando e calcolando cosa potevamo ottenere (mensilmente, a testa) in ogni singolo locale. Il riferimento medio era una "paga" di 100.000 LIRE (delle vecche Lire ... ) mensili, come minimo! E così ... valutando attentamente prima di accettare, abbiamo cominciato questa avventura. Mi ricordo che uno dei nostri primi "ingaggi" fu in un Night-Club di Viareggio, nei pressi dell'uscita dell'Autostrada Lucca-Viareggio. Non avevamo ancora nessuna esperienza in questo tipo di servizio: se suonavamo troppo forte, ci dicevano di suonare più piano; se suonavamo troppo piano, ci dicevano di suonare più forte ... ! E le ore ... non passavano mai ! Dalle 22 di sera alle 4 di mattina, 6 giorni su 7, più il "numero di spogliarello" (dalle 00:30 alle 01:00 circa, da accompagnare ...) ! Un macello !!! Comunque ... eravamo tutti motivati e convinti che quello ... "era il nostro lavoro" e ... accettavamo tutto, senza nessun problema !!! Dopo Viareggio, mi ricordo molti altri Night-Clubs: a Montecatini Terme, a Marina di Massa, a Stiava, a Firenze, ecc. ecc. Ma andiamo con ordine:

NIGHT-CLUB A MONTECATINI TERME

Siamo stati in diversi locali, ma ... ne ricordo uno in particolare, a Montecatini Terme, situato un po' in collina, con il titolare che si chiamava (o si faceva chiamare) "Rigoletto"! In quel momento storico, gli apparecchi che riproducevano musica erano solamente i "registratori a nastro" (quelli a "musicassette" non erano ancora usciti .... ). E purtroppo, molti locali non avevano ... nessun registratore: ragion per cui, era l'orchestra che doveva suonare, "dal vivo", ed accompagnare il "numero" (cioè lo spettacolo degli artisti, che durava normalmente ... da poco dopo la mezzanotte fino alle una e quindici / una e trenta circa ). Ogni 15 giorni, cioè il 1° ed il 16 di ogni mese, venivano effettuate le prove fra l'orchestra e gli artisti. Se si verificavano dei problemi, il titolare del locale ... normalmente "buttava fuori" uno dei due (cioè: orchestra o artisti), sostituendoli con altri. Ed è successo molte volte, anche a noi ! Da "Rigoletto" invece ... andò un po' meglio: una sera arrivò un gruppo di artisti con uno spartito musicale scritto "a mano", in maniera molto "sgrammaticata" ed illeggibile; io, con il flauto, cercai subito di capire e memorizzare la melodia, in quei pochi minuti in cui restò deposto sul leggio di Gabrio, ma inutilmente ... Al di là del fatto che nessuno di noi sapeva leggere la musica velocemente "a prima vista", compreso il sottoscritto, e del fatto che quello spartito era veramente scritto male ed indecifrabile ... : beh , di lì a pochi minuti ci accorgemmo che non sarebbe mai (e poi mai) stato possibile suonare tutti insieme ... il contenuto di quello spartito ... !!! Meno male che arrivò Rigoletto, il titolare del "Night", al quale dicemmo che lo spartito era talmente scritto male che era ... illeggibile, per noi ! Rigoletto, svegliato di corsa da letto, ancora in canottiera e abbastanza ... "indisposto ed indisponibile", rispose subito: " Allora: se l'orchestra non può leggere gli spartiti perché sono scritti male, andate via voi !!! E la prossima volta, portate degli spartiti ... scritti "meglio" !!!

IL "GANCINO" - STIAVA DI VIAREGGIO (LU)

Era l'estate del 1971: a luglio mi ero diplomato "Ragioniere"; ed adesso, credo, dovremmo essere nel mese di Agosto 1971. Il "Gancino di Stiava", un locale prestigioso, meta di uomini ricchi e facoltosi in compagnia di allegre signore, dove si mangiava a lume di candela, con i camerieri che approntavano i piatti direttamente in sala con il carrello (vedevamo, ogni tanto, diverse fiamme ... "flambé" !!! ), balletti ed artisti provenienti da tutte le parti del mondo; insomma, un locale "di nicchia", dove la regola era di assecondare i facoltosi clienti e le loro dolci compagne, suonando i pezzi giusti, al momento giusto e ... con il giusto volume ! Non era affatto facile, ma comunque, dopo pochi giorni, ci ... adeguammo alle circostanze. Tutto il personale era vestito "da sera", con abiti classici ed eleganti tipo "pantaloni blu e camicia bianca ... ", ed anche noi dell'orchestra ci dovemmo adeguare a questi abbigliamenti, nostro malgrado ! Tutto filò liscio per una quindicina di giorni ... Poi, siccome ognuno di noi si era "accoppiato" con qualcuna del personale (specialmente con le ballerine del balletto messicano, che eseguiva sempre una bellissima canzone intitolata "Adios mi Chaparrita" ... ), il titolare ci fece chiaramente capire che non avrebbe tollerato qualsiasi rapporto fra l'orchestra e tutto il resto del personale, sia durante che dopo l'orario di lavoro: cioè ... MAI !!! Boh ...! Per un po' siamo stati zitti, subendo queste vergognose imposizioni; poi, dopo qualche giorno, ognuno di noi ha continuato a fare "ciò che gli passava per la testa", in barba agli ordini ricevuti ...! Anzi, proprio per vendicarsi di queste restrizioni, una sera ne combinammo "una delle nostre" ... Serata elegante, balletto messicano in piena azione, clienti che avevano già finito di mangiare e si gustavano il balletto, e ... che succede ? Succede che il nostro tecnico Franco Borgioli (in arte Limone) si inventò di manipolare il registratore a nastro, che riproduceva le musiche del balletto messicano: cambiò la tensione della corrente di ingresso da 220 a 160 volt e ... dopo un po' il registratore fece "una grande fumata" !!! Tutti fermi: balletto, pubblico, luci mezze accese e mezze spente, un ... casino generale ! Il titolare piombò nello stanzino dell'apparecchiatura sonora ed interrogò Limone sull'accaduto: Franco gli disse che non era colpa sua, era un comunissimo guasto tecnico dell'apparecchio ! E ... finì lì, anche se il titolare non restò molto convinto di quello che effettivamente fosse successo ! Alla fine del mese, ci accorgemmo che il titolare non aveva "digerito bene" il guasto al registratore. Come tutte le sere, se ne stava seduto al suo tavolo personale, mangiando "schifezze" facilmente digeribili e bevendo acqua di Fiuggi (perché aveva grossi problemi al fegato ... ). Quando fu il momento di fare i conti finali, ci disse che ci avrebbe tolto 50.000 Lire (delle "vecchie Lire"), per ripagare (in parte) il danno provocato dalla rottura del registratore e dalla interruzione dello spettacolo del balletto messicano ... !!! Non ci vedemmo più: telefonata immediata al nostro impresario Carmelo Santini !!! Erano le 3 di notte, Carmelo era a letto, ma si alzò immediatamente: si mise la sua "gamba di legno" (aveva una gamba amputata), e pilotò velocemente la sua Lancia Fulvia HF rossa da Viareggio a Stiava, nel giro di pochi minuti !!! Nel frattempo, non vi dico cosa successe fra noi ed il titolare del "Gancino", che era sempre seduto, impassibile, al suo tavolo per la cena: proteste ed ingiurie da tutti noi, per queste benedette 50.000 Lire ! Pensate che Gabrio, il capo-orchestra, arrivò a lanciargli piccole monete sul tavolo, chiamandolo "zingaro", "accattone" e "puttano" !!! Comunque, arrivò il Santini e tutto si risolse: cioè ... ci levarono effettivamente le 50.000 Lire (famose) dalla nostra paga !!! Non ci fu niente da fare !!!

GENOVA !!!

Il Santini ci propose di andare a suonare in un locale di Genova: il "Maxim", nel quartiere di Sampierdarena. La paga era buona: ne discutemmo a lungo negli uffici dell'agenzia ed alla fine accettammo di effettuare una prima prova, solamente per 1 mese: era il mese di Luglio 1971. Nello stesso periodo il sottoscritto stava effettuando gli esami di maturità all'Istituto Tecnico Commerciale Statale "Cattaneo" di San Miniato e fu solo grazie al caro amico Limone (Franco Borgioli) e grazie alla Fiat 1100R col. Blu di suo padre "Sor UGO", che potemmo condividere gli esami con le serate dell'orchestra. I nostri "capi" Gabrio e Limone, esperti di viaggi, discussero a lungo sul viaggio verso Genova, descrivendo una città lontana e difficilmente raggiungibile ... Ci sarebbero volute oltre 10 ore ... !!! Così decidemmo di partire con un buon anticipo, cioè nella notte precedente il giorno del nostro debutto ! Mi ricordo che il furgone della Formula 6 è passato da casa mia intorno alle 11 di sera : 3 di noi erano seduti davanti e 2 dietro, nel vano di carico del furgone, su delle sdraie "da spiaggia". Io ero su una delle sdraie. Il viaggio fu emozionante: di notte, abbiamo percorso decine e decine di gallerie, per un totale di oltre 45 chilometri, ed alla fine (come Cristoforo Colombo quando avvistò la terra ... ) siamo arrivati a Genova (Uscita Genova Est dell'autostrada A12): erano le 2 e un quarto del mattino, avevamo sbagliato le previsioni di circa 8 ore ... !!! Parcheggiammo il furgone da una parte e ... dormimmo lì, fino alle prime luci dell'alba. Di buon mattino, cominciammo ad addentrarci all'interno della città, senza la più pallida idea di dove andare: l'unica indicazione ricevuta era che ... dovevamo uscire a Genova Est !!! Ed ecco il miracolo: nei pressi di un semaforo, incontrammo una guardia municipale in motocicletta, e Gabrio, che stava guidando, abbassò il finestrino e chiese indicazioni sul percorso. Dopo qualche battuta, lui capì subito chi eravamo, da dove venivamo, dove dovevamo andare e ... ci fu anche una certa "conoscenza" fra Gabrio e questo ufficiale della polizia municipale di Genova, che pare si fossero già incontrati in precedenza, a Ponte a Cappiano ... Comunque, questo carissimo signore, ufficiale della polizia municipale di Genova, di nome Spartaco Brucci, ci fece da "apri-pista" nel percorso fra noi ed il locale Maxim: fu un arrivo trionfale, con Spartaco che quasi ... fermava il traffico nei semafori per farci passare ! Arrivammo al locale "Maxim" alle 7 - 8 del mattino e non mi ricordo bene cosa successe dopo, cioè se aspettammo o meno l'apertura per scaricare gli strumenti. Mi ricordo comunque che Spartaco ci invitò a casa sua, ci mise a disposizione il telefono e le "Pagine Gialle" per trovare un albergo/pensione adatto alla nostra permanenza in città. Dopo varie telefonate, decidemmo di comune accordo di prendere alloggio in un albergo/pensione nei pressi della stazione ferroviaria "Principe". Ci precipitammo subito all'albergo contattato per telefono: io, a differenza degli altri, avevo in più ... un paio di valigie, dove custodivo l'attrezzatura per sintonizzare, registrare e riprodurre musica varia, sia da radio che da musicassette: cioè avevo 4 valigie ... contro le 1-2 degli altri !!! Entrai nella mia camera e sistemai, con calma, tutti i miei impianti: OK, era tutto pronto !!! Dopo la prima notte, arrivò la notizia che ... "avevamo sbagliato albergo" !!! Ma niente di grave: avevamo sì e no ... vent'anni, e non era un problema "traslocare"; forse il peggio andava a me, che dovevo rifare e ridisfare ... ben 4 valigie !!!

Biddolo trionfante:
Sì, Biddolo trionfante !!! Mi ricordo che, per attraversare la strada ed arrivare al nostro Albergo Piemontese, c'era un bell' "attraversamento pedonale".
Il nostro grande eroe Biddolo, incurante del selciato reso viscido dalla pioggia, non esitò ad urlare: " Siamo a Genova !!! ", catapultandosi su quell'attraversamento pedonale .... I risultati li potete immaginare: una grande scivolata, meno male senza conseguenze .... !!! Tutti intorno a soccorrerlo, ma il nostro eroe .... si sollevò da solo, guardandoci tutti come degli imbecilli !!!

Ascolto notturno dei nostri idoli genovesi:

A notte inoltrata ritornavamo dalle nostre serate, nel nostro Albergo Piemontese. La prima cosa che facevamo, appena giunti in camera, era .... accendere il cambia-dischi di Selezione dal Reader's Digest (pagato 3.500 lire) ed ascoltare i nostri idoli genovesi. In particolare Fabrizio De André, che aveva composto e dedicato una canzone alla "Via del Campo", una via che distava in linea d'aria meno di 500 metri dal nostro albergo.
Non mancarono le occasioni per recarci in Via del Campo: mi ricordo le prostitute (tipo la "Graziosa che mostra a tutti la stessa rosa" citata da Fabrizio De André) e mi ricordo anche la mia prima esperienza con i TRANS, mezzi uomini e mezze donne: truccati e profumati perfettamente, era molto difficile "selezionarli" ! Io mi sono sempre affidato al "Pomo d'Adamo" ! Cioè a quella prominenza laringea che si osserva in individui adulti di sesso maschile sulla linea mediana del collo. Quando ce l'hai "bella pronunciata" ... è molto difficile che tu sia una donna !!! Quasi tutti, con la voce in "falsetto", cercavano di "fregarmi" ... ! Ma io li toccavo "lì" (sul "Pomo d'Adamo") e loro, fra una sigaretta e l'altra, dopo un po' cominciavano a parlare con la loro voce naturale, cioè "maschile" .... !

E quindi mettevamo sul piatto del giradischi gli ultimi LP 33 giri del grande Fabrizio. Soprattutto "TUTTI MORIMMO A STENTO (1968)", del quale apprezzavamo particolarmente i brani "Cantico dei drogati", "Inverno", "Girotondo", "Recitativo" e "Corale".
Il giradischi, pagato solo 3.500 Lire, purtroppo non era un vero "gioiello della tecnologia" .... ! Spesso e volentieri, al mattino, lo trovavamo che girava sempre sull'ultima traccia, senza fermarsi !!!

Il poker e la sfida a bere vino con Palmiro, figlio della proprietaria dell' Albergo Piemontese.

Al rientro dalle nostre serate, spesso giocavamo a POKER. Vincevo quasi sempre io, anche perché .... ci sono particolarmente "portato" !
Il POKER non è un gioco tecnico o matematico, ma semplicemente "psicologico" ! Palmiro, il nostro eroe "figlio della proprietaria dell 'Albergo Piemontese", si univa a noi, non sapendo assolutamente quali erano i nostri livelli di gioco .... Io riuscivo, dalla sua intonazione di voce e dai suoi sguardi, a capire esattamente "cosa aveva in mano" .... ! Quindi, dopo solamente 10/15 minuti, lo avevamo completamente "ripulito di tutte le sue risorse" ... Non gli restava che andare giù in cucina, confezionarci quattro a cinque bei panini con carne e formaggio, qualche bottiglia di vino o di birra e .... portarci il tutto !!! Ed ogni volta era sempre così !!! Grande Palmiro !!! Una volta mi confidò che resisteva bene all'alcool e che sarebbe stato capace di sfidare chiunque a "Vernaccia Sarda", un particolare vino bianco della Sardegna con grado alcoolico di oltre 14/15 gradi. Io non conoscevo affatto questo vino ... Ma naturalmente, matto come sono, accettai la sfida: 3 bottiglie da 750 cc di Vernaccia Sarda 14 /15 gradi con 2 bicchieri: uno per me, uno per lui ... ! Bicchiere lui, bicchiere io, e via così con la prima bottiglia, poi con la seconda e poi con la terza !!! Al termine, se ben mi ricordo, ero "ubriaco fradicio", ma ... non lo davo ad intendere .... ! Invece lui LO DAVA AD INTENDERE !!! Andammo in Via Prè, di notte, a contatto con tutta la vita notturna malfamata di Via Prè ... Palmiro era completamente "partito" ... Urlava e "toccava il culo" alle puttane di Via Prè, suscitando stupore ed ilarità in tutti i presenti ! Io, comunque "ubriaco fradicio forse più di lui", non lo davo ad intendere e continuavo a camminare (cercando di restare in piedi ....) per tutto il tempo .... ! Bei tempi: che belle "bischerate" !!!

Le batterie scariche acquistate in Via Prè

Appena arrivato nell'Albergo Piemontese, dopo aver posizionato accuratamente tutta la mia attrezzatura, una delle prime cose che ho fatto è stata quella di recarmi subito in Via Prè. Ne avevo sentito parlare nelle canzoni ed era ormai nel mio spirito questa particolare via, negli antichi sobborghi di Genova, tanto citata e misteriosa ....! Ho approfittato dell'occasione per procurarmi un pacchetto di pile nuove per il mio registratore e mi sono subito recato in questa benedetta strada. Ho acquistato il pacchetto delle pile, sono tornato nella mia camera d'albergo, le ho installate ed ho verificato che erano ... ancora più scariche di quelle che avevo !!! Naturalmente il mio primo istinto è stato quello di ritornare in Via Prè e di farmi restituire i soldi (dicendo che le pile erano scariche, ecc. ecc. ....). Ma quando sono passato, visibilmente alterato, davanti alla portineria dell'albergo, la Signora proprietaria del locale (molto più furba ed esperta di me) mi ha fermato e mi ha chiesto: "Dove sta andando così di fretta ? ". Io le ho spiegato tutto e lei prontamente mi ha detto: "Non ti conviene ritornare in Via Prè per reclamare queste tue stupide pile scariche !!! Lascia perdere .... ! È tutta gente senza scrupoli e non ci mettono niente a buttarti sotto un sottoscala e farti fuori in pochi minuti .... !!! Dammi retta ! ". Ed io ci ho pensato un po' e poi ... le ho dato retta ! Avrò fatto bene, avrò fatto male ? Boh? Comunque oggi sono sempre qui, a scrivere queste mie memorie, e non è successo niente !!! Mi ricordo la Signora: sarda, portava gli occhiali spessi, un aspetto austero e "furbo" ! Non so se e dove sia in questo momento, ma non mi stancherò mai di ringraziarla per il suo prezioso consiglio ... !

La conoscenza di Nino (l'orologiaio di Via Prè)

Conobbi questo Nino, che poi si sarebbe dichiarato "orologiaio in Via Prè", in una delle nostre esibizioni al Maxim di Genova-Sampierdarena. È arrivato con tutta la sua famiglia, si è piazzato con il tavolo davanti all'orchestra, ha apprezzato le nostre esecuzioni ed io non ho fatto a meno di salutarlo, ringraziarlo ed offrirgli tutto quello che desiderava. Mi è sembrato, da subito, una persona corretta ed educata, un tipo "a posto" (come diciamo noi Toscani ...). Gli ho fatto subito portare una buona bottiglia di "bollicine" da condividere con la sua famiglia e con noi dell'orchestra e siamo subito entrati in sintonia. Dopo quella serata, quando mi sono "affacciato timidamente" in Via Prè, mi ha subito riconosciuto, mobilitando tutto il suo staff di amici affinché mi fosse riservato un "trattamento particolare". Avevo ottenuto il "lascia-passare" per Via Pré .... !!! Sembra uno scherzo, ma guardate .... a quel tempo, in quel periodo storico, visto come andavano le cose allora, era una cosa molto, molto importante ! Pensate che in Via Prè non passava un giorno che non fosse annunciato uno strupro, un omicidio, un fatto di sangue, qualche lotta fra bande rivali, ecc. ecc. Proibito entrarci, soprattutto di notte !!! Ed io, invece, potevo: avevo il "lascia-passare" di Nino, che con un fischio avvertiva tutti che io ero arrivato e nessuno poteva toccarmi !!! Mi sono consultato a lungo sulla bontà e sulla qualità dei suoi orologi, di cui aveva una bancarella all'inizio di Via Prè. La sua risposta è stata sempre la stessa: non ti venderò mai uno dei miei orologi a te, Franco: non valgono niente !!! Vengono alimentati per poche ore con degli artifizi temporanei (elasticini e simili ...) e poi smettono di funzionare, per sempre ! Sono ritornato a trovarlo 25 anni dopo, in compagnia della mia famiglia, e mi ha detto esattamente le stesse cose !!! Grande Nino ... Non so dove tu sia esattamente mentre sto scrivendo questi miei pensieri, ma sappi che ho un ricordo molto positivo nei tuoi confronti: mi hai insegnato molto, in un periodo dove anch'io "avevo bisogno di imparare" ... !!!

Le puttane sotto la finestra

Eh sì. le puttane sotto la finestra .... ! Premesso che non mi piace il termine "puttane", usato comunemente in senso dispregiativo. La prostituzione è il lavoro più antico del mondo: è sempre esistito e sempre continuerà ad esistere, statene certi ! Ci sarà sempre qualcuno (uomo o donna) che si prostituirà, cioè metterà a disposizione il proprio corpo per i piaceri del momentaneo partner ... E non sempre per soldi !!! Basta dare un'occhiata alla letteratura in materia per capire cosa sto dicendo ....
Comunque, premesso questo: Nella nostra camera dell'Albergo Piemontese, condivisa da 5 persone, c'era una sola finestra, che si affacciava in Via Gramsci, nella zona Porto Principe (il porto - passeggeri di Genova). Ci affacciavamo ogni tanto alla nostra finestra, vedendo questo spettacolo di "signorine" così belle ed appassionanti !!! Ognuno di noi sognava, sospirava per "andare con una di loro" !!! E, se ben mi ricordo, qualcuno di noi ci andò, mentre gli altri aspettavano guardando riviste pornografiche .... Non so dirvi i dettagli di tutta questa operazione, anche perché io ero uno di quelli "rimasti in camera" .... ! Comunque la storia era questa: bastava affacciarsi alla nostra finestra e ... come dice Fabrizio: "Non credevi che il Paradiso fosse solo lì al primo piano ..." !

Via Antonio Gramsci (la via dei "bar a luci rosse")

Via Gramsci era sotto la nostra (unica) finestra della nostra camera dell'Albergo Piemontese. Come ho già detto, era popolata da una vita notturna intensa (prostitute a go-go, bar a luci rosse pieni di marinai appena sbarcati dopo lunga permanenza in mare, ecc.). Ognuno di noi aveva un po' ... paura ad addentrarsi nei suoi meandri: eravamo giovanissimi, 18-20 anni, e nel nostro immaginario collettivo era buona norma tenersi alla lontana da simili situazioni. Comunque la nostra curiosità, in particolare la mia, ci spinse a visitare questa strada che si trovava proprio sotto al nostro Albergo Piemontese.
I più anziani del gruppo (Gabrio, Limone ed il Biddolo) mi avevano detto che era piena di "bar a luci rosse": cosa volevano dirmi ? Semplice: erano comunissimi bar, anzi chiamiamoli "bettole equivoche", è meglio ! Si distinguevano bene, perché all'interno le luci erano tutte ROSSE !!! Erano il ritrovo preferito dei marinai appena sbarcati, dopo mesi e mesi di astinenza, desiderosi di passare una serata insieme a qualche bella signorina "consenziente" ...
Mi ricordo che una sera decidemmo di fare un giro in Via Gramsci, senza naturalmente entrare da nessuna parte: solamente per curiosare ! Incontrai, all'uscita di uno dei bar, un marinaio completamente ubriaco (credo ... di birra). Parlava inglese, ma io lo capivo perfettamente. Ha pronunciato una valanga di frasi senza senso, dettate esclusivamente dall'alcool che aveva ingerito. Siamo stati per un po' a guardarlo e ad ascoltarlo .... Ho anche provato a dirgli qualcosa ed a fare la traduzione ai miei amici, ma .... era tutto inutile ! Questo era ... completamente partito !!! Qualcuno mi disse che la "sbronza di birra", come credo avesse lui, è la peggiore che esiste: dura anche oltre 48 ore !!!
Ritornammo in Albergo, dopo questa nuova esperienza che comunque ci aveva fatto capire come girava veramente il mondo dei sobborghi cittadini, pieno di cose da evitare ma che "valeva la pena di vedere ..." !

Via Prè (la via dei "napoletani")

Dopo la mia prima avventura in Via Prè (all'arrivo nell'Albergo Piemontese) con la storia delle "batterie scariche" di cui vi ho già parlato, ritornammo più volte in questa benedetta strada, governata dal popolo "napoletano".
Durante le nostre escursioni, molti ci venivano dietro invitandoci a comprare droga "Cannabis" (Hashish o Marijuana). Il "Biddolo" li toglieva sempre di mezzo, indicandogli il suo braccio sinistro e con la mano facendo il gesto dell'iniezione di una siringa. Gli diceva: "Noi siamo già arrivati a droghe molto superiori: Cocaina ed Eroina ... !!! ". E loro ci credevano e se ne andavano.
Mi ricordo che una volta un ragazzo napoletano mi affiancò e per diverse volte mi disse: "Vulisse na' pistola ?". Io per un po' sono stato zitto, poi alla fine gli ho risposto: " No, grazie ! Ce l'ho già ... ! ". Ma quello non si toglieva di mezzo. Continuava a seguirmi e dopo un po' mi disse: " Vulisse o' cacciavite ? ". Io, a quel punto, in perfetto accento tosco-pisano gli ho risposto: " Il cacciavite ? Ma per farne che ? Che ci fò co o' cacciavite ? ". E lui subito mi ha risposto: " Pe' smontà a' pistola .... ! ".
Ogni commento è superfluo ! Risate collettive e .... avanti !!!
Bisognava stare attenti anche a chi cercava di appiopparti filmini pornografici: ti faceva vedere i primi 5-10 fotogrammi (dove c'erano scene di "sesso intenso") e tu naturalmente compravi l'intera bobina. In realtà, dopo i primi 5-10 fotogrammi, c'era attaccato un film di " CARTONI ANIMATI " tipo Walt Disney !!!
Ma io, grazie all'orologiaio Nino (di cui vi ho già parlato) imparai presto come giravano le cose in Via Prè e come evitare ogni problema.

- continua -

ULTIMO AGGIORNAMENTO: 17 gennaio 2023

 

Storia scritta e raccontata da Franco Pupeschi, bassista/cantante/flautista e direttore musicale del gruppo, sulla base dei suoi ricordi personali. Lo scrivente si scusa in anticipo per eventuali inesattezze su persone, cose ed avvenimenti riportati, a causa del notevole lasso di tempo intercorso e ringrazia anticipatamente tutti coloro che vorranno collaborare alla stesura di queste pagine di storia.

 

Prossime puntate (in allestimento):

5) Gli incubi di Gabrio
6) Gli scherzi e gli aneddoti di Nino
7) Pecione che si lavava il viso anche di notte
8) Il "sardo" vicino al nostro tavolo
9) Il lavandino e la doccia "in comune"
10) Le omelettes, la mozzarella in carrozza, ecc.
11) Ci alzavamo all'ora di pranzo
12) Le fans in camera
13) Il furgone pieno di multe

2. Loano

3. Torino

4. Le varie formazioni, dopo il 31 dicembre 1972:

a) GRUPPO 5 (1973) : Io, Gabrio Malvolti, Luciano Donnini, Giulio Giuliani ed Enrico Briganti;

b) FORMULA 6 versione 1974 : Io, Gabrio Malvolti, Luana Brucci, Giuliano Sgherri, Giuliano Bartoli, Franco Borgioli, Claudio Ancillotti ed Anna Braccini;

c) FORMULA 6 versione 1975 : Io, Gabrio Malvolti, Luana Brucci, Giuliano Sgherri, Sergio Pancani, Franco Borgioli, Claudio Ancillotti ed Anna Braccini;

d) FORMULA 6 versione 1976 : Io, Gabrio Malvolti, Luana Brucci, Gaetano Motta (Taormina), Giuliano Sgherri, Sergio Pancani, Franco Borgioli, Claudio Ancillotti ed Anna Braccini;

e) MAHEBA (1977) : Io, Giuliano Sgherri, Sergio Pancani, Gaetano Motta (Taormina) e Paolo Tognetti.

 

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A nome di tutta la Formula 6, desidero salutare e ringraziare la nostra amica di Firenze CHIARA TORZINI, per il suo interesse nella nostra storia. Grazie, Chiara, per quello che hai letto, stai leggendo e (spero) leggerai su di noi ....