Considerazioni su un pellegrinaggio

    Finalmente nel 2003 abbiamo completato il nostro sogno di percorrere a piedi i circa1000 chilometri di Francigena italiana. Anche il pellegrinaggio del 2003 si è svolto nel migliore dei modi.
    Non è corretto fare dei raffronti fra questo pellegrinaggio e quello giubilare, perché diverse sono state le motivazioni e i significati che ciascuno di noi ha dato ai due avvenimenti. Senz'altro però quest'ultimo lascerà un ricordo particolare per la varietà degli ambienti che si sono succeduti, per la difficoltà e lunghezza del percorso e per il caldo tremendo che non ha dato mai tregua. Ma non ci ha sconfitto, anzi abbiamo dimostrato a noi stessi e a tutti coloro che abbiamo incontrato, che una forte motivazione e la fede in radicati valori, vissuti in maniera diversa da ognuno di noi, però uniti da un fine comune, fa superare ogni difficoltà e ogni problema del momento.
    E non eravamo persone particolarmente dotate fisicamente (a parte qualche eccezione, altrimenti qualcuno si offende).  Ognuno di noi ha convissuto con le proprie pene ed i propri acciacchi, giungendo alla meta, fruendo raramente del pullman guidato successivamente da tre autisti che, ammirevoli, hanno apprezzato la nostra esperienza e con dispiacere ciascuno ha lasciato il turno al collega.
   Abbiamo avuto tante dimostrazioni di affetto e di riconoscimento della nostra nobile iniziativa da parte di tanti cittadini che ci hanno visto passare, così come l'aiuto e l'assistenza da parte di autorità civili e religiose: molti vescovi, parroci e suore ci hanno lasciato con un moto di commozione dell'animo perché toccati, come noi, da veri valori quali la concordia, la tolleranza e l'amore del prossimo. Sinceramente queste attestazioni sono state più numerose che nel 2000, forse perché ha colpito di più che la nostra impresa sia avvenuta in un anno qualsiasi come il 2003.
   Il numero dei partecipanti è stato minore del 2000: dai 57 iniziali si è passati al numero minimo di 25 nelle risaie della Val Padana, per tendere ad aumentare di nuovo da Pavia e raggiungere il numero massimo di 75 nell'ultima tappa. E' stato questo il cruccio maggiore di noi organizzatori che contavamo anche sull'effetto immagine del nostro pellegrinaggio e sulla valorizzazione dell'antica Via Francigena. Ma effettivamente non avremmo potuto gestire e sistemare 100 pellegrini come previsto all'inizio: le strutture che abbiamo sfruttato sono state appena sufficienti a sistemare i pellegrini effettivi. 
   E bisogna riconoscere che i nostri pellegrini del 2003 sono stati particolarmente tolleranti, o meglio, accomodanti, e in ogni frangente hanno accettato di buon grado la sistemazione del momento. Anche questo fa parte dello spirito del pellegrino e in ciò i mezza-pensione si sono avvicinati ai sacco-pelisti! Va riconosciuto però che anche i sacco-pelisti si sono adeguati con piacere ai mezza-pensione quando, per tre notti alla "Bellotta" di Pontenure, hanno fruito di trattamento tipo albergo. A tutti vanno concessi meriti e demeriti e chissà che non passino alla storia i nuovi appellativi "peluche" e "mezza-porzione"!
   Temevo che il numero limitato di giovani partecipanti al pellegrinaggio, li facesse sentire meno motivati: invece abbiamo assistito ad un coinvolgimento da parte di Gloria, Eleonora, Lorenzo e, perché no, anche Carla (se pure un po' più grandina), che ha avuto dello sconvolgente. Al termine del pellegrinaggio, fuori S. Martino, li abbiamo visti piangere ed anch'io, (ormai l'uomo, non più "malanco", ma dei "cazziatoni"), ho pianto con loro e con tanti di voi. C'era in noi soddisfazione per l'impresa compiuta, dispiacere di lasciare amici con i quali avevamo passato insieme un mese splendido e ringraziamento alla Provvidenza che ha permesso che il nostro pellegrinaggio si svolgesse nel migliore dei modi, nonostante i pericoli e le infinite difficoltà di 600 km di strada.
   Anche la cena di addio, che si è svolta la sera dell'8 Luglio presso la "Cantina d'Alfredo" a Colognora, ha avuto un particolare successo, nonostante le inevitabili assenze di alcuni pellegrini che hanno dovuto lasciarci subito per impegni già presi. Eravamo 87 persone, compreso le autorità che ci hanno sponsorizzati e che con piacere si sono unite alla nostra gioia.
   In coda al nostro grandioso pellegrinaggio estivo, si sono svolte due interessanti manifestazioni a settembre e ad ottobre che ha visto coinvolti una parte dei nostri pellegrini. Infatti la sera del 12 settembre, 25 di noi hanno partecipato alla serata organizzata dal Comune di Altopascio per festeggiare i Pellegrini della Confraternita di S. Jacopo di Compostela, appena giunti a piedi da Perugia e per complimentarsi anche con noi per il nostro recente pellegrinaggio di 600 km. 
   La mattina del 13 settembre, i due gruppi di pellegrini: noi in 20 e quelli di Caucci in 30, abbiamo percorsa la tappa della Francigena Altopascio-Lucca con una simpatica sosta a Capannori dove siamo stati accolti, come nel 2000, da Mons. Alberto Brugioni con le campane a stormo. Pasquino, con l'aiuto delle sue donne, ci ha offerto un'abbondante colazione, della quale sono state particolarmente apprezzati l'olio e il vino del nostro capo-peluche.
  Il 13 sera hanno sfilato nella grandiosa processione di S. Croce a Lucca, 30 dei nostri pellegrini, preceduti da 40 della Confraternita di S. Jacopo, vestiti con le loro mantelle. Abbiamo tutti raccolto tanti applausi dall'innumerevole pubblico presente. Noi quest'anno ci siamo fregiati di uno stendardo fiammante, appena ultimato, felice idea di Pasquino e Paolo Girolami, nostro capo cantore. 
   Nei giorni 3, 4, e 5 Ottobre, una decina di noi hanno partecipato all'incontro internazionale di escursionisti e pellegrini che ogni anno organizza il Gruppo "I-Giglio" di Castelfiorentino diretto da Alessio Latini. La partecipazione è stata numerosa: il gruppo più numeroso era quello de "La Giovane Montagna" con 44 partecipanti, seguiva un gruppo lombardo con 20 partecipanti, poi uno francese di 18 partecipanti, poi tanti altri provenienti da ogni dove per un totale tra le 100-200 persone. Si sono svolte molte ed interessanti manifestazioni, la maggior parte in costume e con recite medioevali. 
   Nelle due mattinate di sabato e domenica 4 e 5 ottobre abbiamo ripetute le due tappe del giubileo da Gambassi a S. Gimignano e da San Genesio (S.Miniato) alla Pieve di Coiano ove ci hanno offerto di nuovo buon vino e vinsanto.

    Queste manifestazioni di settembre ed ottobre appena descritte, devono assumere un significato ed un impegno affinché, con la collaborazione di tante altre istituzioni nazionali ed internazionali che come noi si adoprano per valori spirituali, per la socialità, la fratellanza ed il sano camminare insieme sulle numerose e strade europee, si possano raggiungere dei risultati maggiori che non con il procedere da soli.
    Noi, nel 2000 e nel 2003, abbiamo scoperto che camminando insieme, rallentiamo la marcia e giungiamo più tardi alla meta giornaliera, ma il sostegno morale e fisico di tanti amici ci permettono di giungere all'ardua meta finale.
    Questo è il valore, il significato e la forza dell'unione di tante persone e istituzioni che credono nei medesimi ideali: si ottengono risultati impossibili per i singoli e per i piccoli gruppi.
    L'unione fa la forza e, sicuramente, può cambiare anche il mondo e, ciò che conta, nel migliorarlo.
    

Malanca Renzo Via S. Martino, 5    58100 GR  Tel 0564-25890 oppure 328-4640399 oppure 06-9087465

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