Gli oli essenziali

da M.T.Lucheroni, F.Padrini. Aromaterapia. Fabbri Editori

... Quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, soli, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo… Marcel Proust
Le vie di assorbimento degli oli essenziali

Gli oli essenziali presentano tre importanti caratteristiche che determinano le peculiari modalità attraverso cui entrano in rapporto con l'uomo, penetrano nel suo organismo e possono espletare la maggior parte dei loro benefici effetti, non solo a livello fisico, ma anche psicoemotivo. Essi sono sostanze volatili, odorose e oleose.

La volatilità, ossia la capacità di evaporare e di diffondersi nell'aria ne permettono l'assorbimento attraverso le vie aeree e i polmoni, poiché si miscelano con l'aria che inspiriamo.

L'odorosità degli oli essenziali rappresenta la loro caratteristica più significativa e consiste nella capacità da parte del nostro olfatto di rilevarli sensorialmente come odori. La percezione dell'odore dell'olio essenziale viene immagazzinata nella memoria come esperienza associata a eventi. Si pensa che attraverso l'olfatto gli oli essenziali esercitino la loro azione soprattutto sulla mente, cioè sulle funzioni psichiche come memoria e apprendimento, sull'umore, sulle emozioni, sulla componente neurovegetativa del sistema nervoso, cioè sulla relazione esistente tra gli stati psicoemotivi e il funzionamento degli organi.

L'oleosità di queste sostanze vegetali le rende liposolubili (cioè solubili nei grassi), quindi in grado di superare la barriera costituita dalle cellule epidermiche e di venire facilmente assorbite attraverso la pelle.

A queste tre interfacce, vie respiratorie, cavità nasale e pelle, che permettono l'accesso all'organismo, si aggiunge naturalmente una quarta interfaccia, rappresentata dalla via digestiva, attraverso l'assunzione per bocca degli oli. Questa modalità è piuttosto delicata, dal momento che gli oli essenziali sono sostanze molto concentrate e potenti, e andrebbe scelta solo nei casi strettamente necessari. Infatti i dosaggi vanno calibrati con cura, per evitare il rischio di intossicazioni acute o croniche. Si utilizzano per questa via concentrazioni molto basse di oli essenziali veicolati in oli, miele o soluzioni alcoliche. Va ricordato inoltre per l'assunzione per via orale, si devono rigorosamente utilizzare oli essenziali controllati e garantiti, assolutamente scevri da adulterazioni.

Gli oli essenziali e l'olfatto

L'olfatto è l'attività sensoriale sollecitata dagli oli essenziali. Le molecole aromatiche che si diffondono nell'aria raggiungono la parte superiore delle cavità nasali. Qui, in una nicchia sul retro delle cavità, si trovano circa cinque centimetri quadrati di tessuto mucoso specializzato nel recepire lo stimolo degli odori. Le cellule olfattive sono cellule nervose alloggiate tra le cellule supportanti l'epitelio cui è rivestita la cavità nasale. Hanno forma allungata, presentano alla superficie ciglia che raccolgono gli stimoli odorosi e li trasmettono alla fibra nervosa (neurite) che si origina alla loro base. I neuriti di più cellule olfattive formano fibre che attraversano la sottile lamina ossea che costituisce il tetto delle cavità nasali ed entrano nel cranio e nel bulbo olfattivo dove si originano altri neuroni. Nella mucosa nasale le ciglia olfattive vengono stimolate attraverso il contatto diretto con le molecole odorose.

Si tratta di un meccanismo basato sul principio della chiave e della serratura. Modificazioni della struttura chimica della molecola stimolante, della sua forma e delle sue dimensioni possono indurre forti cambiamenti nella percezione dell'odore, sia qualitativi sia quantitativi. Questo ci fa comprendere come un olio essenziale ottenuto da piante ottimali, ed estratto con procedimenti accurati, può avere pregi organolettici superiori rispetto a quelli che caratterizzano lo stesso tipo di olio, ottenuto però da piante meno pregiate o con tecnologie meno avanzate.

Anche buona parte della percezione degli aromi dei cibi avviene attraverso la mucosa olfattiva: la conferma ci viene dal raffreddore che, quando ci colpisce, fa sembrare tutti i cibi uguali e senza sapore.

Le cellule olfattive, una volta sollecitate dalle molecole odorose, trasformano lo stimolo chimico in impulsi elettrici che vanno a stimolare i centri olfattivi dei bulbi. Da qui il messaggio viaggia verso altre regioni del cervello, dove viene analizzato e confrontato con i modelli di riconoscimento già immagazzinati. In particolare avvengono delle connessioni con aree filogeneticamente antiche del cervello (sistema limbico), in relazione con gli stati emotivi, il tono dell'umore, la sessualità, l'aggressività, l'alimentazione, la riproduzione. Questa cascata di reazioni biochimiche e neurofisiologiche avviene in un tempo estremamente breve, nell'ordine dei 300 400 millesimi di secondo.

L'importanza dell'olfatto nella vita dell'uomo

Nella odierna scala di valori, olfatto e gusto sono molto meno valutati della vista e dell'udito. L'olfatto è un senso che consente di percepire la realtà in modo più diretto e primitivo: penetra infatti non solo nel corpo, ma anche nella psiche. A differenza degli altri sensi, le stimolazioni olfattive sono le sole ad arrivare alla corteccia cerebrale senza subire, per un'analisi preliminare, il filtro di un centro chiamato "talamo". Questo ci fa capire il motivo per cui un odore o un profumo sia in grado di evocare, in modo molto più vivido che non un'immagine o un brano musicale, ricordi ed esperienze che sembravano dimenticate e or mai sepolte. In realtà si tratta di un ricordo 'vivificato" che si riattualizza e si riaffaccia alla coscienza conducendo con sé le stesse sensazioni ed emozioni vissute nel passa to e che sembra cancellare, per un breve attimo, le distanze spazio temporali.

E' proprio un'esperienza "odoroso gustativa" quella raccontata da Marcel Proust nella sua Ricerca (e precisamente ne La strada di Swann), che permette all'Autore di riaffacciarsi al mondo, ai luoghi e ai ricordi della sua infanzia, non con lo sforzo della memoria volontaria e dell'intelligenza, bensì come in uno scenario di teatro che, pezzo a pezzo, si colora, prende forma, solidità e consistenza attorno a lui; anzi, attorno alla sua "tazza di tè". In una fredda e grigia giornata d'inverno, portando alle labbra un cucchiaino di tè in cui aveva inzuppato un pezzetto di biscotto, una madeleine, nel momento in cui esso toccò il suo palato, avvenne in lui qualcosa di straordinario: si senti invadere da un piacere delizioso, senza nozione della sua causa, che lo aveva colmato di un'essenza preziosa.

…Donde m'era potuta venire quella gioia violenta? Sentivo ch'era legata al sapore del tè e del biscotto, ma lo superava incommensurabilmente, non doveva essere della stessa natura. Donde veniva? Che significava ? Dove afferrarla?... E ad un tratto il ricordo m'è apparso...

Ed ecco che l'Autore si rivede bambino, la domenica mattina nella camera della zia Léonie, che gli offriva un pezzetto di madeleine bagnata nel suo infuso di tè.

Nella scala evolutiva, paragonato al cervello, che è abbastanza "giovane", l'apparato olfattivo è antichissimo e ricollega l'uomo con la sua componente più istintuale. Mentre agli inizi della storia umana l'olfatto raggiungeva il livello dell'intuizione, per cui l'uomo primitivo era probabilmente in grado di "fiutare" i pericoli e riconoscere la presenza di cibo, attualmente il nostro fiuto si è notevolmente indebolito, specie se lo confrontiamo con quello degli animali. Tuttavia bisogna riconoscere che il naso svolge ancora un ruolo maggiore di quanto non gli sia riconosciuto, esercitando su di noi e sui nostri comportamenti e decisioni un forte influsso, seppur inconsapevole. Quanto siano importanti gli odori personali è rivelato dall'enorme volume di affari dell'industria dei profumi, che utilizza per lo più gli aromi floreali, elementi in grado di riportarci forse in un mitico paradiso terrestre, concepito nell'immaginazione come giardino. In India si dice che un corpo è puro e privo di macchia se profuma del frutto appena gustato. L'odore piacevole dei neonati richiama alla mente una condizione di purezza originaria vicina a quella paradisiaca. L'aumento della sensibilità agli odori che avviene durante la gravidanza é espressione di un ritorno a una modalità di pensiero più profonda ed arcaica.

L'inquinamento ambientale e lo stile di vita sempre più lontano dalla natura hanno portato l'uomo di fronte a odori sempre più forti e innaturali, indebolendo nello stesso tempo la sua sensibilità e la sua capacità di percepire e distinguere gli odori. L'odore naturale del corpo umano viene considerato già in partenza sgradevole (forse perché troppo sincero?), per cui, oltre al consumo di profumi, anche la normale pulizia del corpo viene attuata con saponi e detergenti che vengono intensamente aromatizzati e profumati artificialmente. Si preferisce perdere la propria individualità per identificarsi con un profumo fatto in serie. Ma la forza della componente personale è difficile da soffocare del tutto, per cui anche lo stesso profumo prodotto su scala industriale ha un diverso odore su pelli diverse.

Nell'uomo esiste ancora un rapporto stretto tra stimolazione olfattiva e sfera sessuale, per cui, nella ricerca del proprio partner, l'odore ha un ruolo decisivo e può indurre attrazione o repulsione, sperimentata a un livello più profondo che non quello suscitato da un primo contatto a livello degli occhi. L'attrazione istintiva che si percepisce verso una determinata persona è scatenata in buona parte anche da messaggi che percorrono il canale olfattivo. Infatti i nervi presenti in una particolare regione del naso, conosciuta come "organo vomeronasale", sono altamente sensibili anche a modestissime quantità di ferormoni.

I ferormoni sono sostanze secrete da particolari ghiandole sudorali, presenti in modo consistente nel mondo animale, dove modulano i processi di richiamo sessuale e i ritmi della riproduzione. Questi ormoni sono prodotti, in piccola quantità, anche nell'uomo, da parte di alcune ghiandole presenti a livello delle ascelle, dell'areola mammaria e della regione anogenitale. I ferormoni variano in rapporto allo stato d'animo; essi sono in grado di stimolare il desiderio sessuale; inoltre nella donna i ferormoni variano nelle diverse fasi del ciclo mestruale. Questo può essere modificato dai ferormoni secreti dalle persone che la circondano. Sembra che la capacità olfattiva della donna nei confronti dei ferormoni maschili aumenti durante il periodo dell'ovulazione.

L'azione di questi ferormoni, anche se non è apprezzabile coscientemente, continua a trasmettere messaggi decodificabili dalla nostra mente a un livello inconscio, ma che influenza sensibilmente i rapporti umani.

Queste osservazioni dimostrano quanto siamo ancora profondamente connessi con le nostre origini. Sarebbe auspicabile imparare a fidarci di più del nostro naso: avremmo una percezione del mondo più "diretta" diversa da quella attuale che è prevalentemente "ottica"; avere naso per qualcosa significa avere intuizioni sicure, riuscire a fiutare i pericoli: verificheremmo allora che l'aria che respiriamo nelle città spesso non è solo un'offesa per l'olfatto, ma lo è anche per le vie respiratorie, in quanto il naso non è che l'inizio delle vie aeree e ha la funzione di purificare e riscaldare l'aria. I medici antichi davano grande importanza agli odori al momento di formulare una diagnosi. E' stato in effetti dimostrato che diverse malattie recano con sé un loro specifico odore e sono stati fatti esperimenti con apparecchi in grado di decodificare gli odori degli ammalati: una sorta di "naso elettrico" per poter facilitare la diagnosi.

Per la medicina ayurvedica indiana il naso costituisce la porta del cervello e della coscienza ed è collegato, nella sua funzione sensoriale e dell'odorato, con l'azione escretrice dell'intestino. Secondo i medici ayurvedici una persona che soffre di stitichezza o di disturbi intestinali presenterà un indebolimento dell'olfatto. Per purificare i canali energetici del naso essi consigliano dei lavaggi quotidiani con acqua salata e dei massaggi all'interno delle narici con olio.

In aromaterapia, per affinare l'odorato, si consiglia di annusare del basilico, direttamente dalla pianta, se possibile, o in forma di essenza.

In generale possiamo affermare che l'utilizzo degli oli essenziali, trattandosi di molecole naturali odorose estremamente diversificate, può senza dubbio aiutare non solo ad affinare un olfatto un po' "ottuso", ma anche a raffinarlo, contribuendo inoltre a rendere più intense e sottili le nostre esperienze psicologiche.

La storia degli oli essenziali, degli aromi, dei profumi e delle spezie è antica come la civiltà e spazia dal sacro al profano, dalle funzioni religiose alle celebrazioni pubbliche, dai templi e dagli altari alle sale del trono e ai banchetti, dalle antiche terme e dalla cura delle malattie all'arte della seduzione. L'olfatto è legato quindi contemporaneamente alla carne e all'anima, all'istinto e alla spiritualità.

Gli oli essenziali rappresentano uno straordinario aiuto, antico e attualissimo, non solo per la salute e il benessere del corpo, ma anche per ampliare gli orizzonti della propria coscienza, per migliorare il rapporto con sé stessi dando spazio ad aspetti poco noti e trascurati della personalità, per accedere alle risorse della mente profonda, della creatività e dell'immaginazione, per rafforzare autostima e sicurezza, allentare lo stress, migliorare la propria sessualità; per aprirsi alla voce dell'anima ed elevarsi spiritualmente.

Gli oli essenziali e il respiro

Per la loro volatilità le particelle di olio essenziale si disperdono nell'aria e possono penetrare nel nostro organismo attraverso le vie respiratorie. In una pineta, per esempio, si può respirare un aerosol di oli essenziali liberati dagli aghi di pino. Questo fenomeno è riproducibile tramite i diffusori di aromi, che amplificano la diffusione nell'aria dell'olio essenziale.

Per "aerosol" si intende una nebbiolina di particelle liquide in dispersione nell'aria. E' un fenomeno che si crea naturalmente, per esempio, vicino al mare, quando le onde si battono sugli scogli e l'aria si impregna di micro-goccioline di acqua di mare, oppure vicino a una cascata. La messa in sospensione di una nuvola di particelle provoca la comparsa di cariche elettriche ("ionizzazione").

Usano il sistema dell'aerosol le bombolette di lacca per capelli o di acqua termale ad uso cutaneo per aspergere il viso. Anche gli umidificatori per l'ambiente disperdono vapore acqueo per aumentare il grado di umidità dell'aria. In questi casi però le particelle liquide sono piuttosto grosse, delle dimensioni di 5 micron (millesimi di millimetro) e per effetto della gravità tendono a ricadere in fretta al suolo. Utilizzando diffusori d'aromi costituiti da una piccola ampolla di vetro di forma particolare dotata di un compressore d'aria, si ottengono particelle di oli essenziali di dimensioni che vanno da 0,5 micron fino a 1150 di micron. Esse si caricano elettricamente e rimangono in sospensione per ore nell'aria, diffondendosi nell'ambiente; grazie alle loro dimensioni possono penetrare negli alveoli polmonari, passando nel sangue e nell'organismo.

Questo sistema è molto utile nei mesi invernali e in periodi di epidemie influenzali. Un millilitro di olio essenziale riesce a coprire, in questo modo, una superficie di ben 60 metri quadrati. In base al tipo di olio essenziale usato, l'aria viene disinfettata riducendosi così la presenza di microrganismi patogeni per le vie respiratorie, la respirazione diviene più piacevole, lo stress e la tensione nervosa diminuiscono.

Gli oli essenziali più indicati per la dispersione nell'ambiente con questa modalità sono quelli "respiratori", come niaouli, dalle elevate proprietà antisettiche, mirto, cipresso, eucalipto globuloso, dalle proprietà mucolitiche e antispasmodiche; per le proprietà rilassanti sono consigliati gli oli estratti da agrumi, come arancio, mandarino, petitgrain. Contro le zanzare è raccomandata la citronella di Ceylon.

Respirare i profumi della natura e il massaggio verde

L'antica medicina araba, quella greca e della Scuola salernitana davano molta importanza alle pratiche respiratorie dei profumi delle piante e dei fiori: era una consuetudine medica il consiglio di passeggiare lungamente nei boschi o tra le piante in fiore allo scopo di purificare lo spirito, rafforzare il corpo e prevenire le malattie. Era opinione comune che, come terapia, non bastassero tisane, decotti, estratti vegetali, ma occorresse usare la pianta dal punto di vista globale, perché anche il profumo dei fiori e l'energia delle foglie hanno una forza vitale e quindi un valore terapeutico che il preparato fitoterapico non contiene. Oltre a prescrivere di respirare intensamente i profumi emanati dalle piante e dai fiori, si consigliava di massaggiare le tempie e la fronte con i fiori profumati o le foglie, avendo cura di non staccarli dal ramo, in modo da lasciare che il fluido vitale della pianta, con la sua energia risanatrice, fluisse liberamente dalla pianta all'uomo.

Gli oli essenziali e la pelle

La via cutanea è una via privilegiata per l'utilizzo e l'applicazione degli oli essenziali: essi sono liposolubili per cui, una volta applicati sulla pelle, puri o, meglio, diluiti in oli vegetali, interagiscono con i lipidi delle membrane cellulari, attraversano rapidamente gli strati superficiali della pelle e raggiungono i capillari sanguigni. Il loro assorbimento per, via cutanea presenta diversi vantaggi, perché è facilmente controllabile e più sicuro dell'assunzione per via orale e permette comunque di effettuare l'attività terapeutica degli oli all'interno dell'organismo. L'assorbimento cutaneo degli oli avviene molto rapidamente e si è verificata la presenza di molecole aromatiche nel sangue poco tempo dopo l'applicazione sulla pelle, e nel respiro poche ore dopo.

Indicazioni per l'utilizzo della via cutanea

Una indicazione prioritaria per l'utilizzazione della via cutanea è rappresentata dalle patologie infettive che colpiscono la pelle: in questo caso è possibile applicare gli oli essenziali ad azione antimicrobica direttamente dove ha sede l'infezione. Studi microbiologici hanno evidenziato che possono rispondere bene al trattamento infezioni da funghi dermatofiti (responsabili di micosi cutanee e ungueali), lieviti (candidosi cutanee e ungueali, pitiriasi versicolor), infezioni batteriche (lesioni acneiche, follicoliti ). Possono venire applicati puri solo quando si tratta di oli essenziali ben tollerati dalla pelle e non dermocaustici (soprattutto in caso di infezioni delle unghie e dei tessuti periungueali) per facilitarne la penetrazione, oppure diluiti in olio di mandorle o altro veicolo adatto (per esempio gel di aloe, crema all'echinacea o alla propoli) per aumentarne la tollerabilità e anche per prolungarne l'azione attraverso un più lento assorbimento cutaneo. Per la cura delle infezioni cutanee sarebbe raccomandabile l'esecuzione dell'aromatogramma, ai fini di attuare un trattamento mirato; è possibile comunque intervenire utilizzando quegli oli essenziali che, per la loro composizione chimica, hanno una riconosciuta attività nei confronti dei più comuni microrganismi responsabili delle affezioni cutanee.

Altre indicazioni per l'utilizzazione della pelle come via di assorbimento degli oli essenziali è rappresentata dai disturbi locali e regionali semiprofondi come muscoli e articolazioni; dai disturbi degli organi e tessuti sottostanti e vicini: quando su una regione del corpo sofferente viene applicato un olio, questo, per il suo elevato potere di penetrazione, sarà maggiormente concentrato nella regione di applicazione.

Infine una delle modalità più efficaci e importanti di utilizzo degli oli essenziali attraverso la pelle è costituita dall'aromamassaggio: questo consiste nell'uso degli oli essenziali all'interno di tecniche di massaggio a impronta "olistica" (in particolare ricordiamo il massaggio bioenergetico, il californiano, l'antistress, l'ayurvedico), dove viene posta particolare attenzione nella scelta degli oli in funzione del carattere, delle condizioni psicoemotive e dello stato energetico della persona ricevente. Una scelta personalizzata degli oli essenziali è in grado di potenziare notevolmente l'effetto benefico del massaggio stesso.

Gli oli essenziali diluiti possono essere applicati sui punti energetici dei meridiani di agopuntura, sulle aree cutanee riflesse (per esempio a livello del palmo della mano, della pianta dei piede, dell'orecchio), che rappresentano "mappe" nelle quali ogni zona corrisponde a un organo del corpo, le cui funzioni possono essere stimolate o riequilibrate attraverso il massaggio e la pressione della sua zona.

La via orale

La via orale viene utilizzata in aromaterapia, in quanto gli oli essenziali vengono assorbiti a livello della mucosa gastrica e intestinale. Tuttavia questa modalità è quella che richiede una maggior cautela, per la possibile gastrolesività degli oli essenziali e per la necessità di calibrare precisamente i dosaggi, per evitare il rischio di intossicazioni acute o croniche. Infatti questi composti presentano un basso indice terapeutico, cioè tra dose terapeutica e dose tossica l'intervallo è breve.

Le indicazioni per l'utilizzo di questa via possono essere il trattamento di infezioni recidivanti delle vie urinarie, problematiche del tratto digerente (ad esempio difficoltà digestive, infezioni intestinali con alterazione della flora batterica) con l'esclusione della gastrite e dell'ulcera gastroduodenale.

Gli oli essenziali non devono venire assunti per via orale in forma pura, ma sempre diluita. Il trattamento di queste problematiche piuttosto complesse richiede un intervento di tipo professionale, spesso supportato dall'aromatogramma. Per via orale si esclude pertanto "l'automedicazione" ovvero "il fai da te".

La cavità boccale

La via orale viene presa in considerazione non solo come porta d'accesso alla via digestiva, ma anche per sfruttare la possibilità di assorbimento delle molecole aromatiche attraverso la ricca vascolarizzazione sublinguale. Mantenendo per qualche minuto in bocca del miele aromatizzato si permette alle molecole aromatiche di oli essenziali non irritanti di passare direttamente, attraverso i vasi sanguigni sublinguali, nella circolazione generale. Questa modalità è utile anche in presenza di infezioni a livello della faringe e della gola. L'utilizzazione della faccia superiore della lingua per l'assunzione di piccole quantità di miele aromatizzato o di una goccia di olio essenziale diluito con soluzione idroalcolica di propoli è indicata per le infezioni nasali e sinusali: infatti tramite le aperture posteriori delle cavità nasali (coane), le molecole volatili assunte per bocca possono agire sulla congestione e sull'infiammazione delle mucose nasali e sinusali. L'applicazione degli oli essenziali a livello dei cavo orale è ovviamente utilizzata con successo in caso di infiammazioni o infezioni che lo coinvolgono (afte, herpes, candidosi, gengiviti ecc.).


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