Triangolo rosso
Il prezzo degli scioperi a Sesto S.G.
Gli eccezionali risultati di una ricerca guidata da Giuseppe Valota
Premessa
Questo studio esce come anticipazione di un lavoro più complesso che doveva vedere la luce in occasione del 50° anniversario della Liberazione dell’Italia e dei campi di sterminio e che invece potrà essere pubblicato soltanto nei prossimi mesi. Esso è stato reso possibile per il concorso e la collaborazione di tanti, impossibile ricordarli tutti, che hanno a vario titolo collaborato con noi, a cui va il nostro sincero ringraziamento. Una segnalazione particolare è però doverosa nei confronti del signor Rodolfo Spadaro, per la collaborazione prestata nella consultazione dell’Archivio storico della Breda, della dott.ssa Viviana Rocco, dell’Archivio aziendale Pirelli, del sig. Giuseppe Vignati, dell’Istituto storico della Resistenza e del Movimento operaio di Sesto San Giovanni. Un ringraziamento va anche alla dott.ssa Gabriella Solaro, dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia di Milano, alla sig.a Maria Costa, dell’Archivio storico Di Vittorio di Sesto San Giovanni e, uno del tutto particolare, al “nostro” Italo Tibaldi, della Direzione nazionale dell’Aned, per i tanti dati forniti, e a Dino Bernardi e Marina Bassan del Comune di Sesto San Giovanni. Un pensiero affettuoso e riconoscente va al dottor Giacomo Bertazzoni, recentemente scomparso, che tanto ha voluto e sostenuto questa ricerca.
Introduzione
Questa ricerca sulla deportazione a Sesto San Giovanni è il frutto di un lavoro lungo e complesso, iniziato molti anni fa con la costituzione della sezione Aned della nostra città. I deportati e i familiari si impegnarono a raccogliere documenti, dati e fotografie relative alla tragica realtà della deportazione sestese. Con il passare del tempo, assottigliandosi sempre più il numero dei testimoni diretti, la documentazione raccolta è venuta assumendo un’importanza vitale. In questi ultimi anni però, anche stimolati dall’avvicinarsi del cinquantesimo anniversario della liberazione dei campi di sterminio, si è deciso di dare un ordine più sistematico al materiale raccolto negli anni, stimolando al contempo una più approfondita ricerca di ulteriori dati e testimonianze. Percorrendo questa strada abbiamo scoperto tanti nuovi dati che ci hanno permesso di fare ulteriore luce sulla deportazione sestese. Le notizie di cui disponevamo sono state a volte confermate, altre integrate, in qualche caso corrette. Abbiamo ricostruito tante vicende delle quali non si era saputo più nulla. Abbiamo dato un nome a tanti volti. Anche sul numero dei deportati ci stiamo faticosamente avvicinando alla verità. Quanti si sono avvicinati alla storia recente di Sesto San Giovanni e hanno considerato il contributo che essa ha dato alla Resistenza ed il tributo di sangue e di dolore che tra le sue case e le sue fabbriche è stato versato indicavano in quasi 500 il numero dei deportati. Però questo numero non aveva ancora trovato una conferma oggettiva. Accanto alle ipotesi mancavano i volti, i nomi e i cognomi e la deportazione continuava ad essere avvolta in una nebbia che tardava a diradarsi e che il tempo rischiava di rendere sempre più fitta. Così, mentre soltanto un paio d’anni or sono avevamo ricostruito le vicende di 262 deportati, all’inizio del 1996 (vedi Triangolo Rosso n.1/1996) eravamo arrivati a 286. Oggi, alla fine del febbraio 1997, possiamo descrivere l’iter di 435 deportati che risiedevano o lavoravano a Sesto San Giovanni. Tuttavia, se pure oggi il quadro del nostro lavoro è indubbiamente molto avanzato, la nostra ricerca è ancora lontana dal considerarsi conclusa. Ci sono ancora molte tessere del mosaico da inserire, alcuni quesiti ancora da chiarire, altre vicende da interpretare. Prima tra tutti quella della “famosa” retata della Pirelli Bicocca del 23 novembre 1944. In quella occasione i nazisti arrestarono in fabbrica 183 lavoratori e 166 di questi, cinque giorni più tardi, vennero deportati in Germania, e almeno 3 di loro riuscirono ad evadere dai vagoni piombati. Allo stato attuale però non siamo stati ancora in grado di fare piena luce su questo “trasporto” e soltanto per altre vie abbiamo ricostruito le vicende, o parte di esse, di 56 di questi deportati. Soltanto quando sarà possibile venire a capo anche di questo episodio la ricerca della deportazione sestese potrà dirsi sostanzialmente conclusa.
I dati
Uno dei cardini della ricerca sono state le interviste ai deportati e ai loro famigliari, in tutto più di 130, raccolte su audiocassette, la cui trascrizione è in corso. Queste testimonianze hanno un valore insostituibile e rappresentano un patrimonio immenso di umanità e di verità su quegli anni drammatici. Ci sono i ricordi dei deportati sopravvissuti, l’antifascismo, gli scioperi, l’arresto e il viaggio sui vagoni piombati. Poi l’arrivo nei Lager, il lavoro forzato, le umiliazioni, le percosse, la fame, la lotta per la sopravvivenza e la morte di tanti compagni. Infine la liberazione, il ritorno a casa e il tentativo di riprendere una vita normale. E ci sono poi le testimonianze dei famigliari. Il drammatico arresto, le peregrinazioni da un carcere all’altro alla ricerca di informazioni sulla sorte del congiunto, l’assenza, durata mesi o anni, di notizie certe, tranne quelle poche contenute in qualche biglietto miracolosamente recapitato. E i giorni della Liberazione, i giorni di festa per la ritrovata libertà diventano quelli della ricerca disperata dei propri cari. C’è la corsa tra gli ospedali, le stazioni, i centri di smistamento, le case dei primi rimpatriati con in mano la fotografia del familiare. C’è il riabbraccio con chi è tornato a casa, ma molto spesso c’è la scoperta della morte del marito, del figlio, del genitore. Ma, per quanto importantissime, le testimonianze non erano sufficienti a ricostruire il fenomeno della deportazione. Essenziale per la nostra ricerca è stato quanto contenuto nella Gazzetta Ufficiale n. 130 del 22 maggio 1968 e successivi elenchi integrativi riferiti al Dpr 2043 del 6/10/63 relativo all’indennizzo del governo tedesco ai deportati sopravvissuti o ai familiari dei caduti. L’inoltro di queste domande ha procurato l’acquisizione di documenti storici, soprattutto quelli raccolti presso la Croce Rossa Internazionale di Arolsen, che sono poi rimasti depositati presso la nostra sezione. Utilissimi si sono dimostrati i documenti allegati alle domande per l’ottenimento dell’assegno vitalizio di cui alla legge 18.11.80 n. 791. Queste informazioni, integrate dalla consultazione sistematica di libri, memorie, giornali, pubblicazioni che si occupavano della deportazione, messe a confronto con un patrimonio di memoria orale che nella nostra realtà cittadina è ancora particolarmente significativo, hanno fornito la base per dare nuovi impulsi alla nostra ricerca. In questo ultimissimo periodo, la consultazione di alcuni archivi storici particolarmente importanti, come quelli della Breda e della Pirelli, i contatti con i musei di alcuni campi di sterminio che ci hanno fornito elenchi di deportati transitati per quei campi, schede personali, numeri di matricola, gli elenchi degli incarcerati di San Vittore, il rapporto e la collaborazione sistematica che ci è venuta dall’Isrmo di Sesto San Giovanni, hanno permesso di dare al nostro lavoro i suoi attuali contorni.
I criteri
Prima di ricercare quanti sono i deportati è necessario stabilire “chi è” il deportato. Noi, come per altro è abitualmente in uso, abbiamo considerato tali i deportati civili per questioni politiche o sindacali. Per il riconoscimento dei campi di concentramento “KZ” ci siamo avvalsi dell’elenco dei campi di concentramento tedeschi durante il periodo bellico in Europa (campi principali e dipendenti) elaborato dal Ministero del tesoro - Ufficio Perseguitati Politici in data 2 maggio 1960; e dell’elenco dei campi di concentramento pubblicato sulla Bundesgesetzblatt (Gazzetta Ufficiale tedesca) del 1977 e riportato sul libro Aned Ricerche - I campi di sterminio nazisti edito da Franco Angeli.
L’elenco
Dai dati attualmente (in data 24.2.1997) in nostro possesso risulta che i deportati sestesi furono 435, 12 dei quali donne. 216 non fecero più ritorno a casa e 219 riuscirono a sopravvivere. Naturalmente si trattava in larga parte di lavoratori delle tante fabbriche sestesi. Nomi che per un secolo hanno scandito la storia industriale d’Italia e che oggi sono spesso soltanto capannoni vuoti, aree dismesse, impianti arrugginiti da smantellare. Viene per prima la Breda, con le sue tante sezioni, che allora rappresentavano tante aziende autonome, con 185 deportati, 112 dei quali caduti. Ma ugualmente pesante è il tributo pagato dalle maestranze della Falck (93 deportati, 56 caduti e 37 sopravvissuti), come pure dalla Pirelli (114 deportati, 27 caduti e 87 sopravvissuti) e dalle tante altre grandi e piccole aziende sestesi. L’elenco dei Lager di destinazione è sterminato. Quasi in ognuno dei tanti “KZ” disseminati tra Austria, Germania e Polonia c’è traccia di qualche nostro concittadino. Nel nostro elenco abbiamo però considerato come luogo di destinazione quello nel quale il deportato è deceduto o è stato liberato. Il campo verso cui però ci fu il trasferimento più massiccio è quello di Mauthausen e relativi sottocampi. A Gusen, da allora indicato come “il cimitero degli italiani”, vennero spediti a lavorare 125 sestesi, 94 dei quali vi trovarono la morte. 14, 10 dei quali caduti, finirono ad Ebensee; 19, tutti deceduti, nel macabro castello di Hartheim e 51 (38 caduti) nel campo principale di Mauthausen. Un Lager del quale sino ad ora si è sentito poco parlare è quello di Kahla, campo autonomo vicino ad Erfurt, nel quale sono stati deportati 23 lavoratori della Pirelli, 9 dei quali sono deceduti. Il resto è una diaspora sparsa per una cinquantina di campi di concentramento e di sterminio. Numerosissimi i “transport” che raccolsero i deportati. Anche se sono bastati tre trasporti - il Transport n. 34, che partì da Bergamo il 17 marzo 1944 per arrivare a Mauthausen il 20 marzo; il Transport 38, che partì ancora da Bergamo il 5 aprile 1944 e arrivò a Mauthausen l’8 aprile; e il Transport partito il 28 novembre 1944 da Milano (del quale siamo riusciti sinora a risalire soltanto a 56 nomi dei 166 partiti) - per inviare nei campi di sterminio ben 351 deportati sestesi. Come ciò avvenne è facilmente spiegabile. Dall’1 all’8 marzo si dispiegò un grande sciopero a seguito del quale la repressione fu durissima. 200 lavoratori furono arrestati e deportati. Particolarmente gravose furono le retate del 12, del 14 e del 28 marzo: decine e decine furono i lavoratori prelevati nella notte dalle proprie case, spediti nelle varie questure e carceri locali, poi a San Vittore, in seguito al carcere di Bergamo e infine caricati su un carro bestiame e deportati in Germania, quasi sempre senza un interrogatorio e senza un’accusa, se non quella di avere partecipato agli scioperi organizzati in fabbrica. Altrettanto pesante fu la retata della Pirelli del 23 novembre 1944, durante la quale all’interno dello stabilimento furono arrestati dai nazisti 183 lavoratori. Ma chi erano i deportati sestesi? Abbiamo già detto che erano in gran parte lavoratori delle fabbriche sestesi. In prevalenza operai, ma anche ingegneri (ben 7), impiegati, capi squadra, capi tecnici e manovali. Molti erano giovanissimi, ma la maggior parte aveva tra i 30 e i 40 anni. Un buon gruppo era addirittura più anziano e superava i 50 anni. 124 avevano casa a Sesto San Giovanni, ma più o meno altrettanti nell’immediato circondario, tra Milano, Monza e Cinisello Balsamo. Almeno la metà era nata in Lombardia e soprattutto in provincia di Milano. Consistente anche il numero di deportati proveniente da Veneto, Toscana e Emilia Romagna, tre regioni dalle quali era assai grande il flusso migratorio verso le fabbriche della nostra città. Significativo anche il luogo e le circostanze della cattura. Se in una prima fase era piuttosto diffuso l’arresto in fabbrica (poi ripreso con la grande retata della Pirelli del novembre ’44), subito dopo si passò a forme più sicure e meno rischiose, andando a prelevare le persone da deportare direttamente presso l’abitazione, quasi sempre (oltre la metà dei casi conosciuti) di notte.
Fabbriche Deportati Caduti Sopravvissuti
Breda 185 112 73
Breda 1 41 24 17
Caduti: Giovanni Ardemagni, Attilio Ballestriero, Angelo
Barbieri, Giuseppe Berna, Ernesto Caglio, Luigi Caio, Luigi
Pietro Cappelletti, Giovanni Cima, Francesco Costa, Vincenzo
Croci, Luigi Duci, Giuseppe Ghedini, Marcello Lorenzini,
Daniele Martellosio, Angelo Mattavelli, Guglielmo Menegatti,
Lodovico Petit Bon, Albino Pisoni, Giovanni Ragazzo,
Rodolfo Remigi, Giacomo Sala, Primo Tortiroli, Giuseppe
Valenari, Angelo Vigna;
Sopravvissuti: Gualtiero Bongiovanni, Sigfrido Cantiero,
Primo Dicati, Mario Finetti, Ettore Gobbi, Lodovico Grandi,
Ettore Intra, Giuseppe Longoni, Osvaldo Mosconi, Abramo
Oldrini, Giacinto Pellieri, Giovanni Pirovano, Giuseppe
Posola, Eugenio Recalcati, Mario Sironi, Alvaro Terzi, Addone
Visioli.
Breda 2 25 18 7
Caduti: Pietro Bertuzzi, Emilio Bossi, Primo Bulgarelli,
Tranquillo Casiraghi, Alessandro Donadoni, Angelo Esposti,
Riccardo Folcia, Francesco Ghianda, Mario Madé, Vittorio
Malandra, Pietro Massari, Mario Mauri, Palmiro Nanetti,
Romano Perelli, Luigi Natale Sirtori, Giovanni Vergani,
Ambrogio Vitali, Diego Zanello;
Sopravvissuti: Mario Chiesa, Pietro Colombo, Vittoria
Gargantini, Silvio Mandelli, Santo Radavelli, Mario Taccioli,
Tarcisio Vergani.
Breda 3 12 8 4
Caduti: Francesco Arriciati, Liborio Baldanza, Mario
Bidoglia, Dante Cretti, Luigi Moretti, Amleto Rossi, Attilio
Tinelli, Marcello Zaffoni;
Sopravvissuti: Osvaldo Alfaroli, Ferdinando Calcinati,
Claudio Orientali, Bruno Zerbinati.
Breda 4 25 20 5
Caduti: Elio Agresti, Santo Bencich, Celeste Bolognesi,
Arduino Boscolo, Emilio Brasca, Luigi Briani, Livio Capra,
Pietro Dossena, Silvio Ferri, Severino Fratus, Luigi Gargantini,
Michele Levrino, Raffaele Marcenaro, Vincenzo Moino, Mario
Panna, Filippo Penati, Ettore Pilloni, Oriade Previati, Giuseppe
Radaelli, Giovanni Tamagni;
Sopravvissuti: Gaetano Buzzi, Carlo Cavarero, Gaspero
Giannoni, Ernesto Labellottini, Antonio Manzi.
Breda 5 74 37 37
Caduti: Carlo Baldi, Loris Beccari, Luigi Sante Bersan,
Domenico Bonfanti, Enrico Bracesco, Francesco Capellini,
Renato Cardesi, Oronte Carreri, Giuseppe Casati, Achille
Castoldi, Gerolamo Colombo, Egidio Dentella, Ettore Diotti,
Giulio Frangini, Lisimaco Generali, Felice Lacerra, Riviero
Limonta, Ivan Massini, Ettore Merati, Ettore Paesani, Giuseppe
Pasquini, Matteoldani Rizzardi, Michele Robecchi, Guelfo Rossi,
Carlo Samiolo, Giuseppe Santamaria, Giovanni Santambrogio,
Severino Singia, Giuseppe Sironi, Luigi Tansini, Carlo Toso,
Guido Valota, Alfredo Vezzani, Angelo Villa, Antonio Villa, Luigi
Villa, Angelo Zampieri;
Sopravvissuti: Angelica Belloni, Rosa Beretta, Vittorio Beduschi,
Giuseppe Bollini, Mario Calloni, Emilio Bacio Capuzzo, Erminio
Carlesso, Alfredo Cazzaniga, Noé Ceccato, Carlo Cerizza, Maria
Corneo, Santino Croci, Rosa Crovi, Umberto Diegoli, Pietro Elli,
Maria Fugazza, Angelo Fumagalli, Adelio Galli, Enrico Gavardi,
Ines Gerosa, Augusto Landonio, Enrico Longari, Carlo Magni,
Secondo Mantegazza, Giuseppe Marchetti, Ezio Margotti, Antonio
Marigo, Armando Milani, Antonio Paleari, Achille Peruzzo,
Giovanni Poli, Angelo Prati, Carlo Sesti, Carlo Terenghi, Giovanna
Valtolina, Renzo Vegetti, Giovanni Dean.
Breda e Dedirae zIimonpeianti 8 5 3
Caduti: Davide Carlini, Giovanni Compagnone, Francesco
Marchi, Luciano Morganti, Gasparino Casano;
Sopravvissuti: Gaetano Noè, Giacomo Poltronieri, Angelo
Vallerani.
Fabbrica Deportati Caduti Sopravvissuti
Falck 93 56 37
FCaolnccko rdia 18 12 6
Caduti: Stefano Belli, Natale Canducci, Raffaele Cardellini,
Giovanni Castoldi, Empidonio Chendi, Enrico Dagnoni, Orano
Finotti, Edoardo Ghezzi, Cesare Lorenzi, Luigi Madé, Antonio
Mancin, Luigi Trevisan;
Sopravvissuti: Werther Bonaccorsi, Leandro Battista
Galbusera, Athos Gori, Licinio Picardi, Giuseppe Signorelli,
Giancarlo Moretti.
Falck Unione 41 25 16
Caduti: Giulio Agostoni, Angelo Beretta, Cesare Berna, Mario
Bettega, Angelo Biffi, Carlo Boldura, Ippolito Boreggio, Giovanni
Cassani, Mario Certa, Amedeo Frattini, Alessandro Fumagalli,
Giuseppe Galbiati, Angelo Lucca, Isidoro Maino, Giovanni Mattioli,
Angelo Pezzan, Eliseo Picardi, Emilio Poloni, Cesare Ronco,
Alessandro Rovelli, Guglielmo Sistieri, Ambrogio Tremolada,
Alessandro Varisco, Fabrizio Verdecchia, Glauco Vilasco;
Sopravvissuti: Ferdinando Ambiveri, Battista Bizzoni, Antonio
Bologna, Antonio Colombo, Antonio Duca, Fedele Fumagalli,
Carlo Limonta, Marco Locatelli, Pietro Marcanti, Aldo
Marostica, Giovanni Mondoni, Isepo Parlatoni, Giovanni
Rusconi, Angelo Signorelli, Giovanni Sperandio, Bruno Ugolini.
Falck Vittoria 14 12 2
Caduti: Attilio Barichella, Antonio Casiraghi, Anacleto
Colombo, Giovanni De Marco, Antonio Fanzel, Luigi Ferrari,
Silvio Mosca, Gennaro Motta, Anselmo Oggioni, Giovanni
Paravisi, Mario Piraccini, Augusto Sala;
Sopravvissuti: Ettore Galimberti, Giovanni Oggioni.
Falck Vulcano 1 1 -
Caduti: Teodoro Galli
Falck
19 (stabilimento 6 13
non definito)
Caduti: Giovanni Buosi, Alberto Buoso, Luigi Di Michele,
Mario Grassi, Giovanni Poli, Giuseppe Redaelli;
Sopravvissuti: Angelo Albergati, Paolo Bergomi, Rinaldo
Bonalumi, Franco Fossati, Eugenio Paolantonio, Adelio
Perucci, Umberto Polgatti, Aldo Poltronieri, Pierino Porta,
Agostino Riva, Guerrino Scattini, Paolo Sironi, Angelo Tesser.
Fabbrica Deportati Caduti Sopravvissuti
Pirelli 114 27 87
PBiirceolclic a 113 27 86
Caduti: Pasquale Altini, Mario Ampusi, Romeo Astesani, Silvio
Bernardelli, Umberto Chionna, Attilio Codaro, Bonifacio
Colognesi, Angelo Colombo, Aristide Cucchi, Domenico Dossi,
Francesco Gervasoni, Alfredo Guazzoni, Carlo Inzoli, Tranquillo
Lazzarini, Donato Marra, Giuseppe Merlini, Gavino Paolini,
Alessandro Pirovano, Silvano Polenghi, Innocenzo Primignani,
Giuseppe Radaelli, Dante Rosa, Ugo Giovanni Rotta, Amedeo
Scuratti, Alessandro Tartara, Bortolo Vescovi, Severino Villa;
Sopravvissuti: Andrea Arienti, Natale Arienti, Luigi Arnaboldi,
Pietro Bongini, Adamo Bonimini, Ernesto Bordignon, Noé
Borgonovo, Beniamino Brambilla, Settimo Brasa, Pietro Buratti,
Cesare Campanini, Bruno Caprioli, Enrico Carettoni, Vittorio
Casati, Luigi Cattaneo, Gabriele Cavenago, Rinaldo Cazzaniga,
Cereda, Cesare Ciamballi, Francesco Cincinelli, Natale Codari,
Daniele Colombo, Luigi Colombo, Ambrogio Crippa, Basilio
Crippa, Angelo Ferrari, Carlo Ferraris, Vittorio Fumagalli, Enrico
Galbiati, Giovanni Galimberti, Dante Gambarelli, Dante Ghezzi,
Giuseppe Ghianda, Paolo Guacci, Pietro Lampugnani, Vincenzo
Locati, Mario Lovati, Luigi Maggioni, Manlio Marelli, Giovanni
Maresca, Carlo Margutti, Fendo Mariani, Aldo Mazzola, Stefano
Meloni, Franco Meregalli, Vito Filippo Milano, Cirillo Mombelli,
Antonio Morelli, Angelo Nervi, Ottorino Panigatti, Albino Parini,
Pietro Pastori, Guerrino Pellini, Erminio Pezzi, Carlo Piazzalunghi,
Eugenio Picco, Francesco Pigatto, Ambrogio Pirovano, Vittorio
Pitton, Carlo Ramponi, Francesco Rigoldi, Luigi Rocca, Augusto
Cesare Rotta, Carlo Sacchi, Ambrogio Sala, Carlo Sala, Natale
Sala, Giuseppe Serughetti, Bernardino Sofia, Ernesto Spreafico,
Giuseppe Stella, Martino Stucchi, Carlo Tagliabue, Eugenio
Tagliabue, Vittore Tognella, Matteo Toniolo, Giuseppe Turani,
Mario Vacchini, Francesco Tadini, Edoardo Vergani, Mario
Versetti, Umberto Viganò, Angelo Villa, Giuseppe Vitali, Luigi
Zanzottera, Edgardo Zattoni.
Pirelli Sapsa 1 - 1
Sopravvissuto: Mario Scuratti.
Fabbrica Deportati Caduti Sopravvissuti
Ercole Marelli 4 3 1
Caduti: Aldo Beretta, Giuseppe Molteni, Riccardo Podbersic;
Sopravvissuto: Luigi Rozzi.
Magneti Marelli 7 - 7
Sopravvissuti: Pietro Carucci, Dante Dovera, Luigi Fuini,
Luigi Griner, Santina Pezzotta, Renzo Piola Occioppi, Carlo
Riboldi.
ABrroggegniteria 3 3 -
Caduti: Pietro Carlo Brambilla, Valentino Ghislandi, Umberto
Recalcati.
Altre fabbriche 9 6 3
Caduti: Egidio Bosé (Deposito Locomotive di Greco
Milanese), Cesare Castagneti (Deposito Locomotive di Greco
Milanese), Aldo Guerra (AutoBianchi di Milano), Giuseppe
Rinella (Pompe Gabbioneta), Bruno Sala (Società
Autotrasporti Terruzzi), Romolo Tamagni (Garelli);
Sopravvissuti: Pietro Bogana (Orenstein-Koppel), Rosa Cesati
(Scatolificio Ambrosiano), Giuseppe Marafante (Pompe
Gabbioneta).
Lavoratori autonroamtoiri 5 2 3
Caduti: Luigi Mongelli, Pietro Egidio Piccoli;
Sopravvissuti: Giovanni Bonsaver, Sirio Pierattini, Pietro
Terruzzi.
Deportati Caduti Sopravvissuti
Altri 15 7 8
Caduti: Alfredo Belotti, Bettino Favoni, Giuseppe Merati,
Gaetano Silvio Negri, Luigi Peotta, Cesare Pistelli, Francesco
Tortone;
Sopravvissuti: Bruno Foglieni, Ettore Maglia, Avrelina
Milani, Enrico Previ, Genoveffa Protta, Virginio Redaelli,
Giuseppe Tarantino, Giuseppe Veggiani.
Donne
12 donne tutte sopravvissute.
Destinazioni
Per ogni campo indicato la prima cifra indica il totale dei
deportati (tra parentesi la prima cifra indica i deceduti, la
seconda i sopravvissuti).
Altenhammer (Flossenburg) 1 (0/1)
Amstetten (Mauthausen) 1 (0/1)
Bergen Belsen 1 (1/0)
Berlin (Sachsenhausen) 1 (0/1)
Blechhammer (Auschwitz) 1 (1/0)
Bolzano 20 (0/20)
Brunshausen (Buchenwald) 1 (1/0)
Buchenwald 3 (1/2)
Bünzlau (Gross-Rosen) 1 (1/0)
Chemnitz (Flossenburg) 5 (0/5)
Dachau 4 (0/4)
Dernau (Buchenwald) 1 (1/0)
Dessau (Buchenwald) 1 (0/1)
Ebensee (Mauthausen) 14 (10/4)
Erfurt 2 (1/1)
Flossenbürg 4 (1/3)
Fossoli 3 (3/0)
Gusen (Mauthausen) 125 (94/31)
Halberstadt (Buchenwald) 1 (1/0)
Hartheim (Mauthausen) 19 (19/0)
Hersbruck (Flossenburg) 1 (1/0)
Hirtenberg (Mauthausen) 1 (0/1)
Khala 23 (9/14)
Kottern (Dachau) 2 (0/2)
Leonberg (Natzweiler) 1 (1/0)
Linz (Mauthausen) 3 (1/2)
Linz III° (Mauthausen) 1 (1/0)
Mauthausen 51 (38/13)
Melk (Mauthausen) 2 (2/0)
Merseburg (Buchenwald) 2 (1/1)
Monowitz (Auschwitz) 1 (0/1)
Mühldorf (Dachau) 1 (0/1)
Mülhausen (Buchenwald) 4 (1/3)
Passau (Mauthausen) 1 (1/0)
Praga (Flossenburg) 1 (0/1)
Queuleu (Natzweiler) 1 (0/1)
Ravensbrück 1 (0/1)
Reichenau (Innsbruck) 1 (0/1)
Sangerhausen (Buchenwald) 1 (0/1)
SchlossNeuhirschstein
(Flossenburg) 2 (1/1)
Steyr (Mauthausen) 3 (1/2)
Tancha (Buchenwald) 1 (0/1)
Überlingen (Dachau) 3 (3/0)
Walsrode 2 (0/2)
Wels (Mauthausen) 16 (0/16)
Wien Florisdorf (Mauthausen) 2 (2/0)
Wien Hinterbrühl (Mauthausen) 2 (2/0)
Wien Schwechat (Mauthausen) 2 (2/0)
Wiener Neustadt (Mauthausen) 1 (1/0)
Wittenberg (Sachsenhausen) 1 (0/1)
Zschachwitz (Flossenburg) 3 (2/1)
luogo ignoto tra Vienna e Mauthausen 4 (4/0)
luogo ignoto tra Auschwitz e Mauthausen 3 (3/0)
luogo ignoto tra Zschachwitz e Flossenburg 1 (1/0)
luogo ignoto 75 (6/69)
fuggiti dai vagoni piombati
durante il trasporto di deportazione 7 (0/7)
Trasporti*
• Partenza da Milano il 18 febbraio 1944 e arrivo il 21
febbraio a Mauthausen (Trasp. 25):
Altini P. matricola 53348, Caio L. 53370, Marafante G.
53419, Rozzi L. 53452, Sacchi C. 53454, Tartara A. 53461.
• Partenza da Fossoli l’8 marzo 1944 arrivo il 11 marzo
1944 a Mauthausen (Trasp. 32):
Bologna A. matricola 56973, Bulgarelli P. 56994, Longoni G.
57220, Moino V. 57280, Molteni G. 57282, Paolini G. 57321,
Redaelli V. 57366, Rinella G. 57351, Santamaria G. 57393,
Tamagni R. 57426, Zanello D. 57477.
• Partenza da Milano il 4 marzo 1944 arrivo il 13 marzo
1944 a Mauthausen (con sosta di alcuni giorni a
Reichenau-Innsbruck) (Trasp. 33):
Bossi E. matricola 57552, Canducci N. 57558, Capra L.
57560, Colombo P. 57566, Esposti A. 57573, Ghianda F.
57585, Gori A. 57589, Morganti L. 57602, Picardi E. 57614,
Picardi L. 57615, Pistelli C. 57350, Rusconi G. 57622,
Tamagni G. 57629, Trevisan L. 57631.
Angelo Pezzan, Eliseo Picardi, Emilio Poloni, Cesare Ronco,
Alessandro Rovelli, Guglielmo Sistieri, Ambrogio Tremolada,
Alessandro Varisco, Fabrizio Verdecchia, Glauco Vilasco;
Sopravvissuti: Ferdinando Ambiveri, Battista Bizzoni, Antonio
Bologna, Antonio Colombo, Antonio Duca, Fedele Fumagalli,
Carlo Limonta, Marco Locatelli, Pietro Marcanti, Aldo
Marostica, Giovanni Mondoni, Isepo Parlatoni, Giovanni
Rusconi, Angelo Signorelli, Giovanni Sperandio, Bruno Ugolini.
Falck Vittoria 14 12 2
Caduti: Attilio Barichella, Antonio Casiraghi, Anacleto
Colombo, Giovanni De Marco, Antonio Fanzel, Luigi Ferrari,
Silvio Mosca, Gennaro Motta, Anselmo Oggioni, Giovanni
Paravisi, Mario Piraccini, Augusto Sala;
Sopravvissuti: Ettore Galimberti, Giovanni Oggioni.
Falck Vulcano 1 1 -
Caduti: Teodoro Galli
Falck
19 (stabilimento 6 13
non definito)
Caduti: Giovanni Buosi, Alberto Buoso, Luigi Di Michele,
Mario Grassi, Giovanni Poli, Giuseppe Redaelli;
Sopravvissuti: Angelo Albergati, Paolo Bergomi, Rinaldo
Bonalumi, Franco Fossati, Eugenio Paolantonio, Adelio
Perucci, Umberto Polgatti, Aldo Poltronieri, Pierino Porta,
Agostino Riva, Guerrino Scattini, Paolo Sironi, Angelo Tesser.
Fabbrica Deportati Caduti Sopravvissuti
Pirelli 114 27 87
PBiirceolclic a 113 27 86
Caduti: Pasquale Altini, Mario Ampusi, Romeo Astesani, Silvio
Bernardelli, Umberto Chionna, Attilio Codaro, Bonifacio
Colognesi, Angelo Colombo, Aristide Cucchi, Domenico Dossi,
Francesco Gervasoni, Alfredo Guazzoni, Carlo Inzoli, Tranquillo
Lazzarini, Donato Marra, Giuseppe Merlini, Gavino Paolini,
Alessandro Pirovano, Silvano Polenghi, Innocenzo Primignani,
Giuseppe Radaelli, Dante Rosa, Ugo Giovanni Rotta, Amedeo
Scuratti, Alessandro Tartara, Bortolo Vescovi, Severino Villa;
Sopravvissuti: Andrea Arienti, Natale Arienti, Luigi Arnaboldi,
Pietro Bongini, Adamo Bonimini, Ernesto Bordignon, Noé
Borgonovo, Beniamino Brambilla, Settimo Brasa, Pietro Buratti,
Cesare Campanini, Bruno Caprioli, Enrico Carettoni, Vittorio
Casati, Luigi Cattaneo, Gabriele Cavenago, Rinaldo Cazzaniga,
Cereda, Cesare Ciamballi, Francesco Cincinelli, Natale Codari,
Daniele Colombo, Luigi Colombo, Ambrogio Crippa, Basilio
Crippa, Angelo Ferrari, Carlo Ferraris, Vittorio Fumagalli, Enrico
Galbiati, Giovanni Galimberti, Dante Gambarelli, Dante Ghezzi,
Giuseppe Ghianda, Paolo Guacci, Pietro Lampugnani, Vincenzo
Locati, Mario Lovati, Luigi Maggioni, Manlio Marelli, Giovanni
Maresca, Carlo Margutti, Fendo Mariani, Aldo Mazzola, Stefano
Meloni, Franco Meregalli, Vito Filippo Milano, Cirillo Mombelli,
Antonio Morelli, Angelo Nervi, Ottorino Panigatti, Albino Parini,
Pietro Pastori, Guerrino Pellini, Erminio Pezzi, Carlo Piazzalunghi,
Eugenio Picco, Francesco Pigatto, Ambrogio Pirovano, Vittorio
Pitton, Carlo Ramponi, Francesco Rigoldi, Luigi Rocca, Augusto
Cesare Rotta, Carlo Sacchi, Ambrogio Sala, Carlo Sala, Natale
Sala, Giuseppe Serughetti, Bernardino Sofia, Ernesto Spreafico,
Giuseppe Stella, Martino Stucchi, Carlo Tagliabue, Eugenio
Tagliabue, Vittore Tognella, Matteo Toniolo, Giuseppe Turani,
Mario Vacchini, Francesco Tadini, Edoardo Vergani, Mario
Versetti, Umberto Viganò, Angelo Villa, Giuseppe Vitali, Luigi
Zanzottera, Edgardo Zattoni.
Pirelli Sapsa 1 - 1
Sopravvissuto: Mario Scuratti.
Fabbrica Deportati Caduti Sopravvissuti
Ercole Marelli 4 3 1
Caduti: Aldo Beretta, Giuseppe Molteni, Riccardo Podbersic;
Sopravvissuto: Luigi Rozzi.
Magneti Marelli 7 - 7
Sopravvissuti: Pietro Carucci, Dante Dovera, Luigi Fuini,
Luigi Griner, Santina Pezzotta, Renzo Piola Occioppi, Carlo
Riboldi.
ABrroggegniteria 3 3 -
Caduti: Pietro Carlo Brambilla, Valentino Ghislandi, Umberto
Recalcati.
Altre fabbriche 9 6 3
Caduti: Egidio Bosé (Deposito Locomotive di Greco
Milanese), Cesare Castagneti (Deposito Locomotive di Greco
Milanese), Aldo Guerra (AutoBianchi di Milano), Giuseppe
Rinella (Pompe Gabbioneta), Bruno Sala (Società
Autotrasporti Terruzzi), Romolo Tamagni (Garelli);
Sopravvissuti: Pietro Bogana (Orenstein-Koppel), Rosa Cesati
(Scatolificio Ambrosiano), Giuseppe Marafante (Pompe
Gabbioneta).
Lavoratori autonroamtoiri 5 2 3
Caduti: Luigi Mongelli, Pietro Egidio Piccoli;
Sopravvissuti: Giovanni Bonsaver, Sirio Pierattini, Pietro
Terruzzi.
Deportati Caduti Sopravvissuti
Altri 15 7 8
Caduti: Alfredo Belotti, Bettino Favoni, Giuseppe Merati,
Gaetano Silvio Negri, Luigi Peotta, Cesare Pistelli, Francesco
Tortone;
Sopravvissuti: Bruno Foglieni, Ettore Maglia, Avrelina
Milani, Enrico Previ, Genoveffa Protta, Virginio Redaelli,
Giuseppe Tarantino, Giuseppe Veggiani.
Donne
12 donne tutte sopravvissute.
Destinazioni
Per ogni campo indicato la prima cifra indica il totale dei
deportati (tra parentesi la prima cifra indica i deceduti, la
seconda i sopravvissuti).
Altenhammer (Flossenburg) 1 (0/1)
Amstetten (Mauthausen) 1 (0/1)
Bergen Belsen 1 (1/0)
Berlin (Sachsenhausen) 1 (0/1)
Blechhammer (Auschwitz) 1 (1/0)
Bolzano 20 (0/20)
Brunshausen (Buchenwald) 1 (1/0)
Buchenwald 3 (1/2)
Bünzlau (Gross-Rosen) 1 (1/0)
Chemnitz (Flossenburg) 5 (0/5)
Dachau 4 (0/4)
Dernau (Buchenwald) 1 (1/0)
Dessau (Buchenwald) 1 (0/1)
Ebensee (Mauthausen) 14 (10/4)
Erfurt 2 (1/1)
Flossenbürg 4 (1/3)
Fossoli 3 (3/0)
Gusen (Mauthausen) 125 (94/31)
Halberstadt (Buchenwald) 1 (1/0)
Hartheim (Mauthausen) 19 (19/0)
Hersbruck (Flossenburg) 1 (1/0)
Hirtenberg (Mauthausen) 1 (0/1)
Khala 23 (9/14)
Kottern (Dachau) 2 (0/2)
Leonberg (Natzweiler) 1 (1/0)
Linz (Mauthausen) 3 (1/2)
Linz III° (Mauthausen) 1 (1/0)
Mauthausen 51 (38/13)
Melk (Mauthausen) 2 (2/0)
Merseburg (Buchenwald) 2 (1/1)
Monowitz (Auschwitz) 1 (0/1)
Mühldorf (Dachau) 1 (0/1)
Mülhausen (Buchenwald) 4 (1/3)
Passau (Mauthausen) 1 (1/0)
Praga (Flossenburg) 1 (0/1)
Queuleu (Natzweiler) 1 (0/1)
Ravensbrück 1 (0/1)
Reichenau (Innsbruck) 1 (0/1)
Sangerhausen (Buchenwald) 1 (0/1)
SchlossNeuhirschstein
(Flossenburg) 2 (1/1)
Steyr (Mauthausen) 3 (1/2)
Tancha (Buchenwald) 1 (0/1)
Überlingen (Dachau) 3 (3/0)
Walsrode 2 (0/2)
Wels (Mauthausen) 16 (0/16)
Wien Florisdorf (Mauthausen) 2 (2/0)
Wien Hinterbrühl (Mauthausen) 2 (2/0)
Wien Schwechat (Mauthausen) 2 (2/0)
Wiener Neustadt (Mauthausen) 1 (1/0)
Wittenberg (Sachsenhausen) 1 (0/1)
Zschachwitz (Flossenburg) 3 (2/1)
luogo ignoto tra Vienna e Mauthausen 4 (4/0)
luogo ignoto tra Auschwitz e Mauthausen 3 (3/0)
luogo ignoto tra Zschachwitz e Flossenburg 1 (1/0)
luogo ignoto 75 (6/69)
fuggiti dai vagoni piombati
durante il trasporto di deportazione 7 (0/7)
Trasporti*
• Partenza da Milano il 18 febbraio 1944 e arrivo il 21
febbraio a Mauthausen (Trasp. 25):
Altini P. matricola 53348, Caio L. 53370, Marafante G.
53419, Rozzi L. 53452, Sacchi C. 53454, Tartara A. 53461.
• Partenza da Fossoli l’8 marzo 1944 arrivo il 11 marzo
1944 a Mauthausen (Trasp. 32):
Bologna A. matricola 56973, Bulgarelli P. 56994, Longoni G.
57220, Moino V. 57280, Molteni G. 57282, Paolini G. 57321,
Redaelli V. 57366, Rinella G. 57351, Santamaria G. 57393,
Tamagni R. 57426, Zanello D. 57477.
• Partenza da Milano il 4 marzo 1944 arrivo il 13 marzo
1944 a Mauthausen (con sosta di alcuni giorni a
Reichenau-Innsbruck) (Trasp. 33):
Bossi E. matricola 57552, Canducci N. 57558, Capra L.
57560, Colombo P. 57566, Esposti A. 57573, Ghianda F.
57585, Gori A. 57589, Morganti L. 57602, Picardi E. 57614,
Picardi L. 57615, Pistelli C. 57350, Rusconi G. 57622,
Tamagni G. 57629, Trevisan L. 57631.
Partenza da Bergamo il 17 marzo 1944 e arrivo il 20 marzo
1944 a Mauthausen (Trasp. 34):
Agresti E. matricola 58657, Ardemagni G. 58670, Arriciati F.
58675, Baldanza L. 58683, Baldi C. 58684, Ballestriero A.
58686, Barbieri A. 58691, Beccari L. 58699, Bencich S. 58703,
Beretta A. 58708, Berna G. 58709, Bertuzzi P. 58712, Bolognesi
C. 58725, Buosi G. 58754, Caglio E. 58758, Capellini F. 58768,
Cappelletti L.M. 58767, Cardesi R. 58771, Carreri O. 58777,
Casati G. 58780, Castoldi A. 58785, Certa M. 58791, Codaro A.
57804, Colombo G. 58806, Costa F. 58824, Croci S. 58830,
Croci V. 58831, Dean G. (evaso a Villach), Dicati P. 58838, Di
Michele L. 58990, Donadoni A. 58841, Dossena P. 58842, Duci
L. 58843, Ferri S. 58863, Frangini G. 58870, Galimberti E.
58883, Gargantini L. 58892, Ghedini G. 58902, Labellottini E.
58934, Lazzarini T. 58941, Limonta R. 58942, Longari E. 58937,
Lorenzini M. 58943, Maino I. 58953, Malandra V. 58958,
Martellosio D. 58972, Massari P. 58974, Menegatti G. 58984,
Mondoni G. 58998, Moretti G. 59003, Nanetti P. 59013, Paesani
E. 59027, Panna M. 59033, Pellieri G. 59045, Penati F. 59046,
Perelli R. 59056, Petit Bon L. 59055, Pezzan A. 59059, Piccoli P.
59061, Pilloni E. 59063, Poli G. 59068, Previati O. 59075,
Radaelli G. 59082, Radaelli G. 59083, Ragazzo G. 59085,
Remigi R. 59094, Rosa D. 59104, Rossi A. 59107, Sala B.
59115, Sala G. 59116, Santambrogio G. 59125, Signorelli A.
59141, Signorelli G. 59142, Sironi G. 59146, Sperandio G.
59153, Taccioli M. 59162, Terenghi C. 59169, Terzi A. 59166,
Tortone F. 59173, Toso C. 59176, Valenari G. 59183, Valota G.
59186, Vergani G. 59187, Vergani T. 59188, Vigna A. 59190,
Vilasco G. 59195, Villa L. 59193, Visioli A. 59197, Zaffoni M.
59203, Zampieri A. 59204, Zerbinati B. 59214.
• Partenza da Bergamo o Milano il 20/22 marzo 1944 e arrivo
il 25 marzo 1944 a Mauthausen:
Madé M. matricola 59850.
• Partenza da Bergamo il 5 aprile 1944 e arrivo l’8 aprile
1944 a Mauthausen (le otto donne sono state immatricolate
successivamente ad Auschwitz) (Trasp. 38):
Agostoni G. matricola 61545, Ambiveri F. 61546, Barichella A.
61553, Belli S. 61556, Belloni Angelica 78949, Beretta Rosa
81293, Berna C. 61559, Bidoglia M. 61563, Biffi A. 61566,
Boldura C. 61568, Boreggio I. 61572, Brambilla P. 61579, Brasca
E. 61581, Buoso A. 61585, Casiraghi T. 61598, Cassani G. 61599,
Castoldi G. 61603, Chiesa M. 61605, Chionna U. 61606,
Colognesi B. 61612, Colombo A. 61615, Compagnone G. 61616,
Corneo Maria 81298, Crovi Rosa 81296, Dagnoni E. 61622, De
Marco G. 61683, Diotti E. 61623, Duca A. 61625, Fanzel A.
61630, Ferrari L. 61633, Finotti O. 61636, Folcia R. 61639,
Frattini A. 61640, Fratus S. 61643, Fugazza Maria 81297,
Fumagalli A. 61644, Fumagalli F. 61645, Galbiati G. 61647, Galli
T. 61651, Gargantini Vittoria 78990, Gerosa Ines 81294, Ghezzi E.
61655, Ghislandi V. 61656, Guerra A. 61664, Limonta C. 61668,
Locatelli M. 61670, Lucca A. 61673, Mancin A. 61677, Marcanti
P. 61681, Marostica A. 61685, Mattavelli A. 61690, Mattioli G.
61691, Mosca S. 61701, Oggioni A. 61707, Paravisi G. 61710,
Parlatoni I. 61711, Perucci A. 61717, Piola Occioppi R. 61718,
Poli G. 61723, Poloni E. 61724, Radavelli S. 61729, Ronco C.
61742, Rotta U.G. 61744, Rovelli A. 61745, Sala A. 61747, Sirtori
L. 61754, Sistieri G. 61755, Tinelli A. 61762, Tortiroli P. 61768,
Tremolada A. 61766,Valtolina Giovanna 81295,Varisco A. 61773,
Verdecchia F. 61775,Villa A. 61779,Vitali A. 61780.
• Partenza da Milano il 13 aprile 1944, con sosta a Bergamo,
e arrivo il 16 aprile 1944 a Mauthausen (Trasp. 39):
Bizzoni B. matricola 63687, Cardellini R. 63705, Casiraghi A.
63714, Colombo A. 63721, Dovera D. 63731, Lorenzi C. 63754,
Moretti L. 63776, Motta G. 63777, Oggioni G. 63785.
• Partenza in data e luogo non conosciuti e arrivo il 27 maggio
1944 a Terezín:
Pezzotta Santina matricola 252
• Partenza da Fossoli il 21 giugno 1994 e arrivo il 24 giugno
1944 a Mauthausen (Trasp. 53):
Alfaroli O. matricola 1553, Beduschi V. n.c., Bollini G. n.c.,
Bonaccorsi W. n.c., Bongiovanni G. n.c., Cavarero C. n.c.,
Ceccato N. n.c., Diegoli U. n.c., Elli P. n.c., Fumagalli A. n.c.,
Galli A. n.c., Magni C. n.c., Mantegazza S. 1603, Manzi A. n.c.,
Marchetti G. n.c., Margotti E. n.c., Marigo A. n.c., Noè G. 76479,
Peotta L. 76668, Peruzzo A. n.c., Poltronieri G. n.c., Prati A. n.c.,
Recalcati E. n.c., Scattini G. n.c., Scuratti A. 76573, Sesti C. n.c.,
Tesser A. n.c.,Vegetti R. n.c.
• Partenza da Milano nei primi di luglio del 1944 e arrivo a
Mauthausen:
Albergati A. matricola n.c., Bergomi P. n.c.
• Partenza da Milano il 20 luglio 1944 e arrivo in data e luogo
non conosciuti:
Bonomini A. n.c., Marelli M. n.c., Mariani F. n.c., Meloni S. n.c.,
Panigatti O. n.c., Rigoldi F. (evaso a Lavis-Trento), Tadini F.
(evaso a Lavis-Trento).
• Partenza da Fossoli il 21 luglio 1944 e arrivo a Mauthausen il
7 agosto 1944, con sosta di diversi giorni a Bolzano (Trasp. 73):
Bersan L. matricola 82279, Bettega M. 82281, Bracesco E.
82293, Briani L. 82294, Carucci P. 82315, Chendi E. 82323,
Dentella E. 82342, Generali L. 82369, Marchi F. 82414, Massini
I. 82420, Merati E. 82435, Merati G. 82436, Piraccini M. 82475,
Recalcati U. 82493, Rizzardi M. 82498, Samiolo C. 82511,
Singia S. 82526, Tansini L. 82532, Vallerani A. (rilasciato a
Bolzano),Vezzani A. 82548.
• Partenza da Milano il 17 agosto 1944 e arrivo il 18 agosto
1944 a Bolzano:
Cesati R. matricola 3302F, Milani A. n.c., Protta G. 3297F,
• Partenza da Bolzano il 5 settembre 1944 e arrivo il 7 settembre
1944 a Flossenburg (Trasp. 81):
Bogana P. matricola n.c., Boscolo A. 21669, Calcinati F. 21617,
Cerizza C. n.c., Cucchi A. 21612, Giannoni G. 21551, Negri G.
n.c., Pierattini S. n.c.
• Partenza da Dijon e poi Belfort in data sconosciuta e arrivo
il 9 settembre 1944 a Buchenwald:
Cretti D. matricola 85146.
• Partenza da Bolzano il 7 ottobre 1944 e arrivo il 9 ottobre
1944 a Dachau (Trasp. 90):
Bonfanti D. matricola 113159, Bonsaver G. 113177, Mongelli L.
113382, Pasquini G. 113478, Robecchi M. 113505, Terruzzi P.
113579.
• Partenza in data e luogo non conosciuto e arrivo nell’ottobre
1944 a Dachau:
Cima G. (successivamente trasferito a Natzweiler con matricola
37607).
• Partenza da Bolzano in data non conosciuta e arrivo nell’ottobre
1944 a Mauthausen:
Bosé E. matricola 108545.
• Partenza da Bolzano il 18/20 novembre 1944 e arrivo il 21
novembre 1944 a Mauthausen (Trasp. 104):
Beretta A. 110197, Podbersic R. 110372.
• Partenza da Milano il 28 novembre 1944 con arrivo a
Bolzano, Kahla, Merseburg (Bu) e altri non noti:
BOLZANO: Locati V. n.c.;
KAHLA: Ampusi M. n.c., Arienti A. n.c., Astesani R. n.c.,
Bernardelli S. n.c., Bordignon E. n.c., Buratti P. n.c., Caprioli B.
n.c., Colombo A. n.c., Dossi D. n.c., Gervasoni F. n.c., Guazzoni A.
n.c., Inzoli C. n.c., Lampugnani P. 3230, Lovati M. n.c., Margutti C.
n.c., Merlini G. n.c., Sala A., Sala C. n.c., Sofia B. n.c., Spreafico E.
n.c., Tagliabue C. n.c., Tagliabue E. n.c., Tognella V. n.c., Turani G.
n.c.,Vacchini M. n.c.;
Merseburg: Pigatto F. matricola 3680,Vescovi B. n.c.;
NON NOTI:
Arienti N. n.c., Arnaboldi L. n.c., Bongini P. n.c., Brasa S. n.c.,
Cavenago G. n.c., Ciamballi C. n.c., Codari N. n.c., Colombo L.
n.c., Crippa A. n.c., Ferraris C. n.c., Galbiati E. n.c., Maresca G.
n.c., Milano V.F. n.c., Morelli A. n.c., Parini A. n.c., Pastori P. n.c.,
Pellini G. n.c., Pezzi E. n.c., Pitton V. n.c., Polenghi S. n.c., Rotta
A.C. n.c., Stella G. n.c., Stucchi M. n.c., Versetti M. n.c., Villa S.
n.c.;
EVASI: Cereda, Ferrari A., Mazzola A.
• Partenza in luogo e data non conosciuti e arrivo nel novembre
1944 a Flossenburg:
Madé L. matricola 35499.
• Partenza da Bolzano il 14 dicembre 1944 e arrivo il 19
dicembre 1944 a Mauthausen (Trasp. 111):
Marcenaro R. matricola 114022, Pisoni A. 114066.
• Partenza da Bolzano il 14 dicembre 1944 e arrivo il 20
dicembre a Flossenburg (Trasp. 113):
Mandelli S. - Milani A. (evasi a Vipiteno [BZ], poi catturati).
• Partenza da Bolzano l’8 gennaio 1945 e arrivo l’11 gennaio
1945 a Mauthausen (Trasp. 115):
Locati V. matricola 115566, Ugolini B. 115751,Villa A. 115773.
• Partenza da Bolzano il 19 gennaio 1945 e arrivo il 23 gennaio
1945 a Flossenburg (Trasp. 118):
Ghianda G. matricola n.c., Mandelli S. 43850, Milani A. 43849.
• Partenza da Bolzano il 1 febbraio 1945 e arrivo il 4/5 febbraio
a Mauthausen (Trasp. 119):
Capuzzo B.E. (evaso a Fortezza/BZ), Mauri M. matricola
126284, Rossi G. 126406.
• Partenza in luogo e data non conosciuti e arrivo a Dachau
in data sconosciuta:
Nervi A. matricola n.c.
• Partenza da Milano il 2 agosto 1944 e arrivo il 3 agosto 1944
a Bolzano:
Riva A. matricola 1586A.
• Partenza da Milano il 17 agosto 1944 e arrivo il 18 agosto
1944 a Bolzano:
Cesati Rosa matricola 3302F.
• Partenza da Milano successivamente al novembre 1944 e
arrivo a Bolzano:
Veggiani G. matricola 9142I.
• Partenza da Milano il 14 febbraio 1945 e arrivo il 15 febbraio
1945 a Bolzano:
Finetti M. matricola 9671D, Fossati F. 9638D, Oldrini A. 9673K,
Pirovano G. 9674D, Posola G. 9675D, Scuratti M. 9643D,
Serughetti G. 9645D.
• Partenza da Milano successivamente al 24 marzo 1945 e
arrivo a Bolzano:
Tarantino G. matricola 10222Celle.
• Partenza da Milano il 15 aprile 1945 e arrivo il 16 aprile
1945 a Bolzano:
Grandi L. matricola 10872Gall, Mosconi O. 10878Gall, Sironi
M. n.c.
• Partenza da Milano e arrivo a Bolzano in data non nota:
Galbusera L. matricola 8537C.
• Partenza da Milano per Fossoli in date non note:
Carlini D., Lacerra F., Levrino M.
* Le date e le informazioni sui trasporti sono ricavate dal prezioso
libro di Italo Tibaldi, Compagni di viaggio, Franco Angeli,
Milano, 1994. Consiglio regionale Piemonte - Aned
Per alcuni deportati (Belotti A., Bonalumi R., Borgonovo N.,
Brambilla B., Calloni M., Campanini C., Cantiero S.,Carettoni
E. Carlesso E., , Casano G., Casati V., Castagneti C., Cattaneo L.,
Cazzaniga A., Cazzaniga R., Cincinelli F., Colombo D., Crippa
B., Favoni B., Foglieni B., Foini L., Fumagalli V., Galimberti G.,
Gambarelli D., Ghezzi D., Gobbi E., Grassi M., Griner L.,
Guacci P., Intra E., Maggioni L., Maglia E., Marra D., Meregalli
F., Mombelli C., Orientali C., Paolantonio E., Piazzalunghi C.,
Picco E., Pirovano A., Pirovano A., Poltronieri A., Primignani I.,
Ramponi C., Redaelli G., Riboldi C., Rocca L., Sala N., Vergani
E., Viganò U., Villa A., Vitali G., Zanzottera L., Zattoni E.) non è
stato possibile ricostruire le date e i luoghi dei trasporti.
Arresti
Settembre 1943 1
Ottobre 1943 4
Novembre 1943 7
Dicembre 1943 5
Gennaio 1944 6
Febbraio 1944 17
12 Marzo 1944 38
14 Marzo 1944 63
28 Marzo 1944 51
Marzo 1944
(altre date) 57
Aprile 1944 13
Maggio 1944 3
Giugno 1944 8
Luglio 1944 8
Agosto 1944 5
Settembre 1944 3
Ottobre 1944 6
23 Novembre 1944* 57
Novembre 1944
(altre date) 1
Dicembre 1944 2
Gennaio 1945 8
Febbraio 1945 2
Data non nota 71
Date di nascita
(per fascia decennale)
fascia numero dicui
donne
prima del 1881 2
1881-1890 17
1891-1900 63
1901-1910 162 2
1911-1920 119 1
1921-1928 54 8
non conosciuta 18 1
Professioni
Operai* 226
Manovali 29
Elettricisti 14
Capi squadra 13
Falegnami
(animisti/carpentieri) 12
Muratori 11
Verniciatori 10
Impiegati 10
Apprendisti 9
Ingegneri 7
Artigiani 5
Dispensieri/magazzinieri 5
Autisti 4
Disegnatori tecnici 4
Capi tecnici 3
Fattorini 3
Ferrovieri 3
Ragionieri 3
Guardie 2
Camerieri 1
Contatempo 1
Infermieri 1
Pensionati 1
Ricercatore chimico 1
Altri mestieri 57
Affori 2
Brugherio 2
Cambiago 2
Cernusco sul Naviglio 2
Cormano 2
Cornaredo 2
Desio 2
Giussano 2
Lodi 2
Oreno 2
Ornago 2
Precotto 2
Settala 2
Velate Milanese 2
Altri provincia di Milano 47
Bergamo e provincia 23
Cremona e provincia 14
Como e provincia 8
Pavia e provincia 7
Mantova e provincia 7
Varese e provincia 4
Brescia e provincia 3
Piemonte 6
Liguria 3
Veneto 35
Friuli Venezia Giulia 7
Ferrara e Provincia 12
Altre regioni
Emilia Romagna 12
Toscana 14
Puglia 11
Marche 8
Trentino Alto Adige 5
Sicilia 2
Campania 1
Umbria 1
Svizzera 5
Francia 1
Non conosciuto 21
Luoghi di residenza
Sesto San Giovanni 128
Milano 117
(di cui 7 Niguarda)
Monza 51
Cinisello Balsamo 32
Cologno Monzese 7
Muggiò 6
Brugherio 4
Arcore 4
Cernusco sul Naviglio 3
Cesano Maderno 3
Cusano Milanino 3
Nova Milanese 3
Albiate Brianza 2
Bellusco 2
Bernareggio 2
Biassono 2
Bresso 2
Cambiago 2
Cassano d’Adda 2
Cormano 2
Giussano 2
Lissone 2
Paderno Dugnano 2
Villasanta 2
Altri provincia di Milano 38
Provincia di Bergamo 2
Provincia di Como 3
Torino 1
Viggiù (VA) 1
Non conosciuto 5
Luoghi di cattura
e circostanze
In casa di notte 172
In casa di giorno 26
In fabbrica 78
In strada 20
In azione partigiana 8
Non conosciuto 131
* Il 23 novembre alle ore 12 alla Pirelli Bicocca i nazisti hanno
arrestato in fabbrica 183 lavoratori. Cinque giorni dopo, 166 di
questi sono partiti per la Germania. Allo stato attuale siamo in
grado di risalire all’identità soltanto di 57 di questi lavoratori.
* Addetti ai seghetti, aggiustatori, arrotini, attrezzisti, calderai,
cavisti, escavatoristi, fabbri, filettatori, fonditori, forgiatori,
fresatori, fucinatori, gommisti, gruisti, incisori, laminatori, lattonieri,
manovratori, metallurgici, motoristi, nichelatori, ribattitori,
rifilatori, sbozzatoristi, saldatori, stagnatori, stampatori,
tornitori, tracciatori, trafilatori, tranciatori, trapanisti, tubisti.
Luoghi di nascita
Sesto San Giovanni 21
Milano 40
Monza 35
Cinisello Balsamo 19
Muggiò 5
Cassano d’Adda 4
Crescenzago 4
Pessano con Bornago 4
Arcore 3
Bernareggio 3
Biassono 3
Nova Milanese 3
Trezzo d’Adda 3
Vimercate 3
Gazzetta Ufficiale Dpr 2043 del 6/10/63 relativo all'indennizzo
del Governo tedesco. Nominativi riportati 216
Se si tolgono i 20 nominativi di Bolzano (nel 1963 campo non
riconosciuto), i 7 evasi dai vagoni piombati e i 27 inviati dopo
una breve permanenza a Mauthausen nei campi di lavoro di
Walsrode e Wels, la percentuale sul totale supera il 56%, un
dato assai più alto della media nazionale.
Giuseppe Valota
(con la collaborazione di Angelo Maj)
Da Triangolo Rosso, aprile 1997