TESTIMONIANZE di SOPRAVVISSUTI
Mario Taccioli
APPUNTI DI UN VIAGGIO ALL’INFERNO
MAUTHAUSEN
Cesenatico, 29 Agosto 1982
MEMORIA
Sono stato arrestato dalla polizia "repubblichina" il 14 Marzo 1944 per gli scioperi di Marzo effettuati nelle fabbriche di Sesto San Giovanni e specialmente alla BREDA, con altri dipendenti tra i quali i compagni Libero Baldanza e Rossi della Sezione Fucine ed io della Sezione Veicoli. Dopo una permanenza di qualche giorno a San Vittore e a Bergamo, ci hanno inviati nel campo nazista di Mauthausen e inviati dopo la "quarantena" al campo di Gusen, indi al campo di Florisdof nelle Officine aeronautiche della Ditta Hewel. Qui si era sempre insieme ai compagni italiani in special modo con il Baldanza e con il Rossi. Il compagno Baldanza era un compagno di fede, aveva subito angherie dal regime fascista e, essendo stato fuoruscito dall'Italia fu in Francia e in ultimo in Svizzera. Era un compagno "quadrato" e noi si era sempre insieme a discutere la nostra situazione e quella politica con la speranza che la guerra avesse fine e ritornare a casa per continuare la nostra lotta per una Italia libera dal nazi-fascismo. Si era fatto un impegno che se qualcuno fosse uscito vivo da quell'inferno avrebbe avvisato le nostre famiglie degli avvenimenti tragici da noi subiti: per me ricordare la moglie Maria e la figlia TANIA e i compagni; per il Rossi e i familiari e per il Baldanza un saluto alla moglie e un bacio al figlio Dimitri e un "Pensiero al Partito" dato che era un militante fedele in tutto e per tutto. Le tragiche vicende si conclusero: per il compagno Rossi, martirizzato più volte dalle S.S. cadde nel campo di Florisdof. Il compagno Baldanza era degente al "Rivier" di Modling e partecipò alla marcia di trasferimento a Mauthausen il 4 Aprile 1945 e dopo qualche giorno cadde lungo la strada che ci portava al campo di Mauthausen. La fortuna ha voluto che fra i tanti superstiti ci fossi anch'io per riferire quello che fu la Deportazione di tanti nostri compagni di lavoro e di fede. Ritornai a Sesto la notte del 9 Giugno 1945 dopo essere stato circa 16 mesi nei campi della "Lenta Morte" nazista.
In Fede
Taccioli Mario da Cesena
KLM 59162
DIARIO MARIO TACCIOLI – Biografia
Mario Taccioli, nato a Cesena nel 1901, da famiglia operaia. In questa città frequentò la “Scuola Industriale”, ed entrò nelle file del movimento sociale, dove conobbe e fu amico di Gastone Sozzi. Nel 1919 Taccioli è alla Breda come disegnatore tecnico fino al 1963. Soggetto a continue intimidazioni per i suoi trascorsi politici tenne duro, finché giunta l'ora dalla Resistenza entrò a far parte della 128a Brigata Garibaldi. A seguito degli scioperi del marzo 1944 venne arrestato e deportato a Mauthausen, passando da un campo all'altro. Prima a Gusen, Florisdorf, Moedling vicino a Vienna da dove venne evacuato. Comincia una marcia di 8 giorni da Moedling a Mauthausen, durante la quale vengono assassinati circa 150 deportati, non più in condizioni di proseguire. A Mauthausen Taccioli resterà ancora un mese prima dell’arrivo dei liberatori, rientrando a Sesto San Giovanni il 9 giugno 1945. Dalla Liberazione ha fatto parte di varie organizzazioni democratiche. È stato consigliere comunale comunista e segretario del Circolo Rondò. È ora presidente della ANED-sezione di Sesto San Giovanni.
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Il diario é stato steso a matita copiativa su un piccolo quaderno scampato miracolosamente ad ogni traversia.
È stato trascritto a mano da Taccioli.
Nella notte dal 31 marzo al 1° aprile hanno ucciso a mezzo punture 50 compagni che non potevano camminare. Morti durante la marcia da 150 a 160 compagni. Marcia di chilometri 207 in totale. Totale pane 3/4 di chilogrammo. Pioggia 2 giorni (1).
1° aprile - Pasqua - partenza da Moedling ore 7 - viaggio senza mangiare - primi morti - pernottamento all’aperto.
2 aprile - sveglia ore 4½ - senza mangiare - 4 morti sul campo - carretti spinti a mano - pernottamento all'aperto con una cinquantina di morti nella notte.
3 aprile - 1/4 di zuppa - 1/4 di pane e morti per la strada - pernottamento al coperto. (comincia a piovere)
4 aprile - 1/4 di pane - zuppa - pioggia - 2 coperte - morti ammassati in una casa in costruzione.
5 aprile - zuppa - sotto la pioggia tutto il giorno.
6 aprile - caffé dolce - 1/4 di pane - zuppa ! - temporale di notte - si é assai stanchi.
7 aprile - 1/4 di pane - aiutato da 2 compagni per proseguire.
8 aprile - arrivo a Mauthausen ore 16 e messi nel blocco n° 14 in quarantena - pane e margarina - bagno e nudi al blocco dormire in 400 per baracca - in 4 per materasso per terra - zuppa ¾, rape, carote ecc.
9 aprile - pane 1/12 – 1/9 – 1/5 (1/3 solo un giorno) di chilogrammo di pane.
10 aprile - gran fame
11 aprile - zuppe di rape e verdure
12 aprile - bastonature
13 aprile - freddo
14 aprile - appelli sotto la pioggia
15 aprile - mal vestito
16 aprile - scarpe rotte
17 aprile - piedi scalzi
18 aprile - senza lavorare
19 aprile - attorno alla stufa
20 aprile - ginnastica - marcia attorno alla baracca
21 aprile - giorno senza pane
22 aprile - solo 1/2 zuppa
23 aprile - ricotta al sabato
24 aprile - morti alla mattina
25 aprile - compagni all'infermeria ma non più rivisti perché cremati
26 aprile -]
27 aprile -]
28 aprile -]strane notizie sulla guerra e sul mangiare e su quello che ci aspetta
29 aprile - sacchetto Croce Rossa
30 aprile - nulla di nuovo - bagno - fame
1° maggio - ore 11 grido: è finita la guerra!!!
2 maggio - muto silenzio sul campo - notizia smentita
3 maggio - non più rigido appello
4 maggio - onomastico Tania - nervosismo in campo
5 maggio - entrata degli americani ore 14 - entusiasmo di tutti Spagnoli messo su il cartello sull'entrata - bandiere musica - discorsi ecc.
6 maggio]
7 maggio] - miglioramento rancio
8 maggio bastonature dei tedeschi del campo - la trasmissione radio in italiano - marmellata - margarina - zuppa - 14 gallette
9 maggio - riunione di tutti gli italiani del campo (n° 10 blocco) finalmente la calma
10 maggio - senza pane, una zuppa - prima volta maccheroni bianchi - calma al campo
11 maggio - vita normale, calma - vestiti da civili
12 maggio - 1° funerale di tre compagni fra i quali il compagno Marini di Milano fiero militante del PCI esule in Francia e grande combattente antifascista - grammi 100 di pane - 20 sigarette
13 maggio - marmellate - margarina - miele – 1/10 di chilogrammo di pane - discorso radio ascoltato - si aspetta sempre il giorno della partenza
14 maggio - 1a riunione del PCI - calma sul campo - trasmissione radio
15 - giornata campale - mangiata all’americana di prodotti dolci, fagioli - organizzati - morte di Banfi con discorso di Micheli e il prete Don Gaggero
16 maggio Grillo - Vigna - Parlantoni inviati all’ospedale al 15 maggio - 1a partenza dei Russi - grande manifestazione e denuncia al Comando Americano dell’italiano Aldo …. della provincia di Padova per il suo comportamento - denuncia firmata anche dal sottoscritto - grande tegame di patate - sigarette americane - Raleigh
17 maggio - altro morto di Udine - nulla di nuovo al blocco - tutto procede bene - parte la commissione per Ling - per la nostra partenza si ha speranza che sia presto, portando con sé l’elenco di tutti gli italiani passati per il campo di Mauthausen - rivolgersi all’avvocato Pugliesi di Milano e al compagno Paletta partiti insieme per Linz (Giuliano Paletta). I “DOC” sono in esercitazione con scope e badili comandati dagli americani a calci nel sedere, bello spettacolo dopo aver subito le loro angherie - ieri a noi, oggi a loro
18 maggio - sigarette americane “Chesterfield” - il compagno Moranti ha distribuito gratis più di 300 pacchetti di sigarette - bravo - anche Ferrari distribuisce i generi ai malati e ai più bisognosi
19 maggio - sigarette - 1/4 di pane - osso di prosciutto - uvetta - un uovo bevuto - latte - zuppa di piselli con uovo e tonno in scatola - zuppa buona - si incomincia a star bene - 1a conferenza culturale del movimento operaio tenuta dal compagno Bardini.
20 maggio - tutto procede bene - giornata festiva - sempre in attesa - partono jugoslavi in torpedone - noi si parla nella prossima settimana - è stato chiesto ufficialmente il transito per la Svizzera - polli - piccioni - vitello
21 maggio - Ried-id-Riedmark maccheroni bianchi - oggi sono uscito per la prima volta dal campo di Mauthausen ed ho fatto un bel giro per le campagne circonvicine in totale 10 chilometri circa - ho visitato la chiesa di Ried, ridente paesino, abitanti rarissimi ho visto, ci siamo fermati (ero in compagnia del compagno Costa di Milano) in una cascina, ad aiutare, ci hanno dato pane, patate, margarina, aceto - due polacchi ci hanno accusati di aver rubato il tascapane. Insomma gita bellissima per la libertà goduta dopo 14 mesi di segregazione - alla baracca a sera abbiamo appreso che nei prossimi giorni si parte via Svizzera - grande entusiasmo, si partirà a bordo di autocarri della Croce Rossa - la Svizzera ci lascia attraversare. Parte una nostra Commissione; Micheli - Antonimi per Chiasso a fare i preparativi di una tappa. Ho dato lettera per Italo Saccomancio mio cugino di Milano a Micheli.
22 maggio - Tortelli di patate - mangiato assai bene - miele - zuppa di fagioli ed extra un bel arrosto di carne con patatine - nulla di nuovo - radio; si è sempre in attesa del giorno della partenza - ho visto i “DOC” al lavoro, sfottuti dai nostri compagni - bel tempo
24 maggio - bagno - certificazioni di partenza con l’impronta digitale - piove - notizie radio confortanti - latte - lardo - zuppa bianca - visita delle italiane nel blocco - si spera di partire presto - vino – Baestrero all’ospedale
25 maggio - onomastico di Maria - spariamo di farlo assieme - pazienza - Himmler si è suicidato (dalla radio) a sera abbiamo appreso che la nostra commissione A Milano si interessa del nostro rimpatrio
26 maggio - stamattina alla radio, ore 7,45 è stato letto il mio nome come quello di Valuta attraverso l’ufficio di corso Italia, 10 - per chiedere di noi - hanno letto i nomi di quelli che sono a Mauthausen fino alla lettera “P” - si parla di rimpatrio - a sera ha lanciato l’appello per il nostro rimpatrio - ho lavorato tutto il giorno al comitato
27 maggio - si parla che nella prossima settimana si rimpatria - stamane radio Milano ha dato il mio nome fra i viventi a Mauthausen, spero che così tutti i parenti lo sappiano. I valori ritirati a Mauthausen, pare che ci vengano restituiti - oggi grande gioia ho provato, mi è stato riconsegnato l’anello d’oro del fidanzamento e l’orologio e penna stilografica depositati a Mauthausen il 20 marzo 1944 – è stata una vera fortuna trovare questi oggetti, siamo stati in pochi i fortunati. N. 6 caramelle, frittata di 5 uova - si sta bene e si passa il tempo ascoltando la radio
28 maggio - scritto alla famiglia Nanut di Gorizia - 2° numero del giornale - gli jugoslavi partono, noi si aspetta - notizie radio, Sesto campo di concentramento di fascisti
29maggio - 1a lezione del compagno Masetti - scritto alla famiglia Donda - nulla di nuovo; si aspetta il momento del rimpatrio
30 maggio - nulla di nuovo
31 maggio - messa in baracca detta da Don Gaggero - incomincia la cucina americana, senza zuppa, salame, spinaci, asparagi
1° giugno - data fatidica - verso sera si è avuta la notizia che domenica giorno 2 si parte - grande entusiasmo nella baracca - si preparano i bagagli cioè i fagotti - abbiamo lavorato fino alle 2 di notte per preparare gli incartamenti
2 giugno - non si è dormito tutta la notte per l’orgasmo della partenza - sveglia ore 5, preparazione dei fagotti - caffé, si formano le squadre e si monta sui camions della Croce Rossa di Ginevra. Si parte con il 1° camion alle ore 8 ½ e si saluta per sempre il triste campo di Mauthausen. Si arriva a Linz alle ore 11 e poi alla 1 distribuzione di un pacco della Croce Rossa americana per 2 uomini. Zucchero - sigarette. Si magia da signori e si parte per Salisburgo si va in Svizzera (due mesi prima si marciava senza mangiare). Passato Salisburgo si va a Monaco, tutta distrutta dai bombardamenti. Ore 5½ a sera si pernotta a 43 chilometri da Monaco. Si è dormito in cascina.
3 giugno - Sveglia ore 5 - latte e partenza per Svizzera. Viaggio magnifico per l’incantevole paesaggio - arrivo al posto di frontiera alle ore 14 - non si passa, si va in una baracca sotto la protezione della Croce Rossa francese - trattamento cordiale, a sera cena - pane bianco - carne - burro - finalmente una tazza di vino rosso (2 /) poi ho fatto le pratiche per andare a Zurigo, si vedrà.
4 giugno - nessuna sveglia - caffé e biscotti - a mezzogiorno pasta bianca asciutta con un buon ragù, vino, pane e marmellata. A sera pasta asciutta, latte e pane. Si è partiti verso le ore 4 per un altro campo in attesa della partenza (Lustenau) Bregenz vicino alla Svizzera. Io sono in attesa di entrare per Zurigo.
5 giugno - Ponte di frontiera AU. Sempre bene - ho scritto alla nonna e al dopo pranzo partenza per la cittadina Feldkirch un nuovo campo. Molto bello sotto un ghiacciaio - trattamento buono.
6 giugni - Bludenz - si parte alle ore 1 per il Brennero -
Daalas - Bolognesi e di Pasquale di Torino - Cernia Borgo A. Saffi, n. 27
Innsbruck - Pacchetti - visita dei monti
7 giugno - partenza per Innsbruck - ore 9 / in camion. Ho lavorato per il C.L.N. - un bel panorama e alle 12 ½ abbiamo attraversato il Brennero - finalmente siamo in Italia dopo 16 mesi - Si fila per Bolzano, ci fermiamo accolti dai Comitati. Si mangia pane, birra e carne. Documenti e subito sui camion per essere trasportati a casa. Si prende la colonna di Milano. Cestino (mortadella, formaggio e brodo), si arriva alle 9 ½ a Trento accolti dalla C.A. cattolica, altro cestino (ciliegie) e vino bianco, a Bolzano alloggiati assai bene.
8 giugno - Si parte da Trento per Milano ore 2 - viaggio ottimo fermata a Brescia.
9 giugno - arrivo a Sesto ore 1½ di notte.
Taccioli Mario, KL Mauthausen 59162
NOTE
Dal libro di Hans Marsalek, Mauthausen (49 sottocampi), Le marce di evacuazione, p. 205
La marcia di evacuazione da Moedling-Hinterbruehi a Mauthausen lunga 207 chilometri durò complessivamente 8 giorni e passò attraverso le seguenti località in ognuna delle quali ebbe luogo il pernottamento:
1 - 4 Altenmarkt-an der Triesting (28 km.)
2 - 4 Scheilimuehl (31 km. )
3 - 4 Kirchberg-an der Pielach (20 km)
4 - 4 Scheibbs (31 km)
5 - 4 St. Leonard am Walde (28 km)
6 - 4 Città di Haag-Strengberg (40 km)
7 - 4 Città Valentin (10 km)
8 - 4 Campo principale di Mauthausen (19 km)
Malgrado la stagione (1-4 aprile), le giornate non erano troppo fredde, spesso cadde anche pioggia mista a neve cosicché i prati sui quali i detenuti dovevano pernottare all'addiaccio, erano bagnati. Alla fine della colonna dei detenuti vi era una squadra di eliminazione, composta da SS e da una squadra di becchini costituita da detenuti. Gli uomini delle SS avevano il compito di sparare a tutti detenuti che rimanevano indietro, quelli della seconda squadra dovevano seppellire immediatamente i cadaveri ai bordi della strada. Prima dell'evacuazione del campo di Hinterbruechi, il 3.3.1945 - 52 detenuti che non erano in grado di stare in piedi furono uccisi con iniezioni al cuore, e uno fu ucciso a colpi di arma da fuoco durante la marcia. Da un elenco nominativo risultano uccisi a colpi di arma da fuoco
1.4 - n° 1
2.4 - n° 45
3.4 - n° 4
4.4 - n° 18
5.4 - n° 13
6.4 - n° 42
7.4 - n° 18
Inoltre il 4.4. vennero uccisi 4 detenuti e 2 il 5/4 e 2 il 7.4 non compresi negli elenchi, otto in tutto. Con di 1884 detenuti di Hinterbruechi, messi in marcia ne vennero uccisi circa 150. Se si aggiungono i 52 uccisi ancora prima del suo inizio si ha un totale di 203 morti. Ufficialmente sarebbero stati registrati 204 morti e 56 evasi.
Mauthausen, 5 maggio 1945
Memoria – Appunti di un viaggio all’inferno da “NON DIMENTICARE”
“Finalmente liberi” - queste due parole sono scritte in fondo al diario come fine della triste cronistoria della mia deportazione nell’infernale campo della morte di Mauthausen, e qui voglio ricordare l’indimenticabile del 5 maggio 1945. data di liberazione per i deportati prelevati da circa 18 nazioni europee e per i quali questa data resterà scolpita nel profondo dei loro cuori. Arrestati nella notte del 14 marzo 1944 a Sesto San Giovanni e da qui portati a San Fedele, San Vittore, Bergamo, Mauthausen, Gusen (la tomba degli Italiani), Scwechat, Flordsdof, Medling e poi ancora a Mauthausen; quante sofferenze e sevizie sopportate e quanti compagni caduti sotto la ferocia nazi-fascista. Dal compagno di fede Libero Baldanza, caduto sotto i colpi di mitra lungo la strada da Medling a Mauthausen, al compagno moscovita Boris, quanti compagni perduti …. A tutti questi martiri il nostro perenne ricordo. Sfogliando il diario alla data del 5 maggio 1945, sono segnati alcuni appunti che cercherò di ampliare facendo la cronaca della giornata.
Il tetro lager di Mauthausen a 6 km dalla stazione ferroviaria si erge su una collina, in esso, sistemato a baracche di legno per il ricovero e l’immancabile forno crematorio, eravamo alloggiati nella baracca n. 24 in quarantena, dato che si era da poco arrivati in piedi da Medling dopo sette giorni di durissima marcia, essendo Vienna investita dall’eroico esercito rosso.
Nei giorni precedenti al 5 maggio già si aveva sentore che qualche cosa di eccezionale stesse per accadere e sentivamo che erano gli ultimi giorni delle nostre sofferenze e che la liberazione era vicina e che bisognava resistere ancora ad ogni costo alla morte che ci minacciava sempre più da vicino.
- 5 maggio 1945 - all’ossessionante grido “aufstehen” lanciato dal capo blocco ci alzammo. Era una fredda mattina primaverile e subito ci mettemmo in fila per la conta, dove rimanemmo, come al solito, in piedi per un paio di ore in attesa dello sgherro nazista e dopo di che ci abbandonammo nel cortile a discutere coi compagni sulla quantità di pane nero che ci verrebbe dato alla sera (parecchie volte ci fu dato un pane di 1 kg in 20 uomini e sulla zuppa di rape secche) e sulla guerra.
Fu verso le ore 14, mentre si era intenti a spidocchiarci, che un lontano mormorio sempre più forte ci fece intendere che qualche cosa stava per succedere e finalmente un urlo tremendo che mai non dimenticherò, lanciato da migliaia e migliaia di poveri esseri umani da baracca a baracca, arrivò fino a noi; quell’urlo annunciava l’arrivo di due carri armati americani e ciò significa la “liberazione”. Ci precipitammo verso l’uscita ad incontrare i liberatori e con noi anche i compagni ridotti all’estremo limite delle loro forze e tutti ad acclamare.
I compagni spagnoli più informati di noi avevano già preparato bandiere e un cartello grandissimo con scritte di esaltazione in cui tutti i compagni antifascisti del lager di Mauthausen salutavano i liberatori. Subito i compagni delle diverse nazioni presero la parola esaltando lo storico avvenimento e per noi italiani parlò il compagno Giuliano Paletta suscitando un indescrivibile entusiasmo che culminò in una manifestazione di giubilo con canti e musica. Finalmente erano liberi di ritornare a casa nostra e riprendere la lotta per una nuova Italia veramente libera”.
In fede, Taccioli Mario, da Cesena, KLM 59162
Da una copia autografa di Mario Taccioli, dono di Ettore Zilli