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L'antisemitismo di Lanz Von Liebenfels  

Sul frontespizio della rivista Ostara, nata nei primi anni del Novecento, si leggeva: «Sei biondo? Allora sei un creatore e un difensore della cultura! Sei biondo? In tal caso, gravi pericoli ti minacciano! leggi i libri della Biblioteca dei Biondi virili!». L' editore della farneticante rivista era un frate che, gettata la tonaca, si faceva chiamare col titolo nobiliare, peraltro inventato, di Jörg Lanz von Liebenfels. Lanz aveva acquistato una «fortezza dell'ordine» a Werfenstein, nella Bassa Austria, grazie ai contributi di alcuni industriali.

Da lì von Liebenfels patrocinava la fondazione e l'organizzazione di un ordine maschile ario-eroico, destinato a costituire l'avanguardia della razza dei signori biondi e dagli occhi azzurri nello scontro sanguinoso tra Asinge (validi) e Äfflinge (scimmieschi). L'ex frate si riprometteva di raccogliere l'esercito della lotta razziale sotto la bandiera della croce uncinata. Per ottenere l'igiene razziale occorreva adottare un programma di sterilizzazioni, deportazioni nelle «foreste delle scimmie» e liquidazioni mediante il lavoro coatto e l'eccidio; «Offrite vittime a Frauja, o voi figli degli dèi!» «Orsù, offritegli i figli delle tenebre!» erano le esortazioni di Lanz che arrivò anche a proporre concorsi di bellezza razziale.

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