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 Le SS

Le SS (sigla delle Schutzstaffeln, Squadre di protezione) erano una formazione militarizzata del Partito nazionalsocialista tedesco, cui furono affidati essenzialmente compiti di polizia. Eredi dei gruppi di guardie del corpo di Hitler fondati da H. Göring nel 1923, le SS vennero create nel 1925 per garantire il servizio d'ordine dei comizi nazisti.

Nel 1929 H. Himmler assunse il comando delle SS (chiamate anche Schwarze Korps, Milizie nere) che passarono dagli iniziali 2.000 uomini del 1930 ai 50.000 elementi del 1933. Nell'addestramento delle SS, che si svolgeva ogni anno in un castello della Foresta Nera, Himmler inserì i cerimoniali della "Thule", la setta che praticava l'occultismo. L'anno seguente, con l'assassinio di E. Röhm e degli altri capi delle SA durante la "notte dei lunghi coltelli", le SS si staccarono da queste ultime e, sotto la guida di Himmler, divennero una potentissima organizzazione ciecamente fedele al regime nazista, del quale rappresentò l'ala più fanatica, mistico-pagana, raggiungendo il numero di 200.000 uomini nel 1936.

Considerati "eletti" per razza e ideali, secondo il progetto di Himmler, gli uomini delle SS si resero così responsabili di atroci delitti anche contro gli stessi esponenti del partito nazista. A partire dal 1939 furono inquadrate nello RSHA (Reichssichereitshauptamt, Ufficio centrale per la sicurezza del Reich) e si dimostrarono di gran lunga il più efficace strumento del nazismo sia nello sterminio degli ebrei e degli antifascisti, sia nel controllo delle forze armate.

Poco dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, le SS costituirono unità combattenti (Waffen-SS), che vennero impiegate soprattutto nelle azioni contro i partigiani e nella repressione delle popolazioni civili, rendendosi responsabili di rastrellamenti e feroci rappresaglie in tutti i paesi occupati. 

In tutta l'Europa invasa dai tedeschi le divise nere delle SS, con il segno del teschio e la croce uncinata, suscitarono ovunque terrore, anche fra gli stessi alti comandi della Wehrmacht, la cui fedeltà al regime (e alle discutibili direttive strategiche da esso emanate) era continuamente controllata e messa alla prova da quella che fu giudicata al processo di Norimberga una vera e propria "organizzazione criminale".

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