la Repubblica

“Fatima, la Vergine predisse la Shoah”

Lo sterminio del popolo ebraico per mano dei nazisti sarebbe stato predetto ai tre pastorelli nelle profezie del 1917 - La rivelazione in un libro di suor Lucia, l'ultima testimone

Orazio La Rocca

 

Roma - La Shoah, lo sterminio del popolo ebraico per mano della follia nazista, sarebbe stata predetta dalla Madonna ai tre pastorelli di Fatima (Portogallo) nelle profezie del 1917, circa 20 anni prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Lo ha scritto nel 1955, in un «diario» inedito e che sarà pubblicato il 10 giugno prossimo, suor Lucia de Jesus dos Santos, l'ultima testimone delle apparizioni mariane portoghesi, morta a 97 anni il 13 febbraio dello scorso anno. Nel volumetto, dal titolo «Il messaggio di Fatima» - anticipato dall'agenzia cattolica Zenit -, la veggente rivela alcuni passaggi delle apparizioni in riferimento alla prima guerra mondiale del 1915-18, con particolare riferimento alle future persecuzioni ebraiche. «La guerra sta per finire - si legge tra l'altro nel diario ­ ma se non smetteranno di offendere Dio, nel pontificato di Pio XI, ne comincerà un'altra peggiore», E vale a dire, ci sarà - preannuncia la veggente - «lo scoppio di una guerra atea, contro la fede, contro Dio, contro il popolo di Dio. Una guerra che vorrà sterminare il giudaismo da dove provenivano Gesù Cristo, la Madonna e gli Apostoli che ci hanno trasmesso la parola di Dio ed il dono della fede, della speranza e della carità, popolo eletto da Dio, scelto fin dal principio» e per questo «popolo della salvezza». Il diario è edito dal Carmelo di Coimbra - il monastero dove la veggente ha trascorso quasi tutta la sua vita – ed è distribuito dal Segretariato dei Pastorelli, la sede della Postulazione per la beatificazione degli altri due veggenti di Fatima, i due cuginetti di suor Lucia morti poco dopo le apparizioni. Il testo, il 13 febbraio scorso, ha ricevuto l'imprimatur di monsignor Serafim de Sousa Ferriera e Silva, Vescovo emerito di Leiria-Fatima, Nell'introduzione, padre Geremia Carlo Vechina, confessore di suor Lucia, racconta che la veggente aveva lavorato alla stesura di uno scritto sulle passate apparizioni della Madonna su richiesta dell'allora generale dell'Ordine dei Carmelitani, Anastasio Ballestrero, futuro cardinale che sarà anche presidente della Cei scomparso nel 1998, in occasione di una sua visita a Coimbra nel 1955. Il diario, in seguito, fu inviato a Roma per ordine di papa Paolo VI, «ma - scrive padre Ve­china - rimase dimenticato negli Archivi Vaticani» insieme al famoso terzo segreto di Fatima che un altro Papa, Giovanni Paolo II, farà conoscere al mondo solo nel 2000, in pieno Giubileo. Terzo segreto che, come si ricorderà, prevedeva una lunga serie di persecuzioni per la Chiesa, fino a presagire il ferimento di «un vescovo vestito di bianco», immagine che non pochi osservatori - papa Wojtyla in testa - hanno messo in relazione all'attentato di Giovanni Paolo II del 13 maggio 1981 in piazza San Pietro. Oltre ad anticipare la Shoah, suor Lucia nel suo diario rivela che nelle profezie mariane si parlava anche della «salvezza» della Russia atea e comunista dopo la «consacrazione» di quel paese al Cuore Immacolato della Vergine. «Se ascolteranno le mie richieste ­ avrebbe detto la Madonna alla veggente - la Russia si convertirà e ci sarà pace». Questa parte del messaggio viene spiegata da suor Lucia con la consacrazione della Russia che Giovanni Paolo II fece a Roma, il 25 marzo 1984, davanti alla statua della Madonna di Fatima.

la Repubblica, 31 maggio 2006

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