la Repubblica
Il
caso – Strage nazista, no al risarcimento
Il
Comune rinuncia a azioni legali contro Saevecke per piazzale Loreto
Nessun
risarcimento dagli eredi di Theodor Saevecke, il capitano delle SS che organizzò
l'eccidio di quindici partigiani in piazzale Loreto il 10 agosto del 1944. Sono
passati oltre 60 anni, ma il Comune ha deciso solo ora di chiudere i conti con
la storia rinunciando a intraprendere ulteriori azioni legali considerate
troppo onerose e non convenienti. Quello che conta, dice Palazzo Marino, è il
risarcimento morale. Quantificare i danni subiti sminuirebbe «l'alto valore
simbolico della sentenza di condanna»
già ottenuta. Tutto
inutile andare avanti. Il Comune si era costituito parte civile, con i familiari
delle vittime, nel processo del tribunale militare di Torino nel 1997,
conclusosi due anni dopo con la condanna all'ergastolo di Saevecke. Ma
l'azione per il risarcimento dei danni, visto che il criminale nazista è
morto nel 2000, coinvolgerebbe gli eredi e con «costi sicuramente notevoli per
il Comune». Ma per il capogruppo dei Ds Emanuele Fiano è «incredibile che il
Comune rinunci a una possibile azione
di risarcimento per le barbarie commesse da un criminale nazista».
la
Repubblica (Milano Cronaca),
21 marzo 2006