TESTIMONIANZE di SOPRAVVISSUTI

Quinto Osanno: L'inferno a Mauthausen. Ricordi e pensieri di un ex deportato

LA LIBERAZIONE 

Era passata ormai una settimana  

da quando...

l' SS aveva abbandonato di notte,  

precipitosamente il campo, lasciando

la sorveglianza nelle mani della polizia civile.

Avevamo cessato di lavorare:

la vita nel campo procedeva uguale,

più calma, più tranquilla,

i kapò erano diventati più miti

forse... nella speranza, di

un prossimo perdono.

“Poveri illusi”!!

Quel giorno inquadrati come sempre

nella plaz appell per la conta serale,

l'orologio del campo 

segnava le 17.05, era il 5/5/1945,

quando ... il portone si aprì e

una jeep americana

si fermò sulla soglia;

sopra, tre ufficiali guardarono

stupiti, attoniti, quasi increduli

quella grande piazza gremita di uomini

che, ai loro occhi, sembrarono

fantasmi venuti da un altro mondo.

Nello stesso tempo, dall'altoparlante,  

uscì una voce in lingua inglese

che annunciava...

la nostra liberazione.

Allora, dopo un breve silenzio di tomba,

di commozione generale, di lacrime, che

solcarono quei visi sparuti,

un lungo, forte, straziante

urlo di gioia, assordò la grande piazza

con un clamore spaventoso.

Poi si scatenò sui kapò,  

la bolgia infernale:

era la giustizia, dettata

dalla vendetta, dall'odio, dal rancore, 

che arrivava puntuale al  

tanto atteso appuntamento.

In un baleno,

ogni lembo di terra, ogni pietra

di quella grande piazza

fu chiazzato, macchiato, dal sangue dei kapò.

Nel sangue è trascorsa la nostra prigionia

nel sangue è finita la nostra odissea,

nel sangue è arrivata

la nostra LIBERTĀ

IT 59022

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