"Sono venuto di molto lontano
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Per portare mala novella.
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Ho superato la montagna,
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Ho forato la nuvola bassa,
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Mi
sono specchiato il ventre nello stagno.
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Ho
volato senza riposo,
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Per
cento miglia senza riposo,
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Per
trovare la tua finestra
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Per
trovare il tuo orecchio
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Per portarti la nuova trista
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Che ti tolga la gioia del sonno,
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che ti corrompa il pane e il vino,
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Che ti sieda ogni sera nel cuore".
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Così cantava turpe danzando,
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Di
là dal vetro, sopra la neve.
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Come
tacque, guardò maligno,
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Segnò
col becco il suolo in croce
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E tese aperte le ali nere.
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9 gennaio 1946 |