Poesie di Primo Levi

 

LE PRATICHE INEVASE

           Signore, a fare data del mese prossimo 

           Voglia accettare le mie dimissioni

           E provvedere, se crede, a sostituirmi.

           Lascio molto lavoro non compiuto, 

           Sia per ignavia, sia per difficoltà obiettive.

           Dovevo dire qualcosa a qualcuno,

           Ma non so più che cosa e a chi: l'ho scordato.

           Dovevo anche dare qualcosa,

           Una parola saggia, un dono, un bacio;

           Ho rimandato da un giorno all'altro. Mi scusi,

           Provvederò nel poco tempo che resta.

           Ho trascurato, temo, clienti di riguardo. 

           Dovevo visitare

           Città lontane, isole, terre deserte;  

           Le dovrà depennare dal programma

           O affidarle alle cure del successore.

           Dovevo piantare alberi e non l'ho fatto;

           Costruirmi una casa,  

           Forse non bella, ma conforme a un disegno.

           Principalmente, avevo in animo un libro 

           Meraviglioso, caro signore,

           Che avrebbe rivelato molti segreti,

           Alleviato dolori e paure,  

           Sciolto dubbi, donato a molta gente
           Il beneficio del pianto e del riso.
           Ne troverà la traccia nel mio cassetto,
           In fondo, tra le pratiche inevase;
           Non ho avuto tempo per svolgerla. È peccato,
           Sarebbe stata un'opera fondamentale.

 

19 aprile 1981

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