Dove siete, partigia di tutte le valli,
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Tarzan, Riccio, Sparviero, Saetta, Ulisse?
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Molti dormono in tombe decorose,
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Quelli che restano hanno i capelli bianchi
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E
raccontano ai figli dei figli
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Come,
al tempo remoto delle certezze,
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Hanno
rotto l'assedio dei tedeschi
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Là
dove adesso sale la seggiovia.
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Alcuni
comprano e vendono terreni,
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Altri rosicchiano la pensione dell'INPS
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O si
raggrinzano negli enti locali.
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In piedi, vecchi: per noi non c'è congedo.
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Ritroviamoci. Ritorniamo in montagna,
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Lenti, ansanti, con le ginocchia legate,
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Con
molti inverni nel filo della schiena.
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Il pendio del sentiero ci
sarà duro,
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Ci sarà duro il giaciglio, duro il pane.
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Ci guarderemo senza riconoscerci,
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Diffidenti
l'uno dell'altro, queruli, ombrosi.
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Come allora, staremo di sentinella
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Perché nell'alba non ci sorprenda il nemico.
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Quale nemico? Ognuno è nemico di ognuno,
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Spaccato ognuno della sua propria frontiera,
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La mano destra nemica della sinistra. |
In piedi, vecchi, nemici di voi stessi: |
La nostra guerra non è mai finita. |
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23 luglio 1981 |