Poesie di Primo Levi

ANNUNCIAZIONE

           Non sgomentarti, donna, della mia forma selvaggia:

           Vengo di molto lontano, in volo precipitoso;

           Forse i turbini m'hanno scompaginato le piume.

           Sono un angelo, sì, non un uccello da preda;

           Un angelo, ma non quello delle vostre pitture,

           Disceso in altro tempo a promettere un altro Signore.

           Vengo a portarti novella, ma aspetta, che mi si plachi

           L'ansimare del petto, il ribrezzo del vuoto e del buio.

           Dorme dentro di te che reciderà molti sonni;

           È ancora informe, ma presto ne vezzeggerai le membra.

           Avrà virtù di parola ed occhi di fascinatore,

           Predicherà l'abominio, sarà creduto da tutti. 

           Lo seguiranno a schiere baciando le sue orme, 

           Giubilanti e feroci, cantando e sanguinando.  

           Porterà la menzogna nei più lontani confini,

           Evangelizzerà con la bestemmia e la forca. 

           Dominerà nel terrore, sospetterà veleni

           Nell'acqua delle sorgenti, nell'aria degli altipiani,  

           Vedrà l'insidia negli occhi chiari dei nuovi nati.

           Morrà non sazio di strage, lasciando semenza d'odio. 

           È questo il germe che cresce di te. Rallegrati, donna.

 

22 giugno 1979

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