Poesie di Primo Levi

 

A GIUDIZIO

           - Il tuo nome? - Alex Zink. - Dove sei nato?  

           - A Norimberga, città illustre ed antica:

           Giustamente famosa, o giusto giudice,

           Erstens, perché vi furono dettate 

           Certe leggi che qui non mi interessano;

           Zweitens, per un processo discutibile;

           Drittens, perché vi vengono prodotti

           I migliori giocattoli del mondo.

           - Dimmi come hai vissuto,

           Senza mentire. Qui sarebbe inutile.

           - Sono stato operoso, o giusto giudice.

           Pietra su pietra, marco dopo marco,

           Ho fondato un'industria modello,  

           Il migliore traliccio, il miglior feltro  

           Erano quelli della Ditta Zink.

           Ero un padrone umano e diligente:  

           Prezzi onesti, salari generosi,

           Mai una controversia coi clienti,  

           E soprattutto, come ti dicevo,

           Il miglior feltro prodotto in Europa.

           - Usavi lana buona?  

           - Lana fuor del comune, o giusto giudice.

           Lana sciolta od in trecce, 

           Lana di cui avevo il monopolio.
           Lana nera e castana, fulva e bionda;
           Più spesso grigia o bianca.
           - Da quali greggi?
           - Non so. Non mi interessava:
           La pagavo in contanti.
           - Dimmi: i tuoi sonni sono stati tranquilli?
           - Di norma sì, giusto giudice,
           Anche se qualche volta, in sogno,
           Ho udito gemere fantasmi dolenti.
           - Discendi, tessitore.

 

19 luglio 1985

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