Era la vostra terra la pių vicina al mio cuore:
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Per questo vi ho mandato messaggio dopo massaggio.
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Sono disceso tra voi sotto spoglie strane e diverse,
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Ho
bussato di notte, pallido ebreo fuggiasco,
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Lacero, scalzo, braccato come una bestia selvaggia:
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Voi
chiamaste gli sgherri, mi additaste alle spie,
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E
diceste in cuor vostro: "Cosė sia. Dio lo vuole".
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Da voi sono venuto quale vecchia insensata,
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Tremante, con
la gola piena di muto grido.
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Voi parlavate di sangue, della stirpe avvenire,
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E solo la mia cenere uscė dalla vostra porta.
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Orfano
giovinetto della piana polacca
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Vi sono giaciuto ai piedi, supplicando per pane.
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Ma voi temeste in me qualche vendetta futura,
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E torceste lo sguardo, e mi deste la morte.
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E venni qual prigioniero, e quale servo in catene,
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Di cui si fa mercato, cui si addice la frusta.
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Voi volgeste le spalle al livido schiavo cencioso.
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Ora vengo da giudice. mi conoscete adesso?
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20 novembre 1960 |