L'espresso
Ebrei
– Charlotte Salomon, artista dell’Olocausto
Morì ad Auschwitz. Ma prima di essere
imprigionata dipinse 400 quadri. Ora sono
in mostra a New York. Mentre a Philadelphia va in scena la sua vita.
di
Wlodek Goldkorn
In una delle prime rubriche
dedicate al mondo degli ebrei, ci siamo occupati della figura di Charlotte
Salomon, una pittrice tedesca ebrea, ammazzata all’età di 26 anni,
nell’ottobre 1943, ad Auschwitz. Su di lei la casa editrice Giuntina ha
pubblicato un bel romanzo di Bruno Perdetti “La morte e la fanciulla”. Nel
volume sono riprodotti anche alcuni suoi quadri. Le 400 opere della Salomon,
dipinte mentre viveva nascosta dai nazisti in Francia, salvatesi per miracolo e
custodite ad Amsterdam, ora sono esposte al Museo ebraico di New York, dopo una
mostra di successo a Londra. Figura tragica, grande artista cresciuta in una
famiglia coinvolta nella vita delle avanguardie culturali di Berlino degli anni
Venti e Trenta, Charlotte Salomon, a quasi sessant’anni dalla sua tragica
morte, sta suscitando un grande interesse in Europa, ma anche negli Stati Uniti.
E non solo tra gli ebrei. Tanto che in questi giorni, a Philadelphia, sta
andando in scena un musical basato sulla sua opera e la sua vita. È intitolato:
“Charlotte: Vita o teatro?”, come la collezione delle sue opere. È stato
scritto da Elise Thoron, una regista teatrale di successo, che non è ebrea, non
ha nessun rapporto diretto con l’Olocausto e si è dedicata da sei anni allo
studio della vita della Salomon, perché considera la sua vicenda
“universale”. La direttrice del teatro Marjorie Samoff aggiunge:
“Charlotte è una donna, che nonostante tutto, ha scelto la vita”. Nello
stesso tempo Micelle Di Bucci, musicista della Julliard School sta scrivendo
un’opera lirica su Salomon: “Il mio scopo è far rivivere i quadri di
Charlotte al teatro”, dichiara. Un piccolo episodio della Shoah, che va in
scena, come l’esaltazione della vita e dell’arte.
Da L’espresso on line, 1 marzo 2001, per gentile concessione