Speciali Epoca
Birkenau, 1500 esecuzioni in cinque minuti. Toccò agli ebrei dei ghetto di Cracovia fare da cavie nel “nuovo” crematorio
di
Jean-Claude
Pressac
Nella notte tra il 13 e il 14 marzo 1943, i 1492 «inidonei al lavoro» (donne, bambini e vecchi) di un convoglio di 2 mila ebrei provenienti dal ghetto di Cracovia, “inaugurarono” il crematorio II, nuovo strumento di morte delle SS. Sei chilogrammi di zyklon B furono riversati nelle quattro colonne con grate, poste tra i pilastri di sostegno del soffitto e comunicanti con l'esterno mediante piccoli camini che uscivano dal tetto chiusi da otturatori di legno l’uccisione con i gas era considerata dal comandante Höss come una esecuzione «umanitaria». Ed è per questo che, affinché la morte fosse fulminea, era assolutamente necessario che quattro SS versassero contemporaneamente il contenuto di una scatola di 1,5 kg di zyklon B in ogni camino. |
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Se una SS - e questo fu il caso più frequente - immetteva da sola e con calma la sostanza tossica nei camini, la morte sopraggiungeva ad ondate successive, provocando terribili ed insopportabili scene di panico che le SS chiamavano «lotta per la vita». In cinque minuti, tutte le vittime erano decedute. L’aerazione e la deaerazione furono messe in moto per 15-20 minuti; l'aria (praticamente riciclata ogni tre o quattro minuti) era così sufficientemente purificata da permettere ai membri del Sonderkommando (squadra speciale composta da detenuti ebrei) di entrare nella camera a gas dove regnava ancora un caldo soffocante. In occasione di questo primo massacro, essi indossavano maschere a gas a titolo preventivo. Ai corpi furono rasi ì capelli, strappati i denti d'oro, tolti gioielli e fedi; furono poi portati via e trascinati verso il montacarichi. Dopo essere stati issati nel locale forni, i corpi furono trascinati in un largo rigagnolo fino all'entrata dei crogioli di incenerimento ed informati. L’incenerimento dei 1.492 «Stuck» (pezzi) durò due giorni. |
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