Documenti storici
MINISTERO DELL'EDUCAZIONE NAZIONALE
GABINETTO
UFFICIO STUDI COMUNICATI E PERIODICI
Roma, lì 6 agosto 1938-XVI
Prot. N. 34
AI REGI PROVVEDITORI AGLI STUDI
AI PRESIDENTI DEGLI ISTITUTI D'ISTRUZIONE ARTISTICA
OGGETTO: Rivista "La difesa della Razza" - Diffusione -
Come vi sarà già noto, il 5 agosto è uscito in Roma il primo numero della rivista quindicinale "La difesa della Razza", diretta da Telesio Interlandi. La rassegna si propone di divulgare i concetti fondamentali del razzismo italiano, d''individuarne attraverso la documentazione gli oppositori e i nemici e di combatterli con bene affilate armi polemiche.
Il problema razziale, principio basilare della politica del DUCE, si pone allo scopo precipuo di conservare integre nel nostro popolo le qualità ereditate attraverso la sua storia millenaria, di potenziarne a un tempo le forze fisiche e morali.
È naturale che il movimento razzista, messo dal DUCE all'ordine del giorno della Nazione per integrare quel processo unitario che manterrà il popolo italiano uno di lingua, di religione, di mente, debba non solo essere diffuso nella scuola, ma nella scuola stessa trovare il suo organo più sensibile ed efficace. Nella scuola di primo grado, coi mezzi acconci alla mentalità dell'infanzia, si creerà il clima adatto alla formazione d'una prima, embrionale coscienza razzista, mentre nella scuola media il più elevato sviluppo mentale degli adolescenti, già a contatto con la tradizione umanistica attraverso lo studio delle lingue classiche, della storia e della letteratura, consentirà di fissare i capisaldi della dottrina razzista, i suoi fini e i suoi limiti. La propagazione della dottrina continuerà, infine, nella scuola superiore dove la gioventù studiosa, col sussidio delle cognizioni umanistiche e scientifiche già acquisite, potrà approfondirla e prepararsi ad esserne, a sua volta, divulgatrice e animatrice.
"La difesa della razza", che del movimento razzista italiano è l'organo di maggiore importanza, dovrà perciò essere conosciuta, letta, divulgata e commentata da tutti i presidi, direttori, ispettori e insegnanti della scuola media ed elementare, sia dei grandi che dei piccolo centri; ogni biblioteca scolastica dovrà esserne provvista e tenerla a disposizione del corpo insegnante, il quale ne assimilerà e propagherà l'alto spirito informatore.
Ho la certezza che la Scuola Fascista assolverà con intelligente favore questo nuovo, delicato, importantissimo compito [....]
Da La persecuzione degli ebrei durante il fascismo - Le leggi del 1938, a cura della Camera dei Deputati, 1998