Corriere della sera
Heidegger
nazista, difensori contro colpevolisti nello stesso libro
Il
caso Esce in Francia una «Introduzione alla metafisica» del filosofo: i
direttori della collana contestano il curatore
di
Frediano Sessi
Il
caso Heidegger scuote l'editoria francese. I due direttori della collana Points-Seuil,
Barbara Cassin e Alain Badiou,
al momento della pubblicazione della seconda parte della Introduzione
alla metafisica di Heidegger,
hanno messo in rilievo all'inizio
del volume il loro dissenso nei confronti del curatore Pascal David: «Desideriamo
prendere le distanze dalla nota biografica che, conformemente ai principi di
questa collana, era stata chiesta al curatore». Pascal David nega ogni
compromissione del filosofo tedesco con il nazismo. «Avendo commesso un
errore di valutazione sulla natura del regime che prende il potere in Germania
a fine gennaio 1933 - scrive infatti David - Heidegger, che in ogni caso non
ha mai condiviso la sua ideologia e l'ha anche combattuta, accetta di diventare
rettore dell'Università di Friburgo nel maggio del 1933,
come d'essere iscritto, a certe condizioni, al partito
nazionalsocialista, fatti a cui sembra avere dato il peso di una semplice
formalità amministrativa e non il senso di una adesione militante.
Contrariamente a una leggenda assai tenace in Francia, il suo discorso del
rettorato (del 27 maggio 1933) è
tutto salvo l'espressione di un cedimento nei confronti del nuovo potere». A
parere di David e contro ogni evidenza, il filosofo tedesco
a partire dal 1934 sarebbe
entrato in aperta dissidenza con il regime e ne avrebbe combattuto anche
l'ideologia. Documenti inquietanti dimostrano ben altro: secondo i rapporti
segreti della Polizia di sicurezza (SD) e delle SS che avevano istruito un «Dossier
Heidegger», egli è considerato un «fedele militante della causa
nazionalsocialista» che educa i figli in coerenza con i principi della
gioventù hitleriana e che approva con «entusiasmo»
lo Stato nazista. E ancora, dopo
avere abbandonato la carica di rettore perché «non in possesso delle
capacità tattiche richieste dal ruolo», Heidegger continua a dirigere dei
campi nazisti di lavoro e studio, nella Foresta Nera, come attesta anche una
lettera a Erich Rothacker, rettore dell' Università di Bonn e autore di un
piano nazionale per l'educazione nazista, fedele amico di Goebbels. Pascal David
accusa i curatori della collana di scarso tatto ed eleganza per la dichiarazione
esplicita di dissenso (per evitare la quale avevano in prima istanza proposto
modifiche al testo) denunciando un clima di «intimidazione» nei confronti del
filosofo tedesco: quello che i nazisti definirono «sacerdote antisemita» ed
«eroe della germanità pura» non cessa di essere considerato un classico
della filosofia occidentale.
Corriere
della sera, 13 febbraio 2006