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Ardeatine, Radio Rai «congela» l'intervista a Priebke
I
familiari delle vittime: la memoria di quei 335 martiri non andava infangata
di
C. Laz.
ROMA
"Per rispettare la sensibilità e il dolore dei parenti delle vittime delle
Fosse Ardeatine, il Giornale Radio Rai ha deciso di sospendere la messa in onda
dell'annunciata intervista a Priebke". Con questa nota, Bruno Socillo,
direttore di Radio 1 e del Gr, spiega le ragioni per cui oggi l'intervista
radiofonica all'ex ufficiale nazista condannato all'ergastolo, realizzata per il
programma Inviato speciale, non verrà trasmessa. A provocare la decisione è
stata la lettera aperta che l'Anfim, associazione dei familiari delle vittime
della strage, ha inviato al Presidente della Repubblica: "Chiediamo che non
sia infangata, ancora una volta, la memoria dei 335 martiri delle Ardeatine".
Socillo difende la sua scelta giornalistica: "Nell'intervista Priebke
assume pienamente le sue responsabilità. Avevamo anche previsto di mettere in
onda gli interventi dei parenti delle vittime e della Comunità Ebraica
romana". Il direttore lamenta "che siano state avanzate richieste di
censura preventiva senza avere ascoltato l'intervista, che rimane un documento
di indubbio valore giornalistico, volto a chiarire come e perché l'ex ufficiale
nazista, e tanti come lui, abbiano potuto compiere atti così terribili".
Un punto di vista non condiviso dall'Anpi di Roma e del Lazio, che ieri ha
chiesto alla Rai di "non consentire che il criminale di guerra esponga le
giustificazioni. dei suoi misfatti". L'Anpi chiede al ministro della
Giustizia di "non inoltrare al Capo dello Stato la grazia richiesta dal
criminale di guerra Eric Priebke, che sconta la pena tra le mura
domestiche". Nell'intervista che non andrà in onda, Eric Priebke, ormai
novantenne, da sei anni agli arresti domiciliari a Roma, chiede di essere
perdonato e di poter parlare coi familiari delle vittime.
Il
Corriere della Sera - 11
ottobre 2003