Corriere della sera

Memoria e Condanna – Il Papa: «L’Olocausto una vergogna indelebile»

di Luigi Accattoli

CITTÀ DEL VATICANO - «Operazione infame di morte» e «vergogna indelebile nella storia dell'umanità»: così il papa tedesco ieri ha qualificato la Shoah, citandola durante la catechesi sul Salmo 136, «Sui fiumi di Babilonia», che parla della deportazione babilonese degli ebrei dopo la distruzione di Gerusalemme nel 586 avanti Cristo. Non è la prima volta che Benedetto XVI parla della Shoah. L'aveva fatto con maggiore impegno almeno in altre quattro circostanze: il 19 maggio, dopo aver assistito alla proiezione del film «Karol, un uomo diventato Papa»; il 19 e 21 agosto a Colonia, visitando la sinagoga distrutta dai nazisti nel 1938 e congedandosi dalla patria; i l9 ottobre in San Pietro per la beatificazione di von Galen, vescovo tedesco oppositore di Hitler. L'interesse dell'accenno di ieri sta proprio nel suo carattere occasionale e minore: come a dire che il riferimento allo sterminio nazista degli ebrei viene spontaneo a questo Papa, tanto che egli lo svolge anche quando non è imposto dalle circostanze. Ratzinger ieri ha invitato le 23 mila persone che l'ascoltavano a vedere nella deportazione degli ebrei a Babilonia una parabola anticipatrice della deportazione nazista degli ebrei: «La prima parte del Salmo ha come sfondo la terra d'esilio, coi suoi fiumi e canali, quelli appunto che irrigavano la pianura babilonese, sede dei deportati ebrei. È quasi l'anticipazione simbolica dei campi di sterminio nei quali il popolo ebraico - nel secolo che abbiamo appena lasciato alle spalle - fu avviato attraverso un'operazione infame di morte, che è rimasta come una vergogna indelebile nella storia dell'umanità».

Dal Corriere della sera, 1 dicembre 2005

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