Corriere della sera
Olocausto: la Chiesa si autoaccusa. Entro la fine dell'anno sarà approvato un documento fondamentale per il dialogo tra le due religioni. Ma le fonti del Vaticano frenano. Ci furono responsabilità nello sterminio degli ebrei durante il nazismo
dal nostro corrispondente
GERUSALEMME - Un altro passo avanti nel dialogo tra
cristianesimo ed ebraismo. Per la prima volta dalla fine della Seconda guerra
mondiale, alcuni alti esponenti cattolici si dicono pronti a riconoscere
ufficialmente le responsabilità della Chiesa nello sterminio ebraico perpetrato
dai nazisti. “La tradizione teologica dell'anti-giudaismo nella Chiesa fu una
componente importante dell'Olocausto. Esisteva il precedente del contributo
della cristianità nel creare un clima che fu indifferente e a volte ostile nei
confronti degli ebrei e del giudaismo e che preparò la via al moderno
antisemitismo”, si legge nelle bozze di un documento che dovrebbe venire approvato
entro la fine dell'anno dalla Commissione Vaticana per le Relazioni con gli ebrei.
E ancora: “Se è vero che le Chiese tedesca e polacca, ricordando il destino
degli ebrei durante il nazismo, hanno chiesto perdono: allora questa è già la
risposta alla questione della corresponsabilità e della colpa di tutta la
Chiesa nell'Olocausto. Essa confessa di doversi assumere la corresponsabilità
della Shoah e di quella colpa si è fatta carico”. Il direttore della Commissione, cardinale Edward Cassidy, si trova a
Gerusalemme per partecipare a un incontro con il Comitato Ebraico Internazionale
per le Consultazioni Interreligiose, che raggruppa le maggiori organizzazioni
ebraiche mondiali. E in questa sede è stato reso noto lo spirito del documento, che
riprende in pieno il senso delle dichiarazioni fatte ultimamente dal Papa sulla
necessità di facilitare il dialogo tra le due religioni senza dimenticare le
difficoltà del passato. «Si tratta di una mossa importantissima, una svolta
storica, che porta a compimento gli intendimenti del Concilio Vaticano Il e
dimostra senza ombra di dubbio l'intenzione della Chiesa di chiarire
definitivamente tutti i punti oscuri della sua difficile relazione bimillenaria
con l'ebraismo. Questo è un documento fondamentale, ben costruito utilizzando
anche i testi ufficiali della Chiesa dal 1965 ad oggi», ha commentato
visibilmente soddisfatto il rabbino David Rosen, direttore della Commissione per
gli Affari Interreligiosi a Gerusalemme.
Dal Corriere della sera, 26.5.1994