«Himmler non si uccise: avvelenò un sosia e visse
indisturbato».
Lo studioso Hugh Thomas contesta la versione ufficiale
degli ultimi giorni del capo delle SS. Il libro uscirà la settimana prossima in
Gran Bretagna. Nessuna delle centinaia di foto scattate dopo il suicidio mostra
il volto del cadavere. Il corpo analizzato dai medici inglesi aveva 27 denti,
mentre il gerarca nazista aveva una dentatura perfetta
dal nostro corrispondente Paolo Valentino
BERLINO - Il 22 maggio 1945, alla periferia del villaggio di
Barnstedt, non lontano da Amburgo, spuntò un piccolo gruppo di individui male
in arnese. Alla pattuglia di militari britannici che li fermò uno di loro, un
uomo piccolo e magro con l'uniforme della Wehrmacht, disse di essere «il
maresciallo Heinrich Hitzinger». Soltanto qualche ora dopo, indignato dalla
pessima accoglienza nel campo di prigionia 031, il sedicente
ufficiale chiese un colloquio personale col comandante della prigione e rivelò
la sua vera identità: era Heinrich Himmler, il capo delle SS, l'uomo che aveva
pensato e messo in opera la Soluzione Finale, lo sterminio dell'intera razza
ebraica. Il giorno dopo, il 23 maggio, Himmler fu sottoposto a un
nuovo interrogatorio e a nuova perquisizione corporale. Sapevano,
gli agenti dell'intelligence inglese, che tutti i gerarchi nazisti tenevano
nascosta una fialetta di cianuro. Inutilmente. Non appena il medico
gli ordinò di aprire la bocca, l'ex SS Reichsführer spezzò la capsula
che teneva in una fessura dei denti. Himmler morì dopo pochi minuti. Morì
davvero? 0 meglio, fu proprio lui ad
avvelenarsi? Secondo lo studioso britannico Hugh Thomas, è molto
improbabile. Esperto di medicina legale, Thomas ha scritto un libro per spiegare e dimostrare
che, in realtà, a uccidersi fu un sosia, costretto da Himmler, e che
quest'ultimo potrebbe aver vissuto indisturbato in Germania per l'intero
dopoguerra. «Ē ancora vivo? », si chiede addirittura il quotidiano Daily Mail, che anticipa ampi estratti dell'opera di Thomas. Ipotesi azzardata, visto che, in questo caso, Himmler avrebbe
100 anni. Ma che nulla toglie alla fondatezza scientifica e Storiografica della
tesi. Pubblicato da Fourth Estate, «L"improbabile morte di Heinrich
Himmler» andrà in libreria in Gran Bretagna la prossima settimana. Nella prima
parte, Thomas mette a nudo le inconsistenze e le contraddizioni della versione
ufficiale sulla fine del famigerato capo delle
SS. A cominciare dal fatto che nessuna delle centinaia di foto, scattate dopo il
suicidio, mostra il volto del cadavere. Non solo, perché dall'autopsia
ufficiale risulta che il corpo analizzato dai medici inglesi aveva soltanto 27
denti. Mentre Thomas cita la testimonianza della dentista che aveva curato
Himmler ancora nel novembre 1944 e secondo la quale il gerarca
nazista aveva una dentatura «quasi perfetta». Ancora più interessante, spiega Thomas, è che il nome del
«Reichsführer Heinrich Himmler», seguito dalla frase «vivo in Germania? e, Lorenz»
appare negli appunti stilati dagli agenti del Mossad, durante la confessione
resa da Adolf Eichmann, uno dei principali collaboratori del leader delle SSI
catturato dagli israeliani in Sud America, processato e condannato
a morte nel 1961. «Al momento dell'interrogatorio - scrive Thomas - Eichmann
non aveva scampo ma sapeva che, fino a quel momento, nessuno in Israele era mai
stato giustiziato. Dunque, aveva ogni ragione per credere che, dicendo la
verità e collaborando, avrebbe potuto salvare la pelle». Lorenz, Werner Lorenz,
sarebbe il nome dell'ufficiale nazista, amico personale di Himmler, che avrebbe
organizzato la sua fuga, grazie ai servizi del KG200, una speciale pattuglia
aerea alle dipendenze delle SS e non della Luftwaffe di Hermann Göring, usata
per paracadutare le spie dietro le linee nemiche o per trasportare i gerarchi. E
fu proprio Göring, durante la deposizione al processo di Norimberga nell'agosto
1945, a chiedersi a voce alta «se Himmler sia veramente morto». Quanto alla destinazione, Hughes sostiene che Himmler avrebbe potuto riparare
«quasi ovunque in Europa», grazie
«all'incredibile rete di complicità, contatti e interessi economici», che era
riuscito a costruire. E grazie alle ricchezze personali ammassate: «In
uno soltanto dei suoi depositi di sicurezza, su cui gli Alleati riuscirono a
mettere le mani, furono trovati 35 sacchetti pieni di monete e milioni in
valuta, compresi 250 mila dollari americani d'oro».
Al servizio del Führer
IL
RADICALE
IL NAZISTA
IL GERARCA
IL FUGGITIVO
Heinrich Himmler nacque a Monaco di Baviera il 7 ottobre
1900. Studente d'agraria, partecipò al putsch del 1923
Himmler entrò nelle SS nel 1925: quattro anni dopo ne era
comandante supremo
Con la presa dei potere da parte di Hitler (1933) Himmler
potenziò le SS che divennero strumento della Soluzione Finale (lo sterminio
degli ebrei)
Dopo la sconfitta del Reich. (1945), Himmler tentò la fuga
travestendosi da soldato, ma venne catturato dal britannici. Secondo la
storiografia «ufficiale»
si sarebbe suicidato