Poesie dei bambini di Terezín
2. Cenni storici
Terezín: una città fortezza e di frontiera costruita nel 1780 dall'imperatore Giuseppe Il e dedicata alla madre Maria Teresa da cui appunto il nome. Diventò tra il 1942-44, nel periodo cruciale della seconda guerra mondiale, il «ghetto dell'infanzia». Vi furono rinchiusi circa 15.000 bambini strappati ai loro genitori e sottoposti ad un brutale regime di vita. A gruppi furono trasportati ad Auschwitz e qui avvelenati o bruciati nei forni crematori, le loro ceneri disperse.
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Dei quindicimila ragazzi soltanto
un centinaio erano ancora vivi al momento della liberazione da parte delle truppe
sovietiche. A Terezín si consumò una delle
più mostruose invenzioni della follia nazista: Terezín è pertanto divenuta una
incancellabile ferita della storia dell'umanità. Uomini e donne di straordinaria
sensibilità, anch'essi deportati, destinati
alla sorveglianza dei ragazzi, in quella allucinante situazione riuscirono a mantenere
vivo in essi il senso della vita e della speranza facendoli lavorare e studiare,
distribuendo a tutti quel calore umano e affettivo tanto necessari nell'età infantile.
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È merito loro se oggi possiamo offrire alla riflessione di tutti noi le testimonianze di questa incredibile vicenda della storia moderna. I 4000 disegni e le 66 poesie che ci sono così pervenute sono oggi custodite nel Museo Ebraico di Praga. |