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Superando le eccezioni di incompetenza giurisdizionale dei vari tribunali italiani e l'ostracismo di ambienti locali - per iniziativa dell'ANED e delle Comunità ebraiche italiane - si è finalmente celebrato un processo a carico dei principali responsabili dei crimini commessi nella Risiera di San Sabba.

Il 29 aprile 1976 la Corte d'Assise di Trieste - che giudicava Dietrich Allers e Joseph Oberhauser, imputati di uccisioni avvenute mediante gassazione, per impiccagione o a colpi di mazza di ferro nel KZ Risiera di San Sabba - così collocava storicamente questi spietati crimini:

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"L'accusa si articola secondo una linea di sviluppo collegante tre punti nodali che rappresentano tre diversi momenti cronologici delle più segrete e tragiche vicende del secondo conflitto mondiale: l'Operazione T/4 Eutanasia, l'Operazione Reinhard, l'Operazione Adriatisches Küstenland.

Per dimostrare la continuità delle operazioni - svoltesi in Germania, in Polonia e a Trieste - è sintomatico rilevare la permanente soggettività degli imputati in almeno due delle tre operazioni ricordate. Ē questa una circostanza particolarmente sottolineata nelle proposizioni d'accusa"

Il processo per crimini commessi nel KZ Risiera di San Sabba è unico nel suo genere.

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La dislocazione dell'Einsatzgruppe Reinhard a Trieste conferma l'eccezionalità della missione affidata a Globocnick ed ai suoi uomini. Ad essi furono ascritte precise responsabilità personalità, pienamente perseguibili. Alcuni furono processati e condannati in Germania, altri morirono tranquillamente nel proprio letto. Globocnick si sottrasse al giudizio suicidandosi.

Degli imputati citati nella sentenza della Corte d'Assise, solo Oberhauser, in mancanza di un accordo internazionale per la sua estradizione, ha finito i suoi giorni vendendo birra a Monaco.

Il processo è servito soprattutto per stabilire la verità sulla tragica storia di una parte del nostro Paese ceduta in ostaggio e vittima del terrorismo nazista con l'infame collaborazione dei fascisti locali.

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La Risiera di San Sabba, ristrutturata dall'architetto Romano Boico, è monumento nazionale.

Le foto che seguono ne ritraggono l'immagine attuale, sono state realizzate da Paola Mattioli.