Documenti dell'ANED di Milano

«Questo era Mauthausen. 

La scienza tedesca aveva bisogno di cavie» 

di Hans Marsalek

Controllo di pidocchi! I prigionieri si presentano a due a due nudi. Quello che ha pidocchi è candidato alla morte: sicuramente va la sera stessa al «lavatoio» il quale per lui non è altro che un luogo di liquidazione. Un piccolo cartello: «Pidocchi portano la morte!» scritto l'inverno del 1941 e applicato su ogni tronco, è diventato ogni sera crudelissima verità. Per sottrarsi al controllo i prigionieri danno via al criminale capo anziano del blocco tutto quello che ancora posseggono: pullover, scarpe; persino capsule d'oro dei denti. Nonostante tutto, questo sta in agguato, l'acqua gelata del «lavatoio» e il crematorio inghiotte ogni giorno molti, molti prigionieri, l'unica colpa dei quali  è stata di avere avuto un pidocchio sul corpo. In primavera del 1942, al campo giunse, accompagnato dal comandante Ziereis e grandi e piccoli capi della  S.S., un gruppo di scienziati della guerra. I signori  in borghese e coll'indispensabile monocolo volevano sperimentare e avevano bisogno per questo due soggetti: pidocchi e prigionieri. I prigionieri potevano essere messi a disposizione subito; pidocchi invece erano introvabili. Dal comandante era stato dato l'ordine all'anziano del blocco di procurare in breve tempo parecchie centinaia di pidocchi dai prigionieri; inoltre dovevano applicarli ad un gruppo di 15 giovani prigionieri che erano isolati nel bunker con la proibizione severissima agli infelici di uccidere gli insetti. Oramai non c'erano più pidocchi. Questi erano stati liquidati insieme ai prigionieri l'inverno scorso. Così cominciò una nuova grande caccia ai pidocchi. Chi ne aveva uno poteva venderlo a caro prezzo. Due, tre, persino quattro pani, furono offerti per pidocchio! Nonostante questo la preda era così minima dopo parecchi giorni di ricerche che gli anziani del blocco dovettero decidersi di comprare i pidocchi così urgentemente necessaria per gli esperimenti dal personale dei S.S. sottufficiali negli S.S. ubicazioni. Per orologi e oggetti preziosi che avevano rubato ai prigionieri, compravano adesso «perfetti S.S. pidocchi di razza», e li attaccavano ai prigionieri nel bunker. Si fecero prove con una polvere ed un unguento che dovevano uccidere i pidocchi; ma questi si moltiplicavano. Al contrario un solo prigioniero sopravvisse: il diciottenne cieco Zbynek Sekal, l'esperimento... Ad una quantità di questi cosiddetti esperimenti della scienza dovevano sottoporsi i prigionieri. S.S. - Untersturmführer Dr. Richter, mostrò vivo interesse per vivisezioni; ma, come nel K. Z. Mauthausen non gli era possibile tagliare e sezionare animali vivi, prese invece di questi uomini vivi, prigionieri. A Mauthausen era naturalmente più facile trovare prigionieri che un topo oppure un coniglio. Centinaia di prigionieri completamente sani furono «operati» da S.S. - Untersturmführer con o senza narcosi, con o senza anestesia locale. Egli estraeva agli infelici il cuore per far conoscere alla scienza tedesca, o quella che comprendeva con questa, quanto tempo un uomo poteva vivere senza cuore... Forse nel desiderio di acquistarsi nuovi meriti sull'effetto della castrazione e sterilizzazione, che in Germania molto si usavano, forse anche per l'impressione d'una proposta del medico americano Hoffmann, sulla sterilizzazione dei tedeschi dopo la guerra, si fecero nell'anno 1942 degli esperimenti con tablette di ormoni e iniezioni di ormoni su un gruppo di 10 prigionieri castrati perché omosessuali. Li riunivano a Mauthausen da diversi campi di concentramento; anche un prigioniero politico che fu castrato in gioventù perché sofferente di T.B.C. Si voleva - seriamente! - stabilire se fosse possibile ottenere la rinnovazione della virilità e la possibilità di generazione. I soggetti furono sottoposti per un periodo di tempo a una ottima nutrizione poi portati al «Bordell» e obbligati, sotto minaccia, alla prova. Il risultato come anche un inesperto può pensare era assolutamente negativo. Dal 1 dicembre 1943 fino al 31 luglio 1944 si fecero sui prigionieri delle cosiddette «Prove di nutrimento». I prigionieri destinati furono suddivisi in tre «Gruppi di nutrimento» e isolati nel blocco 16, e dovevano però durante tutto il tempo dell'esperimento compiere lavori pesanti nelle cave. Il primo cosiddetto «Gruppo nutrimento Levante» conteneva 150 prigionieri, il secondo e terzo «Gruppo nutrimento Lievito e Gruppo nutrimento Normale» ciascuno 110 prigionieri. Vi erano dei belgi, tedeschi, francesi, italiani, jugoslavi, polacchi, russi, spagnoli e cechi. Il nutrimento del «Gruppo Levante» consisteva durante 8 mesi solo di una specie di pappa di paglia e crusca. Durante il periodo dell'esperimento si prelevava a ciascuno dei prigionieri complessivamente 417 volte il sangue. Dei 150 di questo Gruppo restarono in vita al 31 luglio 1944 soli 76 prigionieri. La razione del «Gruppo Lievito» consisteva in 25 dkg, di pane, 2 dkg. di salsiccia e un litro di Steckrübeneintopf (rube vuol dire barbabietola) con un'aggiunta di lievito al giorno; 6 e mezzo dkg. margarina e un cucchiaio marmellata una volta alla settimana. A ognuno di questo Gruppo è stato prelevato in complesso 283 volte il sangue. Dei 110 prigionieri sono rimasti in vita al 31 luglio 1944 soli 73. La razione del «Gruppo Normale» era come quella del «Gruppo Lievito» però senza aggiunta di lievito. A ciascuno dei prigionieri di questo Gruppo è stato prelevato 640 volte il sangue cioè la media di 3 volte al giorno. Dei 110 prigionieri del «Gruppo» restarono alla fine 46 vivi. I pidocchi e gli S.S. succhiavano ai prigionieri le ultime gocce di sangue... (Dal libro «Mauthausen insegna! »).

Dal fascicolo «L'oblio è colpa», a cura dell'ANED di Milano, numero unico, s.d., per gentile concessione

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