Controllo di pidocchi! I prigionieri si presentano a due a due nudi. Quello che ha
pidocchi è candidato alla morte: sicuramente va la sera stessa al «lavatoio»
il quale per lui non è altro che un luogo di liquidazione. Un piccolo cartello: «Pidocchi portano la morte!» scritto
l'inverno del 1941 e applicato su ogni tronco, è diventato ogni sera
crudelissima verità. Per sottrarsi al controllo i prigionieri danno via al
criminale capo anziano del blocco tutto quello che ancora posseggono: pullover,
scarpe; persino capsule d'oro dei denti. Nonostante tutto, questo sta in
agguato, l'acqua gelata del «lavatoio» e il crematorio inghiotte ogni giorno
molti, molti prigionieri, l'unica colpa dei qualiè stata di avere avuto un pidocchio sul corpo. In primavera del 1942, al campo giunse, accompagnato dal
comandante Ziereis e grandi e piccoli capi dellaS.S., un gruppo di scienziati della guerra. I signoriin borghese e coll'indispensabile monocolo volevano sperimentare e
avevano bisogno per questo due soggetti: pidocchi e prigionieri. I prigionieri
potevano essere messi a disposizione subito; pidocchi invece erano introvabili.
Dal comandante era stato dato l'ordine all'anziano del blocco di procurare in
breve tempo parecchie centinaia di pidocchi dai prigionieri; inoltre dovevano
applicarli ad un gruppo di 15 giovani prigionieri che erano isolati nel bunker
con la proibizione severissima agli infelici di uccidere gli insetti. Oramai non
c'erano più pidocchi. Questi erano stati liquidati insieme ai prigionieri
l'inverno scorso. Così cominciò una nuova grande caccia ai pidocchi. Chi ne
aveva uno poteva venderlo a caro prezzo. Due, tre, persino quattro pani, furono
offerti per pidocchio! Nonostante questo la preda era così minima dopo parecchi
giorni di ricerche che gli anziani del blocco dovettero decidersi di comprare i
pidocchi così urgentemente necessaria per gli esperimenti dal personale dei
S.S. sottufficiali negli S.S. ubicazioni. Per orologi e oggetti preziosi che
avevano rubato ai prigionieri, compravano adesso «perfetti S.S. pidocchi di
razza», e li attaccavano ai prigionieri nel bunker. Si fecero prove con una polvere ed un unguento che dovevano
uccidere i pidocchi; ma questi si moltiplicavano. Al contrario un solo
prigioniero sopravvisse: il diciottenne cieco Zbynek Sekal, l'esperimento... Ad una quantità di questi cosiddetti esperimenti della
scienza dovevano sottoporsi i prigionieri. S.S. - Untersturmführer Dr. Richter, mostrò vivo interesse
per vivisezioni; ma, come nel K. Z. Mauthausen non gli era possibile tagliare e
sezionare animali vivi, prese invece di questi uomini vivi, prigionieri. A Mauthausen era naturalmente più facile trovare prigionieri
che un topo oppure un coniglio. Centinaia di prigionieri completamente sani
furono «operati» da S.S. - Untersturmführer con o senza narcosi, con o senza
anestesia locale. Egli estraeva agli infelici il cuore per far conoscere alla
scienza tedesca, o quella che comprendeva con questa, quanto tempo un uomo
poteva vivere senza cuore... Forse nel desiderio di acquistarsi nuovi meriti sull'effetto
della castrazione e sterilizzazione, che in Germania molto si usavano, forse
anche per l'impressione d'una proposta del medico americano Hoffmann, sulla
sterilizzazione dei tedeschi dopo la guerra, si fecero nell'anno 1942 degli
esperimenti con tablette di ormoni e iniezioni di ormoni su un gruppo di 10
prigionieri castrati perché omosessuali. Li riunivano a Mauthausen da diversi
campi di concentramento; anche un prigioniero politico che fu castrato in
gioventù perché sofferente di T.B.C. Si voleva - seriamente! - stabilire se
fosse possibile ottenere la rinnovazione della virilità e la possibilità di
generazione. I soggetti furono sottoposti per un periodo di tempo a una ottima
nutrizione poi portati al «Bordell» e obbligati, sotto minaccia, alla prova.
Il risultato come anche un inesperto può pensare era assolutamente negativo. Dal 1 dicembre 1943 fino al 31 luglio 1944 si fecero sui
prigionieri delle cosiddette «Prove di nutrimento». I prigionieri destinati
furono suddivisi in tre «Gruppi di nutrimento» e isolati nel blocco 16, e
dovevano però durante tutto il tempo dell'esperimento compiere lavori pesanti
nelle cave. Il primo cosiddetto «Gruppo nutrimento Levante» conteneva 150
prigionieri, il secondo e terzo «Gruppo nutrimento Lievito e Gruppo nutrimento
Normale» ciascuno 110 prigionieri. Vi erano dei belgi, tedeschi, francesi,
italiani, jugoslavi, polacchi, russi, spagnoli e cechi. Il nutrimento del «Gruppo Levante» consisteva durante 8
mesi solo di una specie di pappa di paglia e crusca. Durante il periodo
dell'esperimento si prelevava a ciascuno dei prigionieri complessivamente 417
volte il sangue. Dei 150 di questo Gruppo restarono in vita al 31 luglio 1944
soli 76 prigionieri. La razione del «Gruppo Lievito» consisteva in 25 dkg, di
pane, 2 dkg. di salsiccia e un litro di Steckrübeneintopf (rube vuol
dire barbabietola) con un'aggiunta di lievito al giorno; 6 e mezzo dkg.
margarina e un cucchiaio marmellata una volta alla settimana. A ognuno di questo
Gruppo è stato prelevato in complesso 283 volte il sangue. Dei 110 prigionieri
sono rimasti in vita al 31 luglio 1944 soli 73. La razione del «Gruppo Normale» era come quella del «Gruppo
Lievito» però senza aggiunta di lievito. A ciascuno dei prigionieri di questo
Gruppo è stato prelevato 640 volte il sangue cioè la media di 3 volte al
giorno. Dei 110 prigionieri del «Gruppo» restarono alla fine 46 vivi. I pidocchi e gli S.S. succhiavano ai prigionieri le ultime
gocce di sangue... (Dal libro «Mauthausen insegna! »).
Dal
fascicolo «L'oblio è colpa», a cura dell'ANED di Milano, numero unico,
s.d., per gentile concessione