Qui di seguito sono disponibili agili recensioni su quei film che hanno fatto la storia del cinema anglosassone (con esclusione di quelli cui e' dedicata una intera pagina). Si tratta di film appartenenti un po' a tutte le epoche.
Le schede, in ordine alfabetico, sono curate dalla
sottoscritta.

Alta societa' (Usa 1956) Con Grace Kelly, Frank Sinatra e Bing Crosby.
E' il rifacimento del piu' bello "Scandalo a Philadelphia" (vd.). Una ereditiera (Kelly) e' sul punto di risposarsi con un industriale, ma l'incontro con l'ex marito (Crosby), compositore jazz, la porta a cambiare idea e a stravolgere i suoi piani. Sinatra compare nel ruolo del giornalista che contribuira' al rovesciamento della situazione. Bellissime sono le musiche e le canzoni (alcune di Cole Porter). Louis Armstrong partecipa al film, interpretando "Now you has jazz". Da segnalare che e' l'ultima apparizione cinematografica di Grace Kelly.

Amadeus (Usa 1984) Con Tom Hulce e Fred Murray Abraham.
La storia del grande compositore salisburghese Wolfgang Amadeus Mozart. Al centro delle vicende c'e' la gelosia del musicista Salieri (Abraham) nei confronti del genio. Salieri e' consapevole di non essere minimamente all'altezza di Mozart. E' tratto dal pezzo teatrale di Peter Shaffner. Diretto da Milos Forman, questo film ha come punti di forza le riprese di Praga e la bellissima caratterizzazione del personaggio di Mozart, davvero ben interpretato da Hulce. Vincitore di otto Oscar: miglior film, regia, attore (Abraham), sceneggiatura, costumi, suono, trucco e scenografia.

Angeli con la faccia sporca, Gli  (Usa 1938) Con James Cagney, Humphrey Bogart, Pat O'Brien e Ann Sheridan.
Autentico capolavoro (diretto mirabilmente da Michael Curtiz). Cagney interpreta il gangster Sullivan che si sacrifica due volte nella sua vita: prima si addossa la responsabilita' di un reato, scagionando cosi' l'amico, e poi, per aiutare l'amico prete (O'Brien) che vuol salvare dalla strada dei giovani ragazzi, recita la parte dell'uomo impaurito (dentro di se' non lo e' affatto) dinanzi alla sedia elettrica che lo attende, smitizzando cosi' l'immagine del fuorilegge senza paura e coraggioso sino alla morte. Grande prova di Cagney, tagliato per la parte del gangster che resta dignitoso fino alla fine, pur essendo cosciente di aver fallito.

Angoscia (Usa 1944) Con Ingrid Bergman, Charles Boyer e Joseph Cotten.
Diretto meravigliosamente da George Cukor. Paula (Bergman) si e' sposata da poco e suo marito (Boyer) fa' di tutto per convincerla che e' pazza. Infatti lei ha delle strane allucinazioni che la terrorizzano. Si scoprira' che e' il marito a creare quei fenomeni perche', impazzita la moglie, si potra' impossessare dei gioielli nascosti in casa, per i quali ha gia' ucciso la zia. Cotten salvera' la donna. E' un film pieno di suspense ed e' soprattutto uno studio interessante sulla coppia e i suoi meccanismi.

Anna dei miracoli  (Usa 1962) Con Anne Bancroft e Patty Duke.
Eccezionale Anne Bancroft nel ruolo dell'istitutrice che cerca di insegnare alla cieca Helen (Duke) a conoscere il mondo che la circonda attraverso il tatto, l'unico senso di cui puo' usufruire oltre alla vista. Oscar alle due attrici Bancroft e Duke. Il film e' la trasposizione cinematografica di un testo teatrale, rappresentato sul palco dalle stesse interpreti del lungometraggio. La regia di piece e film e' firmata da Arthur Penn.

A qualcuno piace caldo (Usa 1959) Con Marilyn Monroe, Jack Lemmon e Tony Curtis.
Billy Wilder ha diretto questa commedia meravigliosa e perfetta, tratta dalla sceneggiatura di "Su con la vita!" del 1935. Marilyn Monroe da' il meglio di se' e dimostra di non avere uguali nella parte della ragazza bella, ma anche ingenua e dolce. La sua prova e' indimenticabile: e' semplicemente magnifica in questo ruolo, che sembra tagliato per lei, unica possibile interprete di commedie allegre e leggere come questa. Lemmon e Curtis sono come sempre divertenti e ironici nella loro interpretazione: soprattutto e' degna di nota la famosa scena finale in cui Boccuccia di rosa (Joe Brown) reagisce alla dichiarazione di mascolinita' di Daphne (Lemmon) dicendo: 'Nessuno e' perfetto'.
Lemmon e Curtis sono due jazzisti, testimoni del massacro di San Valentino del 1929. Per questo si travestono da donna per sfuggire ai gangster che li vogliono eliminare. Si uniscono ad una orchestra femminile (tra le ragazze Marilyn Monroe) diretta in Florida e da qui tutti gli equivoci e le gag inevitabili.

Arsenico e vecchi merletti (Usa 1944) Con Cary Grant, Priscilla Lane, Peter Lorre e Raymond Massey.
Una deliziosa commedia nera, probabilmente la piu' bella del cinema americano. Diretta da un grande Frank Capra, che riesce a dare un ritmo vivace che non permette allo spettatore di distrarsi e annoiarsi. La trama forse non e' originale, ma idubbiamente non da' al pubblico quella sensazione di 'Deja vu'. Questo non solo per il ritmo vivace, ma anche per la caratterizzazione grottesca dei personaggi e delle situazioni. Grant porta la sua fidanzata (Lane) a conoscere le sue due zie e scopre che le due hanno ucciso una dozzina di vecchietti soli e abbandonati da tutti per risparmiar loro una vita triste. Sono state aiutate da un loro nipote, che si crede Teddy Roosevelt, a seppellire le 'vittime' in cantina. In un secondo momento arriva un altro nipote delle vecchiette terribili: Jonathan (Massey), accompagnato dal dottor Einstein (Lorre). Non vi dico altro, perche' e' da vedere. Nella parte di Jonathan il regista avrebbe voluto il re dei film horror dell'epoca, il bravissimo Boris Karloff, ma si dovette accontentare di Raymond Massey. Il film e' tratto dalla commedia di Joseph Kesselring.

Baciami, stupido (Usa 1964) Con Dean Martin, Kim Novak e Ray Walston.
Un'altra stupenda e divertente commedia diretta da Billy Wilder, il genio del genere. Un compositore di provincia (Walston) vuole sfondare nel mondo dello spettacolo e vuole approfittare del casuale arrivo di un famoso cantante (Martin) nella sua cittadina per convincerlo a interpretare una delle sue canzoni. I problemi sorgono perche' il compositore scopre che sua moglie e' un'accanita fan del bel cantante, che peraltro e' un dongiovanni rinomato. Geloso, non fidandosi della moglie (pur non avendo alcun motivo), decide di inscenare una litigata e far si che lei ritorni da sua madre. In tal modo paghera' una bella prostituta, che lavora in un locale della citta', affinche' finga di essere sua moglie: se il cantante dovesse provarci, a lui non la cosa non potra' interessare. Sembra che tutto vada per il meglio, ma... E mi fermo qui! Davvero deliziosa questa commedia degli equivoci, molto bene interpretata e mirabilmente diretta.

Blow out (Usa 1981) Con John Travolta, John Lithgow e Nancy Allen.
Diretto da Brian De Palma, racconta la storia di un ex poliziotto (Travolta) che ora fa il tecnico del suono e registra casualmente i rumori di un incidente d'auto. Si scoprira' in seguito, in base alla ricostruzione di rumori e immagini (le foto scattate da un fotografo, pagato per immortalare l'avventura d'amore di un uomo politico con una giovane ragazza), che l'incidente non e' stata una disgrazia, ma un omicidio politico. Io trovo che sia uno dei film piu' belli del genere, anche se, come molti film degli anni '70 e '80, non ha una fotografia molto ben curata. Ho trovato molto bravo Travolta, alle prese con il suo primo importante ruolo drammatico. La regia di De Palma e' tecnicamente perfetta e il ritmo e' sempre piu' incalzante. Lithgow e' come sempre bravo nel ruolo di cattivo.
Il film e' ispirato a "Blow up" con Vanessa Redgrave e "La conversazione" con Gene Hackman.

Blues Brothers, The (Usa 1980) Con John Belushi, Dan Aykroyd, John Candy e Henry Gibson.
Una commedia demenziale e molto divertente, con una colonna sonora ancora piu' bella (Ray Charles, James Brown, Aretha Franklin e Cab Calloway tra i 'big'). La storia la conoscono tutti: Jake e Elwood (Belushi e Aykroyd) devono pagare 5.000 dollari di tasse se vogliono evitare la chiusura dell'orfanotrofio dove sono cresciuti. Per trovare il denaro decidono di ricomporre la band e tornare a suonare il blues. Tra gli interpreti di piccoli ruoli: Steven Spielberg, Frank Oz, Carrie Fisher, Twiggy e John Landis, oltre ai big della musica mondiale sopra citati.

Cantando sotto la pioggia (Usa 1952) Con Gene Kelly, Jean Hagen, Debbie Reynolds, Donald O'Connor e Cyd Charisse.
Sicuramente il piu' grande musical mai realizzato, icona dei tempi d'oro di Hollywood. E' la storia del passaggio dal cinema muto al sonoro, raccontata tramite le vicende di due stelle del cinema: Don Lockwood (Kelly) e Lina Lamont (Hagen). Il primo, eccellente cantante e ballerino, non avra' problemi e riuscira' a sfondare anche nel mondo del sonoro. La seconda ha una voce terribile e verra' doppiata da Kathy Selden (Reynolds), che ovviamente raggiungera' il successo. E' divertente, a tratti satirico e pungente, ma non va mai sopra le righe. La storia sembra banale, ma all'epoca risulto' un vero e proprio problema il passaggio al sonoro: molti attori e attrici fino a quel momento si erano limitati a muoversi, talvolta a ballare, ma mai a parlare. Trovare attori in grado di recitare, parlare e magari cantare e ballare non fu tanto semplice: alcuni interpreti di prim'ordine del muto si ritrovarono presto fuori dalle scene e per sempre.
Tornando al film c'e' poco da aggiungere, perche' non si puo' raccontare, ma necessita di essere visto e rivisto.

Casablanca (Usa 1942) Con Humphrey Bogart, Ingrid Bergman, Paul Henreid, Claude Rains e Peter Lorre.
Chi non ha mai visto almeno una volta questo film? Credo sia uno dei piu' amati e apprezzati dal pubblico mondiale. Diretto magistralmente da Michael Curtiz. Bogart e Bergman, all'inizio della seconda guerra mondiale amanti a Parigi, si incontrano di nuovo a Casablanca: Bogart scopre il motivo per cui lei non lo aveva seguito in Marocco (lei era sposata con un uomo che, dato per morto in guerra, era poi tornato) e Bergman (a Casablanca col marito) riscopre l'amore perduto. Bogart fara' in modo che Bergman e marito (Henreid) possano lasciare il Marocco per l'America, dando loro due lettere di transito. Bergman, indecisa fino all'ultimo se andare via col marito o restare con l'amore della sua vita, optera' per la prima soluzione, dopo essere stata convinta da Bogart. Bellissima la canzone simbolo dell'amore di Bergman e Bogart. Da sottolineare che la versione colorizzata e' assolutamente indecente, e rovina l'atmosfera del film. La versione italiana e' stata 'censurata' in alcuni dialoghi, che risultano differenti dall'originale americano. Non si tratta dei principali, ma la cosa da' comunque fastidio. Cercate la versione originale, perche' e' la migliore.

Come rubare un milione di dollari e vivere felici (Usa 1966) Con Audrey Hepburn e Peter O'Toole.
Commedia spiritosa e leggera. Non e' un capolavoro, ma William Wyler ha reso questo suo ultimo film tutto da godere. La Hepburn e' come sempre dolce e 'aristocratica', con una recitazione perfetta. O'Toole ha dato un'ottima prova ed e' adattissimo alla parte. Si svolge a Parigi, dove la figlia di un falsario di opere d'arte (Hepburn) commissiona ad un finto ladro (O'Toole) il furto di una statuetta esposta in un museo della capitale francese. Happy end garantito e scontato, ma il susseguirsi di eventi divertenti ed esilaranti da' un tocco di originalita' alla trama, altrimenti banale.

Come sposare un milionario (Usa 1953) Con Marilyn Monroe, Lauren Bacall e Betty Grable.
Jean Negulesco ha diretto magnificamente questa commedia divertente ed elegante. Marilyn, regina della commedia leggera americana, e' spiritosa ed imperdibile quando, rifiutandosi di portare gli occhiali, inciampa continuamente. Lauren Bacall, bellissima e affascinante, da' il tocco di eleganza e charme al film. Molto brava la Grable, che inevitabilmente passa in secondo piano accanto alle due stelle. Assolutamente imperdibile, questo e' il secondo film in cinemascope della storia ed e' il rifacimento di "The Greeks had a word for them", del 1932.

Dieci comandamenti, I (Usa 1956) Con Charlton Heston, Yul Brynner e Anne Baxter.
Dal titolo si capisce la storia, di cui non c'e' bisogno di parlare. Scritto in tre anni e preparato per due, il film ha utilizzato 20.000 comparse e 15.000 animali. Fu girato in Egitto, nel deserto. Mirabile la scena in cui le acque del Mar Rosso si dividono per lasciar passare Mose', tenendo presente che i mezzi tecnici e tecnologici di allora erano ben diversi dagli attuali. La regia di Cecil B.De Mille e' impeccabile ed il film, che dura 219 minuti, non stanca mai, non e' forzato in alcun punto. Bravissimo (ed affascinante) Yul Brynner/Ramsete ed indimenticabile Charlton Heston/Mose'. Bellissima Anne Baxter/Nefertiti.

Dietro lo specchio (Usa 1956) Con James Mason, Barbara Rush e Walter Matthau.
Film poco conosciuto, mandato in onda in TV ad orari improponibili, purtroppo. Si tratta di un film drammatico, diretto splendidamente da Nicholas Ray. Mason e' un insegnante e padre severo, ma giusto di una tipica famiglia borghese americana. Comincia, a causa dello stress accumulato, una cura cortisonica prescrittagli dal medico. Il film affronta, in un periodo in cui il cortisone veniva usato senza le giuste precauzioni, le conseguenze fisiche e mentali (che vanno di pari passo) derivanti da un abuso del potente rivoluzionario (allora) farmaco. Mason si ritrovera' in uno stato di vera e propria dipendenza dal medicinale e questo lo portera' a stravolgere, come succede oggi ai tossicodipendenti, la propria vita e il proprio modus vivendi, le relazioni con la famiglia e gli amici, ed anche il lavoro. Non si puo' esprimere a parole l'intensita' di questo film, direi unico nel suo genere. James Mason (anche produttore) mostra tutte le sue capacita' recitative: a mio parere e' in assoluto la sua migliore interpretazione cinematografica; prima e dopo di questa non ce ne sono state di migliori (neanche quella data nel 1962 in "Lolita" di Kubrick, in cui aveva il ruolo del prof. Humbert Humbert).
Un capolavoro.

Dottor Stranamore, ovvero come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba, Il (Gb 1964)
Con Peter Sellers, George C.Scott, Sterling Hayden e James Earl Jones.
Quando penso a questo film scoppio a ridere e non riesco a fermarmi: Stanley Kubrick ha trasformato un romanzo carino (ma niente di piu') scritto da Peter George (tra l'altro cosceneggiatore col regista e Terry Southern) in un grande manifesto sarcastico ed ironico sugli eventi 'bomba atomica', 'guerra fredda' e 'militarismo'. Se volessi parlare in modo completo ed esaustivo di questo capolavoro kubrickiano verrebbe fuori un trattato. Per questo mi limito a dire che si tratta di uno dei film piu' intelligenti mai girati, in cui il divertimento puro e semplice va di pari passo con le allusioni in chiave sessuale e le riflessioni politiche. Insieme ad "Arancia meccanica" ed "Orizzonti di Gloria" e' il film migliore di Kubrick. Peter Sellers e' semplicemente divino.

Eva contro Eva (Usa 1950) Con Bette Davis, Anne Baxter, George Sanders e Marilyn Monroe.
Meravigliosamente diretto da Joseph L.Mankiewicz ed interpretato da Bette Davis, una delle piu' grandi e carismatiche attrici di tutti i tempi. Vincitore di sei Oscar, meritatissimi. Bette Davis e' Margo Channing, attrice teatrale molto amata, che decide di prendere sotto la sua ala protettrice una sua fan, Eva Harrington, anche lei desiderosa di diventare una grande attrice. La ragazza in realta' ha organizzato tutto sin dall'inizio, tramando contro Margo e approfittando di lei per raggiungere il successo. Alla fine sara' una attrice apprezzata, ma anche sola. Il film termina con l'arrivo in casa di Eva di una ragazza, aspirante attrice e fan di Eva stessa: si capisce subito che si tratta di una nuova 'Eva Harrington', pronta a tutto per arrivare alla fama e al successo.
La storia e' narrata in sette flashback, raccontati da tre narratori diversi. La struttura e' quindi gia' un punto di forza del film, sceneggiato dal regista dal racconto di Mary Orr "The wisdom of Eve". E' un capolavoro. Gli interpreti principali non avrebbero potuto far meglio. Oltre alla Davis (bravissima nel ruolo dell'attrice che ha paura di invecchiare e di vedersi scavalcare da una ragazza giovane e spesso piu' adatta di lei per determinati ruoli), e' da segnalare un ottimo, magistrale George Sanders, il critico teatrale cinico e disilluso, che 'complotta' con Eva contro Margo, quando poi alla fine a restare scottata e' proprio la giovane intrigante. Marilyn Monroe ha solo un piccolo ruolo, marginale. Tante parole ho speso per questa opera cinematografica mirabile, ma non sono minimamente sufficienti a descriverne la perfezione e il realismo.

Febbre del sabato sera, La (Usa 1977) Con John Travolta e Karen Lynn Gorney.
Il personaggio di Tony Manero (Travolta) compare per la prima volta in questo film (tornera' in "Stayin' Alive"), caratterizzato soprattutto da una colonna sonora molto bella, curata dai Bee Gees. John Travolta diventa un fenomeno di costume per la prima volta (lo sara' di nuovo con "Grease") grazie a questo film, in cui si narra la storia di Tony, commesso in un negozio di vernici e bravo ballerino da discoteca.
Incontra proprio in discoteca una impiegata (Lynn Gorney), con la quale fa coppia per una gara di ballo, che i due vinceranno. Nel film viene rappresentata la vita squallida della gioventu' americana di quegli anni, che vedeva come unica via di fuga l'esibizione sulla pista da ballo.
Manero resta indifferente dinanzi a cio' che vede e vive: capira' quanto valga dare un senso alla propria vita solo quando quella di un suo amico finira' con un suicidio.

Four Rooms (Usa 1998) Con Tim Roth, Antonio Banderas e Madonna.
Di registi vari, tra cui Quentin Tarantino. Sottovalutato da alcuni critici cinematografici (ad esempio Mereghetti) e', secondo me molto interessante, soprattutto per la bravura di Tim Roth, in assoluto uno dei migliori attori di oggi ad Hollywood. Il suo talento verra' fuori tutto in "La leggenda del pianista sull'oceano". Roth interpreta il portiere di un albergo di Hollywood, in cui la notte di Capodanno scendono personaggi molto particolari. Sono storie legate a quattro differenti stanze d'albergo, ogni storia e' stata girata da un regista diverso. La prima ("Strano intruglio"), di Allison Anders, e' l'unica orribile e odiosa. Un gruppo di streghe vuole raccogliere dello sperma per evocare la loro dea. Oltre che stupido, e' girato coi piedi e le donne interpreti non sembra conoscano l'arte recitativa. Madonna forse e' l'unica a salvarsi, anche perche' sembra che interpreti se stessa. Valeria Golino da' un ulteriore prova di essere una delle piu' insipide e incapaci attrici del cinema.
Roth fornira' alle streghe quello di cui avevano bisogno. Il secondo episodio e' quello piu' carino, dopo l'ultimo: "L'uomo sbagliato" di Rockwell. Una coppia di sadomaso coinvolge il povero Ted (Roth) nelle sue recite assurde. L'uomo finge di avere un attacco di cuore e Ted, nel panico totale, non cosa fare. Ma appena capisce che e' tutto uno scherzo, uscira' dalla camera senza piu' farvi ritorno. Il terzo ("I cattivi"), di Rodriguez, e' divertente: i figli di una coppia strana, composta da Banderas e un'asiatica, rimangono soli nella camera, mentre i genitori vanno in giro per la citta' a spassarsela. Non prima di aver lasciato a Ted il compito di controllare i frugoletti. Naturalmente non si tratta dei figli che ognuno vorrebbe avere, ma di due insopportabili pesti, disobbedienti e maleducati. Riusciranno a dar fuoco alla stanza, a trovare un cadavere di donna sotto il materasso, e tutto questo con l'aiuto involontario di Ted. L'ultimo ("L'uomo di Hollywood") e' stato girato da Tarantino ed e' il piu' indovinato. E' interpretato dallo stesso Tarantino, ovviamente da Roth, e da Bruce Willis e Paul Calderon. Roth e' scelto per un esperimento che il gruppo di amici vuole fare, prendendo spunto da un telefilm di Hitchcock ("L'uomo del Sud"). Se Calderon riuscira' ad accendere dieci volte di seguito il suo Zippo avra' una Chevrolet del '64, mentre se non riuscira' nell'impresa il suo mignolo verra' tagliato. Roth (beh, non certo gli amici di Calderon, come potrebbero?) deve occuparsi dell'eventuale taglio del dito nel caso in cui la prova non riesca (cos'e' "Scommettiamo che?" a confronto?). In cambio il portiere ricevera' un bel mucchio di dollari. Roth accetta e... ZAC!, taglia il mignolo a Calderon, che ha fallito l'impresa, non riuscendo ad accendere li Zippo neanche la prima volta. Il fatto e' che in realta' si trattava di uno scherzo, e che Tarantino e gli altri non avevano alcuna intenzione di arrivare a tanto: erano convinti che Roth non avrebbe mai veramente svolto quel 'compito'. E' bella la scena in cui rapidamente Roth taglia il mignolo a Calderon, acchiappa i soldi e contento e soddisfatto torna al suo lavoro. Finalmente non e' stato vittima di nessuno. A me e' piaciuto molto.

Frankenstein Junior (Usa 1974) Con Gene Wilder, Peter Boyle e Marty Feldman.
Un film comico a dir poco mirabile. Una successione continua di gag che non danno la possibilita' al pubblico di smettere di ridere. Wilder, bravo nel ruolo del nipote del barone Frankenstein, e' diretto molto bene da Mel Brooks. Oltre a Wilder c'e' Feldman che interpreta il gobbo Igor (ricordate la frase: 'Castello ululi', lupo ulula''?). Il nipote del barone Frankenstein torna nel laboratorio del parente e decide anche lui di dare vita ad un uomo artificiale. Il resto della storia e' composta praticamente solo da gag, per cui non resta che vedere il film.

Grease (Usa 1978) Con John Travolta, Olivia Newton-John, Stockard Channing e Jeff Conaway.
Il secondo ruolo importante per Travolta, dopo "La febbre del sabato sera". E' la trasposizione cinematografica del musical omonimo, con belle canzoni e musiche. Danny (Travolta) e Sandy (Newton-John) vivono una storia d'amore durante l'estate: lei tornera' in Australia per l'inizio della scuola. Primo giorno di scuola alla Rydell High School: Sandy, rimasta in America, si e' iscritta in quella scuola; non sa che Danny e' nella stessa scuola ed e' uno dei ragazzi 'duri', strafottenti e playboy. Con lei infatti si era comportato seriamente. Si incontreranno, ma lui per non sfigurare con gli amici, la trattera' con sufficienza, rompendo quel sogno di amore puro e vero che avevano vissuto in estate. Dopo una serie di eventi sara' lei a cambiare per lui, soprattutto si trasformera' fisicamente da ragazza acqua e sapone a vamp sexy, cui lui non potra' resistere.
Se da un lato la trama e' semplice e quasi scontata, le canzoni sono il punto forte del film: "You're the one that I want" e' diventata, un successo mondiale, ma anche "Summer nights", "Hopelessly devoted to you", "Sandy" e le altre sono splendidi pezzi. Travolta e Newton-John cantano e ballano benissimo.

Hamlet (Usa 1996) Con Kenneth Branagh, Julie Christie, Kate Winslet, Jack Lemmon, Charlton Heston, Gerard Depardieu, Robin Williams, Richard Attenborough e Billy Crystal.
Una delle migliori regie e interpretazioni di Branagh (insieme a "Molto rumore per nulla"), la piu' grande espressione del cinema britannico, dopo i grandi dei decenni passati, come Olivier e Guinness. La storia e' ovviamente quella di Amleto, il principe danese uscito dalla penna di William Shakespeare. Amleto e' interpretato da Branagh, Gertrude da Christie, Ofelia da Winslet, che finalmente da' una bella prova di recitazione: si direbbe che a interpretare "Titanic" sia stata la sua controfigura. Grande, grandissima recitazione di tutti, soprattutto di Branagh (Shakespeare sembra fatto per lui).
Un vero omaggio alla grandezza di Shakespeare. Mi sono ripetuta, ma non si puo' dire a parole la perfezione di queso film: e' necessario vederlo con i propri occhi. Merita di essere riportato un passo della critica di Mereghetti: "Per una volta l'istrionismo sopra le righe della recitazione di Branagh e' essenziale a mettere in luce l'energia distruttiva e autodistruttiva del personaggio, come sottolinea magistralmente il monologo dell'"essere o non essere", dove Amleto dialoga non con un teschio, ma piu' giustamente con se stesso, davanti ad uno specchio". Da notare che la storia e' stata riportata all'Ottocento. La durata originale e' di 242', ed indubbiamente e' la migliore. Come tutte le volte in cui tagliano un film, per le esigenze televisive soprattutto, commettono uno scempio.

Hollywood Party (Usa 1968) Con Peter Sellers e Edward McKinley.
Un film comico ed esilarante con Sellers in gran forma, diretto da un Blake Edwards in fase ascendente. Le gag si susseguono ininterrottamente fino alla fine di questo piccolo capolavoro dell'arte comica. Hrundi V.Bakshi (Sellers) e' una comparsa in un film, ma inavvertitamente distrugge il set. Per un errore viene invitato al party organizzato dal regista o produttore cui ha causato il danno. Cosi' dopo avergli annientato il set, combina guai anche a casa, mettendogliela sottosopra. E' imperdibile.

Indovina chi viene a cena? (Usa 1967) Con Katharine Hepburn, Tracy Spencer, Sidney Poitier e Katharine Houghton.
La figlia (Houghton) di una coppia progressista (Spencer e Hepburn) torna a casa per presentare il suo fidanzato (Poitier) ai genitori. Nonostante siano consci che la societa' si evolve in un determinato senso, i genitori non riescono inizialmente ad accettare lo stato di fatto. Sono soprattutto preoccupati per la figlia, che sposando un uomo di colore, dovra' affrontare una serie di problemi che inevitabilmente le si presenteranno. Alla fine cederanno, notando che la giovane coppia e' veramente disposta a superare gli ostacoli alla loro felicita'. Tracy mori' due settimane dopo la fine delle riprese. Nel ruolo della figlia c'e' la Houghton, nipote della Hepburn al suo debutto. Oscar alla Hepburn.

Invito a cena con delitto (Usa 1976) Con Peter Sellers, Alec Guinness, Peter Falk, David Niven, Elsa Lancaster, Truman Capote e James Coco.
Il miliardario Lionel Twain (Capote) sfida i cinque detective piu' famosi del mondo a risolvere un caso di omicidio che ancora non ha avuto luogo. Li invita per questo al suo castello. Una commedia satirica molto ben confezionata con un cast d'eccezione, tra cui due tra i piu' grandi attori inglesi: Niven e Guinness.
Ogni personaggio e' la parodia di un famoso detective: Falk/Diamond e' Sam Spade, Coco/Perrier e' Poirot, Niven/Charleston e' Nick Charles, Sellers/Wang e' Charlie Chan e Lancaster/Marbles e' miss Marple. Alec Guinness e' meraviglioso nel ruolo del maggiordomo cieco.

Laureato, Il (Usa 1967) Con Dustin Hoffman, Anne Bancroft e Katharine Ross.
Benjamin (Hoffman), neolaureato, torna a casa e inizia una relazione con la signora Robinson (Bancroft), amica dei suoi genitori. Poi conosce la figlia (Ross) e se ne innamora: la madre di lei pero' non vuole che i due stiano insieme e racconta alla figlia la storia che ha avuto con Benjamin. La ragazza si allontana da lui, arriva all'altare per sposare un altro, ma Benjamin si presenta in Chiesa e la porta via con se', su un autobus (scena memorabile entrata nella storia del cinema). Tratto dal romanzo omonimo di Charles Webb, e' stato ben diretto da Nichols e interpretato da Hoffman, all'epoca del film semisconosciuto, e accompagnato da una bella colonna sonora. Stupenda in modo particolare e' "Mrs. Robinson" di Simon & Garfunkel.

Molto rumore per nulla (Gb 1993) Con Kenneth Branagh, Emma Thompson, Denzel Washington, Michael Keaton, Keanu Reeves e Robert Sean Leonard.
La storia e' quella della splendida commedia omonima di Shakespeare. Una bellissima trasposizione cinematografica, diretta da un magnifico Branagh, che interpreta il ruolo di Benedick. Beatrice, la donna di cui si innamora e' Emma Thompson, sua moglie nella vita. Molta importanza e' data all'intreccio, piu' che alla riproduzione dell'ambientazione originale (qui la vicenda si svolge nel Chianti, e non a Messina). Molto brava la Thompson e divertente Keaton nella sua piccola ma importante parte.

Mummia, La (Usa 1932) Con Boris Karloff.
L'egizio Im-Ho-Tep ritorna in vita dopo la lettura di un papiro magico. Intende far risorgere la principessa che amava, e per colpa della quale fu mummificato vivo. Tra i membri di una spedizione nota una ragazza molto somigliante alla principessa e decide di rapirla per dare il suo corpo all'amata. Ma il suo tentativo viene sventato appena in tempo. Del 1999 e' uno dei molteplici remake. Karloff e' impressionante nella parte della Mummia, pensate che ogni giorno veniva sottoposto a sei ore di seduta di trucco. Un film horror che oggi non suscita affatto paura, ma i toni cupi certo sono piu' inquietanti di tutti i mostri multiformi, bavosi e con gli occhi di fuori di oggi.

Niagara (Usa 1953) Con Marilyn Monroe e Joseph Cotten.
Il primo grande successo della Monroe, anche se il film non e' eccezionale. Rose (Monroe) progetta con l'amante di uccidere il marito (Cotten) buttandolo nelle cascate del Niagara, ma il progetto fallisce e la coppia viene punita. La regia di Hathaway non e' un granche' e si vede.

Orizzonti di gloria (Usa 1957) Con Kirk Douglas, Adolphe Menjou e George Macready.
In assoluto uno dei film piu' belli del grande Stanley Kubrick. Molto curato, con eccezionali scene di guerra: mi riferisco a quelle in cui Douglas si lascia alle spalle la trincea e corre incontro al nemico, per ritornare indietro subito dopo perche' e' uno dei pochi ad essere uscito dalla trincea. La vicenda si svolge durante la prima guerra mondiale. Dopo il fallimento dell'attacco francese ai tedeschi, un generale (Macready) ordina l'uccisione di tre uomini, scelti a caso, come punizione, per dare l'esempio. Il generale ritiene che l'attacco sia fallito per la vilta' dei soldati. Sono vani i tentativi attuati da un colonnello (Douglas) per salvare i tre condannati a morte. I personaggi principali sono spaventosamente perfetti nei loro ruoli: oltre a Douglas e Macready, c'e' Menjou, nella parte del generale Broulard, che da' una delle sue stupende prove di recitazione ad alto livello. Il titolo si spiega verso la fine del film: Broulard ha frainteso il vero motivo per cui il colonnello tentava di scagionare i tre soldati e di mostrare il generale che ne ha voluto la condanna a morte come uno spregiudicato assassino, un fanatico che vuole solo gloria. Credeva infatti che lo scopo del colonnello fosse quello di prendere il posto del generale ambizioso perche' anch'egli assetato di gloria e fama. Invece il colonnello desiderava semplicemente la liberazione dei tre, perche' il loro comportamento in campo era stato corretto e il fallimento dell'attacco era diretta conseguenza della scelta suicida del generale che non aveva voluto aspettare i rinforzi. In Francia e' uscito, a causa della censura, nel 1975, cioe' 18 anni dopo l'uscita negli Stati Uniti.
Un film di grand'effetto.

Palcoscenico (Usa 1937) Con Katharine Hepburn, Ginger Rogers, Adolphe Menjou e Lucille Ball.
Le vicende di un gruppo di aspiranti attrici, che vivono in una pensione. Si tratta di ragazze quasi tutte povere, tranne una: Katharine Hepburn. Un adelle piu' belle prove della Hepburn, che dimostra ancora una volta di essere una grande attrice, dal grande talento e dalla grande forza espressiva. Interpreta una ragazza aspirante attrice, ricca e viziata. Riesce a rubare la parte ad una delle altre attrici, che si suicida. Solo allora si rendera' conto di cosa conta nella vita e svelera' un talento eccezionale nella recitazione. Un film in cui dramma e commedia sono dosati molto bene, molto piacevole, ma che allo stesso tempo fa riflettere. E'  tratto da un testo teatrale di Edna Ferber e George S.Kaufman.

Parola ai giurati, La (Usa 1957) Con Henry Fonda, Lee J.Cobb e Ed Begley.
Sidney Lumet non e' mai stato cosi' bravo come in questa sua prova di esordio. Durante un processo, la giuria composta da dodici uomini si ritira per il verdetto. Si tratta di un'omicidio. Undici dei dodici e' convinto della colpevolezza dell'imputato. Il dodicesimo (Fonda) riuscira' ad insinuare il dubbio in ognuno di essi, persino nel piu' cocciuto e deciso a condannare. Tutti bravi i dodici, tra cui spicca Henry Fonda. Secondo me non e' mai stato girato un altro film su processi (et similia) che possa essere minimamente paragonato a questo capolavoro. La caratterizzazione psicologica di ogni singolo personaggio e' precisa e non lascia dubbi sui processi mentali che ci portano a giudicare i nostri simili: non sempre (anzi quasi mai) si riesce a tenere separati i fatti oggettivi dalle visioni soggettive del problema. Spesso siamo influenzati dalle nostre esperienze e giudichiamo fatti in base ad esse, come se fossimo nuovamente noi ad essere in causa contro il nostro precedente 'avversario'. Una pietra miliare del cinema.

Porta proibita, La- Jane Eyre (Usa 1944) Con Orson Welles e Joan Fontaine.
L'unica trasposizione cinematografica del romanzo di Charlotte Bronte degna di nota. Un film inquietante e profondo, con un Orson Welles che da' al suo personaggio energia e carisma. Molto diverso dal "Jane Eyre" di Zeffirelli, che reputo piatto e senza stile (come quasi tutti i suoi film, in primis "Romeo e Giulietta"). Nel primo c'e' forza, contrasto, carattere e c'e' Orson Welles. Nel secondo c'e' un signore di Rochester (Hurt) che sembra piu' un semplice uomo d'affari, che e' in cerca di una baby sitter-istitutrice (una orribile, impressionantemente brutta Charlotte Gainsbourg) per la figlia. Nel primo vengono fuori drammi e paure, nel secondo pare di vedere una bellissima serie di cartoline, ma niente di piu'. "La porta proibita" e' stato diretto da Stevenson ed e' la prima interpretazione di Welles in un film hollywoodiano non suo.

Pulp Fiction (Usa 1994) Con John Travolta, Samuel L.Jackson, Quentin Tarantino, Tim Roth e Harvey Keitel.
Il film che ha nuovamente consacrato John Travolta. Ottima la regia di Tarantino, una delle sue prove migliori.
Samuel L.Jackson dimostra di essere uno dei migliori attori di colore (assieme a Morgan Freeman e Wesley Snipes) dai tempi di Sidney Poitier. Tim Roth comincia la sua ascesa. Keitel e' perfetto in ogni momrnto r non perde colpi. L'unico neo e' Uma Thurman, che non riesco a sopportare. Da non perdere per chi non l'avesse ancora visto.

Qualcuno volo' sul nido del cuculo (Usa 1975) Con Jack Nicholson, Danny DeVito e Christopher Lloyd.
Tratto dal romanzo omonimo di Ken Kesey e girato da Milos Forman.
Il carcerato Mc Murphy (Nicholson) viene portato in un manicomio, pensando che gli possa far meglio della prigione. Mc Murphy accetta tale prova e non chiede invece di tornare in carcere. Crede che restando li' potra' tornare presto in liberta', non trattandosi di un carcere. Scoprira' in seguito che la vita' la' e' ancora piu' dura, soprattutto per un sano di mente come lui. Mc Murphy si inimichera' tutto il personale del manicomio e subira' la peggiore delle condanne per uno come lui, pieno di vita: la lobotomia. Uno dei suoi amici pazienti, sano come lui,
seguendo gli insegnamenti di Mc Murphy decide di scappare: ma prima lo soffoca con un cuscino: non puo' lasciare che un uomo forte e capace come lui sia visto in quelle condizioni e viva da vegetale. Mc Murphy avrebbe agito in quel modo. Il film denuncia la situazione dei manicomi e il trattamento riservato ai pazienti, considerati tutti come degli incapaci. Il personaggio di Nicholson e' colui che invece risveglia nei pazienti sentimenti ed emozioni sopite, ma esistenti. Un film meraviglioso, con grandi interpreti tra cui spicca Nicholson, che anticipa un po' il suo personaggio in "Shining" di Kubrick. 5 Oscar: miglior film, miglior attore protagonista e attrice protagonista, regia e sceneggiatura. Anche il libro e' molto bello.

Quando la moglie e' in vacanza (Usa 1955) Con Marilyn Monroe e Tom Ewell.
Uno dei capolavori di Billy Wilder, con una bellissima, dolce e perfetta Monroe.
Un marito resta a casa per lavoro durante le vacanze estive, mandando moglie e figlio nel Maine.
Conosce per caso l'inquilina del piano di sopra (Monroe), di cui si invaghisce. Tante le gag irresistibili, che, pur non apertamente (era in vigore il codice Hayes), danno a intendere tante cose.

Quarto potere (Usa 1941) Con Orson Welles e Joseph Cotten.
Il miglior film di Welles e il piu' bello del cinema.
A un giornalista (Alland) viene affidato il compito di indagare sul passato del defunto Charles Foster Kane (Welles), magnate della stampa. Questo anche per capire il significato della sua ultima parola: Rosebud (nella versione italiana storpiato in Rosabella). Il giornalista incontrera' la seconda moglie di Kane, il suo braccio destro, il miglior amico (Cotten) e infine il maggiordomo.
Ma niente su Rosebud verra' a galla. In compenso l'uomo Kane viene svelato in tutte le sue forme. Alla fine il senso della sua parola e' svelato al pubblico. Volete saperlo? Guardate il film, il primo lungometraggio di Welles. O se proprio non volete aspettare, inviate
mi una mail con la richiesta e vi rispondero' in tempo quasi reale!
Nel contratto con la RKO Welles e' contemporaneamente produttore, sceneggiatore, regista e attore.
Ha una struttura complessa, con incastri e flashback ottimamente inseriti. E' stato attaccato da chi vedeva troppe somiglianze con la vita di William Randolph Hearst. Migliore e' la versione originale, mentre quella italiana ha storpiato, come gia' accennato, i nomi simbolo del mondo di Kane: oltre a Rosebud, ad esempio, il castello di Kane da Xanadu' diventa Candalu'. Per trovar l'originale chiedete nelle migliori videoteche o controllate i programmi notturni di Raitre ("Cose mai viste"), sabato e domenica in modo particolare. Cosi' l'ho beccato io...

Rocky Horror Picture Show, The (Gb 1975) Con Tim Curry, Susan Sarandon e Barry Bostwick.
La migliore trasposizione cinematografica di un musical. Jesus Christ Superstar e' indubbiamente bello, ma solo per le musiche. Invece TRHPS e' semplicemente fantastico. Le musiche (di Richard O'Brien) sono entusiasmanti, le scenografie sono strabilianti e gli interpreti bravissimi. Soprattutto Tim Curry, che interpreta il Dr Frank-N-Furter, scienziato pazzo transessuale, proveniente dal pianeta, appunto, Transexual Transilvania.
Tale scienziato organizza un party con i transessuali del suo pianeta per mostrar loro la sua creatura: un ragazzo biondo e muscoloso, che si e' creato a suo piacere, seguendo i suoi gusti. Casualmente i fidanzati Brad (Bostwick) e Janet (Sarandon) capitano nel castello per fare una telefonata. Vengono coinvolti e in quella notte, dopo che la creatura (Rocky) e' stata mostrata a tutti, Brad e Janet avranno rapporti con il Dr Frank-n-Furter.
Janet scopre che anche Brad e' stato con Frank e per disperazione va con Rocky.
Cio' suscita la gelosia di Frank che nota che a Rocky piacciono le donne.
Un film da non perdere!

Scandalo a Filadelfia (Usa 1940) Con Katharine Hepburn, Cary Grant e James Stewart.
Una splendida commedia costruita su misura per la Hepburn, semplicemente grandiosa.
La storia e' quella che ho scritto per "Alta societa'".
Il film di Cukor, questo, e' nettamente superiore rispetto al remake "Alta societa'", sotto ogni punto di vista. Assolutamente da vedere!!!

Shining (Usa 1980) Con Jack Nicholson e Shelley Duvall.
Un altro film eccezionale del piu' grande regista di tutti i tempi: Stanley Kubrick.
L'insegnante Jack Torrance (Nicholson) viene incaricato di fare il guardiano in un grande albergo in montagna nel periodo di chiusura invernale. E' contento perche' si potra' dedicare al suo hobby: la scrittura.
Si reca li' con la moglie e il figlio. Purtroppo la solitudine, l'isolamento dal mondo lo rende pazzo, cosa accaduta anche al precedente guardiano che uccise la sua famiglia.
Colto da un raptus cerca di uccidere il figlio Danny che riesce a sfuggirgli. Il bambino e' dotato di un potere particolare, la luccicanza, The Shining, che gli permette di vedere eventi passati e futuri e comunicare con chi ha il suo stesso potere. La perfezione di Nicholson, in un ruolo in un certo senso anticipato in "Qualcuno volo' sul nido del cuculo", e' agli occhi di tutti coloro i quali l'hanno visto.

Taxi driver (Usa 1976) Con Robert De Niro, Jodie Foster e Harvey Keitel.
Uno dei migliori film di Scorsese con un grande Robert De Niro.
Travis Bickle (De Niro) e' un reduce del Vietnam, che ora fa il tassista a New York. Incontra una giovane ragazza (Foster) che si prostituisce e decide di aiutarla, arrivando a far fuori il protettore. Il suo modo per ripulire la citta', compiendo un massacro e passando alla fine per eroe.
Un film decisamente da non perdere, un capolavoro. La tipica metropoli americana viene messa a nudo, con la sua violenza e la sua vita notturna piena di stranezze e contraddizioni.

Uno, due, tre! (Usa 1961) Con James Cagney, Horst Buchholz e Pamela Tiffin.
Una commedia eccezionale. Forse la piu' divertente del cinema hollywoodiano. Cagney e' strepitoso, grande interprete di ruolo drammatici e comici.
La storia: Cagney dirige la sede della Coca Cola nella Berlino Ovest all'epoca della piena guerra fredda. In visita a Berlino arriva, sua ospite, la figlia del boss della Coca Cola di Atlanta (dove c'e' la sede principale della Coca Cola). La ragazza si innamora e sposa segretamente un giovane (stupendo) comunista della Germania dell'Est (Buchholz). Cagney entra in crisi perche' non solo lo ha sposato, ma aspetta un figlio e il padre sta per giungere a Berlino a riprenderla! Cosa puo' fare? Non voglio aggiungere altro e ho detto troppo. Dovete vederlo. Se non vi dovesse riuscire, perche' introvabile nelle videoteche, mandate
mi la solita mail e vi diro' di piu'.

Via col vento (Usa 1939) Con Vivien Leigh, Clark Gable, Leslie Howard e Olivia de Havilland.
La storia la conoscerete tutti, inutile accennarla.
Tutti i protagonisti sono all'altezza e si capisce il motivo per cui tantissimo tempo e' stato impiegato per la loro scelta. In modo particolare per il ruolo di Scarlett O'Hara (da noi Rossella) molte attrici furono contattate, le migliori, ma la perfetta Scarlett non si trovava... fin quando per puro caso comparve Vivien Leigh, attrice inglese di teatro, che accompagnava un'amica al provino. Fu scelta lei. Tra le tante fu scartata Bette Davis, bravissima, ma non perfetta come la Leigh. La Leigh ha dato a Scarlett il carattere: turbolenta, fiera, consapevole di essere capace di ottenere cio' che vuole, altera, aristocratica. Una eroina.
Dietro la scelta della de Havilland per il ruolo di Melania c'e' un particolare che non tutti conoscono: la parte fu offerta a Joan Fontaine, la sorella di Olivia, che rifiuto' dicendo: "Datela a mia sorella!". Detto, fatto.
8 Oscar furono vinti da Via col vento: Film, regia, attrice protagonista, attrice non protagonista (la governante di colore Mammy, interpretata da Hatty McDaniel), sceneggiatura, fotografia, arredamento e montaggio.
Ha un seguito: il film tv a puntate "Rossella". Meglio glissare su questo orrore. Far finta che non sia mai esistito, dato che entrambi gli interpreti non sono all'altezza dei predecessori. Da segnalare, eccome, le musiche eccezionali.



Torna a Cinema Cinema Amore Mio
Torna all'indice
Torna alla Home Page

Anche questo sito partecipa alla campagna per la sensibilizazione contro l'abbandono da parte di vigliacchi dei nostri amici animali
(Se hai un sito e vuoi partecipare anche tu alla campagna!
Scrivimi per sapere come fare!)