Alta societa' (Usa 1956) Con Grace Kelly, Frank Sinatra e Bing
Crosby.
E' il rifacimento del piu' bello "Scandalo a Philadelphia"
(vd.). Una ereditiera (Kelly) e' sul punto di risposarsi con un
industriale, ma l'incontro con l'ex marito (Crosby), compositore
jazz, la porta a cambiare idea e a stravolgere i suoi piani. Sinatra
compare nel ruolo del giornalista che contribuira' al rovesciamento
della situazione. Bellissime sono le musiche e le canzoni (alcune
di Cole Porter). Louis Armstrong partecipa al film, interpretando
"Now you has jazz". Da segnalare che e' l'ultima apparizione
cinematografica di Grace Kelly.
Amadeus (Usa 1984) Con Tom Hulce e Fred Murray Abraham.
La storia del grande compositore salisburghese Wolfgang Amadeus
Mozart. Al centro delle vicende c'e' la gelosia del musicista
Salieri (Abraham) nei confronti del genio. Salieri e' consapevole
di non essere minimamente all'altezza di Mozart. E' tratto dal
pezzo teatrale di Peter Shaffner. Diretto da Milos Forman, questo
film ha come punti di forza le riprese di Praga e la bellissima
caratterizzazione del personaggio di Mozart, davvero ben interpretato
da Hulce. Vincitore di otto Oscar: miglior film, regia, attore
(Abraham), sceneggiatura, costumi, suono, trucco e scenografia.
Angeli con la faccia sporca, Gli (Usa 1938) Con James Cagney,
Humphrey Bogart, Pat O'Brien e Ann Sheridan.
Autentico capolavoro (diretto mirabilmente da Michael Curtiz).
Cagney interpreta il gangster Sullivan che si sacrifica due volte
nella sua vita: prima si addossa la responsabilita' di un reato,
scagionando cosi' l'amico, e poi, per aiutare l'amico prete (O'Brien)
che vuol salvare dalla strada dei giovani ragazzi, recita la parte
dell'uomo impaurito (dentro di se' non lo e' affatto) dinanzi
alla sedia elettrica che lo attende, smitizzando cosi' l'immagine
del fuorilegge senza paura e coraggioso sino alla morte. Grande
prova di Cagney, tagliato per la parte del gangster che resta
dignitoso fino alla fine, pur essendo cosciente di aver fallito.
Angoscia (Usa 1944) Con Ingrid Bergman, Charles Boyer
e Joseph Cotten.
Diretto meravigliosamente da George Cukor. Paula (Bergman) si
e' sposata da poco e suo marito (Boyer) fa' di tutto per convincerla
che e' pazza. Infatti lei ha delle strane allucinazioni che la
terrorizzano. Si scoprira' che e' il marito a creare quei fenomeni
perche', impazzita la moglie, si potra' impossessare dei gioielli
nascosti in casa, per i quali ha gia' ucciso la zia. Cotten salvera'
la donna. E' un film pieno di suspense ed e' soprattutto uno studio
interessante sulla coppia e i suoi meccanismi.
Anna dei miracoli (Usa 1962) Con Anne Bancroft
e Patty Duke.
Eccezionale Anne Bancroft nel ruolo dell'istitutrice che cerca
di insegnare alla cieca Helen (Duke) a conoscere il mondo che
la circonda attraverso il tatto, l'unico senso di cui puo' usufruire
oltre alla vista. Oscar alle due attrici Bancroft e Duke. Il film
e' la trasposizione cinematografica di un testo teatrale, rappresentato
sul palco dalle stesse interpreti del lungometraggio. La regia
di piece e film e' firmata da Arthur Penn.
A qualcuno piace caldo (Usa 1959) Con Marilyn Monroe, Jack Lemmon e
Tony Curtis.
Billy Wilder ha diretto questa commedia meravigliosa e perfetta,
tratta dalla sceneggiatura di "Su con la vita!" del
1935. Marilyn Monroe da' il meglio di se' e dimostra di non avere
uguali nella parte della ragazza bella, ma anche ingenua e dolce.
La sua prova e' indimenticabile: e' semplicemente magnifica in
questo ruolo, che sembra tagliato per lei, unica possibile interprete
di commedie allegre e leggere come questa. Lemmon e Curtis sono
come sempre divertenti e ironici nella loro interpretazione: soprattutto
e' degna di nota la famosa scena finale in cui Boccuccia di rosa
(Joe Brown) reagisce alla dichiarazione di mascolinita' di Daphne
(Lemmon) dicendo: 'Nessuno e' perfetto'.
Lemmon e Curtis sono due jazzisti, testimoni del massacro di San
Valentino del 1929. Per questo si travestono da donna per sfuggire
ai gangster che li vogliono eliminare. Si uniscono ad una orchestra
femminile (tra le ragazze Marilyn Monroe) diretta in Florida e
da qui tutti gli equivoci e le gag inevitabili.
Arsenico e vecchi merletti (Usa 1944) Con Cary Grant, Priscilla
Lane, Peter Lorre e Raymond Massey.
Una deliziosa commedia nera, probabilmente la piu' bella del cinema
americano. Diretta da un grande Frank Capra, che riesce a dare
un ritmo vivace che non permette allo spettatore di distrarsi
e annoiarsi. La trama forse non e' originale, ma idubbiamente
non da' al pubblico quella sensazione di 'Deja vu'. Questo non
solo per il ritmo vivace, ma anche per la caratterizzazione grottesca
dei personaggi e delle situazioni. Grant porta la sua fidanzata
(Lane) a conoscere le sue due zie e scopre che le due hanno ucciso
una dozzina di vecchietti soli e abbandonati da tutti per risparmiar
loro una vita triste. Sono state aiutate da un loro nipote, che
si crede Teddy Roosevelt, a seppellire le 'vittime' in cantina.
In un secondo momento arriva un altro nipote delle vecchiette
terribili: Jonathan (Massey), accompagnato dal dottor Einstein
(Lorre). Non vi dico altro, perche' e' da vedere. Nella parte
di Jonathan il regista avrebbe voluto il re dei film horror dell'epoca,
il bravissimo Boris Karloff, ma si dovette accontentare di Raymond
Massey. Il film e' tratto dalla commedia di Joseph Kesselring.
Baciami, stupido (Usa 1964) Con Dean Martin, Kim
Novak e Ray Walston.
Un'altra stupenda e divertente commedia diretta da Billy Wilder,
il genio del genere. Un compositore di provincia (Walston) vuole
sfondare nel mondo dello spettacolo e vuole approfittare del casuale
arrivo di un famoso cantante (Martin) nella sua cittadina per
convincerlo a interpretare una delle sue canzoni. I problemi sorgono
perche' il compositore scopre che sua moglie e' un'accanita fan
del bel cantante, che peraltro e' un dongiovanni rinomato. Geloso,
non fidandosi della moglie (pur non avendo alcun motivo), decide
di inscenare una litigata e far si che lei ritorni da sua madre.
In tal modo paghera' una bella prostituta, che lavora in un locale
della citta', affinche' finga di essere sua moglie: se il cantante
dovesse provarci, a lui non la cosa non potra' interessare. Sembra
che tutto vada per il meglio, ma... E mi fermo qui! Davvero deliziosa
questa commedia degli equivoci, molto bene interpretata e mirabilmente
diretta.
Blow out (Usa 1981) Con John Travolta, John Lithgow e
Nancy Allen.
Diretto da Brian De Palma, racconta la storia di un ex poliziotto
(Travolta) che ora fa il tecnico del suono e registra casualmente
i rumori di un incidente d'auto. Si scoprira' in seguito, in base
alla ricostruzione di rumori e immagini (le foto scattate da un
fotografo, pagato per immortalare l'avventura d'amore di un uomo
politico con una giovane ragazza), che l'incidente non e' stata
una disgrazia, ma un omicidio politico. Io trovo che sia uno dei
film piu' belli del genere, anche se, come molti film degli anni
'70 e '80, non ha una fotografia molto ben curata. Ho trovato
molto bravo Travolta, alle prese con il suo primo importante ruolo
drammatico. La regia di De Palma e' tecnicamente perfetta e il
ritmo e' sempre piu' incalzante. Lithgow e' come sempre bravo
nel ruolo di cattivo.
Il film e' ispirato a "Blow up" con Vanessa Redgrave
e "La conversazione" con Gene Hackman.
Blues Brothers, The (Usa 1980) Con John Belushi,
Dan Aykroyd, John Candy e Henry Gibson.
Una commedia demenziale e molto divertente, con una colonna sonora
ancora piu' bella (Ray Charles, James Brown, Aretha Franklin e
Cab Calloway tra i 'big'). La storia la conoscono tutti: Jake
e Elwood (Belushi e Aykroyd) devono pagare 5.000 dollari di tasse
se vogliono evitare la chiusura dell'orfanotrofio dove sono cresciuti.
Per trovare il denaro decidono di ricomporre la band e tornare
a suonare il blues. Tra gli interpreti di piccoli ruoli: Steven
Spielberg, Frank Oz, Carrie Fisher, Twiggy e John Landis, oltre
ai big della musica mondiale sopra citati.
Cantando sotto la pioggia (Usa 1952) Con Gene Kelly, Jean Hagen, Debbie
Reynolds, Donald O'Connor e Cyd Charisse.
Sicuramente il piu' grande musical mai realizzato, icona dei tempi
d'oro di Hollywood. E' la storia del passaggio dal cinema muto
al sonoro, raccontata tramite le vicende di due stelle del cinema:
Don Lockwood (Kelly) e Lina Lamont (Hagen). Il primo, eccellente
cantante e ballerino, non avra' problemi e riuscira' a sfondare
anche nel mondo del sonoro. La seconda ha una voce terribile e
verra' doppiata da Kathy Selden (Reynolds), che ovviamente raggiungera'
il successo. E' divertente, a tratti satirico e pungente, ma non
va mai sopra le righe. La storia sembra banale, ma all'epoca risulto'
un vero e proprio problema il passaggio al sonoro: molti attori
e attrici fino a quel momento si erano limitati a muoversi, talvolta
a ballare, ma mai a parlare. Trovare attori in grado di recitare,
parlare e magari cantare e ballare non fu tanto semplice: alcuni
interpreti di prim'ordine del muto si ritrovarono presto fuori
dalle scene e per sempre.
Tornando al film c'e' poco da aggiungere, perche' non si puo'
raccontare, ma necessita di essere visto e rivisto.
Casablanca
(Usa 1942) Con Humphrey Bogart, Ingrid Bergman, Paul Henreid,
Claude Rains e Peter Lorre.
Chi non ha mai visto almeno una volta questo film? Credo sia uno
dei piu' amati e apprezzati dal pubblico mondiale. Diretto magistralmente
da Michael Curtiz. Bogart e Bergman, all'inizio della seconda
guerra mondiale amanti a Parigi, si incontrano di nuovo a Casablanca:
Bogart scopre il motivo per cui lei non lo aveva seguito in Marocco
(lei era sposata con un uomo che, dato per morto in guerra, era
poi tornato) e Bergman (a Casablanca col marito) riscopre l'amore
perduto. Bogart fara' in modo che Bergman e marito (Henreid) possano
lasciare il Marocco per l'America, dando loro due lettere di transito.
Bergman, indecisa fino all'ultimo se andare via col marito o restare
con l'amore della sua vita, optera' per la prima soluzione, dopo
essere stata convinta da Bogart. Bellissima la canzone simbolo
dell'amore di Bergman e Bogart. Da sottolineare che la versione
colorizzata e' assolutamente indecente, e rovina l'atmosfera del
film. La versione italiana e' stata 'censurata' in alcuni dialoghi,
che risultano differenti dall'originale americano. Non si tratta
dei principali, ma la cosa da' comunque fastidio. Cercate la versione
originale, perche' e' la migliore.
Come rubare un milione
di dollari e vivere felici
(Usa 1966) Con Audrey Hepburn e Peter O'Toole.
Commedia spiritosa e leggera. Non e' un capolavoro, ma William
Wyler ha reso questo suo ultimo film tutto da godere. La Hepburn
e' come sempre dolce e 'aristocratica', con una recitazione perfetta.
O'Toole ha dato un'ottima prova ed e' adattissimo alla parte.
Si svolge a Parigi, dove la figlia di un falsario di opere d'arte
(Hepburn) commissiona ad un finto ladro (O'Toole) il furto di
una statuetta esposta in un museo della capitale francese. Happy
end garantito e scontato, ma il susseguirsi di eventi divertenti
ed esilaranti da' un tocco di originalita' alla trama, altrimenti
banale.
Come sposare un milionario (Usa 1953) Con Marilyn Monroe, Lauren Bacall
e Betty Grable.
Jean Negulesco ha diretto magnificamente questa commedia divertente
ed elegante. Marilyn, regina della commedia leggera americana,
e' spiritosa ed imperdibile quando, rifiutandosi di portare gli
occhiali, inciampa continuamente. Lauren Bacall, bellissima e
affascinante, da' il tocco di eleganza e charme al film. Molto
brava la Grable, che inevitabilmente passa in secondo piano accanto
alle due stelle. Assolutamente imperdibile, questo e' il secondo
film in cinemascope della storia ed e' il rifacimento di "The
Greeks had a word for them", del 1932.
Dieci comandamenti, I
(Usa 1956) Con Charlton
Heston, Yul Brynner e Anne Baxter.
Dal titolo si capisce la storia, di cui non c'e' bisogno di parlare.
Scritto in tre anni e preparato per due, il film ha utilizzato
20.000 comparse e 15.000 animali. Fu girato in Egitto, nel deserto.
Mirabile la scena in cui le acque del Mar Rosso si dividono per
lasciar passare Mose', tenendo presente che i mezzi tecnici e
tecnologici di allora erano ben diversi dagli attuali. La regia
di Cecil B.De Mille e' impeccabile ed il film, che dura 219 minuti,
non stanca mai, non e' forzato in alcun punto. Bravissimo (ed
affascinante) Yul Brynner/Ramsete ed indimenticabile Charlton
Heston/Mose'. Bellissima Anne Baxter/Nefertiti.
Dietro lo specchio (Usa 1956) Con James Mason, Barbara
Rush e Walter Matthau.
Film poco conosciuto, mandato in onda in TV ad orari improponibili,
purtroppo. Si tratta di un film drammatico, diretto splendidamente
da Nicholas Ray. Mason e' un insegnante e padre severo, ma giusto
di una tipica famiglia borghese americana. Comincia, a causa dello
stress accumulato, una cura cortisonica prescrittagli dal medico.
Il film affronta, in un periodo in cui il cortisone veniva usato
senza le giuste precauzioni, le conseguenze fisiche e mentali
(che vanno di pari passo) derivanti da un abuso del potente rivoluzionario
(allora) farmaco. Mason si ritrovera' in uno stato di vera e propria
dipendenza dal medicinale e questo lo portera' a stravolgere,
come succede oggi ai tossicodipendenti, la propria vita e il proprio
modus vivendi, le relazioni con la famiglia e gli amici, ed anche
il lavoro. Non si puo' esprimere a parole l'intensita' di questo
film, direi unico nel suo genere. James Mason (anche produttore)
mostra tutte le sue capacita' recitative: a mio parere e' in assoluto
la sua migliore interpretazione cinematografica; prima e dopo
di questa non ce ne sono state di migliori (neanche quella data
nel 1962 in "Lolita" di Kubrick, in cui aveva il ruolo
del prof. Humbert Humbert).
Un capolavoro.
Dottor Stranamore, ovvero
come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba, Il (Gb 1964)
Con Peter Sellers, George C.Scott, Sterling Hayden e James Earl
Jones.
Quando penso a questo film scoppio a ridere e non riesco a fermarmi:
Stanley Kubrick ha trasformato un romanzo carino (ma niente di
piu') scritto da Peter George (tra l'altro cosceneggiatore col
regista e Terry Southern) in un grande manifesto sarcastico ed
ironico sugli eventi 'bomba atomica', 'guerra fredda' e 'militarismo'.
Se volessi parlare in modo completo ed esaustivo di questo capolavoro
kubrickiano verrebbe fuori un trattato. Per questo mi limito a
dire che si tratta di uno dei film piu' intelligenti mai girati,
in cui il divertimento puro e semplice va di pari passo con le
allusioni in chiave sessuale e le riflessioni politiche. Insieme
ad "Arancia meccanica" ed "Orizzonti di Gloria"
e' il film migliore di Kubrick. Peter Sellers e' semplicemente
divino.
Eva contro Eva (Usa 1950) Con Bette Davis, Anne
Baxter, George Sanders e Marilyn Monroe.
Meravigliosamente diretto da Joseph L.Mankiewicz ed interpretato
da Bette Davis, una delle piu' grandi e carismatiche attrici di
tutti i tempi. Vincitore di sei Oscar, meritatissimi. Bette Davis
e' Margo Channing, attrice teatrale molto amata, che decide di
prendere sotto la sua ala protettrice una sua fan, Eva Harrington,
anche lei desiderosa di diventare una grande attrice. La ragazza
in realta' ha organizzato tutto sin dall'inizio, tramando contro
Margo e approfittando di lei per raggiungere il successo. Alla
fine sara' una attrice apprezzata, ma anche sola. Il film termina
con l'arrivo in casa di Eva di una ragazza, aspirante attrice
e fan di Eva stessa: si capisce subito che si tratta di una nuova
'Eva Harrington', pronta a tutto per arrivare alla fama e al successo.
La storia e' narrata in sette flashback, raccontati da tre narratori
diversi. La struttura e' quindi gia' un punto di forza del film,
sceneggiato dal regista dal racconto di Mary Orr "The wisdom
of Eve". E' un capolavoro. Gli interpreti principali non
avrebbero potuto far meglio. Oltre alla Davis (bravissima nel
ruolo dell'attrice che ha paura di invecchiare e di vedersi scavalcare
da una ragazza giovane e spesso piu' adatta di lei per determinati
ruoli), e' da segnalare un ottimo, magistrale George Sanders,
il critico teatrale cinico e disilluso, che 'complotta' con Eva
contro Margo, quando poi alla fine a restare scottata e' proprio
la giovane intrigante. Marilyn Monroe ha solo un piccolo ruolo,
marginale. Tante parole ho speso per questa opera cinematografica
mirabile, ma non sono minimamente sufficienti a descriverne la
perfezione e il realismo.
Febbre del sabato sera, La (Usa 1977) Con John Travolta e Karen Lynn Gorney.
Il personaggio di Tony Manero (Travolta) compare per la prima
volta in questo film (tornera' in "Stayin' Alive"),
caratterizzato soprattutto da una colonna sonora molto bella,
curata dai Bee Gees. John Travolta diventa un fenomeno di costume
per la prima volta (lo sara' di nuovo con "Grease")
grazie a questo film, in cui si narra la storia di Tony, commesso
in un negozio di vernici e bravo ballerino da discoteca.
Incontra proprio in discoteca una impiegata (Lynn Gorney), con
la quale fa coppia per una gara di ballo, che i due vinceranno.
Nel film viene rappresentata la vita squallida della gioventu'
americana di quegli anni, che vedeva come unica via di fuga l'esibizione
sulla pista da ballo.
Manero resta indifferente dinanzi a cio' che vede e vive: capira'
quanto valga dare un senso alla propria vita solo quando quella
di un suo amico finira' con un suicidio.
Four Rooms (Usa 1998) Con Tim Roth, Antonio
Banderas e Madonna.
Di registi vari, tra cui Quentin Tarantino. Sottovalutato da alcuni
critici cinematografici (ad esempio Mereghetti) e', secondo me
molto interessante, soprattutto per la bravura di Tim Roth, in
assoluto uno dei migliori attori di oggi ad Hollywood. Il suo
talento verra' fuori tutto in "La leggenda del pianista sull'oceano".
Roth interpreta il portiere di un albergo di Hollywood, in cui
la notte di Capodanno scendono personaggi molto particolari. Sono
storie legate a quattro differenti stanze d'albergo, ogni storia
e' stata girata da un regista diverso. La prima ("Strano
intruglio"), di Allison Anders, e' l'unica orribile e odiosa.
Un gruppo di streghe vuole raccogliere dello sperma per evocare
la loro dea. Oltre che stupido, e' girato coi piedi e le donne
interpreti non sembra conoscano l'arte recitativa. Madonna forse
e' l'unica a salvarsi, anche perche' sembra che interpreti se
stessa. Valeria Golino da' un ulteriore prova di essere una delle
piu' insipide e incapaci attrici del cinema.
Roth fornira' alle streghe quello di cui avevano bisogno. Il secondo
episodio e' quello piu' carino, dopo l'ultimo: "L'uomo sbagliato"
di Rockwell. Una coppia di sadomaso coinvolge il povero Ted (Roth)
nelle sue recite assurde. L'uomo finge di avere un attacco di
cuore e Ted, nel panico totale, non cosa fare. Ma appena capisce
che e' tutto uno scherzo, uscira' dalla camera senza piu' farvi
ritorno. Il terzo ("I cattivi"), di Rodriguez, e' divertente:
i figli di una coppia strana, composta da Banderas e un'asiatica,
rimangono soli nella camera, mentre i genitori vanno in giro per
la citta' a spassarsela. Non prima di aver lasciato a Ted il compito
di controllare i frugoletti. Naturalmente non si tratta dei figli
che ognuno vorrebbe avere, ma di due insopportabili pesti, disobbedienti
e maleducati. Riusciranno a dar fuoco alla stanza, a trovare un
cadavere di donna sotto il materasso, e tutto questo con l'aiuto
involontario di Ted. L'ultimo ("L'uomo di Hollywood")
e' stato girato da Tarantino ed e' il piu' indovinato. E' interpretato
dallo stesso Tarantino, ovviamente da Roth, e da Bruce Willis
e Paul Calderon. Roth e' scelto per un esperimento che il gruppo
di amici vuole fare, prendendo spunto da un telefilm di Hitchcock
("L'uomo del Sud"). Se Calderon riuscira' ad accendere
dieci volte di seguito il suo Zippo avra' una Chevrolet del '64,
mentre se non riuscira' nell'impresa il suo mignolo verra' tagliato.
Roth (beh, non certo gli amici di Calderon, come potrebbero?)
deve occuparsi dell'eventuale taglio del dito nel caso in cui
la prova non riesca (cos'e' "Scommettiamo che?" a confronto?).
In cambio il portiere ricevera' un bel mucchio di dollari. Roth
accetta e... ZAC!, taglia il mignolo a Calderon, che ha fallito
l'impresa, non riuscendo ad accendere li Zippo neanche la prima
volta. Il fatto e' che in realta' si trattava di uno scherzo,
e che Tarantino e gli altri non avevano alcuna intenzione di arrivare
a tanto: erano convinti che Roth non avrebbe mai veramente svolto
quel 'compito'. E' bella la scena in cui rapidamente Roth taglia
il mignolo a Calderon, acchiappa i soldi e contento e soddisfatto
torna al suo lavoro. Finalmente non e' stato vittima di nessuno.
A me e' piaciuto molto.
Frankenstein Junior (Usa 1974) Con Gene Wilder, Peter
Boyle e Marty Feldman.
Un film comico a dir poco mirabile. Una successione continua di
gag che non danno la possibilita' al pubblico di smettere di ridere.
Wilder, bravo nel ruolo del nipote del barone Frankenstein, e'
diretto molto bene da Mel Brooks. Oltre a Wilder c'e' Feldman
che interpreta il gobbo Igor (ricordate la frase: 'Castello ululi',
lupo ulula''?). Il nipote del barone Frankenstein torna nel laboratorio
del parente e decide anche lui di dare vita ad un uomo artificiale.
Il resto della storia e' composta praticamente solo da gag, per
cui non resta che vedere il film.
Grease
(Usa 1978) Con John Travolta, Olivia Newton-John, Stockard Channing
e Jeff Conaway.
Il secondo ruolo importante per Travolta, dopo "La febbre
del sabato sera". E' la trasposizione cinematografica del
musical omonimo, con belle canzoni e musiche. Danny (Travolta)
e Sandy (Newton-John) vivono una storia d'amore durante l'estate:
lei tornera' in Australia per l'inizio della scuola. Primo giorno
di scuola alla Rydell High School: Sandy, rimasta in America,
si e' iscritta in quella scuola; non sa che Danny e' nella stessa
scuola ed e' uno dei ragazzi 'duri', strafottenti e playboy. Con
lei infatti si era comportato seriamente. Si incontreranno, ma
lui per non sfigurare con gli amici, la trattera' con sufficienza,
rompendo quel sogno di amore puro e vero che avevano vissuto in
estate. Dopo una serie di eventi sara' lei a cambiare per lui,
soprattutto si trasformera' fisicamente da ragazza acqua e sapone
a vamp sexy, cui lui non potra' resistere.
Se da un lato la trama e' semplice e quasi scontata, le canzoni
sono il punto forte del film: "You're the one that I want"
e' diventata, un successo mondiale, ma anche "Summer nights",
"Hopelessly devoted to you", "Sandy" e le
altre sono splendidi pezzi. Travolta e Newton-John cantano e ballano
benissimo.
Hamlet (Usa 1996) Con Kenneth Branagh, Julie Christie,
Kate Winslet, Jack Lemmon, Charlton Heston, Gerard Depardieu,
Robin Williams, Richard Attenborough e Billy Crystal.
Una delle migliori regie e interpretazioni di Branagh (insieme
a "Molto rumore per nulla"), la piu' grande espressione
del cinema britannico, dopo i grandi dei decenni passati, come
Olivier e Guinness. La storia e' ovviamente quella di Amleto,
il principe danese uscito dalla penna di William Shakespeare.
Amleto e' interpretato da Branagh, Gertrude da Christie, Ofelia
da Winslet, che finalmente da' una bella prova di recitazione:
si direbbe che a interpretare "Titanic" sia stata la
sua controfigura. Grande, grandissima recitazione di tutti, soprattutto
di Branagh (Shakespeare sembra fatto per lui).
Un vero omaggio alla grandezza di Shakespeare. Mi sono ripetuta,
ma non si puo' dire a parole la perfezione di queso film: e' necessario
vederlo con i propri occhi. Merita di essere riportato un passo
della critica di Mereghetti: "Per una volta l'istrionismo
sopra le righe della recitazione di Branagh e' essenziale a mettere
in luce l'energia distruttiva e autodistruttiva del personaggio,
come sottolinea magistralmente il monologo dell'"essere o
non essere", dove Amleto dialoga non con un teschio, ma piu'
giustamente con se stesso, davanti ad uno specchio". Da notare
che la storia e' stata riportata all'Ottocento. La durata originale
e' di 242', ed indubbiamente e' la migliore. Come tutte le volte
in cui tagliano un film, per le esigenze televisive soprattutto,
commettono uno scempio.
Hollywood Party (Usa 1968) Con Peter Sellers
e Edward McKinley.
Un film comico ed esilarante con Sellers in gran forma, diretto
da un Blake Edwards in fase ascendente. Le gag si susseguono ininterrottamente
fino alla fine di questo piccolo capolavoro dell'arte comica.
Hrundi V.Bakshi (Sellers) e' una comparsa in un film, ma inavvertitamente
distrugge il set. Per un errore viene invitato al party organizzato
dal regista o produttore cui ha causato il danno. Cosi' dopo avergli
annientato il set, combina guai anche a casa, mettendogliela sottosopra.
E' imperdibile.
Indovina chi viene a cena?
(Usa 1967) Con Katharine
Hepburn, Tracy Spencer, Sidney Poitier e Katharine Houghton.
La figlia (Houghton) di una coppia progressista (Spencer e Hepburn)
torna a casa per presentare il suo fidanzato (Poitier) ai genitori.
Nonostante siano consci che la societa' si evolve in un determinato
senso, i genitori non riescono inizialmente ad accettare lo stato
di fatto. Sono soprattutto preoccupati per la figlia, che sposando
un uomo di colore, dovra' affrontare una serie di problemi che
inevitabilmente le si presenteranno. Alla fine cederanno, notando
che la giovane coppia e' veramente disposta a superare gli ostacoli
alla loro felicita'. Tracy mori' due settimane dopo la fine delle
riprese. Nel ruolo della figlia c'e' la Houghton, nipote della
Hepburn al suo debutto. Oscar alla Hepburn.
Invito a cena con delitto
(Usa 1976) Con Peter
Sellers, Alec Guinness, Peter Falk, David Niven, Elsa Lancaster,
Truman Capote e James Coco.
Il miliardario Lionel Twain (Capote) sfida i cinque detective
piu' famosi del mondo a risolvere un caso di omicidio che ancora
non ha avuto luogo. Li invita per questo al suo castello. Una
commedia satirica molto ben confezionata con un cast d'eccezione,
tra cui due tra i piu' grandi attori inglesi: Niven e Guinness.
Ogni personaggio e' la parodia di un famoso detective: Falk/Diamond
e' Sam Spade, Coco/Perrier e' Poirot, Niven/Charleston e' Nick
Charles, Sellers/Wang e' Charlie Chan e Lancaster/Marbles e' miss
Marple. Alec Guinness e' meraviglioso nel ruolo del maggiordomo
cieco.
Laureato, Il
(Usa 1967) Con Dustin Hoffman, Anne Bancroft e Katharine Ross.
Benjamin (Hoffman), neolaureato, torna a casa e inizia una relazione
con la signora Robinson (Bancroft), amica dei suoi genitori. Poi
conosce la figlia (Ross) e se ne innamora: la madre di lei pero'
non vuole che i due stiano insieme e racconta alla figlia la storia
che ha avuto con Benjamin. La ragazza si allontana da lui, arriva
all'altare per sposare un altro, ma Benjamin si presenta in Chiesa
e la porta via con se', su un autobus (scena memorabile entrata
nella storia del cinema). Tratto dal romanzo omonimo di Charles
Webb, e' stato ben diretto da Nichols e interpretato da Hoffman,
all'epoca del film semisconosciuto, e accompagnato da una bella
colonna sonora. Stupenda in modo particolare e' "Mrs. Robinson"
di Simon & Garfunkel.
Molto rumore per nulla (Gb 1993) Con Kenneth Branagh,
Emma Thompson, Denzel Washington, Michael Keaton, Keanu Reeves
e Robert Sean Leonard.
La storia e' quella della splendida commedia omonima di Shakespeare.
Una bellissima trasposizione cinematografica, diretta da un magnifico
Branagh, che interpreta il ruolo di Benedick. Beatrice, la donna
di cui si innamora e' Emma Thompson, sua moglie nella vita. Molta
importanza e' data all'intreccio, piu' che alla riproduzione dell'ambientazione
originale (qui la vicenda si svolge nel Chianti, e non a Messina).
Molto brava la Thompson e divertente Keaton nella sua piccola
ma importante parte.
Mummia, La (Usa 1932) Con Boris Karloff.
L'egizio Im-Ho-Tep ritorna in vita dopo la lettura di un papiro
magico. Intende far risorgere la principessa che amava, e per
colpa della quale fu mummificato vivo. Tra i membri di una spedizione
nota una ragazza molto somigliante alla principessa e decide di
rapirla per dare il suo corpo all'amata. Ma il suo tentativo viene
sventato appena in tempo. Del 1999 e' uno dei molteplici remake.
Karloff e' impressionante nella parte della Mummia, pensate che
ogni giorno veniva sottoposto a sei ore di seduta di trucco. Un
film horror che oggi non suscita affatto paura, ma i toni cupi
certo sono piu' inquietanti di tutti i mostri multiformi, bavosi
e con gli occhi di fuori di oggi.
Niagara
(Usa 1953) Con Marilyn Monroe e Joseph Cotten.
Il primo grande successo della Monroe, anche se il film non e'
eccezionale. Rose (Monroe) progetta con l'amante di uccidere il
marito (Cotten) buttandolo nelle cascate del Niagara, ma il progetto
fallisce e la coppia viene punita. La regia di Hathaway non e'
un granche' e si vede.
Orizzonti di gloria (Usa 1957) Con Kirk Douglas,
Adolphe Menjou e George Macready.
In assoluto uno dei film piu' belli del grande Stanley Kubrick.
Molto curato, con eccezionali scene di guerra: mi riferisco a
quelle in cui Douglas si lascia alle spalle la trincea e corre
incontro al nemico, per ritornare indietro subito dopo perche'
e' uno dei pochi ad essere uscito dalla trincea. La vicenda si
svolge durante la prima guerra mondiale. Dopo il fallimento dell'attacco
francese ai tedeschi, un generale (Macready) ordina l'uccisione
di tre uomini, scelti a caso, come punizione, per dare l'esempio.
Il generale ritiene che l'attacco sia fallito per la vilta' dei
soldati. Sono vani i tentativi attuati da un colonnello (Douglas)
per salvare i tre condannati a morte. I personaggi principali
sono spaventosamente perfetti nei loro ruoli: oltre a Douglas
e Macready, c'e' Menjou, nella parte del generale Broulard, che
da' una delle sue stupende prove di recitazione ad alto livello.
Il titolo si spiega verso la fine del film: Broulard ha frainteso
il vero motivo per cui il colonnello tentava di scagionare i tre
soldati e di mostrare il generale che ne ha voluto la condanna
a morte come uno spregiudicato assassino, un fanatico che vuole
solo gloria. Credeva infatti che lo scopo del colonnello fosse
quello di prendere il posto del generale ambizioso perche' anch'egli
assetato di gloria e fama. Invece il colonnello desiderava semplicemente
la liberazione dei tre, perche' il loro comportamento in campo
era stato corretto e il fallimento dell'attacco era diretta conseguenza
della scelta suicida del generale che non aveva voluto aspettare
i rinforzi. In Francia e' uscito, a causa della censura, nel 1975,
cioe' 18 anni dopo l'uscita negli Stati Uniti.
Un film di grand'effetto.
Palcoscenico (Usa 1937) Con Katharine Hepburn,
Ginger Rogers, Adolphe Menjou e Lucille Ball.
Le vicende di un gruppo di aspiranti attrici, che vivono in una
pensione. Si tratta di ragazze quasi tutte povere, tranne una:
Katharine Hepburn. Un adelle piu' belle prove della Hepburn, che
dimostra ancora una volta di essere una grande attrice, dal grande
talento e dalla grande forza espressiva. Interpreta una ragazza
aspirante attrice, ricca e viziata. Riesce a rubare la parte ad
una delle altre attrici, che si suicida. Solo allora si rendera'
conto di cosa conta nella vita e svelera' un talento eccezionale
nella recitazione. Un film in cui dramma e commedia sono dosati
molto bene, molto piacevole, ma che allo stesso tempo fa riflettere.
E' tratto da un testo teatrale di Edna Ferber e George S.Kaufman.
Parola ai giurati, La (Usa 1957) Con Henry Fonda, Lee
J.Cobb e Ed Begley.
Sidney Lumet non e' mai stato cosi' bravo come in questa sua prova
di esordio. Durante un processo, la giuria composta da dodici
uomini si ritira per il verdetto. Si tratta di un'omicidio. Undici
dei dodici e' convinto della colpevolezza dell'imputato. Il dodicesimo
(Fonda) riuscira' ad insinuare il dubbio in ognuno di essi, persino
nel piu' cocciuto e deciso a condannare. Tutti bravi i dodici,
tra cui spicca Henry Fonda. Secondo me non e' mai stato girato
un altro film su processi (et similia) che possa essere minimamente
paragonato a questo capolavoro. La caratterizzazione psicologica
di ogni singolo personaggio e' precisa e non lascia dubbi sui
processi mentali che ci portano a giudicare i nostri simili: non
sempre (anzi quasi mai) si riesce a tenere separati i fatti oggettivi
dalle visioni soggettive del problema. Spesso siamo influenzati
dalle nostre esperienze e giudichiamo fatti in base ad esse, come
se fossimo nuovamente noi ad essere in causa contro il nostro
precedente 'avversario'. Una pietra miliare del cinema.
Porta proibita, La- Jane
Eyre (Usa 1944) Con
Orson Welles e Joan Fontaine.
L'unica trasposizione cinematografica del romanzo di Charlotte
Bronte degna di nota. Un film inquietante e profondo, con un Orson
Welles che da' al suo personaggio energia e carisma. Molto diverso
dal "Jane Eyre" di Zeffirelli, che reputo piatto e senza
stile (come quasi tutti i suoi film, in primis "Romeo e Giulietta").
Nel primo c'e' forza, contrasto, carattere e c'e' Orson Welles.
Nel secondo c'e' un signore di Rochester (Hurt) che sembra piu'
un semplice uomo d'affari, che e' in cerca di una baby sitter-istitutrice
(una orribile, impressionantemente brutta Charlotte Gainsbourg)
per la figlia. Nel primo vengono fuori drammi e paure, nel secondo
pare di vedere una bellissima serie di cartoline, ma niente di
piu'. "La porta proibita" e' stato diretto da Stevenson
ed e' la prima interpretazione di Welles in un film hollywoodiano
non suo.
Pulp Fiction
(Usa 1994) Con John Travolta, Samuel L.Jackson, Quentin Tarantino,
Tim Roth e Harvey Keitel.
Il film che ha nuovamente consacrato John Travolta. Ottima la
regia di Tarantino, una delle sue prove migliori.
Samuel L.Jackson dimostra di essere uno dei migliori attori di
colore (assieme a Morgan Freeman e Wesley Snipes) dai tempi di
Sidney Poitier. Tim Roth comincia la sua ascesa. Keitel e' perfetto
in ogni momrnto r non perde colpi. L'unico neo e' Uma Thurman,
che non riesco a sopportare. Da non perdere per chi non l'avesse
ancora visto.
Qualcuno volo' sul nido del cuculo (Usa 1975) Con Jack Nicholson,
Danny DeVito e Christopher Lloyd.
Tratto dal romanzo omonimo di Ken Kesey e girato da Milos Forman.
Il carcerato Mc Murphy (Nicholson) viene portato in un manicomio,
pensando che gli possa far meglio della prigione. Mc Murphy accetta
tale prova e non chiede invece di tornare in carcere. Crede che
restando li' potra' tornare presto in liberta', non trattandosi
di un carcere. Scoprira' in seguito che la vita' la' e' ancora
piu' dura, soprattutto per un sano di mente come lui. Mc Murphy
si inimichera' tutto il personale del manicomio e subira' la peggiore
delle condanne per uno come lui, pieno di vita: la lobotomia.
Uno dei suoi amici pazienti, sano come lui,
seguendo gli insegnamenti di Mc Murphy decide di scappare: ma
prima lo soffoca con un cuscino: non puo' lasciare che un uomo
forte e capace come lui sia visto in quelle condizioni e viva
da vegetale. Mc Murphy avrebbe agito in quel modo. Il film denuncia
la situazione dei manicomi e il trattamento riservato ai pazienti,
considerati tutti come degli incapaci. Il personaggio di Nicholson
e' colui che invece risveglia nei pazienti sentimenti ed emozioni
sopite, ma esistenti. Un film meraviglioso, con grandi interpreti
tra cui spicca Nicholson, che anticipa un po' il suo personaggio
in "Shining" di Kubrick. 5 Oscar: miglior film, miglior
attore protagonista e attrice protagonista, regia e sceneggiatura.
Anche il libro e' molto bello.
Quando la moglie e' in vacanza (Usa 1955) Con Marilyn Monroe
e Tom Ewell.
Uno dei capolavori di Billy Wilder, con una bellissima, dolce
e perfetta Monroe.
Un marito resta a casa per lavoro durante le vacanze estive, mandando
moglie e figlio nel Maine.
Conosce per caso l'inquilina del piano di sopra (Monroe), di cui
si invaghisce. Tante le gag irresistibili, che, pur non apertamente
(era in vigore il codice Hayes), danno a intendere tante cose.
Quarto potere (Usa 1941) Con Orson Welles e Joseph Cotten.
Il miglior film di Welles e il piu' bello del cinema.
A un giornalista (Alland) viene affidato il compito di indagare
sul passato del defunto Charles Foster Kane (Welles), magnate
della stampa. Questo anche per capire il significato della sua
ultima parola: Rosebud (nella versione italiana storpiato in Rosabella).
Il giornalista incontrera' la seconda moglie di Kane, il suo braccio
destro, il miglior amico (Cotten) e infine il maggiordomo.
Ma niente su Rosebud verra' a galla. In compenso l'uomo Kane viene
svelato in tutte le sue forme. Alla fine il senso della sua parola
e' svelato al pubblico. Volete saperlo? Guardate il film, il primo
lungometraggio di Welles. O se proprio non volete aspettare, inviatemi una mail con la richiesta e vi
rispondero' in tempo quasi reale!
Nel contratto con la RKO Welles e' contemporaneamente produttore,
sceneggiatore, regista e attore.
Ha una struttura complessa, con incastri e flashback ottimamente
inseriti. E' stato attaccato da chi vedeva troppe somiglianze
con la vita di William Randolph Hearst. Migliore e' la versione
originale, mentre quella italiana ha storpiato, come gia' accennato,
i nomi simbolo del mondo di Kane: oltre a Rosebud, ad esempio,
il castello di Kane da Xanadu' diventa Candalu'. Per trovar l'originale
chiedete nelle migliori videoteche o controllate i programmi notturni
di Raitre ("Cose mai viste"), sabato e domenica in modo
particolare. Cosi' l'ho beccato io...
Rocky Horror Picture Show, The (Gb 1975) Con Tim Curry, Susan
Sarandon e Barry Bostwick.
La migliore trasposizione cinematografica di un musical. Jesus
Christ Superstar e' indubbiamente bello, ma solo per le musiche.
Invece TRHPS e' semplicemente fantastico. Le musiche (di Richard
O'Brien) sono entusiasmanti, le scenografie sono strabilianti
e gli interpreti bravissimi. Soprattutto Tim Curry, che interpreta
il Dr Frank-N-Furter, scienziato pazzo transessuale, proveniente
dal pianeta, appunto, Transexual Transilvania.
Tale scienziato organizza un party con i transessuali del suo
pianeta per mostrar loro la sua creatura: un ragazzo biondo e
muscoloso, che si e' creato a suo piacere, seguendo i suoi gusti.
Casualmente i fidanzati Brad (Bostwick) e Janet (Sarandon) capitano
nel castello per fare una telefonata. Vengono coinvolti e in quella
notte, dopo che la creatura (Rocky) e' stata mostrata a tutti,
Brad e Janet avranno rapporti con il Dr Frank-n-Furter.
Janet scopre che anche Brad e' stato con Frank e per disperazione
va con Rocky.
Cio' suscita la gelosia di Frank che nota che a Rocky piacciono
le donne.
Un film da non perdere!
Scandalo a Filadelfia (Usa 1940) Con Katharine Hepburn, Cary Grant
e James Stewart.
Una splendida commedia costruita su misura per la Hepburn, semplicemente
grandiosa.
La storia e' quella che ho scritto per "Alta societa'".
Il film di Cukor, questo, e' nettamente superiore rispetto al
remake "Alta societa'", sotto ogni punto di vista. Assolutamente
da vedere!!!
Shining
(Usa 1980) Con Jack Nicholson e Shelley Duvall.
Un altro film eccezionale del piu' grande regista di tutti i tempi:
Stanley Kubrick.
L'insegnante Jack Torrance (Nicholson) viene incaricato di fare
il guardiano in un grande albergo in montagna nel periodo di chiusura
invernale. E' contento perche' si potra' dedicare al suo hobby:
la scrittura.
Si reca li' con la moglie e il figlio. Purtroppo la solitudine,
l'isolamento dal mondo lo rende pazzo, cosa accaduta anche al
precedente guardiano che uccise la sua famiglia.
Colto da un raptus cerca di uccidere il figlio Danny che riesce
a sfuggirgli. Il bambino e' dotato di un potere particolare, la
luccicanza, The Shining, che gli permette di vedere eventi passati
e futuri e comunicare con chi ha il suo stesso potere. La perfezione
di Nicholson, in un ruolo in un certo senso anticipato in "Qualcuno
volo' sul nido del cuculo", e' agli occhi di tutti coloro
i quali l'hanno visto.
Taxi driver
(Usa 1976) Con Robert De Niro, Jodie Foster e Harvey Keitel.
Uno dei migliori film di Scorsese con un grande Robert De Niro.
Travis Bickle (De Niro) e' un reduce del Vietnam, che ora fa il
tassista a New York. Incontra una giovane ragazza (Foster) che
si prostituisce e decide di aiutarla, arrivando a far fuori il
protettore. Il suo modo per ripulire la citta', compiendo un massacro
e passando alla fine per eroe.
Un film decisamente da non perdere, un capolavoro. La tipica metropoli
americana viene messa a nudo, con la sua violenza e la sua vita
notturna piena di stranezze e contraddizioni.
Uno, due, tre! (Usa 1961) Con James Cagney, Horst
Buchholz e Pamela Tiffin.
Una commedia eccezionale. Forse la piu' divertente del cinema
hollywoodiano. Cagney e' strepitoso, grande interprete di ruolo
drammatici e comici.
La storia: Cagney dirige la sede della Coca Cola nella Berlino
Ovest all'epoca della piena guerra fredda. In visita a Berlino
arriva, sua ospite, la figlia del boss della Coca Cola di Atlanta
(dove c'e' la sede principale della Coca Cola). La ragazza si
innamora e sposa segretamente un giovane (stupendo) comunista
della Germania dell'Est (Buchholz). Cagney entra in crisi perche'
non solo lo ha sposato, ma aspetta un figlio e il padre sta per
giungere a Berlino a riprenderla! Cosa puo' fare? Non voglio aggiungere
altro e ho detto troppo. Dovete vederlo. Se non vi dovesse riuscire,
perche' introvabile nelle videoteche, mandatemi la solita mail e vi diro' di piu'.
Via col vento (Usa 1939) Con Vivien Leigh, Clark Gable, Leslie
Howard e Olivia de Havilland.
La storia la conoscerete tutti, inutile accennarla.
Tutti i protagonisti sono all'altezza e si capisce il motivo per
cui tantissimo tempo e' stato impiegato per la loro scelta. In
modo particolare per il ruolo di Scarlett O'Hara (da noi Rossella)
molte attrici furono contattate, le migliori, ma la perfetta Scarlett
non si trovava... fin quando per puro caso comparve Vivien Leigh,
attrice inglese di teatro, che accompagnava un'amica al provino.
Fu scelta lei. Tra le tante fu scartata Bette Davis, bravissima,
ma non perfetta come la Leigh. La Leigh ha dato a Scarlett il
carattere: turbolenta, fiera, consapevole di essere capace di
ottenere cio' che vuole, altera, aristocratica. Una eroina.
Dietro la scelta della de Havilland per il ruolo di Melania c'e'
un particolare che non tutti conoscono: la parte fu offerta a
Joan Fontaine, la sorella di Olivia, che rifiuto' dicendo: "Datela
a mia sorella!". Detto, fatto.
8 Oscar furono vinti da Via col vento: Film, regia, attrice protagonista,
attrice non protagonista (la governante di colore Mammy, interpretata
da Hatty McDaniel), sceneggiatura, fotografia, arredamento e montaggio.
Ha un seguito: il film tv a puntate "Rossella". Meglio
glissare su questo orrore. Far finta che non sia mai esistito,
dato che entrambi gli interpreti non sono all'altezza dei predecessori.
Da segnalare, eccome, le musiche eccezionali.
(Se hai un sito e vuoi partecipare anche tu alla campagna! Scrivimi per sapere come fare!) |