S. Caterina, un progetto smarrito …
Questa, che è qui illustrata, è la mia
tesi di Laurea. E’ evidente che si tratta di una ricerca sulla cellula
museografica per eccellenza con introduzione di quest’elemento innovativo della
volta vetrata che si contrappone con demolizioni nella parte ottocentesca e in
quelle ricostruite dopo il bombardamento del 44.
Ammirevole il sistema d’illuminazione del
museo con queste volte vetrate, tutte da godere le fluenti compressioni ed
aspirazioni degli spazi, che a distanza di un trentennio suscitano ancora
emozione ed interesse. Il museo come rappresentazione della
memoria. Il concepire inteso ad assolvere un profondo senso del rito, che si
esprime in una liturgia fatta d’intimi colloqui, dubbi e suggestioni. Ponderare
e pianificare un museo che era differente da quello che si era diviso nella
morfologia della città, ambiva a prendere conoscenza della problematica sempre più urgente dei centri storici. Isolare l’opera d’arte per poterla
osservare da molteplici punti di vista, introducendo l’elemento tempo,
muoversi attorno, aggiungendo una nuova carica emotiva e conoscitiva.
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