Nella frenetica vita dei giorni nostri il 15 agosto scorso, ferragosto, giorno delle abbuffate e degli eccessi chi scrive si è trovato ancora una volta in mezzo alle rinate mura dell'antichissima chiesa della Madonna della Neve detta "del Rosario" insieme ai suoi silenzi che emanano profumi antichi, storia umana e religiosa. La spiritualità che emana questo luogo è semplice e arriva direttamente al cuore delle persone, credenti e non credenti. Ecco perché non c'è stato giorno migliore per contemplare la sua fresca e antica bellezza fatta di spiritualità e arte. Essa rappresenta certamente uno straordinario vanto artistico per Palena che in questa virtuale passeggiata fatta fra le sue vuote panche, ho voluto rappresentare virtualmente. |
L'interno della chiesa architettonicamente barocco, è a croce greca e a tre navate con pannelli di buona pittura. Nell'abside rettangolare sono rilevanti il capo-altare e gli stalli del coro, in legno, finemente intagliati, ma degni di restauro. Nella parte centrale dell'abside, in alto, c'è una nicchia con la preziosa icone lignea della Vergine della Neve col Bambino, del sec. XV, monumento nazionale. Il Cristo Morto è racchiuso in un prezioso armadio di legno intagliato; il quadro di Sant'Andrea pescatore, del noto palenese Oreste Recchione, è la migliore pittura del sec. XIX: l'Apostolo, in piedi, su di una breve spiaggia, presso la croce del suo martirio contro un breve fondo di mare e di cielo. La testa è energica e barbuta, sguardo aperto. con un libro nella sinistra e la destra si leva in atto discorsivo. Dell'antico organo, dono dei " bovari palenesi ", distrutto dagli eventi bellici, è rimasto soltanto la cassa, opera finemente intagliata dal celebre scultore Ferdinando Mosca di Pescocostanzo. |