PALENA
(1997)
I 38 Paesi del Parco Nazionale della Maiella
di Franco Cercone

Gradevole guida tascabile che in 80 pagine, nell'ambito di una più ampia iniziativa riguardante tutti i paesi del Parco della Maiella, condensa notizie storiche, religiose, naturalistiche nonché fotografiche su Palena, con un capitolo espressamente dedicato alla Palena antica. Inoltre illustrato il panorama delle locali attività artigianali.

Il libro è attualmente regolarmente distributo èd in vendita.

... Uno stralcio dalla guida:

I centri della valle risultano di notevole interesse sia sotto il profilo paesaggistico che storicoculturale. Dopo alcuni chilometri da Forchetta un tratto di strada conduce alla Madonna dell'Altare, chiesa anticamente di giurisdizione dei Celestini ed edificata nei pressi dell'eremo dove, secondo G. Celidonio, fra' Pietro - divenuto in seguito papa Celestino V - condusse vita ascetica per circa tre anni a partire dal 1248.
Lungo la strada che con un percorso ardito si snoda da Palena verso Lama dei Peligni si incontra la Grotta del Cavallone, che si raggiunge in tenimento di Taranta Peligna con una suggestiva funivia. La grotta, come è noto, ispirò G. D'Annunzio e F. P. Michetti per la tragedia e l'omonimo capolavoro pittorico dal titolo La figlia di Iorio.
Se si escludono le tristi vicende legate al secondo conflitto mondiale (Palena in particolare subi un violento bombardamento) nessun evento al di fuori dei rovinosi terremoti del 1456 e del 1706 ha disturbato la quiete della Valle, i cui abitanti si sono sempre contraddistinti per la loro laboriosità che è diventata attraverso i secoli quasi proverbiale.
La flora che vi regna è quella tipica dell'Appennino con larga presenza di piante officinali. Nei dintorni del lago Sant'Angelo abbondano estensioni di lecci e lungo le dorsali che fiancheggiano il corso del fiume sono presenti soprattutto cerri e querce.
Di notevole importanza è risultata la Riserva Naturale regionale della Majella Orientale e dell'Oasi WWF di Lama dei Peligni, dove è stato realizzato grazie ad un progetto della Regione Abruzzo e dal WWF Italia il giardino botanico della Majella. Con le sue bellezze naturalistiche e paesaggistiche, Palena si proietta verso il nuovo millennio all'insegna di un turismo ecologico che diventerà sempre di più la principale risorsa socio-economica dell'intero territorio.

Il toponimo Palena.

Secondo il glottologo M. De Giovanni, il toponimo deriva dalla "base mediterranea" pala, nel significato di `prato in erto pendio, senz'albesi', cui va ricondotto anche l'altro toponimo Pallanum e quindi, aggiungiamo, anche l'antica designazione di mons palenus data secondo il Cluverio al Monte Porrara, attributo di Giove Paleno.
Il territorio di Palena fu abitato sin dal paleolitico, come dimostrano i manufatti individuati nel corso di indagini condotte in loco dal Radmilli, e soprattutto nel periodo italico e romano.

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