Il Tempo - Sabato 22 Dicembre 2001

«A Israele non importa se a governare è la destra» Incontro fra Peres e il viceministro Adolfo Urso di An. «Nessun segno di antisemitismo»

 

 

 

 

dall'inviato LAURA DELLA PASQUA



TEL AVIV «Non abbiamo notato alcun segno di antisemitismo e anti israelianità. E quindi per noi non ha alcuna importanza se un Governo è di destra o di sinistra». Poche e chiare parole al termine di un incontro durato più di un'ora, una lunga stretta di mano sotto il flash dei fotografi e Shimon Peres, ministro degli Esteri Israeliano, sancisce l'inizio di una nuova era di rapporti tra la destra italiana e lo Stato d'Israele. Accanto a lui, in una sala assediata dagli uomini del servizio di sicurezza, c'è il viceministro del Commercio con l'Estero e esponente di Alleanza Nazionale, Adolfo Urso in missione in Israele per due giorni. È la prima visita ufficiale di un esponente di Alleanza Nazionale dopo numerosi tentativi annunciati ma mai andati in porto. «Qui si chiude una fase storica e se ne apre un'altra. È un risultato che ho sempre desiderato in trent'anni di vita politica» afferma soddisfatto Urso e rivela di aver avuto «un'accoglienza calorosa dai vertici del Governo israeliano; nessuno ha sollevato problemi di alcun tipo». Non nasconde che è stata dura. «Siamo stati giudicati, misurati come era giusto che fosse, ma ora possiamo aprire una nuova fase». Poi aggiunge che Peres ha espresso parole di apprezzamento per le posizioni che la destra italiana ha sempre preso sulla vicenda israeliana. A quando quindi Fini in Israele? Urso afferma di non aver affrontato con Peres il tema dei rapporti con la destra italiana ma è chiaro che «i fatti parlano da soli» e che ora anche «Alleanza Nazionale può svolgere un ruolo per ricucire i rapporti tra palestinesi e israeliani». Urso ha poi ricordato il lungo cammino che ha portato AN a questo risultato. «Ci siamo tolti il carico di una tragedia, quella dell'Olocausto, che era sulle nostre spalle pur non essendo nostra responsabilità. Da noi si pretendevano atti significativi rispetto al passato e noi li abbiamo compiuti con determinazione.
Ora si volta pagina». E a sugellare questo nuovo capitolo Urso si è recato anche al Museo dell'Olocausto a Gerusalemme dove ha deposto una corona di fiori insieme al presidente dell'Unione industriali di Roma Gian Carlo Elia Valori, anche lui in missione in Israele.
Ma gli incontri di Urso con esponenti del Governo Sharon, sono servirti anche a riaffermare il rapporto di vicinanza e di collaborazione tra l'Italia e lo Stato d'Israele. La visita del viceministro precede infatti la missione parlamentare italiana e quella del ministro degli Esteri Ruggero per il prossimo gennaio.
Nell'incontro Peres si è soffermato a lungo sulla difficile situazione israeliana sottolineando che «la strada verso la pace sta procedendo, anche se in modo sotterraneo». E ha insistito sull'impegno che «l'Italia può svolgere a livello politico e economico per facilitare il processo di pace».
Peres ha poi chiesto all'Italia di partecipare ad alcune iniziative nei territori palestinesi quali la costruzione di una centrale elettrica, di un impianto di desalinizzazione e di grandi infrastrutture. Il ministro israeliano si è poi detto interessato al progetto di una sorta di Piano Marshall per la Palestina.