Vacanze ?

 

Anche quest’anno sono arrivate le agognate e tanto sospirate ferie estive. Le varie località o mete, non sono cambiate di molto per gli italiani, questo accade anche per molti di noi, quindi fedeli al nostro motto: “La Militanza non va in vacanza!”,  cerchiamo, perlomeno di farla alternativa o quantomeno di coniugare le due cose. La media dei nostri militanti lavora (duramente) o studia (veramente), è raro e personalmente non ho visto nessuno così, che fra noi si possa permettere di abbandonare il posto di lavoro o trascurare gli studi per svolgere ogni minima iniziativa che l’attività in un movimento potrebbe creare, resta quindi di occupare, per chi veramente se lo sente, il periodo di vacanza a disposizione o come diretto organizzatore d’alcune iniziative. Ho riscontrato maggiore senso di responsabilità, attaccamento al lavoro o impegno negli studi, in truci ragazzotti con il corpo tappezzato di tatuaggi come guerrieri Maori, ai quali se incontrati in metropolitana, si crea un vuoto di cinque metri di diametro attorno a loro, che non in molte altre persone più o meno attiviste politiche. La differenza con i personaggi che seguono talune iniziative dei centri sociali o bande simili è lampante, noi non perdiamo tempo a fare cazzate tipo il “bicigiotto”, cinque giorni in giro con la bicicletta a spaccare i maroni ai genovesi e fare da supporto volontario o involontario a chi, oltre che i maroni a spaccato tutta la città. Devo dire che la “mossa” a Genova è capitata proprio a puntino in termini di tempi per gli pseudo antiglobalizzatori, quello che hanno fatto, lascerà una ricca e succulenta argomentazione da spiaggia per tutti, che terrà in “caldo” il vacanziero, fino al suo ritorno in città, per poi offrirgli, probabilmente, altre “leccornie” vandaliche o terroristiche. In tema di vacanze, penso anche al super zeccone che in Agosto va nel Chapas a portare il suo “aiuto” o solidarietà, senza rendersi conto che la popolazione di quella zona, non ha mai avuto una propria cultura, storia o tradizione, ma ha il petrolio, che naturalmente il Messico, fino a che sussiste uno stato di guerriglia, non può estrarre, beneficiando così della ricchezza che può indurre una risorsa naturale come quella. In pratica le sorti di una possibile ripresa economica di quella disastrata nazione, sono nelle mani di quei “rivoluzionari” e nel frattempo le multinazionali petrolifere sono “costrette” ad importare i loro prodotti…..buone vacanze zeccone! Sei riuscito anche questa volta a fare il gioco dei poteri forti! Come sono state le vacanze per me e cosa fanno e hanno fatto alcuni militanti di Forza Nuova per coniugare la vacanza con la militanza? Alcuni hanno organizzato delle riuscitissime feste popolari, soprattutto nel sud Italia, per allietare ed avvicinare la gente, per dimostrargli che nel mezzo di quei cinque metri di vuoto c’è un uomo che difende la propria nazione e dietro una runa tatuata sul petto, batte un cuore che ama la sua gente. Altri si sono adoperati nel condurre le colonie estive (Evita Peron) per i bambini bisognosi, mentre altri ancora si sono incontrati per fare progetti futuri comuni o semplicemente per sentirsi come in famiglia per via degli ideali che condividevano. Anche nel mio caso, quest’anno, dopo tre giorni di meritato riposo trascorsi bivaccando in tenda in alta montagna, è iniziata la vacanza militante trascorsa con un intreccio d’incontri in varie località italiane con alcuni militanti, di Forza Nuova e non, che frequento anche durante l’anno.

Il primo appuntamento è avvenuto a Vicenza, nell’ormai mitico “Venerdì 13”, il nostro primo spazio sociale, in compagnia di Mario Di Giovanni, scrittore e profondo conoscitore delle tematiche riguardanti globalizzazione e mondialismo, con il quale ho chiacchierato e a lungo discusso durante il viaggio sul futuro e le prospettive a cui Forza Nuova si sta avvicinando. Giunti a Vicenza, ad attenderci c’erano Ambro (responsabile di Vicenza) e Fabio di Padova (nostro addetto alla sicurezza), inoltre molti altri ragazzi di Padova, Vicenza e Verona, poco dopo ci ha raggiunto Fulmine da Lecco con Carlo. Dalla mia ultima visita , quando quello spazio era appena stato occupato, ho notato un sensibile miglioramento. Posso solo commentare in maniera poco ortodossa , ma molto chiarificatrice, il lavoro svolto dai ragazzi veneti…..si sono fatti un culo cosi! Finestre pulite, pavimenti lavati, muri riverniciati, docce e bagni funzionanti, cucina e bar ben organizzati e perfettamente funzionali, camerate accoglienti e decorose, un lavoro veramente notevole. La strada è ancora molto lunga e il lavoro considerevole, per rendere perfettamente funzionale la struttura. Ambro non è certo il tipo che si perde d’animo, fin dai primi colloqui con lui, posso dedurre le ambizioni e le potenzialità di quello che ha creato e naturalmente le problematiche a cui si andrà incontro, ma che tutti uniti cercheremo di risolvere. La vacanza militante di Ambro, come quella d’alcuni altri che sono rimasti con lui al “Venerdì 13” a lavorare, è senza ombra di dubbio stata la più dura che ogni altro militante di Forza Nuova ha trascorso in quest’agosto. Non sono certo mancate le grigliate e le spaghettate in allegra compagnia e una bellissima sorpresa, arrivato fra noi una domenica mattina, un nuovo occupante, si chiama Leon, un simpaticissimo cucciolo di cane, incrocio fra un Pastore tedesco e uno Schnauzer, promette bene nella sua crescita, ha delle zampine forti e un musetto accattivante, quando sarà grande, ha dichiarato il piccolo Leon: “sarò l’unico cane al mondo a cui verrà tolto il collare per prendere le zecche e ciò nonostante sarò antizecche!”. Sono sicuro che il piccolino riceverà tutte le cure ed attenzioni necessarie, al contrario del suo simile di opposta fazione, mascotte di un celebre centro sociale vicentino, al quale facevano inalare fumi di marijuana e deceduto in circostanze misteriose.

I primi a lasciare lo spazio sociale di Vicenza sono stati Fulmine e Carlo, partiti alla volta di San Galgano in Umbria, un luogo molto bello e mistico, dove sorge un abbazia molto caratteristica dove il cielo svolge la funzione di tetto e un tempietto eretto dai cavalieri Templari custodisce la spada di San Galgano Guidotti, santo che al ritorno dalle crociate, sentendosi bisognoso di pregare ha usato l’arma come croce. Questa spada è li conservata infilata misteriosamente in una roccia…ricorda qualcosa a qualcuno di voi?

Giorni dopo la partenza di Fulmine, giunge anche per me il momento di fare ritorno a casa in compagnia di Mario.

Non appena ho avuto la possibilità di accedere ad Internet la prima cosa che ho fatto è stata quella di controllare il tanto discusso “forum” di Forzanuova.net, cosa che con il valido aiuto di Tornado faccio normalmente durante tutto il corso dell’anno e trovo subito qualche cosa che attira la mia attenzione.

Qualcun altro, a suo modo, prosegue la sua militanza, senza che il clima estivo che lo coinvolga e lo distragga da quello che avviene attorno a noi, come ho avuto modo di spiegare nel redazionale dedicato alle precedenti vacanze estive (redazionale: “Vacanze! Agosto 2000 “). Un messaggio postato sulla nostra board il 17 Agosto da un nostro collaboratore, che, vista la bontà dei suoi massaggi e l’ottimo lavoro, mi sento con orgoglio di poterlo così definire. Il prezioso Daca, con i “suoi” articoli, scovati fra i numerosi quotidiani italiani e non, tiene costantemente aggiornati i navigatori del sito, sugli scandali e i misfatti che violano le leggi della morale e non in tutto il mondo.

Il messaggio in questione riporta la notizia del presunto coinvolgimento di re Alberto del Belgio (sovrano belga dal 1993) in un “giro” di pedofilia (caso Dutroux). Questo presunto coinvolgimento è stato riportato da un libro da poco commercializzato nel Lussenburgo e in seguito ripreso dalla rivista tedesca “Bunte”, che ne ha pubblicato degli stralci. Il messaggio “Belgio, il re coinvolto in uno scandalo pedofili” mi ha riportato indietro di un decennio e più con la memoria. Un decennio fa, nella primavera del 1990 l’allora monarca del Belgio, re Baldovino, abdicò dai suoi poteri regali per far si che un cavillo legislativo si contrapponesse al tentativo da parte del governo di favorire una legge di quel paese che avrebbe consentito l’interruzione volontaria della gravidanza, in sostanza l’aborto!

Penso e ricordo la figura di re Baldovino con la sua consorte Fabiola, i quali non potevano avere figli, ma nonostante questo o forse anche per questo motivo, amavano, ancora più di molti altri la vita, nella sua forma più esaltante, quella di un nascituro! In quegli anni ero un militante della sezione monzese dell’ormai scomparso Movimento Sociale Italiano, ero un poco scavezzacollo e guascone, quello che vidi fare da quel monarca mi ha toccato il cuore e accarezzato gli ideali, al punto che decisi di scrivergli, senza la pretesa di una risposta, per esprimergli tutta la mia solidarietà ed ammirazione. La notizia finì su un giornale locale destando un certo clamore.

Nel 1990 infuriava nel M.S.I. una furiosa “lotta” intestina fra due precise correnti: Finiani e Rautiani. Una lotta che ha lacerato ed infine scisso intere sezioni e federazioni, una lotta che ha snervato e svenato, militanti, simpatizzanti e dirigenti tutti, fino a portare il movimento ad un tracollo elettorale. Primi anni 90 in cui, se rispondevi alla “chiamata” pre elettorale di un dirigente con la barbetta caprina e il ghigno satanico (un uomo veramente brutto!), ricevevi in omaggio un orologio, una patacca di gomma di stile funereo in edizione limitata e rigorosamente numerata. Dalla partecipazione di queste “chiamate” del Fauno/Dirigente, che ahimè, fu anche per un certo periodo un’alta carica dello Stato, calcolava quali collegi gli erano favorevoli e quindi ne otteneva una presumibile ipotesi di voto, favorevole per esso o a chi per lui. Ora, oltre ad alcuni piccoli ricordi felici di alcuni episodi di quegli anni a volte estremamente goliardici, mi sento orgoglioso di aver fatto delle buone scelte…..quella di un re giusto e di aver abbandonato un movimento sbagliato!

Una veloce riflessione sul passato e il presente per rendermi conto che Forza Nuova è veramente rimasta l’ultima trincea contro alcuni principi dissolutori della nazione, non che non lo sapessi prima, ma ogni volta che mi imbatto in notizie simili ne ho sempre e maggiormente la conferma di ciò.

Dopo brevissimo tempo, trascorso a casa, una telefonata mi richiama alla militanza: Villa Carpena ha bisogno di noi! Si prevedeva un afflusso piuttosto intenso di visitatori, presso quella che, ora museo, fu la dimora di Benito Mussolini e di Donna Rachele negli ultimi anni della sua vita, quindi non restava altro che avvisare Fulmine e Carlo, ridestarli dal loro viaggio nel mistico e richiamarli al dovere. Con l’aiuto di un Camerata torinese ed uno di Forlì ci rechiamo a Meldola, vicino a Predappio in provincia di Forlì.

La cosa era molto semplice: fare da guida ai gruppi di visitatori e controllare che nulla venga asportato. Due giorni dopo la telefonata siamo tutti presenti e pronti, l’emozione di rivedere quel luogo, il Suo studio e la Sua camera da letto è sempre forte, anche se l’ho visitata decine di volte, per i due giovani Camerati che ancora non avevano visitato quel luogo lo era ancora di più, fino alla commozione, incuriositi cercavano fra i libri con impresse le firme di chi si era recato a rendere omaggio presso la cripta Mussolini al cimitero di Predappio, conservati ordinatamente in uno studiolo, le loro lasciate alcuni anni or sono. Nel frattempo, l’afflusso di visitatori, di molto inferiore a quello del giorno dell’inaugurazione (redazionale: “Al museo di Mussolini”), veniva gestito molto bene e alla possibilità dei visitatori di “trasgredire” al ferreo regolamento delle visite, quando era possibile, potevamo anche permetterci di chiudere un occhio, come per una simpatica coppia di Treviso, marito e moglie, legati anche dalla stessa fede, alla quale permisi una foto ricordo dietro la scrivania dello studio. Ricordo ancora bene, l’espressione intimidita dell’uomo, seduto su quella poltrona, sembrava dire di non esserne degno e lo sguardo orgoglioso della donna, in piedi al suo fianco con una mano sulla sua spalla, sicuramente quella foto resterà un ricordo memorabile per sempre nella loro vita.

Dopo il dovere…..il piacere, in villa non manca di sicuro il vino buono e i salumi, uova fresche, focacce e frutta e una enorme spaghettata, il tutto consumato sotto il pergolato accanto all’aia della vicina casa del custode. Sfortunatamente il giorno seguente non si è potuto replicare la mangiata caratteristica a causa di un guasto della vecchia conduttura d’acqua che ha allagato la cantina con 50 centimetri d’acqua (c’erano dentro anche due rospi ) e qualche maldestro, alla ricerca della falla, ha tirato una picconata sul tubo di alimentazione del gas e quindi…tutti al ristorante!

Noi giovani abbiamo preferito fare una “gita” a Bagno di Romagna, di sicuro fuori zona rispetto a Predappio e limitrofi, ma interessante dal punto di vista militante, in quella bellissima località termale romagnola, un uomo politico austriaco stava trascorrendo un periodo di vacanza ed eravamo intenzionati ad incontrarlo.

Giunti all’albergo, la simpatica direttrice ci ha detto di non essere autorizzata a disturbare il loro ospite, non restava che farci chiamare gli addetti alla sicurezza, anche se in verità uno di loro erano parecchi minuti che ci rimbalzava attorno pensando di non essere stato notato mentre gli ridacchiavamo in faccia.

All’arrivo gli addetti si presentarono, erano italiani! Pensammo…sono come il prezzemolo!

Non restava che fornirgli le generalità e spiegare il motivo della nostra visita, avendo portato un omaggio floreale per la signora Haider e una bottiglia di Brunello di Montalcino a Jorg, i due doni vennero controllati minuziosamente, la composizione floreale, smontata e la bottiglia osservata con golosità, dopo aver riassettato lo scempio sui fiori, sistemato il fiocco sulla bottiglia di vino e ripreso i documenti personali, appurato che non eravamo pericolosissimi terroristi floreali, la direttrice dell’hotel ci ha assicurato che “l’ospite” avrebbe ricevuto gli omaggi e la lettera che li accompagnava.

La risposta di Haider, alla nostra visita, è pervenuta in forma del tutto privata, quando eravamo ormai giunti a Villa Carpena.

Passato il periodo di “piena” dei visitatori e avendo fatto anche un giro fuori programma a Bagno di Romagna, potevamo concludere la nostra permanenza in quelle zone, dopo una doverosa visita alla cripta nel cimitero di Predappio, dove alcuni amici  romani svolgevano il loro turno di Guardia d’Onore, abbiamo concluso le nostre ferie.

Si può dire di essere rientrati tutti al solito tram tram della vita quotidiana: io a scrivere e pensare a nuove iniziative e pubblicazioni per il sito…Fulmine alle prese con scritte minacciose di morte sui muri della sua città nei suoi confronti, con il padre perplesso per una lettera minatoria delle “Brigate rosse” che lo coinvolge direttamente e la relativa Questura allertata…Mario sbatacchiato in tutta Italia a fare conferenze e interminabili riunioni, insomma le solite cose di tutti i giorni.

 

Luca Pilli

 

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