Al museo di Mussolini

 

Qualcuno crede che lo staff di forzanuova.net sia composto dal solo direttore, dal webmaster e da pochi altri collaboratori. In parte è vero se si considera solamente la parte riguardante internet, ma molto più numerosi sono i collaboratori delle attività “parallele” al sito.

Fra le iniziative “speciali”, poche per ora ma in notevole incremento, possiamo inserire i chat-raduni di alcuni canali IRC (acronimo di Internet Relay Chat, ndr), collaborazioni in varie iniziative strettamente militanti in tutta la penisola, e (ultimissima iniziativa) servizi di vigilanza particolari. Di quest’ultima iniziativa vi voglio parlare in maniera particolareggiata prima di lasciarvi per le vacanze estive che voi farete, non certo io, perché…..la militanza non va in vacanza!

Da qualche tempo i giornali si sono occupati della vendita di villa Carpena, sita nel paese di Meldola in Via Crocetta 24 a pochi chilometri da Predappio. L’acquisizione di quest’immobile è stata una vicenda molto burrascosa, conteso fra compratori americani e giapponesi che lo volevano trasformare prima in ristorante, poi in hotel esclusivo ed infine in abitazione privata secondo i progetti che avevano i vari acquirenti.

La casa di Mussolini, dove risiedeva la sua famiglia, dove nacquero i figli Romano e Annamaria, stava per cadere in mani straniere, quando un abile imprenditore lodigiano, appassionatamente mussoliniano (come lui ama definirsi) è riuscito a spuntarla su tutti. Ora Domenico Morosini, il nuovo proprietario di “Villa Mussolini” (sic), farà sì che la residenza diventi un museo aperto al pubblico! Data dell’inaugurazione il 29 Luglio 2001, ricorrenza della nascita di Benito Mussolini. Domenico ha fatto una precisa richiesta per garantire la sicurezza in tutta la tenuta durante lo svolgimento della festa d’inaugurazione…..voleva lo staff di forzanuova.net.

Un onore ed un’occasione importante alla quale non ho saputo dire di no, nonostante gravosi impegni rendessero la cosa difficoltosa per tutti noi. Nel giro di una settimana il gruppo era pronto e alle cinque di mattina di domenica del 29 luglio partimmo per raggiungere il luogo d’appuntamento, il piazzale del cimitero di Predappio dove ci avrebbero atteso altri camerati.

Ed ecco la cronaca…..dopo la partenza ci avviammo velocemente al primo autogrill per la consueta colazione, ormai un rito e come ogni rito che si rispetti non poteva mancare la mitica “Cronaca vera” per sbellicarci dalle risate commentandola.

Allora via con le notizie assurde: “Transessuale brasiliano, sposato con un camionista, aspetta un figlio!”. Giuro che così era scritto! Seguiva un reportage fotografico degli sposini, con tanto di foto di “lei” piccina, mentre faceva pipì in piedi! Consideravo la categoria degli autotrasportatori, una di quelle incorruttibili, sempre circondati nei loro abitacoli da poster di bellissime fanciulle in pose osé. Costui ha fatto crollare un mito, anche un autista dei “bisonti della strada” è stato corrotto! Consiglierei il dottor Guttalax come ostetrico alla felice coppia. Grasse risate sull’autovettura stracolma di forzanovisti per le altre “succulente” notizie che seguivano e da me commentate ad arte, fra cui quella di una curiosa rubrica della rivista: “I misteri del sesso”. Un ragazzo chiedeva dove fosse e se poteva non esserci il clitoride in una donna, visto che non riusciva a trovarlo sulla sua fidanzata (lettera firmata). Forse sarebbe il caso di commercializzare delle mutandine con le istruzioni d’uso e dislocazioni varie! Peggio ancora quello di una massaia che si lamentava del fatto che il marito non le rivolgeva parole d’amore durante il rapporto, ma solo frasi del tipo: Hai poi telefonato a tuo padre questo pomeriggio? Coloriti i commenti e gesti osceni, decisamente non riferibili.

I chilometri, nel frattempo, venivano macinati velocemente, fra musica, canti e battute.

Finalmente a Predappio, una sosta a Ferlandia, letteralmente assediata, qualche minuto a curiosare e dopo esserci frantumati il pancreas dalle risate, osservando dei bastoni da passeggio in vendita, che come pomolo avevano la testa del Duce ci siamo diretti al piazzale del cimitero.

Era il momento di ricomporci e fare una doverosa visita alla cripta Mussolini per rendere omaggio. Tre ragazzi con il mantello nero, immobili come statue vigilavano ai lati del sarcofago. Li riconobbi ma non riuscii a salutarli; in quel momento, loro, non rappresentavano più un amicizia o un movimento politico, erano un simbolo d’onore e di fede.

Il mio telefonino prese a vibrare come un ossesso a metà del vialetto che portava all’esterno del cimitero…..richiedevano urgentemente la mia presenza alla villa.

Camusso di Lecco che mi accompagnava, nel frattempo, si organizzava con i ragazzi di Padova, guidati dal camerata Andrea Amistà, che sarebbero dovuti venire con noi a villa Carpena.

Arrivati sul posto, prima di fare un giro d’ispezione e stabilire i ruoli e i turni dissi questo ai ragazzi presenti “qui c’è la Storia, a noi il compito di difenderla!”.

Mi furono consegnate le chiavi del cancello, della villa e la lista degli invitati ed il “lavoro” incominciò.

Le cucine funzionavano a pieno ritmo, pentoloni colmi d’acqua bollente attendevano mucchi di tagliatelle, poi ragù, prosciutti, meloni, angurie, frittate, frittelle, torte, si attendevano circa 600 persone, un unico inconveniente: c’era una temperatura vulcanica nel cortile, sotto il sole.

L’orario d’apertura per il pranzo era la una del pomeriggio, alle undici il cancello era già assediato.

Sulla lista potevo vedere, fra i gruppi con maggiori prenotazioni, quello dell’associazione “Arditi” di Bologna (circa 50 persone). Notavo anche qualcuno del consiglio regionale dell’Emilia Romagna di cui non voglio rivelare ne il nome ne l’appartenenza di partito, vi voglio solo assicurare che, quando si è presentato al cancello cercando di saltare la procedura di controllo e declinando le sue generalità come fossero un titolo nobiliare, gli è stato risposto: e allora? Io sono Pilli di Forza Nuova e lei fa la fila come tutti gli altri! Brutta malattia quella da “esaltazione da poltrona”.

Dopo l’arrivo di Morosini, la festa d’inaugurazione del museo poteva incominciare, non serviva una vigilanza dove si pranzava, non eravamo di certo in un centro sociale e al massimo si beveva un bicchiere in più d’ottimo vino Sangiovese.

Il più fortunato di noi era Marzio, venuto appositamente dalla sede di Como con la famiglia che ha “parcheggiato” in collina a godersi un rilassante fine settimana, cui era affidato il settore del parco con altri ragazzi. I controlli al cancello potevano essere diminuiti, in quanto tutti o quasi gli invitati erano arrivati e avevano preso posto nelle lunghe tavolate imbandite nel parco.

Le bellicose minacce fatte da qualche “sinistroide” locale risultarono vane e  ci fu un solo momento d’allarme: un’autovettura era stata parcheggiata in modo molto sospetto, praticamente abbandonata sulla strada, ma rapidamente il nostro servizio di sicurezza ed alcuni Carabinieri, hanno appurato che non si trattava di un auto bomba ma solo di una sosta selvaggia.

Molte televisioni erano presenti, italiane e straniere, poi fotografi e giornalisti.

Era notizia del giorno un'altra polemica scatenata da un articolo del quotidiano “Il giorno”. Praticamente ci si domandava dove fosse finita la copertura lignea della fonte battesimale dove Mussolini ricevette il sacramento. Si pensava fosse stata rubata, il prete taceva e per fare luce sulla questione sono intervenuti anche i Carabinieri. Nulla di misterioso, niente furto, anzi…..un opera di bene. Visto e considerato che la soluzione della misteriosa scomparsa del battistero di Mussolini, sarà divulgata posso anche anticiparla…il battistero è in mio possesso!

Precisamente forzanuova.net sponsorizza il suo restauro.

Vi assicuro che è in condizioni disastrose e sarà un lavoro lungo e delicato ridare “vita” a quella reliquia.

Un graditissimo e grandissimo (in tutti i sensi) ospite è giunto da Sondrio; padre Giulio Tam, la sua presenza a notevolmente ravvivato tutti noi, coinvolgendo molti in canti e con gioia, sopra a tutto per le parole del discorso che ha tenuto a fine pranzo. Di notevole interesse e di gran riflessione è stato quando ha detto che noi tutti eravamo pellegrini e sfidava chiunque a mostrargli anche un solo pellegrino sulla tomba di Gramsci nell’anniversario della sua nascita. Ha inoltre ricordando il rapporto stabilito da Mussolini con la chiesa nel 1929, definendolo con le parole di papa Pio XI: “Questo è il miglior concordato che la chiesa abbia mai fatto”. Concluse ricordando che il Relativismo era il peggior nemico al quale molti italiani in passato si opposero ed ora noi nel presente continuiamo idealmente e materialmente questo con la nostra fede. Venne il momento di aprire la villa, il museo, con i ragazzi ultimavo le dislocazioni e nel farlo, prima dell’ingresso del pubblico osservavo le stanze, il Suo ufficio, la Sua stanza da letto, il Suo bagno, i Suoi libri, gli oggetti di tutti i giorni, c’erano anche i Suoi sci, il violino, le racchette da tennis, non potevo credere di poter girare liberamente in quella casa…una sensazione stranissima, come se stessi violando la sua intimità.

Donna Rachele deve aver vissuto molto umilmente i suoi ultimi giorni dopo la guerra, pensavo questo mentre la gente già si accalcava dietro la porta d’ingresso. Una ressa grandissima si era formata e con l’aiuto di un altro ragazzo permettevo l’ingresso a solamente dieci persone alla volta, che dopo aver effettuato il giro nel piano inferiore della casa, venivano seguite da altre dieci, molti si lamentavano per questo e stabilivamo categoricamente che la casa non poteva accogliere tutti contemporaneamente. Un compito estenuante, protratto fino a tarda sera, che tutti hanno svolto con estremo orgoglio e dedizione ed in tal proposito vorrei ringraziare per la fattiva ed indispensabile collaborazione: Marzio da Bellinzona, la signora Elettra, Andrea Amistà con i ragazzi di Padova (Vultus, Samu, Dafte, ecc), Giovanni Camusso e Carlo da Lecco.

Da parte di tutto lo staff di forzanuova.net il più grande ringraziamento va ai coniugi Domenico e Adele Morosini, innanzitutto per aver salvato questo luogo a noi tanto caro e poi per averci dato la possibilità di quest’esperienza unica.

Auguri di buone vacanze a tutti!

 

Luca Pilli

 

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