Conferenza di Alassio
(14 luglio 2001)
Tutti i telegiornali, tutte le radio, decine di siti sul
Web parlano del sedicente Popolo di Seattle...
Tutti ne parlano per la lotta alla globalizzazione che questi
energumeni dicono di portare avanti, pochi e in modo assai perplesso parlano
della violenza insulsa e antipopolare che questa massa ululante dalle bandiere
rosse crea e usa come unica arma di “disobbedienza civile” (cosa ci sia di
civile nel bruciare auto e rompere vetrine di negozi mi resta alquanto difficile
da comprendere) e di pacifismo.
Il compito delle cosiddette zecche è un’altra volta ben riuscito:
coprire con il loro ridicolo modo di ritenersi rivoluzionari, quando invece
è ben noto a tutti che non sono altro che la sintesi reazionaria della conservazione
del vigente sistema, il vero tema di discussione e il vero nemico da sconfiggere.
Parlo ovviamente del G8 e di conseguenza della Trilateral
Commission e del fratellino minore di questa, il Bilderberg Club: è facile
notare (come fece “Libero” qualche tempo fa) che ogni volta che nel patrio
suolo si compiono riunioni tematiche sulla globalizzazione dove si riunisco
i nemici della Nazione e dell’Europa l’unico movimento a scendere in campo
sia effettivamente Forza Nuova e come invece i cosiddetti antiglobalizzatori
non pensino ad altro che attaccare chi Lotta coprendo con bollettini di guerra
e con riprese degne di un filmato in puro stile anni ’70 lo spazio mediatico
che sarebbe dovuto essere dedicato alle malefatte di quella banda di criminali
senza terra e di mercanti senza fede che sono i Potenti.
Come ogni nemico che si rispetti, la Globalizzazione, dev’essere
conosciuta prima di essere combattuta e criticata.
Vi sfido a chiedere ad un ragazzino qualsiasi che si schiera
contro il Global che cosa sia realmente e quali i nemici, vi assicuro che
la risposta sarebbe solo un’interminabile sequenza di parole inutili e altisonanti...
Il succo?
Il vuoto...
Così, per preparare la militanza alla Lotta contro questo
nemico, un piccolo gruppo di camerati lombardi provenienti da Lecco, Como
e Gallarate ha deciso di accompagnare Mario Di Giovanni nel suo viaggio per
Alassio, dove avrebbe tenuto una conferenza ovviamente sul tema “Mondialismo”.
Una volta ritrovati in quel di Milano e consumata una breve
colazione siamo partiti alla volta della splendida città ligure.
Dopo varie tappe allietate da un bicchiere di qualche bibita
fresca, dalle canzoni dell’area ascoltate e cantate a squarcia gola, da un
pranzo splendido in un altrettanto splendido autogrill (che stranamente tra
una maschera, un boccaglio e l’ultimo numero di “cronaca vera” proponeva vari
busti di un individuo “mascelluto” e dai pochi capelli) e varie pause dovute
a problemi di continenza di una compagna di viaggio siamo giunti nella cittadina
di Ceriale, dove c’è stato assegnato un alloggio per la notte.
E’ splendido notare come l’Italia offra dei panorami così
splendidi: il mare nel suo blu intenso da un lato e dall’altro le colline
“a terrazze”, così tipiche in Liguria...
Il susseguirsi d’oliveti e della macchia mediterranea conferiva
all’ambiente, con le luci tipiche del calare della sera, un aspetto da fiaba
che i ruderi di qualche castello rendevano ancora più inverosimile.
Dopo una doccia veloce siamo tornati auto in direzione Alassio,
dove ci siamo immediatamente infilati per le vie del centro, chi a caccia
della famosa “fauna” ligure, chi in cerca di una borsetta (complimenti per
l’acquisto, hai dei gusti davvero come dire...personali), chi di una focacceria
o di un tabaccaio.
Piccolo aperitivo allietato dalla dolce presenza di una cameriera
davvero “caratteristica” e da qualche spunto visivo e da idee artistiche per
il nuovo logo sulla tessera 2002 del Movimento...e poi, via verso la sala
di Palazzo Morteo!
Il Palazzo in questione, al di la del nome lugubre è una struttura comunale
dedicata all’uso pubblico in manifestazioni quali meeting politici, discussioni,
forum che si ritrova a ridosso del mare: perfetto ambiente per chi, come noi,
vive di romanticismo (unica pecca, gli elicotteri che i camerati liguri si
ostinavano a chiamare zanzare).
Ore 21.30, comincia la conferenza e la sala lentamente comincia
a riempirsi: la gente sembra molto interessata all’argomento anche perché
tutti ne parlano ma nessuno si è mai preso la briga di delucidare i comuni
mortali sul vero significato del mondialismo e i mezzi con cui si attuano
i loschi piani dei potentati economici.
Grazie all’abilità oratoria di Mario la sala è in perfetto
silenzio attratta dai modi naturali e passionali del carismatico camerata
dai folti baffi che riesce a catalizzare su di se decine d’occhi e orecchie
tese quasi allo spasimo per poter percepire ogni singola parola.
Si parla dei motivi della morte per fame nel “terzo mondo”,
della Trilaterale, del Bilderberg, si tratta del G8 e dei suoi infami propositi,
si parla della “resistenza” opposta dagli autonomi, dell’occupazione, della
disoccupazione e del futuro, certo non roseo, del popolo italiano.
Solo due anziani ascoltatori se ne sono andati dalla sala
anzi tempo: nel diffondere il comunicato stampa sull’iniziativa, infatti,
qualche giornalista burlone (o semplicemente ignorante) ha scritto che la
conferenza era di Forza Italia e che sarebbero intervenuti “ il dirigente
nazionale Di Giovanni e il Coordinatore regionale Andreotti”...
I due anziani amici, sentendo che i discorsi non erano propriamente
in linea con il Cavalier-pensiero, stupiti e allarmati, dopo aver sussurrato
“accidenti, ma questi sono di Forza Nuova, non di Forza Italia” si sono silenziosamente
dileguati nelle vie del centro senza lasciar traccia della loro presenza.
Al termine della manifestazione solo volti soddisfatti si
potevano vedere nella platea, vecchie e nuove conoscenze si sono così avvicinate
alla battaglia culturale antimondialista...
Una serata utile e proficua dove la completezza delle argomentazioni
e dei dati forniti rendeva impossibile non concordare con le posizioni di
Forza Nuova, tanto che un inviato di Comunione e Liberazione e uno di un circolo
culturale di AN sono stati talmente soddisfatti da continuare in privato con
il relatore la discussione.
Dopo aver salutato i camerati intervenuti, ci rechiamo a
cena in un gruppetto di 15 persone: noi e i camerati dell’Associazione Grimaldello
che aveva patrocinato l’iniziativa.
Chiacchiere e birra, pizze e battute si sono susseguite fino
a tarda ora, poi, un giro in spiaggia a sentire lo splendido profumo della
salsedine nell’aria e per una rapida passeggiata sulla spiaggia con i piedi
bagnati dalle onde.
Stanchi e provati dal viaggio e dalla giornata ci avviamo
verso l’albergo dove avremmo pernottato (anche questo gentilmente e procurato
dai camerati locali) nella convinzione di poter finalmente riposare.
Inutile dire che sia stata una vana speranza!
Tant’è che appena giunti in stanza, ci siamo accomodati in
terrazzo, dove nell’aria fresca della sera e con un panorama formidabile abbiamo
chiacchierato, scherzato e ascoltato aneddoti degli anni ’70, interessati
e divertiti per le strane vicende di cui udivamo.
Non tanto divertiti e nemmeno interessati sembrano essere stati i nostri vicini di stanza, che certamente non hanno gradito le nostre suadenti voci e nemmeno hanno preso in considerazione che al posto della favola di cappuccetto rosso magari un racconto di vita realmente vissuta può essere un ottimo rilassante e perché no, un’ottima ninna nanna.
Peccato che fossero tedeschi...se avessero capito una parola,
sono convinto che sarebbero rimasti a fare l’alba con noi..
Fulmine