Dalla parte dei cattivi
“(...) quelle ragazze che,
monde da volontà omicida, prive di odio civile, estranee alla rabbia partigiana
e a quella fascista, andavano ad offrirsi per il riscatto di una Patria che
non esisteva più. Più che una vicenda politica, da iscriversi nelle pulsioni
che fanno la storia, era una cosa irrazionale, attinente ai misteri che formano
l’anima femminile, e che sono più spesso più vicini alla poesia che non alla
ragione.”
Luciano Garibaldi
Le soldatesse di Mussolini,
1997, 12.
Non riesco
più a starmene senza indagare, senza ascoltare attentamente le parole distratte
scambiatesi da interlocutori apparenti; senza interrogarmi, senza provare
a filtrare gli eventi sottoponendoli alla categoria della causa-effetto, almeno
per individuare un meccanismo quando non riesco a giustificarmi un fatto.
Non riesco più a starmene in silenzio, con la mia sudata maschera, adesa al
volto indolente, quando ritengo di potermi dedicare ad un confronto.
Il dato
che più mi colpisce riguarda l’incoerenza...allora, per il quieto vivere,
accettiamo quello che altri decidono per noi, arrendevoli. Vorremmo essere
al centro dell’attenzione, i protagonisti sulla scena, ma non, mai, se si
tratta di esporre un’opinione, un’idea, probabilmente impopolare e osteggiata:
in questo caso ci ricordiamo come si fa il coro e ci disperdiamo, in esso.
Spesso giudichiamo, ferocemente, senza avere nemmeno dati sufficienti a produrci
una vaga impressione di quello che andiamo a criticare. E affermiamo con decisione
qualcosa che, però, non siamo in grado di argomentare. Ma pochi se ne accorgono,
comunque.
E il disinteresse...verso
quanto non riguardi la nostra più limitata quotidianità. Osservo gli altri
e rivedo me, per questo, credo, posso parlare riconoscendomi una qualche consapevolezza.
Ci aggrappiamo alle nostre certezze, consolidate dalla staticità mentale e
non da un’attitudine alla ricerca. E ci dimentichiamo il rispetto, perché
ci hanno insegnato che un individuo con talune idee è solo condannabile e
disprezzabile.
Sto introducendo
molti punti, troppi, rischio di divagare, ammesso che ci sia davvero qualcosa
che intendo dire e questo, non sia piuttosto, il mezzo con cui sfogare una
parte di rabbia soffocata. Potrebbe esser così! Ma tutto ciò, in realtà, non
ha molta importanza...eh già, perché io sto con i cattivi!!!
Devo esser
stata indottrinata...è senz’altro così, perché si potrebbe, in altro modo,
giustificare l’accostamento della mia persona a questo movimento?! Forse,
in un momento di mia particolare fragilità, qualcuno ha pensato di prendere
quest’involucro vuoto che doveva esser la mia mente e riempirlo abilmente
di concetti faziosi. E poi mi sento ancora dire: “Non trovo altra spiegazione!
Una ragazza con la tua intelligenza e sensibilità, caduta così in basso!”...che
curioso! Davvero dovevano riconoscermi tanto intelligente per arrivare a credere
io sia facilmente “manipolabile”!
Beh...però,
essendo io una ragazza, qualcuno adduce altre spiegazioni e allora mi sento
dire: “Cos’è? Ti sei innamorata di un fascista?”!! Che tristezza...verificare
che chi ci sta intorno non ci conosce, non ci ha mai conosciuti, è limitato
e limitante, ottuso e banale e soprattutto, così calato nella parte che gli
hanno chiesto d’interpretare, illudendolo di essere una specie di prototipo
dell’uomo ultramoderno, l’uomo del progresso, l’uomo del futuro, da non accorgersi
di quanto gli costerà questo progresso che non è sviluppo, questo futuro che
non affonda le radici nel passato, questa modernità assurda quando tenta di
omologare qualcosa che non è eterogeneo!!
Sì...non
avevo nulla da dire! La mia era solo rabbia! E presunzione!! La rabbia e la
presunzione di una ragazza che vive con gli altri, che li vede percepire dei
segnali di qualcosa che non va nella direzione verso la quale si sono fiondati,
ma che si ostinano a credere che non esistano altre possibilità, che non le
cercano, che non le guardano nemmeno quando vengono loro comodamente sottoposte.
Mai, come da quanto provo questo senso di appartenenza al movimento - per gli altri “rigido” e “chiuso” - ho provato a raccogliere informazioni a materiale
che mi permettesse una visione un po’ più completa ed obiettiva del resto
del “panorama”. A volte mi sono sorti dei dubbi - il confronto ha un grande potere - e
ho continuato, e sempre continuerò ad indagare...ma, ora, la mia “collocazione”
è solo più consapevole e forte!!
Strana lettera...sembra
scritta e rivolta a me stessa, forse lo è! In fondo, anch’io, cosa che ritenevo
inconcepibile e impossibile, ho cominciato a “perdere” delle persone cui tenevo
molto, per il semplice accostamento del mio nome a Forza Nuova, e sono rimasta
profondamente “toccata” da questo. Ma se una “limitazione” voglio rintracciare
nella mia volontà a riconoscermi con i “cattivi”, allora accetto solo la spiegazione
per la quale ci sono dei misteri che formano l’anima femminile, e che questi
sono spesso più vicini alla poesia che non alla ragione.
Cinzia