SOLE

 

La notte sta scendendo, su quella che la gente si ostina a definire come una ridente città.

Il sole, rossastro e ancora tiepido, si aggrappa con un ultimo impeto di forza alla cima di un monte.

Non vuole tramontare.

Nel corso della giornata aveva dato sfogo a tutta la sua bellezza, a tutta la sua potenza, anche se mitigata da un inverno atipico.

Ha sorriso a chi si svegliava, ha guidato chi si muoveva, ha dato una speranza a chi nella notte non ha trovato che fredda indifferenza e quattro soldi per un’emozione.

Un emozione.

Ha interrotto le lacrime di chi disperato implorava il suo ritorno, ha accesso la speranza di chi temeva che la notte potesse durare all’infinito.

Ha spezzato con le sue lance luminose i sogni di chi, oramai non ha più nulla di tangibile in cui credere.

Ha devastato i sogni di chi sperava che la notte regnasse sovrana, con la sua luna ammiccante, sorniona e infida a farle da guardia.

Ha dato una speranza a chi, spaventato dalle ombre, cercava conforto.

Un po’ di luce.

Luce.

Qualcuno aspetta febbrilmente il suo ritorno, qualcuno, auspica la sua scomparsa.

Qualcuno canta una canzone, tentando di scacciare quella sensazione di freddo che gli occupa l’animo e che la notte fa crescere dentro di lui a dismisura.

Se solo potesse restare in cielo qualche minuto in più, se solo potesse tornare a riscaldare i cuori, gli animi, le menti, potrebbe accorgersi della gioia e del sorriso di un bambino, di una ragazza, di un uomo.

Un sorriso spensierato, reale, vissuto, profondamente sentito.

La forza lo abbandona, il destino si compie, viene il buio.

Le sue dita affusolate si stagliano sullo specchio di un lago, un ultimo gesto di disperata resistenza.

Il buio ha il sopravvento.

Dietro ogni ombra può esserci l’attimo finale di un’esistenza.

Dietro ogni angolo può trovarsi il fato.

Dietro ogni porta, una famiglia o un uomo solo, o una ragazza triste.

Che prega.

Prega di poter vedere il sole risorgere, come per tanto tempo aveva potuto ammirarlo nel suo massimo splendore.

Prega di potersi godere un altro, uno solo, di quei raggi magicamente splendidi, per poter sorridere, per poter capire d’essere ancora viva.

Prega di non rimanere nel buio, con le sue ombre, i suoi fuochi, le sue paure.

La ragazza piange, spera di poter dimenticare quel terribile momento in cui qualcuno le aveva detto che il loro sole aveva smesso di illuminarli, che tra loro sarebbe stata notte.

Per sempre.

Non voleva credergli, non poteva capire come il fuoco del loro amore si era potuto spezzare così.

Come il luminoso astro che ammirava negli occhi del suo lui era tramontato per sempre, no, non riusciva a capirlo.

Piange, piange, piange.

Non può smettere di pensare, di tentare di capire cosa ha sbagliato, di trovare una soluzione che potesse sistemare quella notte una volta per tutte, facendo tornare il sole a bussare alla finestra del suo cuore.

La notte sembra essere eterna, come l’angoscia che le schiaccia il petto, come il nodo che le soffoca la voce in gola.

Ma qualcosa sta cambiando, la luna si offusca, le stelle diventano d’un tratto opache.

Dietro a quei palazzi, che inquinano la bellezza del cielo, amara e brutale sostituzione alle montagne lì poste da Dio, un raggio di speranza inizia a fare capolino.

Ostinatamente, con forza e magnificenza, scaccia la notte, le sue paure, le lacrime.

Uno strano calore le invade il corpo, le scioglie il peso che aveva nel petto, le disfa il nodo alla gola.

Un nuovo giorno è cominciato.

Si veste in fretta, sorridendo a quel ritorno di gioiosa vita.

Sa che la notte le ha seminato la testa di tristi pensieri, ma la forza del sole riesce in parte a cancellarli.

Spera che anche a lui, quel raggio di speranza abbia fatto capire l’importanza della vita.

Della loro vita insieme.

Ma non era così, la notte era rimasta nei suoi occhi, gli offuscava la vista, ne era padrona.

Il sole nulla poteva ormai nulla sull’oscurità dell’animo di quel ragazzo.

La ragazza tenta di fargli capire la bellezza di un raggio di amore, di un caloroso abbraccio.

Un colpo alla gola.

L’abbraccio che le aveva ridato la vita ora si stava affievolendo.

La notte, il freddo, le tenebre hanno vinto.

Su di lei il sole non potrà mai più tornare a splendere, non potrà mai più strapparle un sorriso.

La pazzia ha avuto la meglio.

L’incubo di un ragazzo che si sentiva troppo in alto per poterla capire l’ ha schiacciata.

Ciao Monica.

Come ultima cosa, vorrei scrivervi alcune considerazioni che abbiamo fatto io ed un camerata.

Ve le riporto:

 

 

[21:27] <\ACT`ION\> perche' una persona..si comporta così?!

[21:27] <\ACT`ION\> come cazzo

[21:27] <Fu|m1n3> non lo so

[21:27] <Fu|m1n3> un attimo di pazzia

[21:27] <\ACT`ION\> fa a fare così ad una ragazzina che ama

[21:28] <\ACT`ION\> porca troia

[21:28] <Fu|m1n3> un momento di follia

[21:28] <Fu|m1n3> il mondo che lo circonda sicuramente nn è buono

[21:28] <\ACT`ION\> si ma

[21:28] <\ACT`ION\> fulmine...

[21:29] <Fu|m1n3> ma che si possa arrivare a questo punto...

[21:29] <\ACT`ION\> un fiore..spacca il cemento..se vuole

[21:29] <Fu|m1n3> mi preoccupa da morire

[21:29] <Fu|m1n3> act, se non ha radici forti muore

[21:30] <\ACT`ION\> appunto..

[21:30] <\ACT`ION\> le radici

[21:30] <\ACT`ION\> la bisogna..attaccare

[21:30] <Fu|m1n3> si, ma le radici sono deboli se il terreno non da alcuna ricchezza, alcun cibo sano

[21:31] <\ACT`ION\> la soluzione?

[21:31] <Fu|m1n3> non lo so

[21:31] <Fu|m1n3> ho 19 anni

[21:32] <Fu|m1n3> e le mie radici, non sono poi così profonde

[21:32] <\ACT`ION\> centra il cuore, la mente

[21:32] <Fu|m1n3> se penso che un minimo soffio di vento potrebbe spazzarle via

[21:32] <\ACT`ION\> la radice...

[21:32] <\ACT`ION\> ma il cuore..se e' forte cresce sano

[21:32] <Fu|m1n3> anche questo è vero

[21:32] <Fu|m1n3> ma senza una base...siamo solo come un castello di carte

[21:34] <\ACT`ION\> si ma la persona che vuole la base la puo' cercare

[21:37] <Fu|m1n3> beh

[21:38] <Fu|m1n3> a 16 anni, tu lo capiresti di non avere basi?

[21:38] <Fu|m1n3> o ti sentiresti immortale?

[21:38] <\ACT`ION\> si ma la coscenza l'io piu' profondo dove sta

[21:40] <\ACT`ION\> io mi sento sempre immortale..

[21:40] <\ACT`ION\> ma cazzo...

[21:41] <Fu|m1n3> anche io mi sentivo immortale

[21:41] <Fu|m1n3> fino a quando nn ho letto questa storia

[21:41] <Fu|m1n3> poi ho iniziato a pensare

21:43] <\ACT`ION\> si ma fulmine...

[21:43] <\ACT`ION\> quello che una persona fa..

[21:43] <\ACT`ION\> rimane in chi ci crede

[21:43] <\ACT`ION\> la mortalita' terrena ok...

[21:43] <\ACT`ION\> ma tu vivi

[21:43] <\ACT`ION\> sempre...

 

 

 

... sono convinto che sempre vivrà il suo ricordo.

Un pensiero commosso va ai suoi genitori che hanno subito ciò che di peggio un essere umano può subire, la perdita di un figlio.

 

 

Fulmine

 

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