Chiacchiere fumose da caffè

(ma in birreria)

 

Un aria calda e densa di umidità caratterizza una delle birrerie più in voga a Milano.

Umidità densa come il clima della foresta Amazzonica, spezzata da lame di freddo provenienti dall’ingresso, sopportate ed apprezzate. Un leggero fumo volteggia nell’aria. L’arredamento in stile scozzese, con spadoni appesi alle pareti e scritte sui muri, stuzzicano la fantasia nell’immedesimarsi presenti in luoghi e tempi andati.

Luci soffuse e studiate, per creare la scenografia e l’atmosfera giusta.

Grossi tavolacci e caratteristiche seggiole in legno di abete tinto quercia, caratteristiche ma certamente abbastanza scomode. Un clima da Highland  ti circonda, birre scure come il petrolio o dorate come il grano maturo, aspro sidro, bottiglie e botticelle di whisky di tutte le qualità sono le specialità offerte.

Se non fosse per il vociare che supera il volume della musica, sarebbe facile perdersi ed immergersi nella pittoresca coreografia. Questa è stata la scelta sul come trascorrere un tranquillo sabato sera fra amici dopo un lungo e freddo pomeriggio al consueto “banchetto” forzanovista.

Ospiti della nostra  serata , un vecchio amico e una dolcissima ragazza, orfani dell’ormai scomparso Fronte Nazionale.

Dal tavolo attiguo al nostro, le voci si elevano di tono. Qualcuno aveva pensato di concludere la serata altrove, ma lì era iniziata e lì sarebbe finita bevendo a dismisura.

Questo ci toglie dall’attenzione sui particolari ben curati per ricreare l’ambiente che ci accoglieva per riportarci alla realtà. Una cameriera simpatica dalla pelle del colore dell’ebano, dissipa ogni nostra illusione dall’essere realmente in Scozia. Ordiniamo da bere, niente stuzzichini o panini, abbiamo tutti già abbondantemente pranzato.

E’ un po’ di tempo che l’amico frontista ci viene a trovare, in sede o per le strade durante le nostre attività. Un passato il suo, molto attivo nella militanza in varie realtà che nel corso degli anni hanno percorso la destra italiana e più specificatamente quella milanese. Quasi una leggenda la sua abnegazione.....attacchinaggi notturni e solitari, prime file nelle manifestazioni e mai è arretrato di fronte alle difficoltà create da coloro che ci contrastano. Non capisco e mi chiedo come non sia ancora vicino a noi.....con noi!

Dopo averlo seguito nei suoi racconti appassionati di immersioni subacquee in mari tropicali, spiagge solitarie con sabbia brillante e bellezze locali, incominciamo a parlare ed ad esporre le nostre idee.

La ragazza nostra ospite, mostra un carattere deciso e molto forte, racconta della sua convalescenza in ospedale a causa di una aggressione subita a colpi di chiave inglese, mentre attaccava manifesti elettorali, da parte dei soliti infami e codardi.....cinque contro una ragazza ed un ragazzino! Provo rabbia, avrei voluto esserle accanto per proteggerla in quel momento, ma il suo carattere e la tempra non sono state scalfite dalla vile aggressione, non ha paura e questo mi rasserena e mi calma. Singolare ma molto chiaro il suo punto di vista, certamente proficuo per noi, il confronto con quest’altra realtà. Ben diverso era il parlare con l’amico frontista, da tempo conosce  le nostre linee ideologiche, i nostri punti fermi, chiede solo chiarimenti e puntualizzazioni. Mi viene spontaneo chiedergli cosa lo avesse ancora trattenuto lontano da Forza Nuova. Come altre volte mi sento rinfacciare che noi siamo “estremisti cristiani”.

Non sento in realtà le sue parole come un’accusa, ma più come un peccato, non essendo io molto praticante.

Definisce il nostro “punto” come un paletto irremovibile; è sua convinzione che questa è una nostra presa di posizione

 irremovibile. Mi meraviglio che non abbia mai toccato un argomento tanto importante con chi ha avuto occasione di discutere fino ad ora. Forse lo ha fatto ma non è rimasto convinto della risposta ottenuta. Gli spiego, come già avvenuto per le molte lettere arrivate alla redazione del sito, che la nostra posizione in difesa della Cristianità non è solo di fede, che potrebbe essere soggettiva. Gli specifico che personalmente la mia posizione è quella di difenderla in quanto ritengo rappresenti un  riferimento per una sicura rotta che protegge l’uomo dalle insidie del peccato e dalle eresie.

Gli spiego, approfondendo l’argomento, che ad ogni modo la Cristianità va difesa in quanto essa è anche una delle tradizioni millenarie della nostra civiltà. Tradizione e Fede che, indipendentemente dall’essere a nostra volta credenti, dobbiamo riconoscere e difendere in quanto tale. Restò perplesso per qualche istante, per poi sorridermi con una espressione soddisfatta. Non è mancato l’intervento dell’amica frontista, ero certo che l’argomento l’avrebbe stuzzicata sicuramente. E’ chiaramente nella sua indole e nel suo carattere battagliero interessarsi di argomenti tanto perniciosi e poter dire la sua. Interrompendo un dibattito che stava facendo con gli altri amici presenti, ha intercettato solo il binomio fede e tradizione ed è intervenuta con una secca domanda..... come tradizione!?

Ero un po’ distratto dai suoi occhi azzurri e le risposi con una domanda.....ti bastano 2000 anni per considerare la religione Cristiana una tradizione del nostro popolo e di tutta l’Europa? Soddisfatta, riprese con foga il discorso interrotto con gli altri, che non essendo distratti o fingendo di non esserlo, gli davano “battaglia” sugli argomenti più disparati. L’aver parlato di uno dei nostri principali otto punti, mi ha riportato alla memoria di quando dovetti restare connesso ad una chat di Internet, per spiegare ad una mia carissima amica olandese, il perché rifiutavo di considerare alcune loro “conquiste” sociali come un bene. In principio, ricordo di essermi incazzato come un bufalo nel leggere di eutanasia, droga libera ed altre nefandezze, come fossero cose normali.....di tutti i giorni, come accade nel suo paese. Poi rassegnato dalle difficoltà imposte dalla diversità di linguaggio, mi sono moderato e frase su frase, parola su parola, sono riuscito finalmente a farmi capire, spiegandole il motivo di questa mia grande avversione sulle loro “conquiste”. Sinceramente, sono esploso ancora una volta quella sera, la causa è stata il sentirmi dire che gli ospizi per i vecchi erano un bene che il loro governo offriva e non un dovere che ogni nazione ha e deve dare per diritto ai suoi cittadini. Il diritto di poter trascorrere, tranquillamente e con tutte le cure e l’amore necessario, gli ultimi anni della loro vita. Ricordo, inoltre ancora, la sua lunga pausa meditativa, quando identificai in Satana il vero governante della sua nazione.....droga libera, aborti e morte per eutanasia, avevano, come gli scrissi, il sapore di sacrifici umani. E le ricordai che il suicidio è un peccato gravissimo, anche se fosse compiuto in una situazione disperata, resta sempre un peccato. Non è nel diritto degli uomini decidere di aiutare a morire un altro essere umano, anche se la sua sofferenza ha toccato i limiti della sopportazione.

Il tempo trascorreva allegramente nella birreria e gli avventori a poco a poco la abbandonavano in vista della chiusura. Senza il vociare che era presente inizialmente di sottofondo le nostre voci e la musiche scozzesi si udivano molto più chiaramente. Sono quei momenti in cui si possono tirare le somme tranquillamente, senza dover prendere decisioni repentine.

Il “banchetto” del pomeriggio aveva dato risultati eccellenti, molti ragazzi hanno aderito al movimento, studenti in maggioranza, anche qualche universitario e la nostra voglia di fare è molta, le idee ancora di più. Notavo negli occhi dell’amico frontista, la voglia di fare e di rimettersi a lottare, sentendo il nostro entusiasmo ed orgoglio nell’esporre, quanto e come la gente incomincia a conoscerci ed avvicinarsi sempre di più, sempre più numerosa.

Conosce la diversità che corre fra noi ed altri gruppi, avendoci frequentato abbastanza. Ha visto la corsa per vincere il congresso o il servilismo al politico di turno dei giovani amici del Likud, rispolverati magari solo per il periodo elettorale come attacchini. Ha conosciuto ragazzi di buoni principi, legati ad un simbolo, tanto glorioso nel passato, con giochi illusori e cariche inesistenti.....sezioni di due, tre persone, questo solo per mantenere una poltrona o garantirla alla figlia del loro dirigente.

Per non parlare di personaggi folckloristici se non proprio anacronistici, che formano una federazione in due persone a Milano e si vantano di poter dire: se avete bisogno di noi, venite a cercarci, siamo qui! (e li resterete, diciamo noi!). Anche lui sa che in un movimento la  politica è quella di tutti i giorni, fra la gente, è l’esempio costante. E’ la vita, non un passatempo qualsiasi, si è così perché lo si è dentro.

In particolar modo in Forza Nuova, dove anche un dirigente o il direttore di un sito Internet, se è il caso, aiutano a pulire la sede come un semplice militante, perché non c’è gerarchia se non quella dei fratelli, se non quella di una casa.

Nel frattempo nella sala, le cameriere incominciano a mettere le seggiole vuote sui tavolacci, dopo averli puliti. Il volume della musica si abbassa e le luci si alzano fino a diventare fastidiose. Era un chiaro segno per noi, ultimi fra tutti, di andarcene a tirare tardi altrove. Fuori dalla porta della birreria, il freddo ci ricorda che siamo in Gennaio ed a Milano.

Qualcuno non vuole arrendersi alla notte, altri, fra cui io, vinti dal sonno, desideriamo solo un letto caldo. Fra forzanovisti ci salutiamo, una pacca sulla spalla per la maggior confidenza. Una stretta all’avanbraccio e lo sguardo fisso negli occhi, con molto rispetto ai Camerati del Fronte.......alla prossima!

 

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