Revisionismo musicale
ovvero
dissacrazione dei miti dei vincitori
Quanti di noi girando nelle vie delle nostre città incrociano
personaggi pseudo rasta, con dei rifiniti dread-locks da parrucchiere, vestiti
con capi firmati da real-zecche, sciarpa e cappelli color Jamaica?
Penso vi sia successo spesso turbando il vostro
umore; quello che sto per esporvi lo turberà ancora di più.
E' sempre difficile far cadere un luogo comune e più
difficile sarà quindi far crollare l'opinione dei più sull'inquadratura
politica di Bob Marley e della sua musica.
Innanzitutto va precisato che un Rasta altri non è
che un sacerdote,il rasta può essere soltanto un nero, i dread-lock sono il suo
simbolo di riconoscimento.
La religione rastafary ha origine in Etiopia:
Menelik figlio di Salomone e Makeba venne educato a Gerusalemme e garantì la
sopravvivenza della religione di Abramo in Etiopia in forma non contaminata.
Con l'avvento del cristianesimo fu l'apostolo Paolo
ad assumersi l'incarico di aggiornare le credenze del popolo etiope. Convertì
un rispettato rabbino ortodosso che, tornato nel suo paese, introdusse le
novità portate dal Cristo alla religione di Abramo.
Nacque così la chiesa ortodossa di Etiopia, la forma
più pura di cristianesimo che mantiene intatto il collegamento con le proprie
radici ebraiche ed egizie.
Il duecento ventesimo re di Etiopia, Ras Tafari
Makonnen, salito al trono di imperatore con il nome di Hailé Selassié (potenza
della Trinità), diretto discendente da Davide e, tramite lui, da Mosé, nel
secondo dopoguerra stabilisce ufficialmente in Jamaica la sede della chiesa
ortodossa di Etiopia su richiesta dei rasta Jamaicani.
Il Rastafaresimo non è altro che un aggiornamento di
questa antica religione, figlio della cultura nera della Giamaica e del sogno
del ritorno degli schiavi alla madre Africa; riconosce in Hailé Salassié la
presenza della divinità, i suoi adepti rifiutano l'ipocrisia
"Babilonese".
Il sogno del ritorno alla terra madre nasce e si
svilupperà attraverso la predicazione di Marcus Garvey che, negli anni 20,
diventa il primo profeta dell'auto determinazione del popolo nero e fonda una
linea di navigazione, la Black Star destinata a riportare in Africa i
discendenti degli schiavi, il popolo nero americano anche negli anni a venire
avrà sempre in cuore di ritornare in Africa e il disprezzo per Babilonia ossia
il mondo occidentale dei bianchi (Stati Uniti d'America) che si sono arricchiti
con il lavoro degli schiavi neri.
Nonostante l'abolizione della schiavitù i seguaci di
questa religione capiscono che essa non è altro un espediente per utilizzare
gli schiavi neri "liberati " nella guerra contro i secessionisti.
Circa tredici anni dopo che Marcus Gavery fondava la
linea di navigazione Black Star per il rimpatrio dei neri d'America in Africa,
in Germania a partire dal 1933 cominciò la collaborazione economica tra la
compagnia Ha'avara Company di Tel Aviv e la Paltreu di Berlino, queste
compagnie supportavano gli ebrei tedeschi facoltosi nel "trasloco"
dei capitali nel nuovo stato d'israele.
Arriviamo ora a delle conclusioni: nessun bianco può
essere un Rasta in quanto questa è una religione del popolo nero che trae le
sue radici proprio dall'odio dei neri nei confronti dei bianchi
"babilonesi".
Inoltre i dread-lock sono una delle espressioni del
sacerdote, e non penso che tutti i cari compagni che hanno scelto quel tipo di
acconciatura ( la scelta di questo tipo di pettinatura è data anche dal fatto
che i capelli dei neri essendo molto ricci e crespi se non pettinati danno il
risultato dei dread-lok e non certo quelle treccione di moda oggi) siano dei
sacerdoti rasta e di certo non professano il ritorno in patria di tutti i neri
del mondo anzi il contrario.
Quindi come al solito ci troviamo di fronte alle
solite contraddizioni, Bob Marley faceva della musica un mezzo della propria
religione, lui stesso fu illuminato dalla presenza divina sulla terra di Hailé
Selassié, e della liberazione dei neri del mondo per il rimpatrio di questi nella
loro terra madre l'Africa.
Nonostante siano gli anni '80 la sua musica grida
ancora lo sfruttamento del popolo nero e la libertà che si avrà quando questo
lascerà "Babilonia", quando i neri smetteranno di credere alle utopie
mondialiste dei bianchi.
Quindi, tutti d'accordo che i compagni possano
essere d'accordo con Marley contro la globalizzazzione, la schiavitù e il
potere basato sull'economia, ma lui cari compagni non era per la convivenza dei
neri nel mondo, anzi professava un ritorno in Patria, e su questo certo non
sarete d'accordo, per i Rasta esistono i Neri e i per i Bianchi esiste la
Patria, c'è e si alimenta quella stessa religione attraverso la sottolineatura
della diversità della non uguaglianza tra i popoli, c'è la coscienza della
Nazione.
Spero che un giorno il sogno dei Rasta si avveri e
cercherò di aiutarli come posso per far sì che tutti i neri del mondo tornino
in Africa, spero anche e molto che un giorno non esitano più l'ignoranza e le
mode che arrivano a dissacrare le religioni, quando l'ignoranza e le mode non
esisteranno più anche i nostri cari compagni saranno estinti; così i neri
vivranno in pace in Africa fumando Kaja (l'erba), noi vivremo felici nella
nostra Europa Nazione, l'America sarà nostra colonia...
Sono speranze, in quanto tali in esse si deve
credere, credere nell'ideale, in una società migliore, giusta che riconosce in
primis, proprio perchè giusta, la diversità dei singoli e il rispetto delle
tradizioni, della cultura di ogni popolo.
< Ero,
sono e sempre sarò un rasta. E' dentro di me, è come una missione, la mia
missione per la salvezza del Mondo>
<Alzati,
coraggio, combatti per i tuoi diritti Coraggio, combatti non abbandonare la tua
battaglia>
“Get up, stand up” Robert Nesta Marley
Bibliografia:
Bob Marley: il mito del reggae - Gianni Lucini