Quel gruppo di estrema destra con 7.000 iscritti
MILANO - «A noi». Urlato all’unisono, in coro, da trecento
persone. Con il braccio destro disteso e la mano aperta. E le bandiere
spiegate, nere, con al centro una croce celtica bianca. Si salutano così gli
iscritti del gruppo Forza Nuova: settemila in Italia, centocinquanta nella sola
Milano. Loro si definiscono «radicali di destra». Ma non se la prendono quando
li definiscono neonazisti: «Dal fascismo abbiamo preso alcune priorità, alcuni
elementi fondamentali: come le leggi sociali, il recupero del cattolicesimo, la
lotta alla massoneria», spiega Marzio Gozzoli, toscano, uno dei dirigenti
nazionali del movimento di destra guidato da Roberto Fiore. Ieri, a Milano, in
via Valtellina, si sono radunati per contestare il summit della Commissione
Trilaterale e la mondializzazione. Al motto di «Dio, Patria, Famiglia». «Non
per scontrarci con i centri sociali, che sono la mano armata dei Ds»,
sottolinea Roberto Fiore, che ha voluto concludere l’incontro con i suoi
sostenitori, una volta terminata la guerriglia. «L’obiettivo era rendere
visibile la nostra battaglia alla Trilaterale e a ciò che rappresenta. E
l’abbiamo raggiunto, questo è ciò che conta».
«Ci chiediamo però come abbiano fatto gli autonomi a raggiungere via
Valtellina. Non erano vietati i cortei? Noi non ci siamo mossi e questo la dice
lunga sulla nostra correttezza», aggiunge Duilio Canu, responsabile regionale
di Forza Nuova. Mentre spiega gli otto punti che animano il movimento e che
sono indicati sulla tessere degli iscritti: lotta all’aborto, impegno per la
famiglia, blocco dell’immigrazione, lotta alla massoneria, alle sette segrete,
all’usura (intese come banche e finanza), ripristino del concordato
Stato-Chiesa, abolizione delle leggi Scelba e Mancino, formazione di
corporazioni di lavoratori. «Forza Nuova è nata nel settembre ’97: siamo
giovani - conclude Marzio Gozzoli -, ma stiamo crescendo, nello spirito e nel
valore della nostra tradizione».
Da. Gor