DA UOMO A
DUOMO.
Dopo
un periodo di presenza “virtuale” nella Rete, la realtà forzanovista brianzola
prende forma. Nella giornata di Sabato 30 Ottobre, in via Italia a Monza, si è
tenuto il primo banchetto propagandistico esclusivamente curato dai brianzoli.
Un banchetto “sudato” per le difficoltà nel ricevere le necessarie
autorizzazioni d’occupazione del suolo pubblico, cosa superflua per le
centinaia di venditori ambulanti extracomunitari che infestano i marciapiedi
dei centri storici di tutte le più grandi città e località di villeggiatura.
In
un certo senso la soluzione trovata dalla vigilanza urbana monzese è stata
comunque delle migliori per ovviare all’indisponibilità della centralissima
piazza Roma, sede dell’Arengario, che in passato assistette alle gloriose gesta
della ormai scomparsa sede del M.S.I. e Fronte della Gioventù.
Dico
gloriose perché, mentre Milano era ormai sotto assedio delle barbariche
“pressioni” delle zeccone (una volta erano più grosse e cattive), Monza
resisteva e contrattaccava meravigliosamente.
Ci
viene quindi assegnata la Via Italia, dotata di portici, a brevissima distanza
dal Duomo; Duomo custode della “Corona Ferrea”, che non è l’ex gruppo musicale
di Duilio, nostro responsabile regionale per la Lombardia, bensì la più importante
opera orafa Longobarda. La leggenda vuole che il cerchio di ferro che vi è al
suo interno sia stato fatto con i chiodi usati nella crocifissione di Gesù
Cristo.Niente di più auspicabile come locazione alternativa.
Purtroppo
il clima è stato alquanto inclemente:vento freddo e pioggia incessanti.
Tre
agenti della locale sezione dell’UIGOS ci hanno accolti, cosa alla quale i
giovani Brianzoli dovranno abituarsi, ponendoci le domande di rito.
Incomincio
a pensare che venga stampato dal Ministero degli Interni un apposito prontuario
per l’approccio ai Forzanovisti.Ad ogni modo se la visita ci fosse stata fatta
anche dagli agenti della FINDUS sarebbe finita male per noi; portati a tranci
al mercato del pesce, spacciati per “militanti pelagici” e venduti alle massaie
per fare il caciucco, tanto eravamo assiderati per il repentino cambio di
temperatura e l’abbigliamento poco adatto al cambio di stagione.
La
giornata non era di certo una delle più promettenti, per la scarsità
d’affluenza di pubblico dovuta al brutto tempo. Meglio così, sarebbe stata una
buona “palestra” per gli inesperti ma volenterosi giovani brianzoli.
Non
sono mancati, nonostante tutto, i momenti in cui ogni militante si sente
ripagato ed orgoglioso del suo sacrificio, per le sue idee e le sue scelte. Il
contatto con la gente, il loro interesse e le loro domande sono quello che io
definisco la nostra “paga”.
Un
Uomo, che faceva passeggiare la sua bambina, tutta avvolta in un impermeabilino
giallo e stivaletti di gomma, ci si è avvicinato. Restò un poco ad osservare le
nostre pubblicazioni e prima che se ne andasse, dopo aver acquistato un libro,
i ragazzi lo hanno ringraziato.Si è voltato e ha detto: Grazie?….Grazie a voi
ragazzi!…e non mollate!!
Li
ho guardati negli occhi e ho percepito chiaramente quello che avevano provato
nell’udire quelle parole. Adesso anche loro sanno per chi stiamo lottando.
Passarono
le ore e mi domandano se potranno partecipare anche al banchetto
propagandistico di Milano in programma ogni Sabato in Piazza San Babila,
un’altra mitica Piazza del passato.
Nel
corso della settimana, a Milano, durante i nostri incontri e riunioni decidiamo
che è giunto il momento per iniziare una propaganda specifica in vista
dell’incontro della Trilateral dell’11 Novembre.
Già
il nome di questa cosa mi fa schifo, per la grande affinità con la simbologia
massonica, figuriamoci i fini ultimi ed occulti che si prefissa.
Quindi
serviva una bella apertura di propaganda sulla Piazza e, non possedendo nessuna
rete televisiva come quel tizio di cui non ricordo il nome, avremmo dovuto
arrangiarci con i nostri vecchi ma sempre efficaci metodi.
Sapevamo
che nel pomeriggio di Sabato nella vicina Piazza Duomo, la Lega avrebbe
mobilitato i suoi militanti per un comizio contro l’immigrazione clandestina.
Devo
dire che nel circo leghista, il trasformista e star indiscussa Bossi,
ultimamente ricalca argomentazioni che Forza Nuova oggi ed anche molte realtà
della “destra” Italiana in passato hanno da sempre combattuto. Per questi
motivi i leghisti non avrebbero dovuto creare problemi per l’iniziativa che
volevamo intraprendere. Se ne sarebbero stati tranquilli ad ascoltare quelle
che per loro sono novità, argomenti del momento, momentanei cavalli di
battaglia prima del prossimo trasformismo: Globalizzazione, Mondialismo e altre
nefandezze tutte legate fra loro a doppio filo. Nel fatidico giorno di sabato 7
ottobre 2000, la concomitanza con la
festa nazionale di “Italica” ci aveva ridotti di numero ma la sicura presenza
dei brianzoli ha compensato le defezioni senza sottrarre nulla all’attività del
banco propaganda con tema, neanche a farlo apposta, l’immigrazione.
Tutti
allegri e spensierati in Piazza San Babila, crocevia frequentatissima per chi
si dirige in Piazza Duomo o in Via Monte Napoleone, zeppa di turisti per lo più
Giapponesi attratti dai negozi di uno dei settori economici Italiani
maggiormente esportato nel mondo: la moda! Anche noi siamo di moda ormai,
sempre e regolarmente presenti, con la pioggia o con il sole, fotografati e
intervistati ma sopra a tutto scortati.
Notai
purtroppo che le misure di controllo erano aumentate per via della vicina
manifestazione leghista. La DIGOS non era più nelle vicinanze del banchetto, ma
nel banchetto stesso!
Scriveremo
al ministro per chiedergli se possono fare un poco di straordinari per noi,
volantinando, naturalmente pagandoli due caciotte e un fiasco di Chianti del
“Compra Italiano”.
Ci
siamo talmente abituati alla loro presenza che quasi sentiamo la loro mancanza
quando non vengono ad accoglierci al momento dell’allestimento e ci
preoccupiamo se non li vediamo…porca la miseria stiamo diventando dei
sentimentali.
Questo
non basta per fermarci o avere dubbi sul cosa dobbiamo fare.
La
domanda a cui tenevano avere risposta era: quando incomincerete la propaganda per
l’incontro della Trilateral?
L’unica
risposta possibile fu : certo, prima o poi, dovremo fare anche quella!
Ad
allestimento ultimato ci dividiamo i compiti, circondati dai nuovi e bellissimi
manifesti arrivati per l’occasione.
A
proposito di manifesti voglio sottolineare la motivazione politica che voleva
criminalizzare i ragazzi di Lucca alcuni mesi fa. A Milano in banchetti nei
quali ricorreva la tematica anti-abortista sono stati esposti dei manifesti
appositamente creati dal “Gruppo di Propaganda Milanese”, le cui foto al
paragone di quelle dei manifesti esposti a Lucca erano a dir poco sconcertanti
e nulla è successo ne a loro, ne hai militanti presenti.
Ritornando
all’azione…dato che eravamo praticamente guardati a vista e a breve distanza,
occorreva un diversivo, ma prima di questo un sopralluogo sulla Piazza del
Duomo.
Giusto
un salto per salutare alcuni conoscenti e poi ritorno alla “base”.
Un
veloce cambio di maglietta per un ragazzo dei “nuovi”, un largo giro e la borsa
di un negozio tanto alla moda a Milano prende il via verso Piazza del Duomo
dove era in svolgimento il comizio della Lega. Dopo pochi minuti il banchetto
di piazza San Babila è percorso da una leggera animazione.Lamenti di fame e
voglia di un trancio di pizza, così il secondo gruppetto lascia la piazza sulle
orme della borsa alla moda.
Il
tempo di dividerci i ruoli e camuffare l’unico che portava la maglietta
ufficiale di Forza Nuova, passargli “l’arma” ed eravamo arrivati nella piazza
gremita da bandiere con il sole delle Alpi e dal “Leone di San Marco”.
Alberto
da Giussano da tutte le parti, una profusione di verde e bianco e qualche
misera ed isolata bandiera di Fiamma Tricolore. Non sono riuscito a capire se
questi ultimi avessero sbagliato manifestazione o fosse un ultimo, misero
tentativo di farsi accettare nel pentolone del Polo, dopo che il Fini li aveva
buggerati.
Comunque
non erano cose che al momento ci interessassero, la nostra azione non si
sarebbe fermata di fronte a nessuno…senza pietà.
Ho
preso personalmente in consegna la borsa. Vestito in maniera elegante non avrei
destato sospetti nei tre poliziotti a guardia dell’accesso alla balconata del
palazzo adiacente il Duomo.
Una
posizione dominante e perfetta per il nostro scopo.
Risalendo
lentamente e con fare “turistico” ho preso posizione, un breve e preciso
controllo delle persone presenti e con un cenno prestabilito ho chiamato il
gruppo d’azione. Fulmine, Max ed Alex furono i primi a salire le scale, seguiti
poi da Carlo e Davide.
Due
ragazze erano alle nostre spalle, piuttosto preoccupate per l’inaspettato e
sospetto movimento.
Ci
siamo distratti un attimo, più che altro per tranquillizzarle e far capire loro
che la nostra era una giusta causa e che in quel momento avremo rischiato per
essa. Estraggo quello che ci aveva impegnato per un intero pomeriggio ed il
gruppo lo posizionò al di qua della balaustra in modo che non fosse ancora
visibile dalla piazza.
Venne
estratta anche l’“arma” occultata lungo il tragitto:un rotolo di nastro
adesivo.Pochi ritocchi al posizionamento ed eravamo pronti.Un ultima occhiata
alla folla, un’altra alle forze dell’ordine e l’ordine partì, secco e
perentorio: ORA!!!
Uno
striscione di 12 metri per 3 recante la scritta:
TRILATERAL…Prossimamente
sulle vostre coscienze
firmato
Forza Nuova, troneggiava sulla Piazza del Duomo di Milano!
Il
vento…maledizione al vento! Sollevò come una grande vela lo striscione e,
siccome gli accordi erano di abbandonare la posizione dopo l’esposizione,
alcuni di noi erano già al “sicuro”.
Restarono
dei volontari per badare che la cosa non si ripetesse.
Dopo
circa 20 minuti dall’esposizione, le forze dell’ordine, salirono la scalinata
ma presenti fra queste c’erano i nostri “guardiani” e lì hanno riconosciuto i
volontari. Cosa fare? Semplice unirsi a loro! Chi altro potrebbe “sparare”
battute in certi momenti? Diamine si deve tenere alto anche il morale.
Venti
minuti di esposizione di uno striscione in una grandissima Piazza come quella,
gremita di Leghisti, Polizia, Carabinieri e Turisti è già un buon successo! Penso
alla pazza corsa che hanno dovuto fare i due agenti Digos da Piazza San Babila
fino a lì.Dal poco tempo che ci hanno impiegato potevamo pensare di mandarli a
Sidney in occasione delle Olimpiadi. Immaginate le medaglie che avremo
conquistato: Oro nei cento metri quadri, Argento nella staffetta 4x2 otto,
Bronzo nella corsa a tentacoli e nella marcia sbronza…..
Erano
veramente incazzati mentre prendevano le generalità dei ragazzi.
Volevano
sapere quando avremo incominciato la propaganda in occasione dell’incontro
della Trilateral? Adesso avevano ottenuto una risposta molto chiara!
Siamo
dolenti di dovere ricorrere a dei sotterfugi per manifestare il nostro
dissenso, non gioiamo certo di arrecare disturbo, ne tanto meno vogliamo
inasprire il già gravoso compito affidato alle forze dell’ordine, ma continui
rifiuti, divieti, negazioni, ci impongono maniere e modi che certo non ci
appartengono.
Poter
manifestare civilmente come è avvenuto in quelle poche occasioni in cui ci è
stato modo di farlo è diventata una cosa veramente difficile se non
impossibile. Trincerarsi dietro motivi di “ordine pubblico” è solo un modo per
negarci la libertà di manifestare se non addirittura quella di aggregarci per i
nostri concerti. Ancora peggio se questi “motivi di ordine pubblico” ci vengono
contestati non per azioni che noi potremmo andare a compiere, ma per le
“reazioni” che i Centri Sociali metterebbero in essere per contrastare le
nostre iniziative.E’ come se ci dicessero “Voi non potete fare la vostra
manifestazione perché sennò quegli altri fanno una contromanifestazione e
spaccano tutto.” I concerti sono solo e semplicemente un momento in cui ci
ritroviamo, balliamo, ridiamo e cantiamo tra di noi…volete toglierci anche il
sorriso ed il canto? Oppure ritenete che sia di turbamento per la società? Il
vero motivo di questi divieti si chiama repressione, non abbiatecene a male se
dobbiamo crearci degli spazi per divertirci o delle occasioni per promulgare le
nostre idee, la nostra visione della vita e del mondo. Nel frattempo i Centri
sociali “vomitano” nelle strade guerriglieri, teppisti e terroristi…..Bologna,
Genova, Praga insegnano.
E a
Verona cosa farete? Avete detto: ci avete fregato, ma non succederà più! A
Natale tutti vestiti da Santa Klaus lo rifaremo! Non c’è limite alla fantasia e
alla nostra fede………..
Luca
Pilli