Cagnara
Cari Camerati,
questa volta ho deciso di annoiarvi con una favola.
”Come una favola?!” direte voi “Qui siamo tutti
ragazzi tosti, con due coglioni così.Le favole ci fanno letteralmente cagare,
noi vogliamo storie di sangue e di lotta , di eroi e di miti, non cazzabubbole
per bambocci !!”
Prescindendo dal fatto che del vostro parere non me
ne può fregar di meno, mi è giunto all’orecchio che molti Camerati hanno
generato dei bellissimi Cameratini ai quali non possono certo leggere storiacce
come quelle che ho scritto fin’ora.Come potrebbe un piccolo Cameratino addormentarsi spensierato e lieto (ma
guarda come dorme beato , bell’e papà!) se i loro genitori gli raccontassero,nella penombra di una
abat-jour, la storia dell’Impero dei Detersivi
o di come i Frocichenecchi assalirono Roma? Ci sarà il tempo per
leggergli queste cose , come ci sarà il tempo per indicargli la via (la terza per
la precisione) , ma ora è solo il tempo delle favole, delle magie e degli
animali parlanti.
Beccatevi dunque questa favoletta in cui tutti i
fatti,i personaggi e le situazioni sono stati da me inventati di sana pianta e
dunque “ogni riferimento a fatti e/o a persone è puramente casuale”
Cari bambini dovrete avere una immensa pazienza e
sopportare le difficoltà che un vecchio Molosso ha nel ricordare i tempi
passati. Ora a voi potrebbe sembrare del tutto normale che i cani siano tutti
ordinatamente separati in razze, ognuna con il suo fiero pedigree,ognuna ben
distinta dalle altre.Come sapete vi sono cani dalla mole imponente ed altri
piccolissimi,vi sono cani dal mantello talmente lungo da arrivare a terra ed
altri praticamente nudi, vi sono cani feroci ed altri miti e spauriti.Vi sono
anche dei simpatici incroci che di solito chiamate bastardini ma come sapete
essi non sono riconducibili a nessuna genealogia certa.Se li incrociate non ne
otterrete uno uguale, ma un diverso tipo di cane che normalmente, per quanto
possa generare il vostro affetto, è oggettivamente bruttarello e sgraziato.
Chi ci ama, chi ama i cani per quello che sono e non
cerca di antropomorfizzarli (parolona che sta ad indicare la volontà di un uomo
di pensare al suo animale come se fosse umano anch’esso) ama una razza in
particolare , di solito quella che rispecchia il suo carattere o che colma le
lacune della sua personalità.Tante razze quindi,tutte meravigliose e tutte con
peculiarità che le rendono uniche.Ma non è sempre stato così.C’è stato un tempo
ed un luogo dove si cercò di forzare la mano alla Natura,un tempo ed un luogo
in cui gli stessi canidi rischiarono di perdere la loro identità per
confondersi in un’unica genea di bastardi.Fortunatamente così non fu ma se
questo progetto folle non arrivò a compimento lo dobbiamo solo ad un manipolo
di cani eroici ed alla loro cocciuta testardaggine nel non sottomettersi
all’innaturale disegno.Ma per meglio comprendere l’aneddoto che innescò la
rivolta che permise alle razze di rimanere tali dobbiamo fare un passo indietro
nel tempo, lasciarci trasportare in un luogo talmente strano che per poterlo
immaginare vi troverete costretti a …credere.
Tanto ma tanto
tempo fa sull’ Isola di Bau ,un magico
luogo ormai scomparso da tempo,vivevano tutte le razze di canidi che ancora oggi riconosciamo come tali. Non
c’erano altre specie animali se non dei conigli che i canidi allevavano al solo
scopo di mangiarseli.Questi animali non avevano mai visto l’Uomo e si godevano
quindi la vita in perfetta armonia con la natura di Bau.Essi avevano territori
ben delimitati , formatisi attraverso i secoli secondo la naturale legge della
sopravvivenza e della razza.Sempre secondo questa naturale legge di selezione
alcune razze erano divenute più potenti e pure di altre, mentre altre ancora si
erano incrociate fra loro generando orde di simpatici bastardini .Nei territori
del nord vivevano i terribili e possenti Rottweiler mentre a sud tiravano a
campare tribù di luridi Licaoni, le uniche razze degne di questo nome che
popolavano invece l’est e l’ovest erano le bande degli Akita Inu ad oriente e le libertarie congregazioni di
Beagle (leggasi Bigol) ad occidente.Nei
territori centrali di Bau viveva invece l’antica razza dei Molossi, fiera e
combattiva , che un tempo era stata la “razza padrona” dell’isola portando la
civiltà in tutta Bau.Questa razza si
era sviluppata da un piccolo villaggio nei pressi di un mare interno di Bau ,
ed in breve tempo aveva fatto di quel borgo una spettacolare città dove tutte
le sfaccettature della loro razza vennero esaltate fino ad essere considerata
anche dalle altre popolazioni come il faro illuminante della Civiltà Canide.
Purtroppo,non molto tempo prima di quando la nostra storia ebbe inizio le
popolazioni dei Beagle (forse da qui il nome della razza) si lasciarono
contagiare da un insensato moto libertario autogeneratosi fra le loro stesse
fila dando origine al terribile flagello di cui mi appresto a narrarvi.Dopo
aver conquistato,secoli addietro,a colpi di zanne nuovi territori ancora più ad
ovest i Beagle iniziarono a pentirsene e,dopo aver rotto ogni legame con la
madrepatria, cominciarono a diffondere per tutta Bau l’insensata idea che tutte
le razze fossero uguali e che tutte quante potevano coesistere negli stessi
territori. A dar man forte a questi scellerati pensieri anche i moti
rivoluzionari dei branchi di Bouledogue che vennero subito presi come esempio
dalle tribù più facinorose. Fu un terribile innesco quello, infatti il moto
(morbo) libertario contagiò tempo dopo anche le popolazioni Levriere di
nord-est che in breve tempo, esagerando nell’interpretazione,si riempirono di
zecche.Ma non furono le sole, infatti anche le cenciose bande di Pechinesi
orientali si lasciarono irretire dal vizio e vennero colonizzate da centinaia
di milioni di zecche a loro volta. Nel frattempo milioni di canidi provenienti
da tutta Bau andarono a stabilirsi nei nuovi territori dei Beagle
imbastardendosi ed imbastardendoli.Una razza bastarda in particolare attecchì
un po’ dovunque causando gravi danni economici alle tribù ospiti a causa del
loro morboso attaccamento ai conigli. I Rottweiler, i Molossi e gli Akita Inu
si unirono allora per porre un freno a questo terrificante andazzo ma, dopo
valorose vittorie iniziali sui Levrieri, sui Bouledogue e su la vecchia genea
dei Beagle, furono battuti dalla infinita superiorità numerica del nemico al
quale,nel frattempo,si erano alleati anche i Beagle Bastardi dei nuovi
territori. I Beagle imbastarditi ed i Levrieri si divisero Bau e gettarono
quanto più fango possibile sulle razze sconfitte. C’è da dire che nonostante la
tremenda sciagura capitata alle tre grandi razze battute , almeno i loro
territori non capitarono direttamente sotto l’influenza dei Levrieri ma sotto
quella dei più rimbambiti Beagle che per il momento si accontentavano di
insegnar loro ad abbaiare alla loro maniera. Difatti,subito dopo la spartizione
dei territori, fra le due razze vincenti, si instaurò una sorta di muro contro
muro.Motivo dell’attrito? Come amministrare i conigli di Bau.Secondo i
Beagle ogni canide dell’isola poteva
avere tutti i conigli che desiderava a patto che fosse in grado di far
riprodurre detti conigli in modo da ingigantire il suo stesso allevamento fino
ad assorbire gli allevamenti minori e via dicendo.Va da se che chi non fosse
stato in grado di procurarsi conigli a sufficienza sarebbe morto di stenti,
macinato dalla grande ruota dei massimi allevatori dell’isola.
I Levrieri invece
erano convinti che tutti i conigli dovessero essere collettivizzati e distribuiti
in egual misura a tutta la popolazione canide dell’isola.Non importava un bel
niente di cosa valesse il singolo Levriero o che ruolo svolgesse nella società;
avrebbe avuto conigli nella stessa identica quantità di un qualsiasi altro
Levriero.Ovviamente i capi Levrieri, in quanto tali, avevano diritto a qualche
coniglio in più e chi non era d’accordo veniva inviato a “tirare la grande
slitta” nei territori inospitali dei Siberian Husky.In quegli anni le razze dei
Rottweiler e dei Molossi furono fatte oggetto di un’infinità di loschi giochi
di potere,trovandosi proprio sul confine dei due enormi schieramenti.Ma per
quanto questi tempi di attrito fossero orrendi non erano nulla al confronto di
ciò che accadde dopo.Poco tempo prima dell’inizio della nostra storia , i
Levrieri capitolarono di schianto divorati dalle zecche, ed i Beagle dilagarono
ovunque.
Tranne che sulle
centinai di milioni di Pechinesi che erano ormai entrati in simbiosi con le
zecche al punto tale da divenire zecche essi stessi.Finalmente gli ex-Beagle
(oramai non sapevano più nemmeno loro cosa fossero diventati) potevano decidere che fare di tutta Bau ,
nessuno li poteva fermare.Decisero di scrollarsi di dosso tutta questa storia
di razze e tradizioni obbligando,con la scusa della cooperazione canide, tutte
le razze a mischiarsi fra loro come era già successo da tempo nelle loro
terre.Spostarono allevamenti interi di conigli da una parte all’altra di Bau in
modo da affamare o di risollevare alternativamente masse di canidi a loro
piacimento.Ovviamente le tribù che si trovavano senza più neanche l’ombra di un
coniglio migravano verso i terrori di quelle razze che apparentemente ne
avevano in abbondanza.Mentre il perfido piano dei Beagle imbastarditi stava per
concludersi con successo inizia la nostra storia.
I due molossi si
aggiravano con circospezione nel buio al limitare del bosco, sempre attenti a
scorgere il benché minimo segno di poliziesche presenze.Avanzavano di qualche
metro,poi si fermavano ad annusare l’aria. Thorn,il più grosso ed il più
vecchio dei due,era ben conscio di essere in ritardo alla riunione segreta a
cui si stavano recando ma considerava più grave l’arrivarci con un codazzo di
cani poliziotto. Tommy era più giovane e più impetuoso ed anche profondamente
esasperato dalle eccessive precauzioni di Thorn.
“E dai!” sbottò ad
un certo punto Tommy “Nessuno ci sta seguendo!E’ notte fonda!”
“Meglio esserne
certi”rispose Thorn sottovoce.
Stavano andando ad
una riunione dei “Cani Nuovi” ad ascoltare una conferenza dell’illustre professor
Artah.Le idee del professor Artah erano chiare come la luce del sole ed avevano
il sacro sapore antico della Santità della Razza.Il regime NewBeagle (così
veniva chiamato dai Cani Nuovi lo strapotere dei Beagle imbastarditi su Bau)
aveva ovviamente diffidato Artah dall’esternare le sue idee “razziste” ma il
vecchio professore era entrato a far parte dei Cani Nuovi e di quel che il
regime pensasse non gliene poteva fregare di meno.Quella notte, in una radura
nel bosco di ciliegi,avrebbe tenuto la sua conferenza costasse quello che
doveva costare.Tutti i Cani Nuovi vi avrebbero partecipato e da quella riunione
avrebbe potuto scaturire la scintilla che avrebbe fatto esplodere la pazienza
del popolo dei Molossi.Certamente non tutti i Molossi la pensavano così, alcuni
di loro erano completamente asserviti al regime NewBeagle,altri si erano
lasciati convincere dalle idee Levriere e la maggior parte viveva in un
costante mugugnio di disapprovazione ma non aveva ancora trovato il modo di
riscattare la propria razza.Solo i Cani Nuovi avevano le idee chiare sul da
farsi ed i loro capi avevano il loro bel da fare per tenere a freno quelli più
impetuosi.
D’un tratto
un’ombra si profilò fra gli alberi ed i due Molossi si fermarono ad osservarla.
“Sono io”fece l’ombra”Sono
Luk.venite da questa parte.”
Thorn si diede
un’ultima occhiata alle spalle e si diresse assieme a Tommy verso il bosco.
“Salve Camerata “
fecero i due all’unisono.
“Salute a
voi,Camerati”rispose Luk “Presto,andiamo che la riunione sta per incominciare”
Thorn e Luk si
conoscevano da tempo ed avevano cercato di mettere su un giornaletto satirico
per sbeffeggiare il regime. Ma il regime si era difeso con la nefanda “Legge Zampino”, una terribile legge
liberticida che vietava loro persino di scrivere “razza” al contrario.Alcuni
Cani Nuovi in perfetta buona fede stavano ancora pagando in carcere per le loro
idee. I tre amici trotterellarono per circa dieci minuti fra i ciliegi,aiutati
dalla luce della luna piena, prima di arrivare ad una radura dove alcune
centinaia di Molossi aspettavano l’inizio della conferenza.Fecero appena in
tempo a trovare un cantuccio per loro che il professor Artah balzò sopra ad un
grosso tronco caduto ammutolendo gli astanti.
Si schiarì la voce
con un ringhio e,dopo aver inforcato un paio di occhiali,cominciò a leggere gli
appunti che teneva fra le zampe.
“Dalle testimonianze dei contrasti sui discorsi
relativi alla questione razziale si evidenzia una netta contrapposizione tra i
propagandisti del bastardismo NewBeagle ed i difensori della razza. I
bastardisti pretendono di giustificare la loro ideologia rivendicando il
diritto del singolo canide alla piena autonomia delle scelte personali.
Autonomia che si concretizzerebbe nella piena libertà del singolo cane di accoppiarsi con chi vuole. E condannano il
pensiero di chi subordina le scelte individuali alle necessità
sociali,riconoscendo in questa posizione il nucleo dell'ideologia Rottweiler.
Ma si tratta di una giustificazione del tutto sballata perché,come evidenziato
dal codice civile e penale di ogni paese,compreso quello dei paesi Beagle,non
esiste piena libertà per il singolo canide di determinare lo stile di vita che
più gli aggrada e neppure di esprimere libere opinioni su tutto. Qui da noi,ad
esempio, la legge Zampino stabilisce che chi diffonde idee fondate sulla
discriminazione nazionale e razziale ,etnica e religiosa in sede politica può
essere condannato a sei anni di reclusione. La giustificazione teorica a simile
tradimento della Costituzione e dell'ideologia della libertà per tutti è la
tipica argomentazione Molosside secondo cui l'individuo ha diritto a esprimere
le proprie opinioni e a propagandarle SOLO FINCHE' ESSE NON MINACCIANO IL
SISTEMA DI VALORI SU CUI SI REGGE LA SOCIETA'CANIDE”.
Un coro di approvazioni salutò questa affermazione
che il professore aveva urlato con più enfasi. Artah fece cenno al suo pubblico
di zittirsi e proseguì.
“Dicevo…cioè finché non vengono in contrasto con
quello che la società ritiene giusto e fondamentale. Dal momento che
l'Occidente ha imposto una morale per cui l'individuo è slegato dal contesto
organico in cui vive perché è importante solo come fattore produttivo allora
ogni accenno all'organicismo e al collettivismo sono al di fuori delle idee
permesse. Per cui diventa giusto opprimere i diritti di espressione individuali
per salvare il predominio dell'ideologia del Sistema. Ma qui allora il discorso
nei metodi diventa analogo a quello razzista. Il razzista infatti dice che il
singolo non ha diritto di generare figli con membri di razze o etnie differenti
perché ciò minaccerebbe l'omogeneità della comunità,fonte primaria di stabilità
sociale. E neppure si può permettere di aver figli a chi porta malattie
geneticamente trasmissibili perché nessuno ha diritto a generare coscientemente
dolore e sofferenza. Cioè la libertà individuale si ferma quando minaccia la
vita e i valori comunitari. Ed è a questo punto che i difensori della
corruzione e della degenerazione mostrano il loro vero volto,perché rivendicano
il primato delle scelte individuali sulla necessità collettiva. Dove quando gli
fa comodo usano la logica totalitaria dell'esclusione del diverso visto come
nemico pubblico. Sono campioni di bispensiero,capaci nello stesso tempo di
difendere il diritto alla libertà e spiegarti che le idee diverse sono
malefiche e minacciose e perciò da reprimere in quanto portatrici di
aggressione e violenza. Di fronte ad essi bisogna che i razzisti non si sentano
succubi di una finzione retorica di chi agita il fantasma di una libertà
individuale CHE E' SEMPRE STATA IMPOSSIBILE IN QUALSIASI SOCIETA'.”
Un altro coro di approvazione interruppe il
professore che continuò imperterrito.
“ Le leggi sul reato d'opinione in vigore nelle
società liberal democratiche e la concentrazione delle proprietà dei mass media
in poche zampe ci dimostrano matematicamente che il canide può dire e fare solo
ciò che non è reputato eretico dal suo governo,inteso in senso lato di classe
dirigente. I bastardisti potranno chiederci che male fa gente che si accoppia
scegliendo compagni di altra stirpe anche se rispettano le leggi. Ebbene la
libertà vera ed effettiva per ciascuno di noi consiste nel vivere in una
società il più possibile a popolazione omogenea quanto a morfologia,tendenze
caratteriali e psichiche,e cultura. Perché in quel caso l'identificazione del
singolo nella collettività è del tutto naturale e spontanea e ci si sente
liberi pur essendo uniti e coordinati.
La pur relativa (ma preponderante rispetto agli
altri popoli canidi) purezza razziale degli Akita Inu ha permesso loro una coesione ammirevole,fattore di forza e
unione.Ed ha permesso al loro paese di coordinare al massimo grado lo sforzo
collettivo di riscatto economico. Paesi afflitti dal bastardismo sono solo
aggregati di poveracci guidati da corrotti e ladri.
Il loro esempio è illuminante per illustrarci che
cosa il capitalismo conigliesco ha in mente per noi. Ed è per questo che chi si
accoppia con canidi stranieri,fornisce loro ospitalità o conigli,regala
amicizia e solidarietà si comporta e agisce come un criminale. Criminale perché
contribuisce a distruggere ciò che sta alla base della pace e della forza delle
comunità. Criminale perché si pone oggettivamente al servizio di una
trasformazione sociale che vuole portare le nazioni del mondo ad assomigliare
ai porcili multirazziali in cui tanti schiavi senza razza sono dominati da chi
detiene il potere economico. Criminale perché uccide nel corpo dei figli tutti
gli antenati ,negando loro la possibilità di vivere nelle generazioni future.
Il bastardismo è genocidio. Genocidio per
assimilazione delle differenze ad opera dell'indifferenziato minimo comun
denominatore dei bisogni bestiali e del consumismo disgregatore. Contro gli
assassini è lecito difendersi. E ci si difende per prima cosa chiamandoli per
il proprio nome. Rinfacciando loro il comportamento ipocrita e la doppia
morale. Per sostenere il principio di giustizia secondo cui le pulsioni
individuali non sono mai fonte di saggezza collettiva.
Il razzismo è legittima difesa.”
Un boato di
ululati e latrati di assenso squassò l’aria e gli organizzatori dovettero farsi
in quattro per sedare la cagnara.
Quando tutti si
furono calmati ed un relativo silenzio era calato sulla radura una voce
squillante gettò i Cani Nuovi nuovamente nello scompiglio.
“Siete tutti in
arresto per la violazione della Legge Zampino.La radura è circondata.Se non
opporrete resistenza vi metteremo..ehm..ci metteremo una pietra sopra e sarete
semplicemente internati per qualche mese in un centro governativo di sanità
mentale.Opponete la seppur minima resistenza e vi abbatteremo tutti”
I Molossi dei Cani
Nuovi erano attoniti e non sapevano che fare mentre ai margini della radura si
potevano ora riconoscere centinaia di cani poliziotto in assetto
antisommossa.Ad un certo punto un Molosso,che era poco più di un cucciolo,prese
lentamente un sasso fra le zampe e voltatosi a guardare i suoi amici
urlò”Fijeu,che linse?”.
Il sasso partì
come un proiettile e colpì fischiando la testa dell’ufficiale.Questi si
accasciò sulle quattro zampe senza un grido e la schiera dei gendarmi fece un
passo indietro incredula. Spronati dal gesto di ribellione del giovane Balilla
i Molossi dei Cani Nuovi si lanciarono contro ai cani poliziotto che sbarravano
la via d’uscita dal bosco i quali,colti impreparati,cedettero lasciando che gli
assalitori smembrassero i loro ranghi.
Thorn e Luk
presero su di peso il professor Artah e
riuscirono,insieme a molti altri,ad oltrepassare lo sbarramento di polizia.
Purtroppo non tutti ce la fecero. I cani poliziotti chiusero infatti il cerchio
bastonando democraticamente tutti coloro che riuscivano ad acciuffare.
Luk,Thorn ed Artah riuscirono a far
perdere le loro tracce fuggendo a nord del bosco, verso l’ abitazione di un
loro Camerata sulle sponde del lago.
Comunque, la storia
della repressione nella Radura dei Ciliegi fece il giro di Bau e i suoi abitanti
cominciarono a domandarsi se le teorie di Artah fossero veramente così assurde
come il regime NewBeagle voleva far credere.Una città dopo l’altra, una regione
dopo l’altra il malcontento sfociò in pacifici boicottaggi degli immensi allevamenti
di conigli NewBeagle ed il regime emanò leggi sempre più restrittive che facevano
apparire la famigerata Legge Zampino un’inezia.Fu vietato l’uso di qualsiasi
lingua canide che non fosse l’uggiolio Beagle,poi fu vietato di ritrovarsi
in gruppi superiori alle dieci unità della stessa razza senza la supervisione
di un burocrate di regime appartenente ad una razza diversa,ed infine fu vietato
di marcare il territorio se non con un’apposita fiaschetta fornita a tutti
dalla locale caserma di polizia.La fiaschetta conteneva gassosa.Ma i boicottaggi
continuavano con sempre più determinazione e dalle loro cantine segrete,da
sconosciute radure e da grotte inesplorate i Cani Nuovi organizzavano la rivolta
finale.Il regime era agonizzante,gli immensi capitali leporinidi che lo alimentavano
erano stati quasi totalmente annientati dai boicottaggi. Per cui,come un animale
ferito il regime tentò un ultimo affondo.Venne emanata un’ultima farneticante
legge che impediva le unioni fra soggetti della stessa razza.Fu la fine.Intere
popolazioni si sollevarono in rivolta e dopo sanguinosi scontri l’ Ordine
Naturale delle cose fu ristabilito.Il fischiante lancio del sasso che colpì
il gendarme nella Radura dei Ciliegi venne amplificato e tutta la faccenda
assunse un’esagerata aurea eroica. I cani poliziotto aumentavano di numero
in modo direttamente proporzionale al diminuire del numero dei Cani Nuovi
assaliti. Nell’ultima versione che ho avuto modo di sentire, io Thorn,Luk,Artah
ed una mezza dozzina di altri Cani Nuovi avevamo avuto ragione di migliaia
di cani poliziotto.
Questa è la storia
di Bau,questa è la storia delle razze dei canidi,questa è la storia di Tommy,che
ci crediate o no.
Tomàs de
Torquemada