EUROPAKONGRESS
2003
In questi
ultimi giorni di ottobre, molteplici sono stati gli appuntamenti a cui valeva
la pena partecipare. C’era il giorno 28 che possiamo quasi considerare il
compleanno del fascismo, giorno in cui ricorre l’anniversario della marcia su
Roma. Molti di noi amano passare questa ricorrenza a Predappio,
per dire una preghiera sulla Sua tomba e continuare il resto della
giornata in compagnia di Camerati appartenenti a varie formazioni politiche o culturali.
In questo anno, oltre le dovute visite e ricorrenze, gli acquisti di vari
gingilli spudoratamente copiati dalle buffetterie militari del ventennio
fascista o inventati di sana pianta come il bastone da passeggio con la testa
del Duce come pomolo, il quale, qualche imbecille, ha avuto il coraggio di
comprare, ne sono stato personalmente testimone, osservando la scena con
ribrezzo e sdegno assoluto una novità c’è stata. Già l’anno passato le
direttive di partito di Alleanza nazionale erano quelle di non organizzare o
partecipare a nessuna iniziativa in tali ricorrenze per i suoi militanti, pena
l’espulsione, questo anno a maggior ragione, causata dalle ultime dichiarazioni
di Fini, la cosa non sarebbe dovuta avvenire. Quindi oltre alla sacra visita, gli
acquisti vari e le seguenti abbuffate nei vari ristoranti della zona
specializzati in cucina romagnola c’era la simpatica iniziativa della caccia
all’Aennino. Nuova razza di parassita, recentemente
catalogata come “Zecca Putrens” perché provvista a
differenza della “Centro Socialis” delle ghiandole
velenifere del tradimento nazionale. Oltre che la “sacra” trasferta, c’era
l’importante manifestazione indetta da “Forza Nuova Lombardia” a Varese,
tenutasi il giorno 25, sul tema dell’Europa e contro l’immigrazione. Infine,
anche se passata di sott’occhio per l’Italia, c’era l’Europakongress
2003, denominato “Kampf um
Europa”, organizzato dai giovani del “Junge Nationaldemokraten”, l’organizzazione giovanile del “Nationaldemokratische Partei Deutschalands”.
Qualche
anno fa, in occasione della famosa manifestazione di Forza Nuova contro i
poteri forti, in via Valtellina a Milano dove i centri sociali hanno dato ampio
sfoggio del loro servilismo verso la “Trilateral Commission”, rispondendo con atti di estremo vandalismo
contro città, anziché contrastare direttamente la satanica riunione, in questa
occasione alcuni giovani di Stoccarda sono intervenuti e partecipato nelle
nostre schiere. Da allora, con questi giovani si sono tenuti sempre attivi i
contatti, principalmente è stato il Camerata che tutti conoscono con il
soprannome di “Fulmine” a mantenere viva questa amicizia. Ci sono state anche
altre comuni occasioni di incontro nel corso di altre manifestazioni, diciamo,
minori, fino a che questa amicizia si è voluta trasformare, inizialmente da
parte tedesca, in un invito ufficiale per partecipare al loro maggiore
congresso annuale come delegazione estera, richiesta direttamente espressa a
Giovanni Camusso (Fulmine) ex responsabile della
provincia di Lecco ed ora della città di Siena. Sono anni che una grande
amicizia ci lega, con numerosissime occasioni di collaborazione reciproca e
progetti comuni, uno dei quali era la creazione di un sito internet europeo.
Qualcuno avrà notato in apertura di questo sito la grande schermata con il
nostro continente, che ormai da anni è presente, purtroppo a causa di alcune
difficoltà, burocrazie e problemi vari, il progetto non è mai decollato, questo
non significava comunque un abbandono, ma solo l’attesa di una condizione propizia
e tempi che permettessero la sua realizzazione. Questi tempi sono felicemente
giunti e le valige, si può dire, erano già pronte per queste occasioni.
Rispondendo all’invito, Io e Fulmine siamo partiti alla volta di Hochstadt An Der
Aisch a pochi chilometri da Norimberga nel cui,
vicino borgo, si sarebbe tenuto il congresso dei giovani dell’NPD. Mi capita
spesso di viaggiare per l’Europa, a volta per lavoro, a volte per militanza o
semplice vacanza, ma ogni volta resto stupido da qualche particolare in qualche
nazione, che mi trafigge letteralmente il cuore facendomi innamorare sempre di
più dell’Europa. Europa, terra di civiltà, fra le più laboriose e produttrici,
patria delle arti e di tutte le culture che hanno attraversato la storia di
tutta l’umanità. Sfido chiunque a trovarmi un filosofo Bantù
o un inventore congolese…quando nel nostro lontano
passato le vetrate a piombo in una delle nostre maggiori cattedrali vibravano
per il suono di “Silbermann” (ci possiamo permette di
chiamare uno strumento musicale come lo è un organo a canne con un nome) nella
savana o nelle impervie Jungle africane si udiva solamente il monotono
riecheggiare di un tamburo di pelle o di un tronco d’albero percosso da
arbusti. Le maestose Alpi nei dintorni di Innsbruck,
tinte di rosa dall’alba mi ricordavano, come se quello fosse uno di quei
momenti, una canzone della “Compagnia dell’anello”…”Strade d’Europa” e queste
mi emozionavano, le meravigliose autostrade tedesche e la loro efficienza mi
rammentavano chi le volle per primo e sempre più mi convincevo che gli
inventori dei tamburi in pelle di gazzella non avevano nulla da insegnarci o
quanto meno da amalgamare con la nostra cultura. Più ci addentravamo nella
patria Germanica e più notavamo il cambiamento del paesaggio e degli stili
architettonici che contraddistinguono le nostre nazioni, fortunatamente ancora
nessuna capanna di paglia nelle campagne tedesche è comparsa.
La
sensazione è sempre comunque barcollante fra l’interessato e il disagevole,
salvo che per un fatto…non appena arrivati al luogo prefissato per
l’appuntamento una pattuglia di polizia era in attesa! Figuriamoci se, invitati
come delegazione estera, non ci carichiamo l’autovettura di materiale
propagandistico, ricordini e bandiere varie da regalare ai fratelli esteri,
salvo il particolare che non abbiamo tenuto in seria considerazione, che, in
Germania ogni tipo di runa, compresa la sacra croce celtica, sono estremamente
vietate. Il provvisorio fermo per identificazione prevedeva anche una ispezione
del mezzo di trasporto, del bagaglio e corporale, a questo punto mi sono
sentito a casa, essendosi annullato il detto: “Paese che vai…usanze che
trovi…”. Non era cambiato nulla da quello che accade anche qui, tranne che la
polizia tedesca mi dava la parvenza di essere al livello dei nostri vigili
urbani…croci celtiche e altro, passavano dalle nostre mani come fossimo
prestigiatori, nascondendo le stesse alla forsennata ricerca delle forze
dell’ordine. Mi divertivo un sacco, non sono scoppiato a ridere solamente perché
il freddo, non essendomi ancora acclimatato, mi faceva serrare i denti, ma
quando ho visto uno di questi poliziotti annusare delle caramelline
alla liquirizia in cerca di chissà quali nuovi stupefacenti Nazifascisti
non ho resistito…Ovviamente le bandiere non sono state trovate, un enorme pacco
di “Fogli di lotta” ed adesivi nemmeno, ma quando il più giovane dei poliziotti
si è fregato alcune spilline di “Forza Nuova” mi è
venuto il sospetto che tanto scemo non fosse. Il borgo dove eravamo diretti
sorgeva nelle vicinanze del fiume Aisch, dovevamo
solo prestare molta attenzione nel non aggiungere nessuna altra lettera erre al
nome per non tramutarlo in una parte anatomica specificatamente destinata
all’evacuazione d’ escrementi, facendo così meschine figure come quella di
Fulmine che al nostro ritorno, in una stazione di servizio austriaca, dopo aver
pagato la benzina di cui ci rifornimmo, salutò dopo essere stato abbagliato da
due giovani bellezze locali, un cassiere extracomunitario dicendo Auschwitz anziché Auf fidersen (Arrivederci). L’espressione del poveraccio nel
sentirsi salutare in questo modo, era simile a quella di un Tonno appena
pescato, non avevo freddo in questo caso, i miei denti non erano serrati come
nel viaggio di andata e il risultato fu quello di spruzzare dalla bocca,
briciole di biscottini alsaziani che stavo divorando,
come fossi un idrante. Il luogo designato per il congresso era molto bello e
potevo notare immediatamente le diversità da quello che noi solitamente
preparavamo per simili occasioni. In Italia, chiunque organizza un congresso,
prepara un palco e dispone davanti ad esso delle sedie, lì no! Le sedie o
panche, sono allineate di fronte a dei tavoli e l’interessato a quello che si
sta dicendo, deve voltarsi di fianco per prestare attenzione. Inizialmente
consideravo dispersiva questa dislocazione ma in seguito mi sono dovuto
ricredere e in tutta sincerità mi sono anche divertito molto nonostante le
uniche parole che non mi venivano tradotte e comprendevo erano poche. Enrik un ragazzo la cui famiglia aveva origini italiane si
era prestato come traduttore…Tedesco/Romanesco…quindi una leggera difficoltà,
comunque minima rispetto alla lingua originale! Presenziavano al congresso
personaggi del calibro di: Udo Voigt Parteivorsitzender der NPD (faccio il gallo ma significa solamente “segretario
di partito”), il Dottor Pierre Krebs,
responsabile del “Thule seminar” (qualche cattolico
arriccia già il naso?), Stefan Rochow,
Bundesvorsitzender der NJ
(responsabile del nucleo giovanile dell’NPD). Ad allietare il tutto c’erano due
cantautori che qualcuno già conosce: Frank Rennicke e Michael Muller. Presenti c’erano già moltissimi delegati, chi si
aspettasse di trovare un battaglione di SS schierato sarebbe enormemente
deluso, c’era ben poca differenza rispetto allo standard militante presente ad
ogni nostro congresso o manifestazione. Enrik, a cui
ci siamo subito affezionati, ci spiegava alcune particolarità, fra queste,
essendoci un servizio ristoro, quella di non servire alcolici (neppure una
birra) durante tutto il periodo dei lavori, non si poteva fumare ma mangiare a
qualsiasi ora era possibile. Un altro luogo era stato inizialmente destinato
per il congresso, molto più grande, ma come spesso (sempre) accade anche da
noi, a causa di “pressioni” da parte delle forze dell’ordine tutto era stato
deviato in quello che sembrava essere la via di mezzo fra un teatrino e una
grande birreria, il tutto annesso al “Gasthof Gob”, una pensione con trattoria e questo grande locale
attrezzato. Mi ricordava vagamente il locale in stile bavarese “Kapuzziner”, dove spesso ci si ritrovava fra Camerati dopo
le riunioni nella vecchia sede milanese di Corso Concordia, che qualche
“compagno”, deficiente, crede ancora attiva nonostante sia passato più di un
anno dal trasferimento nella nuova. Inizialmente solo fugaci sguardi dei
presenti, più che altro incuriositi per sapere chi fossimo, si intrecciavano
con i nostri, ma dopo l’inizio dei “lavori” e la nostra presentazione a tutti,
come delegazione italiana da parte di Rochow tutto
cambiò, ma per una mia impressione personale, considero che non era ancora un
guardarci con quel senso di cameratismo che traspare in alcuni casi in cui mi
sono trovato nelle varie trasferte in Italia. L’unica traduzione che ho avuto
in maniera quasi completa, in questa prima fase iniziale del congresso, questo
dovuto al fatto che probabilmente lo stesso Enrik era
rimasto molto scosso per ciò che si diceva, è stata quella del richiamo a
livello nazionale per partecipare, il prossimo Dicembre a Stoccolma, ad una
manifestazione di protesta per l’iniquo trattamento giudiziario verso sedici
persone fra cui un extracomunitario che aggredirono un ragazzo di diciassette
anni, massacrandolo ed infine, questo ultimo lo accoltellò brutalmente provocandone
la morte. La giustizia di quel paese decretò che per il Nord-africano
accoltellatore spettava di essere rinchiuso per un anno e mezzo in un manicomio
criminale e per i quindici aggressori vennero inflitti 200 Euro di multa a
testa. Non ho potuto evitare di pensare in quel momento a Sergio Ramelli, un ragazzo della stessa età e di come i suoi
aggressori pagarono il delitto commesso. Il primo perché “fascista” e il
secondo perché ritenuto un “razzista”, la legge infame dei vincitori pone
sempre tonnellate di peso sulla bilancia dalla parte quando si tratta di
giudicare un “antidemocratico”…considerando che loro sono i democratici.
Nell’ascoltare questi fatti, riconoscevo sempre di più l’Europa come la mia
terra, con le stesse repressioni nei nostri confronti, le similitudini nelle
ingiustizie, la lacerazione delle nostre tradizioni, per tutto questo sentivo i
presenti come miei fratelli nella stessa ideale trincea in sua difesa. In
Germania la repressione ha la lettera maiuscola davanti: vietato l’uso della
croce celtica, vietato il saluto romano o altri similari, vietato possedere
effigi o ricordi degli eroi del passato…tutto è vietato, tranne la libertà di
stampa che è ampia se non che, gli editori vanno tutti in galera! Anche la
musica è sottoposta, non a semplice censura ma addirittura a considerazione
come reato penale, punibile con la reclusione o diffide liberticide esagerate.
Non ci credete? Provate a fare un saluto romano di fronte ad un poliziotto, la
pena prevista sono due anni di reclusione! Parlavo, sempre tramite il nostro
amico traduttore, con alcuni delegati, ho spiegato loro che consideravo questa
estrema repressione nei loro confronti come il fatto che, i nostri nemici, non
perdonavano alla Germania di essere caduta con la testa alta nell’ultima
guerra, ed ogni braccio teso, piccola scritta o croce, uncinata o non, li
spaventa…il più piccolo seme germogliante di quel orgoglio nazionale che ha
reso grande questa nazione gli provoca letteralmente il terrore e se loro
stanno subendo in maniera spaventosa questa reazione, significa che sono sulla
strada giusta. In questo congresso, fra il mio più grande stupore ho potuto
assistere anche ad una novità assoluta. Solitamente troppe parole stancano,
anche se i contenuti sono estremamente toccanti ed interessanti, per ovviare a
questo (e non posso che elogiare l’iniziativa) in questo congresso giovanile,
fra un discorso e l’altro, c’era un intermezzo musicale, che dava modo di
predisporsi positivamente all’intervento successivo.
Quindi,
fra un delegato ed un intermezzo musicale si è giunti alla conclusione della
prima fase di “lavori e venne il momento in toccava alla delegazione italiana
prendere la parola sul palco. Molto tempo è trascorso prima che ci accordassimo
bene con Enrik…era meglio dire il discorso in Inglese
e poi tradurlo in tedesco, oppure in Italiano e poi tradotto in tedesco?
Decidemmo di non snaturalizzare il momento
aggiungendo un’altra lingua e quindi si decise italiano/tedesco! Non si
nascondeva di certo l’emozione che provava Giovanni, doveva parlare agli amici
tedeschi, lui era il delegato giovanile io purtroppo ho già raggiunto gli
…anta! Non voglio togliervi alcun contenuto del discorso con un riassunto di
questo, forse un poco duro e “romanico”, ma sicuramente efficace, quindi ve ne
do il testo completo: “Sono Giovanni Camusso,
referente di Forza Nuova per la città di Siena e delegato ufficiale del
movimento, insieme al camerata Luca Pilli, per questo congresso europeo. Prima
di tutto vi porgo i saluti del nostro segretario nazionale, Roberto Fiore;
vorrei poi ringraziare i camerati della Junge Nationaldemokraten che ci hanno invitato per quest’occasione: siamo orgogliosi di essere nella stessa
trincea per la battaglia contro la globalizzazione,
per la libertà della nostra Europa e delle nostre terre. L’alleanza tra i
nostri movimenti, nata alcuni anni fa e rinnovata dalla presenza di Udo Voigt presso la nostra manifestazione a Sirmione
contro l’Europa delle banche e dell’usura, è un segnale molto forte per la
creazione di un vero fronte europeo che abbia comuni intenti di lotta politica.
Speriamo che in futuro sarà possibile la partecipazione di delegazioni dei
nostri movimenti a tutte le manifestazioni a carattere e tematica europea, in
modo tale da far sì che la nostra voce possa essere più forte di quanto non lo
sia ora. La nostra Idea di Europa, basata sul sangue e sulla terra, ci impone
una lotta comune nelle nostre rispettive nazioni: il nostro obiettivo finale è
la salvezza delle nostre Patrie, delle nostre culture, delle nostre radici
etniche e la creazione di un futuro nel quale i nostri figli possano crescere
da Europei, orgogliosi di essere Europei. Viviamo in un’Europa occupata
militarmente dalle forze armate statunitensi, i nostri governi sono schiavi del
governo americano, i poteri forti e le oligarchie antinazionali manovrano i
mass media al fine di cancellare dalla mente del nostro popolo la memoria
storica di un passato glorioso. Ma non possiamo, e non dobbiamo, dimenticare
che siamo quelli che hanno creato l’Impero Romano, che siamo quelli che hanno
fondato il Sacro Romano Impero, che siamo quelli che si sono scagliati
fieramente contro la Rivoluzione Francese e che siamo quelli che nel secolo
scorso hanno combattuto per le proprie Nazioni contro Capitalismo e Comunismo. Non
possiamo dimenticare le nostre radici e lo dimostriamo ogni volta che marciamo
nelle nostre città! L’imponente immigrazione islamica crea roccaforti nemiche,
pericolose per il nostro Popolo e per la nostra Cultura, nelle nostre città e
addirittura nei nostri quartieri; la società multirazziale cancella la nostra
storia e distrugge qualsiasi ipotesi di un futuro dignitoso; Maastricht ha
impoverito le nostre economie nazionali e il consumismo ci rende sempre più
schiavi giorno dopo giorno. In Italia il governo conservatore ha portato in
Parlamento la proposta di legge di dare il diritto di voto attivo e passivo
agli immigrati, cancellando dunque qualsiasi differenza tra Italiani e
stranieri, permettendo in un futuro prossimo l’ingresso al governo di un partito
interamente composto da immigrati che imporranno alla nostra gente il loro modo
di vivere e ci chiederanno di dimenticare la nostra tradizione per “rispetto”
nei loro confronti, come usano dire. Forza Nuova combatterà questa proposta di
legge in tutti i modi possibili e stiamo gia protestando contro il governo e
Alleanza Nazionale, il partito che ha portato questa proposta in parlamento:
petizioni e manifestazioni saranno il nostro pane quotidiano per le prossime
settimane così da poter fermare la pazzia dei capi di quel partito, che sempre
più dimostrano di essere i peggiori nemici del popolo italiano, anche se sui
loro documenti c’è scritto che essi stessi sono” italiani”. Il nostro compito,
come nazionalisti europei, è quello di svegliare la coscienza del nostro popolo
per poter creare un’Europa delle Nazioni, basata sullo jus
sanguinis e non sugli psuedo-valori
economici, ed è quello di combattere contro qualsiasi forza tenti di cancellare
la nostra Identità e voglia farci vivere secondo l’”american way of life”, in
una società di stampo americano. Ognuno di noi sa che non è facile continuare a
combattere ed è chiaro a tutti come non abbiamo nessun alleato al di là
dell’abnegazione e della dedizione più totale alla causa. Ma è comunque
necessario portare avanti le nostre battaglie e i nostri Ideali ed essere forti
anche se la repressione diventasse più opprimente di quanto già non lo sia: il
nostro popolo sta finalmente aprendo gli occhi e comincia a capire cosa succede
nei nostri Paesi, ai nostri Paesi, e presto avrà bisogno di una guida che possa
portarlo nella giusta direzione…
Combattiamo
insieme, ed insieme vinceremo! Boia chi molla!”. La folla ha reagito
elettricamente al nostro discorso, non si aspettavano che a circa mille
chilometri di distanza, in una altra nazione, alcuni la pensavano esattamente
come loro, come se non fossero esistiti confini, come se la diversità di lingua
fosse solo una inflessione dialettale. Quindi, come già pronunciato nel
discorso, unito alla nostra effettiva volontà, non che vecchio progetto, quello
che tanto terrorizzava tutti i nostri maggiori nemici si andava a proporre.
Proporre, non più un’alleanza virtuale ed ideologica, non solo uno scambio di
visite e cortesie ma un vero e proprio progetto europeo, di collaborazione,
cooperazione e scambio sia culturale che militante. Dalle parole alla platea a
quelle personali con i massimi dirigenti tedeschi, per esporre le idee di base
per una reale unione che toccherà, inizialmente, solo i gruppi giovanili.
Esposto il progetto al rappresentante del NJ, al responsabile per la propaganda
dell’NPD, con esiti di risposta positivi, restava solo l’ultima parola del loro
massimo dirigente. Non è bello ne tanto utile riferire parola per parola quello
che è intercorso nel nostro dialogo in questa sede, posso solo anticipare che
mi fu detto, che a Berlino si sta predisponendo un intero edificio che sarà da
adibire a scuola di formazione, con conferenze e corsi politici e l’ulteriore
possibilità di pernottare, la mia risposta fu che noi non avevamo, per il
momento, una simile opportunità da proporre ai loro ragazzi, ma che le nostre
case sarebbero state le loro… Sostanzialmente la prima fase di questa
iniziativa a livello europeo, che è stata accettata unilateralmente, si
svolgerà compiendo dei veri e propri gemellaggi fra varie sedi, con uno scambio
di esperienze militanti sui propri relativi territori (il primo avverrà fra
brevissimo tempo), estendendo in un futuro prossimo le stesse esperienze con
altri paesi europei, fino a giungere a vere e proprie manifestazioni su
tematiche comuni a livello europeo. La giornata dal punto di vista politico si
poteva dire conclusa e non è mancato il successivo momento di festeggiamenti,
sembrava di essere piombati in una birreria di quei luoghi negli anni venti,
con un gusto tutto tedesco di fare festa, musica alternativa (scusate il gioco
di parole) alternata da uno stile molto canzoniero e
la birra non era più proibita, ne ho vista versare a fiumi, accompagnata da
cori e battiti di tempo della musica con le mani. Una atmosfera fantastica,
sembrava di essere partecipe di un film d’altri tempi e…non avevo ancora
bevuto! Fino a raggiungere veri momenti di pura emozione come quando Frank Rennicke a suonato e
cantato “Nordland”, praticamente un inno per i nordici,
senza escludere il bravissimo Michael Muller, ironico ed abilissimo intrattenitore con il suo
classico repertorio. In un momento direi esuberante, il loro massimo dirigente,
Udo Voigt prese la parola, senza troppa difficoltà,
nonostante le esuberanze dei presenti, il silenzio si fece nella sala, nel suo
discorso che mi sorprese proprio mentre addentavo uno stinco di maiale cotto
nel forno con un contorno di crauti e patate. In primo a questo breve discorso,
ci fu il sentito ringraziamento per la nostra presenza e desiderava che al
nostro ritorno (e lo faccio anche con questo mio scritto) ringraziavamo,
principalmente Roberto Fiore, che in un nostro colloquio personale definì un
buon Camerata e poi anche tutti i ragazzi di “Forza Nuova” e non che a Sirmione ultimamente e in altre località prima, lo avevano
salutato con tutti gli onori…onori degni per l’eredità che rappresenta,
aggiungo io. Se prima i camerati potevano essere in un certo qual modo
considerati freddi, dopo questo discorso, che ho riassunto in breve, le cose
cambiarono. Molti, dopo questo, vennero per conoscerci, alcuni solamente per
stringerci la mano e con i ragazzi attorno a noi abbiamo ripreso ancora più
intensamente la festa. Se mi facevano bere ancora un poco sarei riuscito anche
a parlare in tedesco… Per il giorno seguente era prevista una riunione con
votazione dei dirigenti delle sezioni giovanili e in contemporanea a circa 30
chilometri di distanza una riunione dei quadri dirigenziali della Bavaria. Ci fu consigliato, più che altro invitati, a
partecipare alla riunione giovanile per riproporre pubblicamente e perfezionare
quello che ci impegnavamo a fare. Di questa riunione per non dilungarmi in
particolari, ho potuto principalmente notare, la netta differenza dalle nostre,
anche se questa potrebbe sembrare estremamente burocratica in realtà, così non
è. Quello che a prima vista è parsa una burocrazia nei loro metodi, era la
tanto conosciuta efficienza tedesca. Avremmo bisogno di imparare un poco di
questa, visto il nostro livello di votazione o struttura è a dir poco
approssimativa, capisco che non ne abbiamo effettivamente bisogno, ma un poco
di ordine e pulizia non guasta mai! Rochow, dopo il
termine delle votazioni, ha richiesto lo scambio delle bandiere fra noi e loro,
in questa occasione e questa volta direttamente ai vari delegati, abbiamo
espresso il nostro progetto da realizzarsi comunemente e senza tradire la
proverbiale efficienza che li contraddistingue, hanno subito a nominato un
responsabile nazionale per la questione, fra la gioia dei presenti. Restava
solo da fare qualche piccolo discorso di saluto, con qualche citazione e…per la
miseria, galera o non galera, ci siamo lasciati andare con un saluto da slogare
la spalla. Volete che vi riparli dell’efficienza tedesca?
Durante il
nostro viaggio di ritorno, nell’ultimo tratto autostradale prima della
diramazione per il confine austriaco, all’altezza dell’ultima piazzola di
sosta, la (manco a dirlo) Polizia ci ha fermato! Controllato, perquisito,
interrogato ed infine come fossero un attacco di diarrea, se ne sono andati!
Pensate che ci abbiano pedinato? Troppa fatica e dispendio di mezzi, ogni ponte
o cavalcavia sulle autostrade tedesche possiede un telecamera! Avessero avuto
tanto zelo quando il loro “compagni” scesero a Genova in occasione del G8… ma
si sa,”l’Uomo nero”, quello che fa paura in Europa, non è quello nato in
Africa, è quello che nasce con l’orgoglio di difendere la propria terra!
Un grande
saluto ai Camerati: Mark, Stefan,
Enrik, Alexander.
Luca Pilli