25
aprile 2003
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(tanto
rumore per nulla)
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Vi
bruciamo le sedi, vi spranghiamo, vi uccidiamo, vi fuciliamo, polverizziamo,
squartiamo
e poi: ora e sempre resistenza, nessuna agibilità,
antifascismo, collettivo, concentramento, lotta. Per un mese intero si sono
sentite tuonare su ogni mezzo di comunicazione (tranne i piccioni viaggiatori
perché se li sarebbero mangiati) minacce e parole di questo tipo
da parte dei cess
centri sociali. Perché tanto agitarsi da parte degli "straccioni sociali" proprio in questo periodo?Ovvio! Si avvicinava il giorno del grande spettacolo per il 25 Aprile! Quest'anno si agitano oltre modo perché hanno la loro vittima, il martire, il morto strumentalizzabile. La ricetta per crearsi il martire è semplicissima: si prende un attaccabrighe con la cresta colorata sulla capoccia spalleggiato da una ventina di suoi consimili, poi gli si fa aggredire un guappo dalla testa rasata che porta a pisciare un cane mordace di nome Rommel. Il risultato della miscelazione di questi ingredienti, nella maggior parte dei casi, sono: il Guappo chiama rinforzi, i rinforzi portano i coltelli e qualcuno si becca delle coltellate. In seguito si prende il Guappo, lo si inquadra forzatamente come il militante tipo di un gruppo a caso, diciamo per esempio "Forza Nuova", ed ecco fatto! Un fatto di cronaca nera viene trasformato in un omicidio politico, linfa vitale per i cess centri sociali, elisir risanatore di un antifascismo che è l'unico collante dei loro ideali morti. Mi dispiace molto per Davide, morire non è bello per nessuno (questa è una perla di saggezza), ma forse, il mio modesto parere è che avrebbe fatto meglio restare a casa assieme ai suoi bambini anziché perdere tempo al bar con gli amici e litigare per stupidate. Resta comunque il fatto che l'occasione non se l'è fatta scappare chi aveva l'interesse di ridare slancio alla loro lotta. Al grido di "Antifascismo militante!", ogni iniziativa del nostro movimento, dopo questo fatto, veniva accompagnata da relative minacce ed in qualche sporadico caso da atti di vandalismo, come i vari tentativi di dare fuoco a qualche sede, naturalmente questo sempre in nostra assenza, perché ogni occasione per un vero contrasto diretto è stata abilmente evitata. Il reale motivo di questa agitazione è il loro lento ma inesorabile declino e non ci saranno strumentalizzazioni che tengano per evitare tutto questo, al contrario "Forza Nuova" è in continua crescita. Dove esprimiamo le nostre idee, la gente risponde con positività e fatti concreti, per fare un solo esempio, la città di Sondrio, dove il nostro nucleo si è da poco formato, ha dato la sua risposta concreta con le sue firme, occorrenti per la presentazione della lista alle elezioni per il consiglio comunale. Queste si sono potute raccogliere in brevissimo tempo e il nostro candidato Sindaco è stato presentato proprio in questo periodo. Uno degli esempi più lampanti della strumentalizzazione dei centri sociali proprio in questo 25 Aprile mi è stato, purtroppo, molto vicino, a Monza, questo non mi destava preoccupazione direi più che altro divertimento. La questione dura già da molto tempo: un gruppo di zecchine novelle vuole farsi largo nel duro ambiente dei cess (sbaglio sempre in questo redazionale) centri sociali. Un ambiente pieno di intrighi, faide e lotte per il predominio, una vera jungla, dove tribù come i Casarini assalgono le zecche non allineate e i plantigradi (come l' Orso) in una sorta di rituale espongono il morto per elevarsi al grado di eroi. Queste zecchine, dicevo, non possiedono ancora un loro covo e vanno elemosinandolo in continuazione al comune, forti del considerarsi gli eredi di ciò che prima fu il sindaco attuale, che regolarmente non li (scusate il termine) caga minimamente, anzi li sbeffeggia dicendo in pratica, che il mercato immobiliare offre molte opportunità di acquisto o locazione. Non resta loro che armarsi di "antifascismo" e cercare, almeno virtualmente di contrastare noi o qualsiasi associazione partecipi alle nostre iniziative. Tanto virtualmente che anche quest'anno si è potuta ripetere una commemorazione senza il minimo intoppo o disturbo, proprio nel loro sacro giorno di Aprile. Sopra un ponte del canale Villoresi, che attraversa Monza è diventata ormai consuetudine per i Camerati monzesi, ricordare i caduti della R.S.I che dopo essere stati assassinati vi venivano gettati dentro. Lo scorso anno una lapide d'acciaio era misteriosamente comparsa durante la notte recando scritto: "Nella primavera del 1945, sul finire della guerra civile, questo inconsapevole canale traghettava i corpi di coloro che caddero nella Repubblica Sociale Italiana per l'onore della Patria. A perenne ricordo, i camerati monzesi". Quest'anno nessuna lapide, in compenso un maggior numero di persone partecipavano, segnale questo che l'appuntamento si sta consolidando e sicuramente si ripeterà anche per gli anni a venire, "democrazia" permettendo. Camerati si sono riuniti per commemorare i loro caduti, nessun Movimento, Partito, Sigla o Associazione poteva arrogarsi l'esclusiva di un momento simile, anche se "Forza Nuova" molto a fatto per la sua realizzazione. Nulla sono valsi i deliranti e sempre virtuali comunicati delle zecchine monzesi, che sminuivano il numero di presenze, se così fosse stato veramente ci avrebbero potuti scacciare, ma come sempre accade, si contano molto bene, dividono per quattro e se il risultato è maggiore dei "Fascisti" presenti, agiscono. Evidentemente non erano in numero sufficiente neanche per pulirci le scarpe. L'unico inconveniente era l'acqua del vicino canale che disturbava, nonostante il megafono, l'ascolto del circostanziale discorso di apertura e la lettura di alcune memorie di combattenti ma una cosa si è udita, bene e indistintamente, un grido che è arrivato dritto al fegato di chi ha consegnato l'Italia ad un esercito straniero, agli assassini, ai loro eredi e complici, questo grido è stato il "PRESENTE!". Il presente, che è un atto d'onore per i caduti e un impegno di continuità negli ideali di chi non ha tradito. L'altra iniziativa, sempre nello stesso giorno, che a differenza del "ponte" viene effettuata da molti più anni, è la visita in corteo, al locale cimitero locale dove alcuni nostri eroi sono tumulati, corone di alloro e fiori sono deposti e il più anziano del gruppo ricorda il sacrificio di quelle persone che li riposano. Le zecche monzesi non hanno commemorato i loro caduti, ritenendo molto più utile organizzare un bel concerto con mufloni, birra e salsicce per incassare qualche Euro da destinarsi al loro progetto tanto ricercato un cesso sociale! Patrocinio dell'iniziativa, oltre che il collettivo monzese, neanche a dirlo, dopo che il "Vittoria" si è allontanato da loro a causa di alcuni scazzi (eheheh l' OVRA sa sempre tutto), due dei più sfigati gruppi: l'Officina di Resistenza Sociale (il famigerato O.R.SO. diretto magistralmente dai compagni Yoghi e Bubu) e il "Barattolo" di Pavia, famoso per essere il poligono di tiro preferito da ignoti schiaffeggiatori locali. Adesso che ci penso bene, l'ultimo nome mi ricorda qualche cosa non posso crederci! Sono proprio loro! Il circo Orfei del pavese! Ricordo una bella giornata di Novembre dell'anno 2000, dove questi pagliacci rincorrevano un banchetto di "Forza Nuova" (vedi il redazionale "Alì Baba e i quaranta zecconi ovvero: la vera storia del banchetto volante" 19/11/2000). Se questi dovessero essere i nostri antagonisti, sarà opportuno il caso, di chiedere aiuto al signor Togni e al Ranger Smith (non è parente di Adel). Monza, comunque, non è stata l'unica città che non ha accettato di "nascondersi" come i "rossi" vorrebbero, anche Lucca ha indetto una interessante conferenza, Cagliari ha commemorato i caduti, Lecco e Como con la deposizione di fiori sotto di una lapide e neanche a dirlo zecche zero! Mentre a Milano l'aria era un poco più pesante, il 25 Aprile la sede è rimasta aperta, svolgendo normale attività di sezione, anche qui nessuna zecca, in quanto troppo impegnate a bruciare le auto dei vigili urbani che il contribuente a pagato si potrebbe pensare. In realtà, solo il giorno seguente la verità è emersa. Dall'assasinio di Dax, chi aveva l'intenzione di strumentalizzare il fatto per ricreare un clima sessantottino, ha in continuazione fomentato per agire con azioni fisiche contro le varie realtà della nostra "Area" in particolar modo "Forza Nuova" a Milano. La chiara minaccia è stata lanciata: distruggere la sede, possibilmente con all'interno i suoi Militanti! Il giorno designato, ultimo di una tre giorni "Antifascista", il 26 Aprile. Potevamo mancare all'appuntamento? Neanche per sogno! La sede rimarrà aperta! Quello che si profilava era visibile fin dalle prime ore del mattino, la sede era sotto assedio, non dalle zecche ma dalla Polizia. Non credevo che questo potesse essere un problema per loro, se avevano i "numeri" dalla loro parte avrebbero tentato come già avvenne in via Valtellina (redazionale "In quel giorno di San Martino"). Nessuna mobilitazione generale è stata proclamata quindi in sede non molti, ma pronti a sacrificarsi se fosse stato il caso, una quarantina al massimo, tanto bastava per dare del filo da torcere ad eventuali assalitori. Il tempo trascorreva lento e parlavamo del pericolo di incendio, in effetti qualcosa bruciava: le pizze per il pranzo scottavano. Nell'attesa, brividi freddi percorrevano il nostro stomaco mentre sorseggiavamo birra ghiacciata. Un reale pericolo incombeva su di noi, mortale la noia ci stava uccidendo! Dopo molti "giretti" di perlustrazione, pedinati il più delle volte dalla Digos, finalmente la noia ha preso anche loro, non restava che recarci direttamente in Piazzale Loreto, luogo di concentramento dell'"Armata rossa" per verificare in prima persona la consistenza numerica di questi. Una delusione, uno sconforto mi ha assalito il loro è stato un fallimento totale. Un mese intero di richiami alla mobilitazione, frenetiche riunioni, collettivi, assemblee e poi? Contando anche le biciclette e lo sgangherato furgone non erano più di 400. Non restava loro che spiegare lo striscione dedicato a Dax, accodarsi ai Carabinieri e farsi riaccompagnare a "casa", verso il "T28" i "Transiti", in viale Monza, ben lontano e dalla parte opposta di Piazza Aspromonte, dove c'è la sede di "Forza Nuova Milano". Immagino già le innumerevoli riunioni, comitati e altro per analizzare discutere i motivi di questo fallimento. "Tanto rumore per nulla" il risultato sarà sempre lo stesso non comprendendo quello che chiaramente gli andiamo a spiegare da molto tempo: state morendo! |
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Luca Pilli | ||
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