Caro Babbo Natale…

 

Caro Babbo Natale…..sono parecchi anni che non ti scrivo per la richiesta dei tradizionali regali natalizi. Molto tempo è passato da che non ti assillo più con le mie richieste di cavalli a dondolo e autobotti dei pompieri giocattolo con sirena funzionante, oppure come in quell’anno in cui ti scrissi per chiederti in regalo un fucile. Ricordo che me ne portasti uno molto bello, con il calcio di legno ma che sparava solamente un misero tappino di sughero, regolarmente lo fracassai, cercando di sparare sassi senza avere troppo successo (penso di non essere arrivato all’Epifania con quel fucile)  e senza avere raggiunto nessun effetto deabilitante su mio fratello maggiore, il mio bersaglio preferito. Non ho il coraggio di chiederti regali in proporzione alla mia età, non credo sia disponibile Varenne o un’autobotte dei pompieri da utilizzare in qualche manifestazione oppure un fucile mitragliatore AR70, anche perché mio fratello si è sposato e non sarebbe troppo felice di sopportare i miei dispetti sparati a raffica. Oltre alla mancanza di coraggio di una richiesta personale, penso di essere stato molto cattivo e quindi non meritarmi nulla. I signori Scelba e Mancino affermano che sono stato molto, troppo cattivo e quindi, devo restare in castigo ancora un anno. Mi sono chiesto a lungo cosa avessi fatto tanto di male per una così dura punizione, escludo totalmente l’uso del Corano per motivi diversi dalla sua semplice lettura, la copia che possiedo è nella mia libreria, sullo scaffale della lettera C, nel settore manualistica, affiancato a “Curarsi con le erbe” scritto dagli abili frati dell’abbazia di Piona in provincia di Lecco, maestri preparatori di liquorini e amari digestivi a 90 gradi alcolici e “Cavalli nel mondo”, un bellissimo libro ricco d’immagini di varie razze equine. Non posso certamente essere stato io a “disgustare” il “Gran Capo”, ho solo letto quel libro, non lo mica baciato! Accetto comunque, cospargendomi il capo di cenere, il mio ruolo di peccatore e, nella speranza di potermi redimere, vorrei fare solamente richieste di doni per altri, speranzoso in un lavacro di tutti i miei peccati.

Vorrei innanzi a tutti mettere il signor Benigni, comico divertentissimo, vicinissimo a posizioni di sinistra e vincitore di un premio Oscar per un film in cui interpretava il ruolo di un ebreo (“La vita è bella”), ultimamente ha impersonato il ruolo di Pinocchio, personaggio collodiano che ritengo anch’esso ebraico per le sue analogie con il mito leggendario del “Golem”. Si pensa di questo essere mitologico, che Rabbi Loew, rabbino in Praga nel 1600, sia riuscito ad ottenerlo, scrivendo la parola “emeth” (Verità Divina) sui denti (alcuni ritengono sia la fronte o il petto) di un pupazzo di fango per attivarlo e cancellando la prima lettera, ottenendo così, la parola “meth” (“morto” in ebraico) per disattivarlo. Al signor Beningni, per il suo impegno alla “santa” causa ebraica, vorrei che…..caro Babbo Natale, gli fosse portata in dono una “circoncisione totale”…..(già che ci sei porta lo stesso regalo anche a tutto il gruppo parlamentare di “Alleanza Nazionale” i quali, tengono molto alle usanze di Tel Aviv).

Interessante è stato anche il caso, che vorrei segnalare e tenere in considerazione per il prestigioso regalo, del signor Bertinotti. Costui, leader indiscusso del gruppo politico italiano che per (errata) considerazione, dovrebbe essere quello sempre dalla parte dei lavoratori, del proletariato, degli emarginati, dei non globalizzati e dei più comuni dei comunisti. Ebbene questo signore merita in dono una nuova giacca in lana Cachemire…..anzi è meglio se fatta in “Cachemire integrazione”, per il suo impegno nella difesa dei lavoratori in cassa integrazione della Fiat, portato all’estremo sacrificio fisico e morale con la sua presenza all’ultima sfilata di moda di Fendi in compagnia di Woody Hallen (chi individua l’origine di quest’ultimo riceve un ulteriore dono natalizio).

Babbo Natale mio carissimo non voglio assillarti troppo con queste mie continue richieste ma, avendo la coscienza “troppo sporca” devo continuare nella lista per cercare di ottenere il tanto agognato perdono natalizio e quindi aggiungerei la reale e nobile famiglia Salamoia, o Savoia che dir si voglia. Devi scusarmi, con tutti questi sottaceti, sottoli, olive, peperoni e carciofini non ricordo più come si chiamino adesso veramente. Il mio interessamento è sincero e puro per loro, che per lungo tempo hanno dovuto restare lontani dalla patria e gli sono stati tolti i gioielli, case e cavalli per un referendum. Capisco che Filiberto non è italiano ma svizzero, vorrei includerlo ugualmente nella lista, grazie alla sua intrinseca abilità nell’infilare olive ripiene Saclà con una micro forchettina, prerogativa di chi non ha mai fatto un cazzo in vita sua (perdona la parolaccia…..sono sempre un peccatore). Vorrebbero i Salamoia che venisse restituito il tesoro della corona,ma non posso io chiedere questo regalo per loro, sarebbe come lasciare l’auto blu e tutta la scorta di pubblica sicurezza assegnata ad alcuni parlamentari dopo la scadenza del loro mandato. Le auto, come i gioielli sono “accessori” di rappresentanza, sia per i parlamentari sia per i reali, i legittimi proprietari sono il popolo italiano che per privilegiare i “nobili” devono sgobbare di lavoro, quindi niente oro per loro, al massimo e sempre per la mia personale redenzione, restituirei ai Savoia/Salamoia il piombo sparato dai cannoni nel Maggio del 1898 dal loro servo Fiorenzo Bava Beccaris, per ordine del loro avo Umberto, su una folla affamata.

Naturalmente mio caro e bonario Babbo Natale, sottrai da questo regalo quello, che quel mattacchione di Gaetano Bresci ha restituito alla reale famiglia a Monza.

Forse non basta la mia lista, la mia coscienza è veramente sporca, macchiata d’estremi peccati… le luci sovrastanti le vie “commerciali”, le immagini televisive nelle pubblicità sopra a tutte quelle televisive contrastano con la realtà… mio buon Babbo Natale, ho incontrato, in galleria di Corso Buenos Aires a Milano un barbone con la sua compagna che si sono fermati ad ammirare un vecchio e sporco materasso. Costoro dormono sotto questi porticati, sotto le vetrine dei negozi, proprietari solamente di un sacco a pelo, quattro cartoni sporchi e una coperta… sfrattati dalla loro casa, sognavano di poter dormire una notte su quel materasso logoro che, per motivi di lavoro, stavo trasportando, destinato al macero. La mia sporca coscienza, nonché le mie orecchie, hanno ascoltato i desideri del barbone che anelava di poter dormire sul cencioso materasso. Ho chiesto loro il perché della loro situazione, “SFRATTATI” la dura risposta, ancora più dura la situazione conseguente: senza lavoro, casa e mezzi di sostentamento, con il continuo rifiuto degli organi di assistenza sociale, è arrivato a dirmi che se fosse stato un extracomunitario avrebbe già avuto casa e lavoro. Impossibilitato nel recarsi ad una mensa o dormitorio pubblico o di carità cristiana per via delle continue e ripetute molestie che la sua compagna riceve dagli altri assistiti extra europei, si sono ridotti a dover pernottare sul lastricato di “galleria Buenos Aires”, sede di prestigiosi negozi, 6000 Euro al metro quadrato le case, signore in impellicciate per lo shopping.

L’anima più sporca della mia coscienza mi ha spinto, senza la solita demagogia e per la prima volta a donare qualche sporco euro ai poveracci e un buon consiglio: andare nell’ambasciata del Senegal e chiedere la cittadinanza, quindi dichiarasi extracomunitario per avvantaggiarsi dei privilegi che non vengono concessi agli italiani indigenti. Oltre agli euro ho regalato loro un momento di sorriso; dopo tutto questo vuoi lavarmi la coscienza o no?

Scusami l’intemperanza Babbo Natale, è un mio grosso difetto, per farmi perdonare aggiungerei alla lista un gran personaggio, un moderno “Dio”, uno per cui, come nel caso specifico di un suo predecessore, qualcuno è disposto a mettersi in ginocchio di fronte a lui, sia esso un governo italiano o la signorina Monica Lewinsky, parlo del Presidente degli Stati Uniti d’America.

Facciamolo un bel regalo anche a lui, a lui che inizialmente (per citare solo un piccolo esempio) voleva bloccare i finanziamenti ai gruppi abortisti americani e dopo l’undici settembre, si è dimenticato tutto ed ha cominciato ad agire come una marionetta urlante guerra, guerra, guerra!!

La questione ha il sapore di terra promessa e non estirpata, come è in realtà, e sa di guerra preventiva e non di interessi… interessi puri e semplici.

Interessi come in Iraq, dove un arma chimica è definita di distruzione di massa e la vecchia e sempre utile atomica si è trasformata in non convenzionale. In effetti una verità c’è in questa definizione dell’arma nucleare: i morti di Hiroshima e Nagasaki non sono morti convenzionalmente…..si sono vaporizzati!

Non voglio ora dilungarmi con la situazione USA/Iraq che considero gravissima e piena di soprusi in questa letterina natalizia a te, quindi per concludere regala 12 bombe all’idrogeno a Saddam Hussein affinché si ristabilisca quel bel clima di equilibrio che c’era in passato fra USA e URSS e regni la pace.

Pensandoci bene un piccolo regalo per me lo vorrei, se fosse possibile: visto che possiedo un paio di nacchere, ricordo di un viaggio in Spagna, che tengo appese alla parete, intercedi per me con gli “Anarchici Insurrezionalisti” affinché non m’inviino il diario di Anna Frank imbottito di tritolo per ritorsione!

 

Luca Pilli

 

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