Una marcia accanto all’ Adige

(Verona 30 novembre 2002)

 

 

“Verona non dimentica!”….. con questo grido si è aperta la settimana che precedeva la manifestazione veronese, annunciata dopo la prima avvenuta a Treviso, durante la quale si sono visti sfilare centinaia di giovani nelle vie del centro cittadino per affermare dei diritti primari agli italiani. Diritti come il lavoro e la casa, come noi vorremmo avvenisse e il deciso “no” all’ immigrazione che sta invadendo selvaggiamente la nostra nazione e tutta l’Europa. Verona non dimentica… i giorni in cui tutti i mezzi di comunicazione si accanivano e disegnavano questa città come la patria del razzismo, i suoi cittadini appartenenti alla “destra” come degli apprendisti del dottor Menghele.

Mi riferisco al vergognoso caso “Marsiglia”. Uno fra i più accaniti “pittori” del quadro sopra descritto è stato Michele Santoro, che con un servizio televisivo mandato in onda il 23 Gennaio 2001 nel programma “Sciuscià” ha fornito ampiamente prova della sua faziosità, diciamo cosi per non definirla in altro modo. La decenza mi costringe a definire quest’individuo solamente come fazioso, e non scrivere tutte le colorite definizioni con cui è apostrofato in tutte le sedi forzanoviste italiane. Non fatico a pensare che le stesse definizioni possano provenire anche da moltissimi altri gruppi non solamente di “destra”. Santoro, trascorsi quasi due anni dallo schifosissimo servizio televisivo che gli è costato, giustamente, una denuncia del allora sindaco Michela Sironi che ha chiesto un risarcimento danni all’immagine della città, ha avuto il coraggio di farsi rivedere a Verona. Nel giorno di Giovedì 28 Novembre, Santoro si è recato all’università cittadina per tenere una conferenza sui sistemi televisivi, sulla situazione RAI e sulla sua, personale, maggiore specialità: il concetto di faziosità!

Ad attenderlo, oltre gli studenti c’era immancabilmente anche Forza Nuova, un gruppo di ragazzi guidati da Yari Chiavenato, il responsabile della locale sede, con la partecipazione del responsabile universitario del movimento Andrea Bacciga, lo hanno accolto con uno striscione (a mio avviso lusingante nei confronti di Santoro) con la scritta a caratteri cubitali…..”Santoro infame!” e al grido: “Michele, Verona non dimentica!”.

“Non mi sono mai pentito per quel servizio” ha coraggiosamente affermato il fazioso Santoro, attualmente impegnato in una contesa che lo estromette dai palinsesti della RAI. Per smentire le passate diffamazioni la risposta veronese di Sabato 30 Novembre n’è stata l’esempio: non è stata di razzismo, ma di difesa della nostra cultura contro il pensiero unico che distrugge la nostra identità, contro l’immigrazione selvaggia e ogni forma di criminalità per uno stato sociale e la difesa dei ceti più deboli, per il recupero della sovranità nazionale e le nostre tradizioni.

Con ordine e disciplina un migliaio di giovani con la “spina dorsale diritta”, giovani che non si piegano davanti a niente e nessuno, hanno “marciato”, nonostante le difficoltà poste da “organi competenti” che non desideravano questa presenza, il boicottaggio attuato con lo spostamento, comunicato solo negli ultimi momenti, del punto d’incontro generale per ragioni di “pubblica sicurezza” (motivo spesso ricorrente) e un esagerato spiegamento di forze dell’ordine, tutto si è svolto, come sempre, senza incidenti.

Un migliaio di giovani del “Veneto Fronte Skinhead”, di “Forza Nuova”, di Camerati, si sono ritrovati dopo la marcia che ci ha portato a vedere uno dei luoghi più belli e suggestivi di Verona come ponte vecchio e il lungo Adige rigonfio nelle sue acque, di fronte alla bellissima chiesa di San Zeno per ascoltare le parole di Bussiniello segretario provinciale, Paolo Caratossidis, segretario regionale e Roberto Fiore, segretario nazionale di FN in un comizio aperto dal segretario cittadino Yari Chiavenato. Durante questo comizio, oltre alla chiara esposizione dell’inadeguatezza dell’attuale legge Bossi/Badoglio… ops… Bossi/Fini in materia d’immigrazione, Bussiniello ha trattato un fatto di cronaca avvenuto ultimamente che molto fa riflettere sul possibile ed eventuale futuro che ci attende: 200, dico ben 200 morti in Nigeria negli scontri fra cristiani e mussulmani in a causa di una frivola manifestazione come un concorso di bellezza e una “bestemmia” scritta su un giornale.

Cosa dovrebbero fare, aggiungerei personalmente, i cattolici in Italia? Dove ogni giorno si commettono peccati mortali come la soppressione di vite umane con l’aborto, dove le sette anche sataniche proliferano come funghi velenosi, dove extracomunitari orinano sulle nostre cattedrali.

Il Veneto con le due manifestazioni (Verona e Treviso) si è ormai consolidato come una delle realtà forzanoviste più attive e salde di tutta Italia, la lotta contro l’immigrazione prosegue comunque attivamente in tutta la nazione, sempre più forte.

Il partito islamico, comunicano, potrà essere presente ad una tornata elettorale italiana non prima d’otto anni, si prevede che potrebbe ottenere anche qualche modesto risultato, consideriamo che con poco più del 4% la Lega tiene sotto ricatto la coalizione cui si allea perché solo con lei si vince, con questa nuova “Lega mussulmana” la sinistra, maggiore sostenitrice dell’immigrazione, potrebbe trovare in questa un buon alleato. Troverebbero comunque sulla loro strada, Forza Nuova e altre realtà della destra, escludendo Alleanza nazionale che ama andare a Tel Aviv e vuole la Turchia in Europa, che cercheranno di sbarrare il loro cammino demolitore della nostra civiltà.

 

Luca Pilli

 

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